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Autore: Riku_Lucis_Caelum    29/03/2015    1 recensioni
la scrissi un po' di tempo fa ^^ spero piaccia è su Jude/Kidou e un mio pg originale...
nella storia compaiono spesso pg inventati di sana pianta ma... non credo stonino ^^" mi rimetto al vostro giudizio
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jude/Yuuto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava per strada diretta a scuola come tutte le mattine. Si era svegliata più tardi e con un po’ di male alle gambe. Ma era contenta di sentire quelle fittarelle ai polpacci, le ricordavano il giorno prima quando insieme a Jude aveva corso dietro ad un pallone fino a sera. Quel giorno contava di ritornarci e aveva messo dei calzoncini e una canottiera nello zaino, visto che il giorno prima, quasi tutta le squadra le aveva visto le mutande.
- Nevia…- alzò lo sguardo sentendosi chiamare e trovò davanti a se Ethan.
Era strano. Non le era corso incontro gridandole “amore” come al solito, non aveva nemmeno la solita espressione, sembrava turbato e aveva le occhiaie un po’ marcate.
- G…giorno Ethan.. hai dormito male? – le domandò lei.
Il ragazzo annuì e strinse i pugni.
- Ieri ti ho seguita… giocavi a calcio con quelli delle medie… - disse il moro.
Lei si stranì un po’, perché l’aveva seguita? Ora la spiava?
- … Io… non sapevo nemmeno che sapessi giocare, perché eri la?- aggiunse poi interrogativo.
- Avevo voglia di veder giocare una brava squadra di calcio… e loro mi hanno invitata a giocare… - disse lei stropicciandosi le mani nervosa.
Ethan si intristì. La guardò e le si avvicinò di qualche passo.
- È di uno di loro che sei innamorata? – domandò serio.
Lei abbasso lo sguardo.
- Se anche fosse? Che problema c’è? Decido io di chi innamorarmi non tu!- detto questo la castana corse via superandolo.
Ma che gli era preso a quel ragazzo. Che aveva da ingelosirsi. Mai una volta lo aveva illuso, mai una volta aveva dato modo a lui di credere che le piacesse. Aveva fatto tutto da solo. I sentimenti non si possono comandare è vero ma, nemmeno poteva costringersi ad accettarlo.
Entrò in classe per un pelo, trovando Alys già seduta al banco vicino al suo.
Si avvicino e si sedette al proprio.
- Nenè vuoi andare alla Raimon anche oggi? – le chiese la bionda.
La ragazza annuì e aprendo lo zaino le mostrò il suo equipaggiamento da calcio.
Alys sorrise.
- È una cosa seria? – le domando l’amica.
Lei alzò le spalle. Sinceramente non lo sapeva. Sapeva solo che dopo aver visto Ethan le era venuta ancora più voglia di giocare a pallone.
- Per ora voglio giocare ancora con loro a calcio… tu vieni? – domandò.
La biondina scosse la testa.
- Mi spiace oggi non posso, mia madre e io dobbiamo sistemare lo scantinato… ce la fai ad andare  e tornare da sola? – domandò preoccupata.
- Ovvio! Mica ho 3 anni hehe – rise.
Si sentiva già un po’ meglio rispetto a prima. Non vedeva l’ora che fosse già ora di uscire.
 
Le ore sembravano trascorrere più lente, come al solito quando uno ha fretta il tempo non scorre ad un ritmo normale. Scorre veloce solo quando ti diverti. Quel giorno sul quel campo era letteralmente volato.
Tra un compito e una lezione, presto la campanella suonò ed era ora di uscire.
- A domani! – disse Nevia salutando l’amica.
- Fatti valere! Hehe – le rispose Alys facendole il segno della vittoria.
Così zaino in spalla a passi spediti si diresse alle scuole medie.
Come sempre passò al fiume e notò come il giorno prima i bambini giocare e sorridendo, carica di energia corse verso la Raimon.
Attraversò il cancello e subito venne notata da un giocatore sulla panchina. E da quattro ragazze che erano sedute li affianco a lui.
L’altro giorno le ragazze non c’erano, dovevano essere le manager del Club così si diresse verso il campo. Fu a quel punto che finalmente uno dei giocatori in campo la notò.
Kevin la indicò e tutti si fermarono girandosi. Mark abbandonò la porta e si diresse verso di lei.
Vide le ragazze confabulare tra loro, di sicuro si chiedevano che ci facesse la una liceale.
- Neviaaaa!!!! – le urlò il portiere correndole incontro felice.
La castana salutò timidamente con la mano.
Lui le arrivò davanti tutto esaltato come il giorno prima.
- Sei venuta a giocare con noi anche oggi? – domandò.
Lei annuì.
- Si se non vi disturbo gioco volentieri… stavolta sono venuta preparata… eheh – rise mostrando al ragazzino lo zaino un po’ più pieno del solito.
Lui subito la prese per la mano e la trascinò vicino alla panchina dove c’erano le ragazze. Probabilmente la voleva presentare.
E infatti era così.
- Loro sono Nelly, Silvia, Celia e Cammy… ragazze lei è Nevia! – le ragazze le sorrisero.
E lei fece lo stesso.
- Sei una liceale vero? Come mai vuoi giocare a calcio qui? – le chiese subito la più seria del gruppo, Nelly.
Nevia si stropicciò le mani.
- Sono venuta qui a… a vedere ieri e loro mi hanno invitata a giocare… mi sono divertita e così ho pensato di tornare… - mormorò un po’ imbarazzata.
Le ragazze si guardarono tra loro si scambiarono un sorriso d’intesa.
- Mark è un trascinatore.. ormai sei della squadra per lui… hehhe- disse Silvia mentre con il cellulare scriveva qualcosa.
Chiacchierò un po’ con le ragazze poi andò dietro un albero a mettere i pantaloncini e la maglietta. E si ripresentò sul campo trovando tutti i ragazzi ad aspettarli.
- Oggi niente gonna visto? – disse sarcastica.
Alcuni diventarono abbastanza rossi. E Jude invece come sempre non si scompose più di tanto.
Mark decise le formazioni delle squadre e stavolta era nella squadra opposta a quella del giorno prima. Aveva contro proprio Jude, e con lui Axel. Mentre lei era stata affiancata da un ragazzino con i capelli bianchi e due dolci occhioni verdi.
- Sono Shawn, ti ricordi di me? – le disse sorridendo.
La ragazza sorrise imbarazzata.
- Faccio un po’ confusione con i nomi ma, i visi li ricordo hehe – ammise candidamente.
Lui le sorrise di rimando. E ben presto la partita iniziò.
Trovarsi contro Jude la metteva un po’ in ansia. Però voleva fare del suo meglio e così fece.
Riuscì a effettuare dei buoni passaggi e dei dribbling abbastanza buoni. Fino a che non gli si parò davanti Jude.
- Non ti faccio passare… - le disse sorridendo.
- A no? – e detto ciò gli fece passare il pallone tra le gambe e lo superò lasciandolo come uno scemo e dirigendosi verso Mark.
- Ti aspetto! – mormorò il portiere combattivo e pronto a pararle il tiro.
Si trovò davanti Jack che le faceva muro e lei molto tranquillamente calciò indietro il pallone mandandola proprio davanti ai piedi di Shawn che le era poco dietro.
Il ragazzo superò il difensore e tirò in porta riuscendo a segnare.
- Bel passaggio… - le disse il bianco battendole il cinque.
Si asciugò il sudore dalla fronte quando voltandosi si trovò Jude dietro.
- Bella azione… hai un ampia visione di campo… - si complimentò lui.
Lei esplodeva di felicità, le aveva fatto i complimenti.
- Grazie… e lo stesso vale per te… - e poggiandogli una mano sulla spalla lo superò tornando nella sua metà campo.
Jude si toccò con la mano dove lei lo aveva appena sfiorato e arrossì un po’.
Le manager intanto dalla panchina guardavano esaltate la partita. Ne avevano viste di giocatrici brave ma una che dribblasse così Jude e Axel e superasse in quel modo la difesa di Jack mai.
La partita andò avanti per un po’ e un paio di volte Jude riuscì a toglierle la palla. Ma lei non si abbatteva e riusciva comunque a riprenderla.
Vinse la squadra di Nevia e Shawn. E come il giorno prima i ragazzi la circondarono. Chi le domandava come era riuscita a sbloccarsi da un determinato placcaggio, chi come aveva fatto a dribblare eccetera. Lei rispondeva a tutti e tra una risata e l’altra si aggiunsero anche le manager.
 Una di loro, Celia le si avvicinò con gli occhi che brillavano.
- Sei bravissima… hai rubato la palla persino a mio fratello! Posso scrivere di te sul giornale scolastico? – domandò la ragazzina tutta contenta.
Fratello? Allora era la sorella di Jude. Non immaginava che avesse sorelle. Non che questo facesse differenza in qualche modo.
- Non c’è problema ma, pensi che possa interessare? Non… non credo di essere così speciale…- mormorò lei imbarazzata.
Celia scosse la testa.
- È fantastico come giochi, sembra tutto così facile… dammi il permesso… please… - e a quella richiesta accettò di buon grado, anche perché era difficile dire di no a una così gentile insistenza.
La trascinò via ai ragazzi che un po’ se ne rammaricarono e se la portò in panchina per intervistarla. Mentre si sedeva. Cammy le porse un asciugamano e una boccetta d’acqua.
- Tieni, avrai sete…- e le sorrise con dolcezza.
Nevia le prese ringraziandola, certo che anche le manager della squadra erano della ragazze tutte speciali e soprattutto gentili.
Si asciugò la fronte e tra un sorso d’acqua e una domanda di Celia che prontamente appuntava tutto, buttava sempre un occhio sul campo guardando il suo Jude.
Quando lo guardava sentiva il cuore sobbalzarle. Celia la notò, guardare dolcemente verso il campo. E non solo lei, un po’ tutte le ragazze. Così Nelly senza tanto girarci intorno glielo chiese.
- Ti sei innamorata? – domandò senza metterci però un soggetto.
Nevia arrossì nascondendosi nell’asciugamano.
- P…perché pensi che sia così?...- le chiese la più grande.
Silvia e Cammy vedendola reagire così non riuscirono a trattenere un sorriso intenerito.
- Si vede…  che non è solo il pallone che ami ma, anche uno degli undici che lo calcia… - aggiunse Nelly.
E In quel momento negare era impossibile.
- Si… è vero… però… non credo che lui… possa capirlo… probabilmente non immagina che anche una ragazza più grande possa… innamorasi di lui… - mormorò imbarazzata.
Celia, Nelly, Cammy e Silvia le poggiarono affettuose una mano sulla schiena.
- Prima o poi lo capirà… i ragazzi sono un po’ più lenti a capire- aggiunse saccente Nelly facendo scoppiare a ridere tutte.
In quel momento la più grande alzando lo sguardo notò Jude avvicinarsi alla panchina. La guardò facendole cenno di bere. Nevia si alzò lanciandogli la bottiglia che lui afferrò bevendo senza attaccarsi. Poi richiudendola gliela ridiede lanciandola a sua volta.
A quel gesto le ragazze si guardarono e pensarono tutte la stessa cosa.
Che era proprio di lui che si era innamorata e che forse lui, in parte lo stava cercando di capire.
Celia sorrise intenerita.
- Fratellone… - mugolò dolcemente pensando che fosse la prima volta che, una ragazza si innamorava così di lui.
Le quattro silenziosamente stavano facendo il tifo per lei. Infondo Jude era abbastanza maturo per essere delle medie, con una ragazza più grande ce lo vedevano. E Silvia invece guardando in porta fece un sospiro nostalgico. Si domandava se mai il capitano si sarebbe accorto di lei. E non era la sola che pensava questo.
Nevia si girò notando le ragazze confabulare e sorriderle.
- Hem… che… che c’è?- chiese poi sentendosi la causa.
- Facciamo il tifo per te e  lui hehehe – e a quella risposta era chiaro che avevano capito chi era che le interessava anche perché la bottiglia ora la stringeva in maniera diversa, come se avesse un tesoro tra le mani.
Lei si imbarazzò tantissimo accucciandosi e nascondendosi la testa con l’asciugamano tenendo tra le braccia la bottiglia. Celia si alzò e le carezzò la testa.
- Non devi vergognarti di noi, non diremo nulla a Jude promesso… - mormorò la ragazzina.
Nevia alzò lo sguardo incrociandolo con quello dolce della più piccola. Si sentiva sciocca ma era davvero qualcosa di nuovo e ingestibile. Così grande che si sentiva annegare nel mare di emozioni che anche una sciocchezza le provocava.
- Hum… g… grazie… - mugolò e aiutata da Celia si tirò su e si sedette sulla panchina.
- Non siamo delle pettegole…  puoi fidarti… - le disse Nelly spostandole l’asciugamano dalla testa.
 - Grazie… siete veramente gentili… Se volete chiamatemi Nenè… Alys mi chiama sempre così…- disse dolce.
Le ragazze accettarono di buon grado dicendole che come soprannome era anche molto carino.
- Alys è una tua amica… ? – domandò Cammy.
Nevia annuì e iniziò a descriverla raccontando che si conoscevano dalle elementari e che erano inseparabili, spiegò che il giorno prima era stata lei a convincerla a venire e che era a lei che doveva tutto quel coraggio.
Chiacchierarono del più e del meno, ridendo e scherzando, insomma chiacchiere tra ragazze fino a che i ragazzi stanchi e assetati non arrivarono alla panchina.
Cammy distribuiva asciugamani e bottigliette a tutti. Ad un certo punto Celia le mise in mano una bottiglia d’acqua.
- Dalla a mio fratello… e li… - le disse indicandolo poco lontano che si dirigeva verso di loro.
Si fece coraggio e con la bottiglia tra le mani tremanti d’agitazione si diresse verso di lui.
- Tieni… visto che volevo andare alle fontanelle te l’ho portata io… - si giustificò lei sorridendo.
- Grazie… se vuoi ti accompagno… - le propose lui.
Non se lo aspettava e diventò un peperone.
- Hem… grazie… se… se vuoi… - bofonchiò la ragazza.
Intanto le manager e un paio di giocatori notarono i due allontanarsi insieme.
- Jude e Nevia? – borbottarono in coro Jack e Tod sbalorditi.
A quelle parole mezza squadra si era voltata a guardarli.
- La sta accompagnando alle fontanelle che male c’è…- aggiunse Nathan mentre si asciugava il sudore.
- E se poi anche ci fossero altri motivi a voi che frega… è impiccioni? – disse Kevin che un po’ però rosicava perché Nevia le piaceva.
Insomma ci fu un po’ di brusio ma Mark nemmeno ci faceva caso.
 
Intanto Nevia e Jude erano arrivati alla fontanella. La ragazza la aprì e come il giorno prima ci cacciò sotto la testa. Il ragazzino sorrise.
- Che strano modo di sciacquarsi… -constatò lui.
 La ragazza tirò indietro la testa schizzando un po’ d’acqua anche addosso a Jude.
- Mi rinfresco di più così hehe… - aggiunse passando la mano tra i capelli bagnati e Jude arrossì.
 Nevia lo notò e gli carezzò la guancia come il giorno prima. Ma Jude non reagì lasciandola fare.
- Ti ho schizzato un po’… scusa… - mugolò imbarazzata.
Il ragazzino scosse la testa e fece qualcosa che Nevia non si sarebbe mai aspettata.
 Le mise in testa il suo asciugamano e la usò per tirarla un po’ giù verso di se.
Erano a pochi centimetri l’uno dall’altra. Sentiva il suo respiro e non riuscì a non arrossire.
Jude le sorrise.
- Allora non me lo stavo immaginando è…? - sussurrò lasciandola andare e allontanandosi.
Lei si sedette in terra con le gambe e le mani che le tremavano e il cuore che sembrava schizzarle fuori dal petto. Aveva in testa il suo asciugamano e sentiva il suo odore su di esso.
In quel momento alcuni dei ragazzi avevano visto la scena e erano un po’ sbalorditi. Non erano riusciti a vedere bene ma, si erano baciati? Le ragazze la scena l’avevano vista tutta e Silvia in vece di tutte andò da lei.
- Nenè tutto ok? – chiese toccandole la spalla e accucciandosi per guardarla.
Lei annuì arrossita.
- Credevo mi avrebbe b… baciata… - mugolò piano.
Silvia sorrise, allora non l’aveva baciata. Quel Jude era molto più sveglio degli altri, probabilmente stava cercando di capire se quello che provava lei era vero e solo frutto della sua immaginazione.
La fece rialzare e insieme tornarono dal gruppo, Jude era tra loro e nel frattempo Kevin tirò un occhiataccia al compagno di squadra. Era un po’ geloso che una ragazza così carina gli morisse dietro, maledetto fortunello. I ragazzi come la videro cambiarono discorso e alcuni arrossirono. L’unico che non aveva capito ne visto un accidente era Mark che subito le si avvicinò allegro.
- Ti sei divertita anche oggi? – domando lui esaltato.
 La ragazza ancora un po’ in imbarazzo arrossi annuendo. Sorrise e a quel sorriso super dolce tutti i ragazzi arrossirono.
- Posso venire ancora? – chiese lei impacciata.
Mark sorrise.
- Non devi nemmeno chiederlo! Vieni quando vuoi… noi siamo felici di averti agli allenamenti… - disse lui.
A quelle parole si avvicinò Jude sorridendo.
- Sei un ottima attaccante… è un piacere averti con noi… - disse lui.
E Nevia non riuscì a non esserne felice.
 
Continua… 
   
 
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