La
neve aveva finalmente smesso di cadere copiosa dal cielo come piccoli pezzi di
zucchero filato.
Rose
era lì, distesa per terra, inerte, con gli occhi chiusi, respirando a mala
pena. Se Scorpius non avesse saputo quanto fosse brava a star ferma come una
statua si sarebbe chiesto se fosse viva o morta.
Scorpius
si abbassò per poterle toccare i capelli così morbidi che profumavano sempre di
fragola, socchiuse gli occhi per imprimere per bene tutto nella sua memoria,
come se tra un momento all'altro la sua vita potesse finire.
Quando
le era accanto quella paura lo invadeva. Aveva così terribilmente paura che lei
lo avesse lasciato, e allora tutto per lui sarebbe finito.
Dopotutto
che cosa c'era di tanto importante in lui?
Cosa
era lui in confronto a quell'angelo dai folti capelli fulvi e gli occhi azzurri
come il cielo?
Scorpius,
mentre era perso nei suoi pensieri, le accarezzava il volto, le guance, che a
poco a poco diventavano paonazze, le palpebre, per poi disegnare il profilo del
piccolo naso, e le labbra carnose.
In
quel momento la perfetta statua si distrusse con un brivido che percorse la
schiena di Rose.
<<
hai freddo? >> chiese Scorp dolcemente, poggiandole la sua giacca sul
grembo fin appena sotto il mento, non aspettando la sua risposta.
Rose,
appena glielo poggiò, fece leva sulle mani per mettersi a sedere << sei
forse pazzo? >> gli chiese rimettendogli la giacca nelle spalle.
Scorp
gettò la testa indietro per ridere fragorosamente << ti trovo per terra
in mezzo alla neve a -10° il 24 Dicembre e poi il pazzo sarei io? >>
Rose
fece una smorfia uscendo fuori la lingua << non posso sentire freddo >>
disse con le braccia incrociate.
Scorpius
alzò un sopracciglio sorpreso e poi scoppiò a ridere << cosa c'è? La
magia di Natale che ti riscalda? >>
Lei
alzò gli occhi al cielo << non solo questo >> rispose lei in
maniera misteriosa.
Lui
parve non ascoltarla e, con estrema accuratezza depose una ciocca ribelle
dietro l'orecchio di lei, e con la sinistra le massaggiò la spalla destra
ghiacciata, nonostante fosse sotto un grosso maglione di lana (nato dalle
sapienti ed esperti mani di nonna Molly, regalo natalizio dell’anno precedente).
<<
e dopo mi chiedi cosa mi possa riscaldare >> disse lei con voce bassa e lieve,
rumorosa come la neve quando tocca terra.
Lui
rise sottovoce << cosa fai sdraiata per terra? Aspetti che ti arrivi un
malanno? >> chiese Scorpius con aria canzonatoria.
Lei
non rispose e si rigettò per terra con le braccia larghe, muovendole creando
delle ali di neve, facendo nascere un angelo nella neve, mentre lui la guardava
e impacciato si sdraiò al suo fianco.
Nessuno
si fissava, rimanevano a debita distanza come se un millimetro in più avrebbe potuto
far esplodere un qualcosa nel labirinto del loro cuore e ogni istante quando
loro violavano quella lontananza, accelerava i battiti del loro cuore fino a
farlo scoppiare.
Erano
nei pressi del Lago Nero, e i pochi rimasti a Hogwarts erano nella sala grande
a discutere di quanto fosse più magica la scuola semivuota. Tutti erano
occupati, ed era il momento perfetto per passarlo insieme a Rose.
Nessun
serpeverde fastidioso che ti ronza
attorno scostandoti da lei, o grifondoro che ti ruba Rose per le solite
stupidaggini scolastiche.
Eppure
loro non parlavano, preferivano zittire le parole, che spesso sfociavano in
litigi, con sguardi piuttosto lunghi dove lui si perdeva in quegli occhi a
volte troppo azzurri.
Andava
benissimo così, non aveva bisogno d’altro.
Lui.
<<
Scorp...? >> lo chiamò Rose
<<
mmm-mmm? >>
<<
non ti chiedi mai perché? >>
Scorpius
si girò da un lato facendo leva con il braccio destro, tenendo la testa nella
mano destra, con un aria interrogativa << perché cosa? >>
<<
perché noi. Perché non ci odiamo come i nostri genitori? Perché siamo
così...così... >>
Lui
si avvicinò a lei e l’abbracciò tanto da strapparle il respiro, e poi si
allontanò un po’ per guardarla in faccia << così? >> chiese lui
Lui
non aspettò una risposta e posò le sue labbra in quelle di lei con dolcezza, e dopo
con più passione finché i respiri si velocizzarono. Lei si staccò per
riprendere fiato e tese le mani nel petto di lui per mettere un divario, e, con
il respiro ancora corto, gli chiese: << non hai risposto >>
Lui
rise con i suoi sorrisi che erano soliti per farla sciogliere come fragile neve
al sole.
<<
secondo te, se sapessi perché mi fai quest’effetto, me ne starei seduto nella
neve a-10°? Sei un continuo mistero per me Rosie >> le spiegò Scorp
mentre giocava con i suoi ricci ribelli come lei.
Le
guance di Rose diventarono ancora più rosse. Era così tenera e piccola, mentre
rideva imbarazzata.
<<
pensavo di essere l’unica a non capire l’altro >> disse lei in un soffio.
<<
è tanto importante capirci qualcosa? >> le domandò con voce rauca Scorp
con le labbra nell’orecchio di lei, facendole sentire una dolce scossa
elettrica che le attraversò la schiena.
<<
per me si... >> disse piano con la voce più sottile di quel leggero
soffio di vento.
Lui
la strinse di nuovo a sé coprendola con la sua giacca, che ora conteneva sia
lui che lei; cullandola come una bambina che doveva addormentarsi. Nel
frattempo le accarezzava i boccoli indefiniti cosparsi da fiocchi di neve
tenendo il mento sopra la testa di lei per non guardarla negli occhi.
Lei
nascose il suo viso nel collo di lui inspirando il suo profumo forte e dolce,
che le metteva sempre sicurezza. Aveva le mani immobilizzate nel petto di lui.
<<
io non trovo importante il perché >> continuò Scorpius, soffocando una
risata tra i capelli rossicci di lei << ma è inutile parlarti: testarda
come sei non mi ascolterai, e dovrai trovare per forza una ragione >>
Rose
strinse i pugni e cercò di allontanarsi per guardarlo in faccia
<<
hai una pessima idea di me Scorpius Hyperon Malfoy, mi disegni come una
testarda calcolatrice secchiona >>
<<
Ora sei tu che sbagli Rosalie Weasley: non ti trovo calcolatrice >>
Rose
fece un smorfia offesa incrociando le braccia in grembo tenendo un broncio
terribilmente perfetto in ogni angolo.
Lui
le baciò le guance, gli angoli della bocca per poi soffermarsi nella bocca
rossa e perfetta. Lei si scostò immediatamente e lo guardò con uno sguardo
truce.
<<
ma testarda e secchiona si >> non era una domanda.
Era
impossibile per loro passare un qualsiasi momento insieme senza litigare, era
un bisogno naturale, come respirare, ma tra i litigi c’era un non si sa che
cosa che li legava. Un attrazione, non solo fisica ma qualcosa di più forte.
Amore?
Possibile
che dopo generazioni e generazioni di odio tra Weasley e Malfoy, per colpa di
una rossa donna-bambina bellissima nella sua tenerezza, si potesse dimenticare
tanto astio?
Possibile
che tra loro si stesse instaurando più forte di qualsiasi odio, anche di quello
delle loro famiglie?
<<
stiamo di nuovo litigando, avevamo detto che per natale c’era la tregua >>
le ricordò lui.
<<
oggi è il 24, natale è domani >> precisò lei.
Lui
rise sotto i baffi. << mi stai invitando al duello? >>
<<
i patti sono chiari >> rispose lei
Lui
diventò serio tutto d’un tratto e la guardò intensamente negli occhi.
<<
c...che c’è? >> gli chiese lei
<<
niente, cose stupide >> ribadì lui sperando di frenare la curiosità della
Weasley piuttosto imbarazzato.
<<
lascia decidere a me se sono cose stupide >> disse lei morente dalla
curiosità.
<<
niente d’importante >> spiegò lui alzando le spalle.
Allora
lei lo guardò negli occhi con quell’espressione dolce e contrita che avrebbe
riscaldato il cuore anche di un cacciatore davanti alla preda.
<<
i tuoi occhi... non te lo so spiegare bene ma... è stato strano vedere la mia
immagine riflessa nei tuoi occhi, era... >> mai Rose aveva visto così in
difficoltà Scorpius, mai aveva visto quei occhi di ghiaccio densi di...
confusione?
Era
l’immagine più bella che poteva avere mai visto in vita sua, decise di
conservare quell’immagine nel profondo del suo cuore, quell’angelo dagli occhi
di ghiaccio carichi di delicatezza, per terra nella neve, lo rendeva quasi come
tutti gli altri ragazzi, piuttosto normale.
<<
bella, tutto quello che vedo nei tuoi occhi è meraviglioso >> disse
velocemente Scorp, che Rose fece fatica a capire cosa avesse detto.
<<
hai trovato le tue risposte? >> le chiese ridendo Malfoy, cercando di
cambiare argomento.
<<
hai ragione tu. A volte ci sono cose senza senso, il bello di queste cose è
questo: perché la ragione umana non li tocchi e le rovini >>