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Autore: Sylvie91    31/03/2015    4 recensioni
Ciao!
era da un po' che nel mio profondo cappello tenevo questo primo capitolo... e dopo aver finito la storia precedente, la tentazione di pubblicarlo ha vinto!
è la mia prima AU! chiedo pietà! ahahaha e chiedo anche di dirmi se la cosa vi piace per vedere se continuare o meno! è una prova e spero vi piaccia! Bisous! Buona Lettura
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Bofur, Fili, Kili, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lunedi, 15 dicembre 2014
 
Ciao.
Fra un paio di giorni avrò il secondo esame della sessione quindi ti racconto un paio di cose un po’ in velocità dato che è da quando è avvenuto il tentativo di violenza di Bolg che non scrivo… mi dispiace ma tra lo studio e altri impegni il tempo si è ridotto.
Ma adesso eccomi qua!
Il giorno dopo a quello dell’aggressione io e Sigrid ci siamo svegliati assieme e non ci siamo detti niente, da parte mia non sapevo neanche che cosa dire… quindi dato che a parole sono una frana, l’ho avvicinata a me facendo in modo che finalmente appoggiasse la sua testa al mio petto e che mi abbracciasse.
Non sono mai stato così bene ed è bastato così poco, non posso fare a meno di meravigliarmi per questo stato di benessere che solo lei mi sa dare, spero che la cosa valga anche per lei: voglio darle tutta la sicurezza di cui sono capace.
Comunque dopo gli ho confidato come è avvenuta la morte di mio padre e le parole sono fluite una dietro l’altra come un fiume in piena che voleva rompere gli argini, sentendo lei che mi stringeva la mano quando arrivavo al punto in cui le parole facevano fatica ad uscire.
Lei ha ascoltato senza dire una parola condividendo con me tutto: la mia disperazione mai manifestata davanti alla tomba di mio padre, la preoccupazione nei confronti di mia madre, l’attenzione che rivolgo nei confronti di Kili e il legame che unisce tutta la mia famiglia.
Mentre parlavo qualche lacrima è scivolata sui suoi biondi capelli, ma lei veloce si è scostata un po’ da me per asciugarle con le sue mani… poi ho baciato il palmo di quelle mani, quelle per me sono la salvezza.
Dopo che io ho finito di raccontarle la mia storia, lei ha cominciato a raccontare la sua… è stato come riconoscerla da zero; sapevo che era speciale ma solo in questo frangente mi sono accorto che l’aggettivo speciale è troppo restrittivo per lei: lei è poesia, follia, lei è tutto ed è niente… lei è ciò che ho sempre desiderato.
Ho scoperto molto: mi ha parlato di suo papà, è molto orgogliosa di lui… e sono curioso di conoscerlo sperando di essere apprezzato da una figura così importante ai suoi occhi.
Mi ha parlato di suo fratello Bain, di come si divertono a farsi i dispetti a vicenda e mi ha parlato di sua sorella la piccola Tilda, che la sente più di una sorella, si sente quasi una madre verso di lei.
Poi mi ha parlato di sua mamma, me l’immagino bella e caparbia come lei; con quelle piccole lentiggini sul naso e con i fluenti capelli dorati e me la descritta come una donna meravigliosa.
Tuttavia come io ho parlato della morte di mio padre, lei mi ha raccontato della morte di sua mamma poco dopo la nascita di Tilda, dovuta agli sforzi durante il parto; di come la nascita della piccola sorellina abbia segnato la vita della sua intera famiglia.
Mi diceva che Bain ha avuto un periodo in cui odiava Tilda, convinto che lei avesse portato via la loro mamma e di come è stato difficile convivere in una situazione del genere; con un padre disperato, un bambino arrabbiato a cui è stata tolta una figura di così grande rilievo e una neonata che non toccherà mai il viso amato di una mamma.
Mi sento quasi fortunato nel pensare che io e Kili siamo riusciti a stare vicino a papà per quasi vent’anni, rispetto a Sigrid che era appena adolescente alla morte della madre.
… comunque dopo quella giornata a parlare ora viviamo in una situazione particolare, lei non è pronta per il momento per altri rapporti, ma io sono disposto ad aspettare una vita per lei e lo sa.
Non poche volte da quel giorno lei urla nel sonno, tanto che Berti o Tauriel bussano nel cuore della notte perché vada a tranquillizzarla e mi sembra impossibile, ma solo quando la prendo tra le braccia e comincio a sussurrarle all’orecchio che non c’è più niente da temere lei si calma.
Non ci siamo ancora scambiati un bacio… senza contare quella volta della litigata, ma non importa lei mi cerca e si confida… pian piano arriverà tutto, lo so… bisogna solo che le sue ferite  guariscano.
 
 
Mercoledì, 17 dicembre 2014
 
Ciao caro diario!
Oggi ho fatto l’ultimo esame prima di Natale, i prossimi sono a febbraio quindi posso tirare un po’ fiato almeno per il periodo natalizio!
È per questo che ti ho lasciato un po’ alla deriva e di questo me ne dispiace… le cose sono cambiate dall’ultima volta che ti ho scritto, ed ho anche voltato materialmente pagina per scrivere oggi.
Non voglio rileggere quanto mi è accaduto, alla fine lo vedo quasi ogni notte nei miei incubi… quindi è un ricordo molto vivido in me; per fortuna c’è Fili… le cose fra noi sono cambiate, anche se io non riesco a cominciare niente di almeno simile ad una degna relazione.
Sia io che lui ci accontentiamo dei momenti assieme.
A cominciare dal giorno in cui mi ha salvata, dopo esserci svegliati ero un attimo in imbarazzo nei suoi confronti mi sentivo così vulnerabile sotto i suoi occhi di ghiaccio, così penetranti e allo stesso tempo così incantatori.
Ma fu lui a far venir meno questo momento tirandomi a sé... non ho posto resistenza, non volevo porre resistenza, anzi mi è piaciuto appoggiare la testa sul suo petto, ascoltare il suo cuore che galoppava veloce, emozionato quanto il mio… il suo respiro ritmato che cercava di controllare il battito.
Il tepore poi della sua mano attorno alla mia vita… coperta appena dalla sua maglietta, il suo fiato che soffiava tenue tra i miei capelli… sensazioni meravigliose che rivivo nella mia mente e nella realtà quando lui viene in mio soccorso nelle crisi.
Da quella che doveva essere una festa ora soffro di crisi di pianto, urlo e mi dimeno nel letto … la cosa particolare è che solo lui riesce a calmarmi… la sua voce soffice penetra nella mia testa facendomi abbandonare il grigio di quel ricordo.
Quel giorno mi confidò tutto di lui… lo ascoltai senza interromperlo e mi sono commossa quando cominciò a parlare di suo padre e quando la sua voce iniziò a rompersi.
Mi raccontò di come il tumore al pancreas lo mangiò velocemente e voracemente lasciando un vuoto nel cuore della sua famiglia; mi raccontò delle ultime parole che gli rivolse suo padre… intimandolo a non cadere, a tenere d’occhio sua mamma e Kili.
Di come la tosse di suo papà interrompeva il suo ultimo discorso e come ogni colpo di tosse era per lui una pugnalata al cuore ed il vedere ogni giorno il peggioramento delle sue condizioni, ma anche il coraggio con cui affrontava tutto con un sorriso per la famiglia e gli amici.
Mi parlò di sua mamma e di quanto lei sia una donna forte ed orgogliosa, di quanto ha sofferto cercando di non cadere davanti ai figli… combattendo ogni giorno contro l’angoscia e la malinconia della consapevolezza di perdere presto la persona che si ama.
Al pensiero di sua mamma qualche lacrime gli è scivolata… ma le ho volute subito prendere, voglio fargli capire che io ci sono come lui c’è per me.
A conclusione mi ha parlato di Kili, il suo adorato fratello, di come era preoccupato della sua reazione non rendendosi conto che quello che reagiva peggio era proprio lui, mi ha detto che Kili ha quasi distrutto parte della sua stanza dalla frustrazione e che ha pianto molto… sicuramente anche Tauriel sa tutto di ciò.
A mia volta quel giorno parlai a Fili della mia di famiglia e della morte di mia mamma… di quel particolare momento in cui io da adolescente sono diventata madre pur non volendo, velocizzando la mia maturazione e perdendo tante esperienze.
Adesso  come ti ho già detto non stiamo assieme e so che è per colpa mia, lui mi sta aspettando… per  quando sarò più sicura , intanto ci prepariamo per il Natale e andremo (io, Tauriel e Berti) a casa sua per la vigilia per conoscere la sua famiglia… verranno con noi anche Ori e Bofur!
Sono sicura che questa sarà una vera festa!
 
Sabato, 20 dicembre 2015
 
Ciao!
Io e Sigrid oggi abbiamo fatto la spesa assieme… non mi sono mai divertito tanto, io che buttavo dentro ogni porcheria immaginabile e lei che rimetteva apposto dicendo che mi faceva male quella roba.
Fare finta di litigare e punzecchiarsi a vicenda è stato divertente, e lei aveva così uno splendido sorriso che sono rimasto abbagliato, l’ho portata a fare una passeggiata in uno dei miei parchi preferiti… per poi distenderci sotto l’ombra di una grande quercia.
Pur essendo dicembre oggi si stava inegualmente bene,  poteva anche piovere ed io non me ne sarei accorto… troppo perso nel parlare e scherzare!
Oggi abbiamo fatto conoscenza di una persona particolare, il cugino di Bofur: Bifur… stavano passeggiando anche loro per il parco e quando il nostro amico ci ha visto ha pensato bene di venire a salutare!
Suo cugino è muto e quindi Bofur ci ha insegnato qualche gesto nel linguaggio dei segni, ma per le frasi più complicate era il nostro amico a tradurle; è stato un pomeriggio particolare!
Ma sarei curioso di imparare maggiormente questo linguaggio… poi Bifur sembra simpatico, pur non riuscendo a parlare sorrideva tranquillo e (tramite la traduzione di Bofur) scherzava anche sulla sua condizione tranquillamente.
Per conoscerlo meglio ho invitato Bifur nel nostro appartamento se gli viene voglia di giocare con la playstation o se vuole di andare a bere qualcosa assieme!
È la prima volta che sono così aperto con degli estranei, forse dovrei ringraziare il mio dolce angelo.


Buongiorno!
Ecco qui un altro capitolo prima di festeggiare il loro Natale… uff manca davvero poco L
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Come sempre ringrazio tutti i lettori, recensori e seguaci! Grazie <3
A presto
Bisous
Sylvie
 
   
 
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