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Autore: CrystalRose    31/03/2015    2 recensioni
Perché Loki da dopo la caduta dal Bifrost a The Dark World si è comportato nel modo che noi tutti sappiamo? E se tutto quello che ha fatto, fosse stato l'unico modo per salvare la persona amata?
[Pre Avengers-The Avengers- Thor TDW- accenno a Age of Ultron fino a Ragnarok/post Ragnarok]
[Elementi dei film, fumetti e mitologia norrena]
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Fire Within OFH

 

NdCrystalRose: si consiglia di ascoltare durante la lettura, "Celtic Sanctuary" di David Arkenestone (https://www.youtube.com/watch?v=eXhyC-SQAb4) seguita da "The Fire Within" degli Audiomachine (https://www.youtube.com/watch?v=bg_6FYZVFd4)

 

Valhalla, un mese dopo

 

Erin e Hervör avevano reclutato una giovane fanciulla di Asgärð per farla diventare una valchiria. Il loro destino era quello di essere nove e senza Hnoss dovevano trovarne un’altra. In realtà trovarla è stato semplice, Hervör sapeva quali fossero le destinate a entrare nel Valhalla. Tranne per Erin. Ma questa storia, la conosciamo già.

 

La pace nei Nove Regni era tornata.

Su Asgärð erano stati celebrati i funerali solenni di Odino, a cui Erin prese parte come rappresentante di Loki e Hel, visto che quest’ultimi erano stati banditi per i prossimi quattro secoli da Asgärð.

Non che ai due importasse, entrambi avevano il loro Regno da governare e di certo non volevano perdere tempo nel Regno degli Dei. Luogo che ormai, specie per l’Ingannatore, aveva perso di importanza strategica dal momento in cui Thor vi regnava, avendo fatto l’errore di portare Jane con sé. Lei era ancora umana, quindi Loki sperava di ottenerlo senza guerre. Alla morte di Jane, Thor non sarebbe stato più in grado di regnare perché distrutto dal dolore e Loki avrebbe potuto rilevare il regno come legittimo erede. Ci sperava ma se non fosse avvenuto non gli sarebbe importato molto. Dalla sua aveva comunque il regno della figlia.

 

Gli altri regnanti degli altri Regni si erano impuntati che Hel dovesse essere punita per il suo gesto ma questo avrebbe portato, quasi certamente, a una nuova guerra, dato che Loki non avrebbe mai permesso che fosse torto un capello alla figlia.

Per di più, non era mai cosa saggia mettersi contro la Dea dei Morti, quindi fu bandita da Asgärð come il padre. L’Ingannatore preoccupava quanto la figlia, erano giudicati pericolosi e gli altri Regni avevano paura di averceli contro una qualsiasi minaccia futura che avrebbe potuto colpirli.

Quindi confinarli era un’ottima occasione per tenerli lontani dagli affari di palazzo ma tenerli comunque sott’occhio.

Erin aveva accettato di buon grado questa decisione, d’altronde lei poteva ancora muoversi tranquillamente per i Nove Regni. Era diventata la vice di Hervör e la mediatrice fra i nove Regni, specie fra quelli a lei più cari: Jötunheimr, Helheimr e Miðgarð.

In più era un ottimo compromesso per lo meno non avrebbe visto la sua famiglia condannata a morte. Avrebbe vissuto nel Valhalla e visto meno Loki di quanto avrebbe voluto, ma la vita del dio era molto più importante come quella di Hel.

 

***

 

Erin era affacciata alla terrazza del Valhalla guardando in direzione di Jötunheimr, là dove il suo re regnava.

-Erin?- la chiamò Hervör.

-Sì?- rispose voltandosi.

-Ho una sorpresa per te- le sorrise porgendole le sue mani.

Lei le afferrò titubante.

-Che genere di sorpresa?-

-Seguimi- rispose solamente, guidandola verso un’ala del Valhalla che non conosceva ancora.

Si fermarono davanti a un pesante portone in pietra.

-Questa porta conduce al Valhalla vero e proprio. Al paradiso delle anime-

-Non capisco…-

-Nessuno ci può entrare, tranne noi valchirie a risolvere qualche problema. Per te, farò un’eccezione-

-Hervör non ti sto seguendo- confessò perplessa.

-C’è una persona che ti aspetta- affermò spingendo con forza i due battenti della porta.

Una forte luce bianca colpì le due donne che si fecero schermo con una mano.

Erin entrò e, dopo che la sua vista si abituò alla luce, la vide.

 

Sgranò gli occhi incredula e la vista le si appannò per le lacrime.

Davanti a lei stava una donna minuta, vestita di bianco e molto anziana.

La valchiria le corse incontro e l’abbracciò.

-Nonna!- mormorò, stringendola forte.

-Bambina mia! Quanto mi sei mancata-

Erin la osservò meglio. Era rimasta uguale a quand’era viva su Miðgarð. Era morta quando lei aveva dieci anni e la ricordava ancora bene.

Nonna Teamhair le sorrise dolcemente.

-Come…?- chiese Erin.

-Sia possibile? Pensavo che a questo punto avessi smesso di farti domande-

-Sì, voglio dire…sei morta, le anime di Helheimr sono evanescenti, tu…bè tu sei in carne ed ossa-

L’anziana rise di gusto.

-Qui siamo nel Valhalla, tutto è permesso-

Erin non rispose perché per la prima volta dopo tanto tempo, si rese conto che le mancavano i suoi genitori e quello che aveva su Miðgarð scoppiò in lacrime.

-Sssshhh, piccola mia, lo so che ti mancano i tuoi genitori ma loro si sono rassegnati all’idea di non rivederti mai più. Non immaginano nemmeno cosa tu sia diventata e quando lo sapranno, a quel punto, mi daranno ragione- la consolò asciugandole le lacrime.

Erin scoppiò a ridere.

-Che sono una valchiria?-

-Che sei una regina- la corresse dolcemente, accarezzandole il viso.

-Tu lo sapevi vero?-

-Perché credi che ti abbia insegnato il norreno? Ti sei mai chiesta perché la tua coperta fosse verde? Perché io ti abbia trasmesso tutte le mie conoscenze? Non potevi arrivare impreparata in questo mondo e soprattutto al cospetto di un dio come Loki-

-No, non ero impreparata ma non mi aspettavo nulla di tutto ciò-

-Le rune lo avevano predetto. E io sono così orgogliosa che tu sia la compagna dell’Ingannatore e una splendida valchiria. Per non parlare di Hel, è così adorabile-

-Io non avevo mai creduto alle rune, pensavo fossero favole finché…-

-Finché Loki non è apparso sulla tua strada-

-Più che apparso, è svenuto- ridacchiò la ragazza, così come la nonna.

-Quando lo conosceranno i tuoi….-

-Nonna! Facciamoli vivere ancora, è un po’ presto non trovi?-

-Ne riparliamo più avanti- sorrise la donna che continuò: -Sei felice?-

-Sì, anche se preferirei avere Loki con me-

-Non fargli venire altre idee strane o scatena un’altra guerra-

-No, ora è in pace con se stesso- affermò sicura.

La donna si guardò intorno, nell’immenso bianco del Valhalla, Erin seguì il suo sguardo.

-Devi tornare nel palazzo-

-Di già?-

La donna annuì e poi abbracciò la nipote.

-Torna a trovarmi, anche con il nostro re-

-Quale?- chiese Erin ridendo.

-Loki ovviamente, non parlavo di Thor di certo-

-Anche lui è re-

-Un po’ noioso non trovi? Tanto quanto Jane-

-Nonna! Non fare la sovversiva nel Valhalla!!!-

-Oh quante storie. Tu sei una regina migliore di quella svampita-

-Io non sono una regina- specificò.

-Jötunheimr è anche tua-

-Allora anche Helheimr…-

-Uh certamente. Potresti conquistare tu Asgärð- disse facendole l’occhiolino.

-Ok, me ne vado, prima che ci rinchiudano nei sotterranei- ridacchiò Erin.

 

 

Jötunheimr, qualche tempo più tardi

 

Erin camminava a  passo sostenuto per il lungo sentiero che portava al trono.

Si ricordò del giorno dell’incoronazione…

 

Loki era in piedi davanti al trono, gli Jotun lo osservavano rispettosi restando in piedi a testa china.

Hel stava percorrendo il sentiero che portava al trono, preceduta dalla madre.

Sul viso della dea era spuntato un piccolo sorriso dolce rivolto ai suoi genitori.

 

Loki era maestoso nella sua veste nera e oro, il lungo mantello verde gli ricadeva dalle spalle. Due fermagli dorati lo bloccavano al loro posto. I lunghi capelli neri arrivavano ormai a metà schiena ed Hel sapeva che erano stati pettinati amorevolmente dalla valchiria che le camminava davanti.

Il dio degli Inganni osservava con orgoglio la compagna e la figlia avanzare.

Erin indossava una lunga tunica verde smeraldo con un leggero velo di seta bianco che le copriva le spalle. La treccia scendeva ordinata lungo la schiena, tra le mani l’elmo dorato con le lunghe corna ricurve che avrebbe usato per incoronare il suo re.

Il loro re.

L’erede di Laufey.

Il figlio di Frigga.

Il re di Jötunheimr.

 

Quando Erin salì il primo gradino, Hel si fermò a qualche passo dalla scalinata.

Il tempo sembrò fermarsi.

Erin percorse la scala lentamente.

Il dio osservava con intensità la valchiria la quale ricambiava lo sguardo.

Quando si ritrovarono faccia a faccia, lui le sorrise e si inginocchiò davanti a lei.

 

La ragazza mise l’elmo dorato sul capo dell’Ingannatore, dopodiché prese il suo viso fra le mani e chinandosi lo baciò lievemente sulle labbra.

Il dio dovette trattenersi per non rompere il protocollo e afferrare la valchiria per i fianchi e baciarla.

I due poi si guardarono negli occhi per qualche secondo, ed entrambi rividero il momento in cui si guardarono negli occhi per la prima volta su Miðgarð.

Quando Erin si rialzò, Loki si alzò prendendo la mano destra della giovane e la fece voltare verso il popolo.

Tutta Jötunheimr gioì alla vista del nuovo re. Anche Thor, che era in prima fila alle spalle di Hel, urlò in favore del fratello.

 

-Il re di Jötunheimr Loki Laufeyson- annunciò una guardia reale.

 

Loki sorrise, finalmente un sorriso che veniva dal cuore.

Aveva tutto ciò che voleva ed era felice.

Per un secondo guardò in direzione di Asgärð, verso il Valhalla, là dove l’anima di Frigga viveva.

Gli occhi verde smeraldo si appannarono leggermene per le lacrime.

Erin gli strinse la mano.

-Lei è orgogliosa di te- mormorò la valchiria.

-Lo so, Erin, lo so- replicò lui.

 

E potete giurarci, dal Valhalla anche la Signora del Cielo stava sorridendo commossa.

 

 

L’adrenalina scorreva veloce nelle vene di Erin, era così ogni volta che lo andava a trovare.

Arroccato in cima a una collina, c’era il trono del dio Loki.

 

-Erin!- esclamò Loki, alzandosi dal trono e andandole incontro con le braccia aperte.

-Ho una sorpresa per te- affermò il dio sciogliendo l’abbraccio.

-Periodo di sorprese…- mormorò la giovane.

Il dio la guardò stranito, non essendo a conoscenza della sorpresa che l’amata aveva ricevuto da Hervör qualche tempo prima.

-Andiamo su Miðgarð- affermò entusiasta.

 

Londra, Miðgarð, quella sera.

 

-Era tanto che non indossavo vestiti midgardiani- mormorò la valchiria guardando la sua gonna rossa.

-Amo questo completo, lo avevo a Stoccarda-

-Ti dona, anche se forse i capelli lunghi stonano un po’- ridacchiò.

-Bè ma qui sono abituati agli uomini con i capelli lunghi, o sbaglio?-

-No, non sbagli- ridacchiò Erin aprendo la porta della libreria a cui erano diretti.

 

Il luogo era strapieno, la coppia rimase in piedi in fondo alla sala per ascoltare il professor Harris che stava presentando il nuovo libro della mitologia norrena, aggiornato con i nuovi regnanti e la morte di Odino.

Non sapevano in quanti avrebbero creduto a quelle parole, di fatto rimaneva un romanzo epico che rivisitava il classico.

-…alla fine del Ragnarök, le truppe si ritirarono per entrambi gli schieramenti. Thor divenne il re di Asgärð e il fratellastro Loki, il re di Jötunheimr- così  Harris concluse la sua presentazione.

Erin si voltò a osservare il profilo sinistro il compagno, il quale ascoltava con attenzione la narrazione delle sue gesta.

Si accorse che la giovane lo stava osservando.

-Cosa c’è?- chiese curioso.

-Nulla. Osservavo la tua bellezza, maestà- lo prese in giro Erin.

L’Ingannatore ridacchiò. Si allontanò di qualche passo per recuperare una copia del libro dalla pila più vicina e poi ritornò dalla compagna.

-Lo facciamo autografare?-

-Non vedo l’ora-

I due si misero in fila e aspettarono con pazienza il proprio turno. Anche se Loki poco dopo iniziò a stufarsi.

-Ti ricordo che non puoi far sparire nessuno-

-Sono un re!- piagnucolò.

-Smettila di fare il bimbo viziato, fai la fila come tutti- lo riprese lei piccata.

Il dio sgranò gli occhi.

-Sono il dio degli Inganni!- esclamò alzando un po’ troppo la voce, facendo così voltare due persone davanti a loro.

Erin sospirò.

-Certo, sei un dio e io una valchiria- commentò sarcastica, così facendo voltare i due davanti a loro che tornarono a dar loro le spalle.

Loki si avvicinò a Erin, avvolgendo le sue braccia alla vita di lei, per parlarle direttamente nell’orecchio.

-Avrei dovuto scegliere questo regno. Così avrei messo in riga tutti-

-Ti ricordo che avresti trovato sempre gli Avengers fra le scatole-

Dalla gola di Loki uscì un lamento.

-Che noia che sono. Li avrei fatti incarcerare-

-Ti ricordo che l’ultima volta non è andata proprio così-

Il dio la strinse a sé.

-Smettila di fare l’impertinente- sussurrò dandole un bacio sul collo.

-Vorrei farti notare che siamo in pubblico-

L’altro ridacchiò scostandosi, era il loro turno.

Il dio mise sotto al naso del professore il libro, il quale senza alzare la testa chiese: -A chi lo dedico?-

-Alla studentessa di Oxford e al dio degli Inganni?- rispose Erin.

Harris sollevò la testa di scatto.

-Ragazzi!- li apostrofò sorpreso. Un sorriso si allargò vedendoli. Soprattutto vedendo la ragazza sana e salva.

Scribacchiò qualcosa sulla pagina aperta e lo riconsegnò a Erin.

I due si allontanarono e la valchiria riaprì il libro.

 

“Incontriamoci a Oxford. Dove ci siamo visti l’ultima volta. H.”

 

 

Oxford, casa di Erin, un paio di ore dopo

 

Le due divinità entrarono in casa, togliendo i sigilli della polizia.

 

La casa era rimasta come l’avevano lasciata.

Il libro di mitologia norrena sul divano, l’accendino sul tavolo del soggiorno. Mancava il vaso rosso sul davanzale e i relativi cocci a terra che Loki aveva fatto sparire.

Erin andò di sopra seguita dal compagno.

 

La porta bianca della sua camera era aperta, lei ricordava di averla chiusa quando i Chitauri l’avevano attratta nello specchio.

Una volta dentro osservò il letto sfatto, i loro vestiti ancora per terra e lo specchio che era tornato a riflettere normalmente.

Erin si portò una mano al collo come se si fosse ricordata che le mancava qualcosa. Non trovò nulla.

Loki sorrise appena.

-Cercavi questa?- domandò, mostrandole un ciondolo.

La giovane si voltò a osservare la runa Dagaz che dondolava dalla mano del dio e sorrise riconoscendola.

La prese in mano.

Al contatto era ancora fredda e osservandola bene notò che era ancora leggermente macchiata di sangue.

Il suo.

La strinse nella sua mano, Loki lasciò la presa.

-A cosa pensi?- domandò l’uomo.

Erin scosse la testa, non sapeva come spiegarlo, tutto quello che le era successo le sembrava irreale ma sapeva che non era così, erano solo passati quattro anni quasi cinque, su Asgärð erano molti di più. Le sembrava ieri.

Non sapeva come sentirsi, né come si sentiva.

Sapeva solo che era felice e che il suo posto era con l’Ingannatore.

-Puoi aiutarmi a metterla?- rispose.

La divinità fu felice di aiutarla.

-Oh eccovi qui- disse Harris entrando in camera.

-Professore- la giovane lo abbracciò, cogliendolo di sorpresa.

-Sono felice che stia bene, signorina Hall-

La giovane ridacchiò.

-Spero di non averti mancato di rispetto ma per me, resterai la mia allieva migliore. Non potevo chiedere di meglio nella mia carriera: una studentessa valchiria-

-È stato un caso…- mormorò lei, mentendo.

-Oh no, penso che fosse scritto- commentò Harris.

-Lo era infatti- replicò Loki – continui a credere nelle divinazioni delle rune, molte cose accadranno in futuro- sorrise il dio furbamente e uscì dalla stanza.

-Grazie di tutto- gli disse Erin.

-Non ho fatto nulla-

-Per esser stato accanto alla mia famiglia qui. Io non posso rivederli e lei ha fatto davvero tanto-

-Io…bè mi sembrava il minimo- rispose imbarazzato.

-Ci rivedremo presto- lo salutò la madre della dea degli Inferi, raggiungendo il dio dal mantello verde.

-Come?-

-Quando sarà ora. Nel Valhalla- rispose sorridendo materna.

Si avvicinò al dio e lo prese per mano.

I due sparirono avvolti da un fascio di luce verde e oro.

Lasciarono il professore solo e al buio, in quella casa dove tutto era iniziato in un pomeriggio piovoso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Asgärð, Valhalla, stanza di Erin, alcune settimane dopo…

 

-Mi hai spaventata-

-Volevo darti la buonanotte- si scusò Loki uscendo da dietro le tende.

-Sei bandito, lo sai?- ridacchiò la ragazza.

-Come se fosse la prima volta…- sorrise lui.

Erin lo baciò.

-Volevo darti una cosa-

Lei lo guardò stranita mentre lui le porgeva una mano chiusa.

-Cos…- disse interrompendosi quando Loki aprì la mano.

Una gemma ovale di color verde smeraldo pulsava nella mano del compagno.

-Loki!- lo riprese arrabbiata.

-Non pensavo ti desse fastidio ricevere un regalo!-

-È una gemma dell’infinito!-

-Lo so- rispose lui come se fosse ovvio.

-Non la posso tenere-

-Bisogna tenerle in luoghi separati lo sai vero?-

-Non voglio sapere come l’hai ottenuta…-

-Esatto non lo vuoi sapere-

-Che hai in mente? Questa è potente, controlla le anime-

-Non ho nulla in mente. Sì, è una delle più potenti, più dell’Æther, per questo la sto dando a te. Sono l’Ingannatore e non posso tenerla-

Erin la prese in mano.

-Tu che rinunci a un oggetto di potere?- ridacchiò.

-So che me la cederesti in caso di bisogno- sorrise con il suo tipico sorriso malefico.

-Te lo puoi scordare. Ad ogni modo, la farò incastonare nel mio corsetto. Sul cuore…-

Il dio le diede un bacio sulla fronte e fece per andarsene.

-Un’ultima cosa…- riprese voltandosi.

-Parla- lo incoraggiò lei appoggiando la gemma sul tavolo che aveva accanto.

Lui prese un respiro profondo a occhi chiusi e poi le prese le mani e le baciò entrambe, sulle nocche.

Alzò lo sguardo su di lei, un sorriso bellissimo comparì sul volto del dio.

-Erin, vuoi sposarmi?-

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Lo so, sono in ritardo colossale (sai che novità, direte voi). In realtà il capitolo era pronto da un po’, ero io che temporeggiavo perché non volevo e non voglio staccarmi da questa storia.

Spero che il finale vi sia piaciuto, andiamo non dovrò mica dirvi la risposta di Erin?!

È un finale aperto verso “Infinity War” ma questo non significa che ci sarà un sequel.

Questa storia è già andata oltre le mie aspettative, doveva concludersi già al capitolo 16 ma poi è proseguita quasi da sola =)

Voglio ringraziare davvero di cuore tutti coloro che hanno letto perché questa è stata la mia storia più letta e seguita e per questo vi dico GRAZIE!!!

Grazie a chi ha commentato, chi l’ha messa fra preferite/seguite/ricordate, chi l’ha semplicemente letta. Siete stati tutti importanti per farmi andare avanti a scrivere.

Lo so che ci ho impiegato più di un anno a completarla però penso che alla fine sia venuto fuori un bel lavoro.

D’altronde un lieto fine ci stava, no? :D

Erin, Loki e Hel mi mancheranno da dover scrivere ma credo che sia giunto il momento di lasciarli andare.

Grazie ancora per aver letto.

Un abbraccio a tutti.

CrystalRose

 

PS: un grazie va a Hermes per avermi consigliato come inserire la scena dell’incoronazione o se aspettavate me pubblicavo nel 2030!! XD

   
 
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