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Autore: Malia_    20/12/2008    26 recensioni
“Hai paura?” I suoi pensieri giunsero nella mia testa per torturarmi, sinceramente non volevo rispondere, non volevo sapere cosa sarebbe successo, ero terrorizzato.
Mi dimenticai di respirare per un attimo che mi sembrò interminabile e cercai di scacciare le immagini che stavano invadendo la mia mente. Bella indifesa seduta su un letto che mi guardava implorante, Bella che cercava di spogliarmi, Bella che non aveva paura di me.. Bella, Bella, Bella..
(Seguito di Eclipse)
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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ATTENZIONE: Edward molto OOC e molto in crisi. Avverto prima per evitare infarti.
Grazie per tutti i vostri commenti. Spero che midnight non sia ancora morta. Questa sera sul presto dovrei andare a teatro, dico dovrei, perchè mia madre ha litigato con mio padre, si è messa seduta e sti cavoli. Non vuole sapere.. perciò bo. Io intanto non so come ringraziarvi e spero che questa fic nonostante il numero altissimo di capitoli possa ancora piacere. Vi auguro un buon fine settimana!!! MALIA

P.s. non rispondo ai commenti perchè devo preparare le valige che la prossima settimana  parto!!



Edward Cullen: Mask of jealous.


Continuava a sussurrare il mio vero nome disperata. Era ridotta uno straccio, lì sotto di me, eppure la vedevo rivivere a poco a poco mentre la toccavo e la desideravo. Non potevo farne a meno e mi sentivo  uno stupido, dovevo mettere da parte i miei istinti e lavarla, vestirla, proteggerla e invece che facevo? Le infilavo una mano tra le cosce e probabilmente le avrei infilato anche qualcos’altro.. già duro tra le mie gambe. La parte dell’animale che la voleva a tutti i costi mi stava riuscendo benissimo. Mi sentivo un vero schifo. Il suo profumo era fortissimo e mi tentava, non mi lasciava scampo, mi rendeva debole, mi eccitava.
- Posso lavarmi?-. Sussurrò mentre la mia bocca le cercava il collo avidamente.
- Non ora..-. “Sei pazzo, ne ha bisogno”. Avrei voluto mordermi la lingua.
- Per favore..- La voce dolce e supplicante, non potevo dirle di no. Sospirai affranto. “Idiota..”.
La afferrai gentilmente e cominciai a toglierle quei vestiti ormai logori.
- Da quanto non..-.iniziai io temendo la risposta.
- Una settimana e qualche giorno, la puzza si sente eh?-. Le sue labbra si incresparono in un sorriso.
Io tutto sentivo tranne puzza. Il suo profumo mi faceva letteralmente impazzire..
Le tolsi la camicetta e poi passai alla gonna corta. Le slacciai il reggiseno e le tolsi gli slip lasciandola nuda. Non volevo guardarla, perché se l’avessi fatto le sarei saltato addosso violentandola. Non riuscivo a capirmi, va bene la lontananza, ma così.. lo ammisi a me stesso, ne avevo bisogno, avevo bisogno della mia dose di droga, ero in astinenza da troppo tempo.
La girai di schiena e la riadagiai su quel divano, tenendole le due braccia ferme affinchè non si divincolasse.
“Animale”. Continuavo  a pensare, preso dalla frenesia di averla. Ma lei non si mosse, respirò affannata e rimase in silenzio. Guardai quel culetto sodo che mi aveva sempre tentato e ringhiai strusciandomi su di lei. La sentii gemere. Dovevo fermarmi..dovevo..
- Scusami.. -. Dissi lasciandola improvvisamente e portandomi le mani tra i capelli. Non avevo fatto la cosa giusta a scusarmi, lo sapevo, ero il suo aguzzino, il suo carnefice e invece mi stavo comportando come un bambino innamorato e voglioso.
Forse mia moglie aveva ragione, dovevo ancora crescere. Buffo che lei a diciannove anni lo  ricordasse a me, vampiro secolare..
Si girò lentamente e io posai lo sguardo  sulla sua pelle. Vedevo ferite rimarginate, tagli che stavano per scomparire e mi chiesi che cosa Aro le avesse fatto, con quale mostruosità e quale crudeltà ..e sentii di nuovo l’odio montarmi dentro. L’avrei ammazzato con le mie stesse  mani,altro che capo dei Volturi e stirpe imperiale, volevo vedere il suo collo volare in mezzo alla gente e i suoi resti  bruciare nel fuoco dell’inferno.
- Queste ferite, è stato Aro?-.
Annuì cercando di coprirsi.
- Devo essere orribile..-. Sospirò lei sofferente.
- E l’hai fatto per lui, intendo per Edward Cullen..-. L’aveva fatto per me, non era una domanda, sapevo che Aro sicuramente le aveva chiesto dove fossi e dove fosse nostra figlia.
- Per lui questo e altro-. Sorrise dolcemente, il volto finalmente disteso. Chissà a cosa stava pensando il quel momento..   
D’impulso la abbracciai affondando il visto tra i suoi capelli. Il suo amore per me l’aveva spinta a rinunciare a tutto, anche alla sua dignità. Come potevo non essere suo schiavo..
La afferrai ancora tra le braccia senza parlare e la condussi nel piccolo bagno adiacente. Doccia e spugna avrebbero fatto al caso nostro.. e dopo avrei pensato ad resto. “Dopo”, mi convinsi.
- Riesci a stare in piedi da sola vero?-.
La poggiai a terra e lei barcollò. Dovevo aprire e regolare l’acqua.
- Farai la doccia con me?-. Sussultai terrorizzato.
- No.. io..-. Una scusa, mi serviva una scusa. Se avessi lavato via l’odore del mio corpo, probabilmente Bella avrebbe intuito, non sapevo fino a che punto i suoi sensi fossero distorti, non lo capivo, mi sembrava abbastanza reattiva.
-  Non ti va di farlo sotto l’acqua?- La sua voce si fece maliziosa e provocante. L’avrei fatto ovunque con lei, ma da Edward Cullen non da Drawde. Se mia moglie mi avesse riconosciuto e fossero riusciti a fare breccia nel suo scudo, o anche solo a farla parlare, tutti i piani sarebbero saltati. Peggio.. se mi avessero scoperto lei non avrebbe più avuto protezione, se avessero sospettato del suo coinvolgimento con me, non sarebbe stato difficile venire a conoscenza del resto. Era così difficile non guardarla con amore e passione..così tremendamente impossibile..
- Non amo l’acqua..-. Feci freddo e tagliente, di modo che lei la smettesse. Ero irritato..
- E dai..prometto che farò tutto quello che vuoi-. Regolai la temperatura e ritornai veloce verso Bella afferrandola e scaraventandola contro il muro.
- Che cazzo significa?-. Ringhiai infuriato. Non ero io, quell’uomo non era Edward. E io ero geloso di me stesso, di quell’attrazione irresistibile che provava per un altro. “Sei patetico”. Prima cercavo di farlo con lei dicendole che lei mi desiderava come la volevo io e poi mi irritavo se lei reagiva come io avevo sperato. Rischiavo di mandare tutto all’aria.
Sorrise – Quello che ho detto..se mi vorrai sarò tua, tutte le volte che vorrai..-. Mi sentii morire, qualcosa si incrinò nel mio petto. Non poteva essere vero, lei mi stava dimenticando? La sbattei ancora sul muro facendole male probabilmente e un fremito la scosse.
- Puttana..-. “Ma che dici l’hai voluto tu, prima la tocchi e poi ti tiri  indietro?”. –E’ così che gli rimani fedele?-. Alzai la mano e la schiaffeggiai preso dall’ira. – E’ così che dici di amarlo?-. Quasi urlavo. Ma lei non mi rispose. Abbassò la testa e fissò il vuoto.
- Lo amo..lo amo tantissimo.  E per Edward sopporterò anche te, il tuo corpo, la tua voglia..-. La  voce le si spezzò e io mi diedi del cretino. Mi avvicinai a lei e mi inginocchiai poggiandole la testa sulla pancia. Stavo impazzendo. Mi accarezzò gentilmente i capelli e parlò calma.
- Vieni con me sotto l’acqua..-. Non osai dirle di no, ma non potevo farlo – di cosa hai paura?-. Mi domandò allora.
Mi alzai e la attirai a me, quanto l’amavo! La portai velocemente nella doccia,sperando che non facesse storie e invece di entrare feci per chiudere la tenda. – Ti ho detto no..-. Gridai rabbioso, cercando di farla spaventare. Ma qualcosa andò storto perché Bella si aggrappò alle mie spalle sbilanciandosi all’indietro.
- Non accetto un no, mi dispiace..-. e fui sotto il getto tiepido che mi bagnò completamente i capelli.
Mi accarezzò il collo con le dita e si strinse a me vogliosa.- Avanti fallo ora.. ho bisogno di te-.
Cervello ko, volontà distrutta dal desiderio verso quella donna, patetico vampiro stupido e drogato di sua moglie.. mi ritrovai a gemere ed ansare mentre mi slacciavo i pantaloni della divisa e la guardavo appoggiarsi al muro freddo della doccia voltandomi le spalle. Aveva divaricato le gambe e aspettava che io la facessi mia.
La penetrai senza aspettare e lei urlò respirando a fatica. La addossai tra me e il muro e cominciai ad affondare preso da un orribile voglia di farle male e di farla godere. Ancora mia, solo mia, tutta mia.. mugolò quando spinsi più a fondo.
- Quanto ti ho voluta..- le confessai roco muovendomi veloce. La mia erezione faceva su e giù dentro di lei sfogando tutto il suo desiderio represso e la sua mancanza. Provai sollievo nel sentire la mia donna così calda che mi accoglieva con la stessa voglia di avermi che avevo io verso di lei.
Non ragionavo, ma il suo sorriso consapevole mi fece tremare.
- Ho avuto paura di perderti...-. mormorò strusciandosi sulla mia eccitazione e boccheggiando presa dal piacere. – Sì..-. Bisbigliò poi scossa dall’orgasmo – Ahhh..sì-. Reclinò la testa all’indietro che  io attirai a me, stremato e perso. Venni dentro di lei, sconvolto e non riuscii a trattenere una risata di liberazione.
-Merda..che sensazione- mi sentivo rinato come un imbecille.
Mi ritrovai con il capo poggiato alla sua fronte, doveva essersi girata di nuovo, aveva gli occhi chiusi e un sorriso dolcissimo sulle labbra. Entrambi avevamo smesso di respirare.
- Come devo chiamarti..-. Bisbigliò sulla mia bocca.
- Ed..Drawde-. Le feci rapito, correggendomi all’ultimo momento. “Volevi rispondere Edward?”.
Starle così vicino mi intontiva.
- Drawde.. sì avevo sentito il tuo nome..-. Disse intrecciando le gambe alle mie.
- E io..come ti devo chiamare..-. Presi lo shampoo e ne versai un po’ sulle mie mani.
- Bella, chiamami Bella..-. Affondai le dita tra i suoi capelli massaggiandole la testa, dimentico di tutto.  Ritornare a prendermi cura di lei, a proteggerla, così indifesa.. mi rendeva ancora più pazzo, pronto a qualunque cosa per mia moglie. Chinò il capo verso di me per farsi insaponare meglio e io risi contento. Alzò leggermente la testa vibrando come se la mia risata l’avesse colpita, ma poi tornò a fissare in basso.
- Vorrei vederti, non è vero che sei orribile..-. Riprese facendomi sogghignare apertamente.
- Ti piaccio?-. Ero curioso di sapere cosa aveva toccato, come le ero sembrato. Così la provocai.. intanto  le risciacquai attento i capelli dal sapone.
- Hai un odore fantastico. Anche ora..  le tue mani.. non c’è più il tabacco e il dopobarba che usi. E profumi di uomo in modo così forte che mi fai venire l’acquolina in bocca e la voglia di leccarti tutto..-.
 Spalancai la bocca stupito. Mi stavo eccitando di nuovo..troppo. Eppure lo stomaco si strinse ancora geloso e possessivo. A me non aveva mai detto così apertamente che mi voleva leccare, chi era l’uomo che era riuscito a farla aprire così?
- Ah..-. Mormorai roco.
Non riconosceva il mio odore quindi? Forse non aveva piena consapevolezza dei profumi ancora. Sospirai sollevato. “Cazzo, vuole un altro e tu te ne stai tranquillo così?”. Drawde le sarebbe piaciuto veramente più di Edward?
Afferrai la spugna sulla mia sinistra e cominciai a passarla sul suo corpo. Meno male che non riusciva a vedermi perché se avesse potuto farlo, mi avrebbe visto imbambolato a guardarla come se fosse stata per me la prima volta di fronte ad una donna nuda. Era bellissima.
Cercò il mio braccio che scorreva su di lei e si portò la spugna tra le gambe, muovendosi sensualmente. La mia mano lasciò la presa e si chiuse tra le sue cosce, avevo voglia di sentirla gemere ancora. Le mie dita entrarono in lei e non potei fare a meno di rimanere affascinato dalla sue espressione eccitata sotto il getto dell’acqua…sembrava una ninfa.
- Bella..-.Sussurrai accecato ancora dal desiderio.
- A volte.. sembra che.. la tua voce cambi..-. Si inarcò per far affondare meglio l’indice e il medio dentro di lei e io spinsi più forte. “Bravo, complimenti. Pensa se ti avesse riconosciuto”.
Non parlai e decisi di ascoltare. Non avevo mai sentito mia moglie così.
- Mhh..mhh..mhhm..ahhh-. Ma che effetto le faceva Drawde? Stavo morendo di invidia.. – Ahhh- urlò più forte. La guardai infuriato.. “Non ci provare, non provare a dire il suo nome..”.. –Drawde..-.
Il modo in cui pronunciò quel falso personaggio mi fece pulsare l’erezione dolorosamente. - Drawde,  mhhh, ti voglio di nuovo dentro, fammi tua..-. Mi sembrava assurdo. Non erano  passati tre giorni e sembrava già pazza di lui. “Ma guardati, geloso come un mocciosetto”.
La attirai a me impazzito e furioso..  Bella si arrese abbracciandomi stretto. Avevo perso il controllo.
- Spogliati.. voglio sentirti nudo..-. Voleva farmi morire? Cos’altro mi avrebbe detto, che voleva sposarmi? Mi tolsi tutto ciò che mi ostacolava e in pochi secondi tornai a stringerla.
Il tempo si fermò..
- Oddio-. Mormorò Bella stravolta.  Oddio era troppo  poco. Non riuscivo a trattenere i brividi che mi stavano scuotendo da quando  la mia pelle nuda era venuta interamente a contatto con la sua. L’aria non esisteva più, stavo così male che avrei voluto urlare di dolore e di sollievo. Il ventre mi doleva, l’erezione troppo dura mi stava divorando e il suo seno era morbidissimo a contatto con il mio torace di marmo, una tortura, avevo voglia di entrarle sottopelle e farle un male assurdo, così male da farle venire le lacrime agli occhi per il piacere intenso e far sentire a tutti quanto lei mi voleva, quanto godeva. Rasentai la follia, il pensiero proibito, trasgressivo di lei straziata in tutti i modi da me.
Ci baciammo con una passione inverosimile e lei mi accarezzò la schiena scendendo a toccarmi tutto.
- Sei bellissimo..lo sapevo-.  E di nuovo quella fitta di gelosia a colpirmi.. “Sono io davanti a te, Edward!”. Avrei voluto dirle, ma strinsi le labbra e mi concessi solo un sospiro triste e rassegnato.
Non potevo dirle nulla..
Cominciò a mordicchiarmi una spalla dolcemente e io mi rilassai cercando di calmarmi. Non serviva a nulla prendermela, eravamo la stessa persona, lei era attratta sempre da me. Però..
- Edward..-. Mi riscossi dai miei pensieri e la guardai. Cosa aveva detto?  Mi accarezzò il mento dolcemente e si rifugiò nell’incavo della mia spalla.
Dovevo abituarmi se alle volte mi sentivo chiamare veramente. Bella comunque era legata a suo marito, cioè a me. “Non posso crederci..Comincio ad avere forti crisi d’identità”.


Stavolta metto lo spoiler.. Bella...

Sapevo di stare esagerando. Erano giorni che non facevo che torturarlo.. ma volevo che cedesse, volevo che mi dicesse di essere Edward. Quando mi toccava non facevo che urlare forte il suo nome fasullo, e lo sentivo geloso, possessivo, mio.. 
   
 
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