Galaxia era distruzione …
Tutta la città era ridotta ad un cumulo di macerie, tutto era deserto, cupo, spettrale. Le Guerriere Sailor stavano affrontando la loro ultima grande battaglia, molte di loro erano morte, altre si erano vendute al nemico.
Rannicchiata in un angolino del grande edificio che una volta ospitava le antenne della rete televisiva “Galaxy”, Sailor Moon la grande Principessa della Luna, aveva perso le speranze e con lei pure le Sailor Star Light che se ne stavano a poca distanza.
Erano vicine al nemico, ma si trovavano in una dimensione distorta che la regina del male aveva creato all’interno del palazzo.
Colei che era stata eletta Regina dell’Eternità e futura sovrana della grande città di Cristallo, si stava arrendendo.
Mamoru ovvero Tuxedo Mask era morto, Galaxia si era impossessata del suo preziosissimo seme di stella d’oro, e questo Sailor Moon lo sapeva. Inoltre non aveva trovato il Raggio di Speranza, l’unica arma efficace contro l’oscura Guerriera Sailor.
Soffriva …
Avrebbe voluto morire anch’essa per raggiungere il suo amato, ma non poteva lasciare che per il suo egoismo il mondo finisse per sempre, anche se adesso però non ce la faceva più.
L’unica nota di gioia in una situazione così drammatica e sofferta le veniva ancora da quella piccola bambina che stringeva tra le braccia e che stava dormendo così beatamente, come se fosse incurante in quel momento, del pericolo circostante.
Non era sua figlia, non era Chibiusa, ma le assomigliava lo stesso in modo impressionante.
Due buffi codini fucsia a forma di cuore dai quali ricadeva una piccola ciocca di capelli, e due grandi occhioni blu proprio come i suoi, la caratterizzavano.
Due occhioni dai quali potevi capire ogni cosa, la sua spensieratezza, la sua voglia di giocare, la sua paura.
Quella bambina di circa due anni, era capitata nella vita di Sailor Moon come un uragano, proprio come fece la sua Chibiusa ai tempi della Dark Moon.
Usagi/Sailor Moon, se la ritrovò tra i piedi un giorno per caso e non riuscì più a liberarsi di lei, che si era insediata a casa sua ipnotizzando i suoi genitori, e diventando per tutti sua sorella.
Questo pensiero la portò a pensare alla piccola Chibiusa e al suo Regno.
Ci sarebbe mai stato un Regno ?
Si Sarebbe mai sposata con Mamoru ?
Avrebbe mai avuto una figlia ?
Questo ormai Usagi non lo sapeva più, si sentiva solo vuota e perduta.
Ormai non aveva più la forza di lottare perché pensava che tutto sarebbe cambiato con Galaxia.
Sapeva benissimo che il destino si poteva modificare per cause sconosciute, e di questo ne era certa, perché ormai Mamoru era morto.
Un sorriso triste uscì dalle sue labbra, e contemporaneamente la piccola Chibi Chibi, - questo il nome della bambina- si svegliò guardandola con quei suoi occhioni che Sailor Moon avrebbe riempito di baci e di coccole se solo, non avesse avuto altro a cui pensare.
Non ci volle molto alla piccola, per rendersi conto che la battaglia non era finita e che tutto attorno a lei era ancora desolazione.
Per un attimo si rattristò, ma poi venne attirata da un discorso formulato dalle Sailor Star Light:
Sailor Starmarker: è quasi un peccato che si sia svegliata, così sarà costretta ad assistere a questo terribile spettacolo! -
Sailor Star Figther: vuoi smetterla non dire altro!!! -
Sailor Star Healer: ma purtroppo è la verità! Non possiamo certo continuare a combattere, tanto non abbiamo più nessuno da proteggere! La nostra Principessa è morta!!! -
A quelle parole la piccola ChibiChibi che era come loro una Guerriera Sailor, venuta da un pianeta lontano per aiutarle in questa difficile battaglia, si alzò in piedi e guardò incredula le tre combattenti. Le fissò intensamente per un minuto, poi tristemente pronunciò:
- Più nessuno … -
Anche se aveva solo due anni la piccola sembrava essere pienamente cosciente della situazione che le stava attorno, così improvvisamente si mosse sotto gli occhi increduli di Sailor Moon che le stava accanto, correndo in direzione delle Sailor Star Light.
toc… toc… toc… toc… toc… toc… toc…
I suoi piccoli e veloci passi risuonarono nel rumoroso silenzio della stanza come un orologio, scandendo il tempo e l’attesa.
toc… toc… toc… toc… toc… toc… toc…
Tutti restarono in silenzio.
Quella tenera corsetta, quel dolce rumore provocato da quei minuscoli stivali bianchi che si muovevano all’unisono, fu percepito da tutti con un'unica sensazione: quello era il rumore della speranza.
Non sapevano come e cosa centrasse, ma il loro cuore si riempì di un tiepido benessere, e tutti compresa Sailor Moon, si sentirono senza sapere il perché un po’ più sollevati.
ChibiChbi si fermò a pochi centimetri dalle tre guerriere e le guardò con estrema innocenza e dolcezza.
I suoi tenerissimi occhi fissarono intensamente prima quelli di Sailor Star Healer che ricambiò lo sguardo stupita, poi quelli delle altre due ragazze.
Restò in silenzio a fissarle senza parlare, lanciando loro un messaggio ben preciso che però non fu subito recepito dalle tre combattenti.
Senza saperlo quella bambina, si sarebbe rivelata per loro e per Sailor Moon, più di quanto loro stesse si sarebbero aspettate, era solo questione di tempo.
- Ohohoh … ci siamo ancora noi … Ci siamo noi da proteggere! Continuerete vero?!-
Le parole di ChibiChibi furono come un fulmine a ciel sereno, la scarica elettrica necessaria per riaccendere nel cuore di tutti la speranza, quella speranza ormai sopita, ma mai dimenticata.
La piccola non disse altro, ma questa volta i suoi occhi, si poterono leggere come un libro aperto anche a mille chilometri di distanza.
Persino un cieco, senza vederli, avrebbe percepito il significato di quelle bellissime e profonde iridi blu.
Quello sguardo innocente e puro, e quella spensieratezza unita alla grande forza interiore, facevano di lei, insieme a Sailor Moon, l’essere più puro e prezioso del pianeta.
Ad un tratto tutte si resero conto di chi fosse in realtà quella bambina, che senza parlare e nella maniera più innocente possibile continuava a dire loro:
“ Non arrendetevi e lottate! Non tutto è finito, la speranza non è morta, niente è perduto! Io sono qui … Aprite gli occhi e lasciatemi entrare nel vostro cuore, io sono qui … “
Improvvisamente riaffiorò nella mente di ognuna il ricordo di tutte le compagne morte per difendere il pianeta e la galassia: Sailor Mercury, Sailor Mars, Sailor Yupiter, Sailor Venus, Sailor Saturn e Sailor Pluto.
Tutte erano morte nell’estremo tentativo di salvare loro e il creato, quindi non potevano rendere vano lo sforzo di chi aveva lottato fino all’ultimo per far si che vivessero e che il mondo non finisse in mani sbagliate.
Si alzarono e la prima a parlare fu Sailor Star Figther.
Sailor Star Figther: su in piedi, dobbiamo andare avanti! -
Sailor Star Healer: loro si sono sacrificate per noi, non permetteremo che sia stato un gesto inutile! -
Sailor Starmarker: continueremo la lotta per proteggere tutte le persone a cui vogliamo bene! -
Sailor Moon: Si! Forza ragazze, andiamo! -
Sailor star Light: Si! -
Le tre guerriere si avviarono di corsa verso la stanza di Galaxia, solo Sailor Moon rimase un attimo ferma a guardare la piccola ChibiChibi esultare. La fissò e sorrise, poi la prese in braccio continuando a fissarla negli occhi, infine la baciò.
- Vieni andiamo Raggio di Speranza! Sconfiggiamo Galaxia e torniamo a casa! Torniamo dalle nostre amiche e da Mamoru! Te lo farò conoscere sai? Si, perché io so che lo rivedrò, i tuoi occhi me lo hanno detto! -
Una piccola lacrima rigò le sue guance, adesso era felice.
Sorrise nuovamente prima di correre insieme a lei, incontro al suo nemico per affrontare la sua ultima grande battaglia.
Adesso avrebbe vinto perché stringeva tra le braccia e nel cuore, l’arma più potente dell’universo: LA SPERANZA.
Questa è una breve One-shot che ho scritto traendo spunto da una delle mie scene preferite di SAILOR MOON PETALI DI STELLE, quando ChibiChibi, dona speranza alle Guerriere Sailor, e le sprona ad andare avanti quasi alla fine dello scontro con Galaxia.
Non ho seguito la cronologia degli eventi dell’anime, ve ne sarete accorte, ma l’ho fatto per fini narrativi.
I Dialoghi sono quelli originali un po’ rivisti, a parte l'ultimo che è inventato da me! Ringrazio tutti coloro che commenteranno o solo leggeranno questa mia breve storia, inutile dirvi che però son curiosa di sapere che ne pensate di questo mio lavoro.
Un bacio a tutte, ciao Silvia