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Autore: ___Lils___    02/04/2015    3 recensioni
Avverto tutti che seguirò i film, semplicemente perchè necessito di Azog e perchè nel sogno da cui deriva questa storia c'era anche Tauriel.
Spero comunque che vi piaccia, si parla di una presunta figlia di Thorin che non è proprio una Nana, a voi la lettura per scoprirlo.
Grazie mille a chi lo farà.
Baci
_Lils_
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salirono lungo le pendici della montagna sul dorso di alcune arieti, Kili e Fili rimasero interdetti da quella scelta, ma non proferirono parola: l’aria era piena di tensione.
“Sembra che non ci sia nessuno”
Sambril si guardò attorno, Dwalin aveva ragione, la fortezza era completamente abbandonata e non sembravano essere rimaste neanche le ombre dei movimenti che avevano attirato la loro attenzione poco prima. Thorin parlò con voce alta e forte: “Dobbiamo dividerci: Fili e Kili con me, Dwalin e Sambril verso Ovest”
La giovane sentì un vuoto nel petto, fu subito raggiunta da suo padre che comprendeva perfettamente i sentimenti della figlia, le stesse sensazioni stavano pendendo anche il suo cuore: “Dwalin si prenderà cura di te. Stai attenta, ok?”
Sambril si dovette concentrare per non far uscire le lacrime dai suoi occhi: “Voglio venire con te”
Il Re Sotto la Montagna sorrise dolcemente e accarezzò i capelli di sua figlia: “Non questa volta, Sambril. Mi servi ad Ovest con Dwalin, sei veloce e se ci fosse un problema potrei contare sulla tua prontezza.”
La Nana abbracciò il padre, quest’ultimo strinse le sue braccia attorno alla vita della figlia, Sambril fu scossa da un singhiozzo: “Ci rivedremo?”
Thorin sciolse la presa sulla Nana e la guardò dritta negli occhi: “Non dubitare di me, Sambril”
“Mai”
Il Re Sotto la Montagna posò un ultimo bacio sulla fronte della figlia prima di allontanarsi, Kili e Fili abbracciarono velocemente la cugina e raggiunsero lo zio. I tre iniziarono ad allontanarsi e Sambril li fissò per svariati minuti finchè Dwalin non le toccò una spalla: “Dobbiamo andare”
La principessa annuì prima di lanciare un ultimo sguardo alla sua famiglia, si voltò subito dopo e camminò vicino a Dwalin senza proferir parola.
“Resta dietro di me e non agire di impulso come al solito, capito?”
Sambril alzò un sopracciglio: “Scusa?”
Il Nano si voltò verso di lei: “Hai capito benissimo, Sam”
La Nana diminuì la distanza tra lei e il migliore amico di suo padre: “Non capisco cosa intendi, Dwalin, mi reputi una stupida?”
Il Nano scosse la testa e prese le mani della giovane: “No, certo che no, Sam. Ti reputo la migliore combattente e compagna che potessi chiedere”
“Allora perché mi dici questo?”
Dwalin sospirò affranto: “Ti dico questo perché tuo padre non voleva averti qua, voleva farti restare sul campo di battaglia dove, sicuramente, saresti stata più al sicuro. Il problema è che Dain, dimostrandosi il codardo e l’approfittatore che ho sempre creduto, non è voluto venire perciò ha dovuto portarti qui con noi. Non vuole farti trovare in situazioni di pericolo ed è per questo che non ti ha portato con lui, non perché non crede nelle tue capacità, ma per proteggerti perché sa che daresti la vita per lui. Vuole darti un futuro felice con o senza di lui perciò non provare a salvarmi la vita e se dovessi dirti di correre via tu lo farai, intesi?”
Sambril venne colpita in faccia da quella verità, si bloccò di colpo e fissò il Nano: “Devo andare da lui”
La giovane fece per voltarsi, ma Dwalin la prese per un braccio: “Non capisci che vuole salvarti?”
“Non capisci che non posso sopportare di perderlo senza fare nulla per salvarlo?”
Dwalin fece per rispondere, ma la voce di Bilbo fece fermare entrambi, Sambril si voltò frettolosamente verso lo Hobbit ed il suo cuore martellò in petto: “Bilbo!”
Il giovane Hobbit fu tentato di stringere la Nana a sé tanta era la gioia di vederla viva, ma ricordò la vitale importanza della sua notizia: “E’ una trappola, stanno attaccando da entrambi i lati”
Sambril strabuzzò gli occhi, ebbe la voglia di correre verso suo padre, ma Dwalin si portò, prontamente, di fronte a lei, la giovane alzò gli occhi al cielo affranta: “Ti prego, Dwalin. Fammi provare ad avvertirli”
Il Nano sbuffò sonoramente, era diviso in due: una parte gli diceva di lasciarla correre verso suo padre, ma l’altra ricordava la promessa fatta a Thorin. Fissò la giovane per svariati secondi, ma alcune urla degli orchi arrivarono alle sue orecchie, si voltò verso di esse: lo Hobbit aveva ragione, era una trappola per Thorin e lui non avrebbe permesso a nessuno di uccidere il suo migliore amico.
“Vai, io e Bilbo ti copriamo le spalle”
La giovane annuì grata, si voltò ed iniziò a correre velocemente verso la direzione in cui i suoi cari erano spariti. Il suo cuore martellava in petto, la paura scorreva nelle sue vene, improvvisamente sentì delle urla e sentì il sangue gelarsi. Si accucciò dietro una roccia e sporse di poco il volto, in quell’istante venne presa alle spalle, la Nana diede un colpo di testa all’indietro e sentì il suo assalitore gemere. Si voltò di scatto: “KILI!”
Il giovane Nano si massaggiò assiduamente il naso: “Cosa diamine ci fai tu qui?”
“E’ una trappola, Kili. Conoscevano le intenzioni di Thorin dall’inizio”
Il suo discorso venne interrotto da ulteriori grida, ma questa volta i due riconobbero una voce: “FILI!”
I due cugini corsero verso la grida e trovarono il biondo e Thorin a combattere contro una decina di orchi, si diressero verso di loro, ma venne bloccata da una lama. Alzò gli occhi e l’orco dagli occhi grigi si ergeva proprio su di lei. La giovane sentì un brivido scuoterle l’anima, fece un passo indietro mentre l’orco ghignò malevolmente. Iniziarono ad incrociare le loro lame, Sambril rimase sorpresa dall’immensa forza del suo sfidante, ma la cosa che più la irritava era la strana sensazione che l’orco sapesse preventivamente le sue mosse.
La sua spalla si ruppe sotto il peso dell’orco che, con tutto il suo corpo, si buttò sulla Nana. Un urlo disumano e intriso di dolore lasciò la sua bocca, le lacrime le appannarono la vista ed il freddo del suolo si instaurò nelle sue ossa.  Poteva vedere la sagoma dell’orco sopra di lei, sentì le grida preoccupate dei suoi parenti, cercò di guardarli per un’ultima volta poi chiuse gli occhi, pronta per la sua fine. Attese l’ultimo colpo, ma questo non arrivò: sentì le grida di Kili e Fili e riaprì gli occhi. I due stavano fronteggiando l’orco dagli occhi grigi, sorrise e si alzò con fatica facendo leva sul braccio destro, impugnò di nuovo l’ascia. Il sudore le imperlava il volto per il dolore.
Sambril non fece in tempo a raggiungerli che una spada infilzò l’orco da dietro lasciando stupiti anche Kili e Fili: Tauriel si chinò sul corpo dell’orco preso da spasmi.
“Elenwë”
Sambril chiuse gli occhi quando sentì quel nome, ora comprendeva tutto: comprendeva perché si sentiva strana alla presenza dell’Orco, comprendeva perché si sentiva legata a lei e perché sembrava che quest’ultima la conoscesse. Era sua madre.
Quando li riaprì di fronte a lei c’era un’Elfa al posto dell’Orco, Sambril si avvicinò istintivamente. Elenwë la vide e tentò di sorridere: “Merin sa… haryalye alasse!*”
L’Elfa chiuse gli occhi e Tauriel lasciò scorrere delle lacrime sulle sue guance, la rossa si alzò e si rivolse ai Nani: “State bene?”
Sambril sorrise nel vedere come Tauriel guardava Kili, ma questo le morì sul volto nell’istante in cui la loro attenzione venne attirata da due figure che lottavano senza pietà. I tre cugini ebbero lo stesso istinto di partire, ma Fili fermò Sambril: “Tu e Tauriel pensate a loro”
La giovane si voltò e vide arrivare altri Orchi, annuì e si preparò a lottare, nonostante il dolore alla spalla stesse aumentando sempre di più. Tauriel era una macchina senza bisogno di riposare e aiutò Sambril diverse volte, la Nana ne uccise uno e l’Elfa uccise tutti gli altri.
“Tutto ok, Sam?”
La Nana annuì e si voltò: i suoi parenti non erano più lì.
“Dove sono?”
Le urla le condussero da loro, urla disperate, urla di pianto. Sambril e Tauriel sentirono il loro respiro fermarsi in quell’istante: due corpi erano a terra, vicini e con le mani intrecciate.
“NO!”
La Nana corse verso di essi e si inginocchiò di fronte a loro: “No!”
Kili era bianco in volto, il suo petto non si muoveva, Fili continuava a cercare di respirare, ma gli costava fatica: “Thorin… Azog… ha bisogno… di aiuto…”
“Non affaticarti”
Fili sorrise amaramente: “Non permettere… a Dain… di… diventare re… dopo Thorin…”
Sambril scosse la testa: “Non pensare a questo, ok? Pensa a quando starai bene”
Il Principe portò, gemendo, una mano sulla guancia della cugina: “Promettimelo…”
La Nana baciò la mano del cugino ed annuì: “Prometto, ma finiscila sarai tu il Re dopo Thorin”
Fili sentì il petto andargli a fuoco: “Devo… raggiungere Kili… mi sta… aspettando… sarà spaventato… sai quanto… odia stare… senza di me…”
“Non posso perdervi”
“Vai… da… Thorin…”
Sambril venne scossa dai singhiozzi: “Fili…”
“Vai…”
Tauriel strinse la mano di Sambril: “Vai, ci penso io a loro”
La Nana posò un bacio sulle fronti dei due cugini poi corse verso il rumore delle spade, un unico pensiero in mente: salvare suo padre ed uccidere Azog.
 
 
 
 
*Spero che tu possa avere felicità!
 
Scusate il mega-ritardo, ma vi ripeto, la mia vita è un corri corri generale.
Perdonate anche la mia rivisitazione, ma per me Kili e Fili sono morti per proteggersi a vicenda ed aiutare Thorin, non nel modo "scialbo" in cui sono morti nel film.Spero vi piaccia e non odiatemi per questo capitolo, spero di aggiornare presto. Nel frattempo un augurio di Buona Pasqua a tutti voi e alle vostre famiglie.
_Lils_
  
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