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Autore: Meramadia94    03/04/2015    2 recensioni
E se oltre ai personaggi che gia conosciamo, ci fosse un'altra persona a sapere la verità su Aramis?
E' un piccolo esperimento dove ho riscritto alcuni pezzi di qualche episodio per me significativo con un'aggiunta: Lunette, cameriera di Aramis e sua fidata amica.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aramis, Athos, D'Artagnan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~                                                       FURIA
Quella che era stata imposta a D'artagnan non era una punizione.
Una condanna.
Un modo crudele e vile del cardinale per spazzare via e rendere vani gli sforzi e l'impegno che il giovane guascone aveva dovuto affrontare per realizzare il suo sogno e dimostrare il suo valore.
Il capitano de Treville sapeva che il suo subordinato non si era comportato così incivilmente di proposito e che le sue erano nobili intenzioni, e pertanto aveva proposto come sanzione disciplinare nei suoi confronti di sospenderlo dal servizio per una settimana. Ma Richelieu conscio del potere che esercitava sul re, non poteva permettere che quel ragazzino se la cavasse così a buon mercato dopo avergli mandato all'aria i piani numerose volte.
E con la stessa naturalità con cui respirava, aveva convinto il monarca a bandirlo dal corpo dei moschettieri.
Treville sapeva che la punizione era esagerata, che il cardinale l'aveva proposta per mera ripicca e che quello era un abuso di potere bello e buono ma cosa poteva farci, dopo che l'ordine era stato emesso da Sua Maestà?
Con dolore quindi... era stato costretto a bandirlo dal corpo dei moschettieri.
I suoi amici, Costance, Jean e Lunette erano indignati di quanto era accaduto ma soprattutto si sentivano colpevoli per non aver impedito l'avverarsi di ciò.
Ma la persona più addolorata di tutti era D'artagnan e non aveva fatto niente per mascherare la delusione ed il dispiacere.
Subito dopo aver consegnato il moschetto era corso via in sella a Ronzinante, sconvolto come non mai.
''E se lo chiedete a me, ha tutte le ragioni di questo mondo per esserlo!!!''- sbottò Lunette tirando su con foga un secchio d'acqua dal pozzo, rossa in viso-:'' Chiunque lo sarebbe dopo essere stato tradito impunemente dall'uomo a cui stava cercando di rendere un servizio!!!''
Aramis mise una mano sulla spalla della sua serva nel tentativo di calmarla: capiva e condivideva la sua rabbia, ma non l'aveva mai vista in quello stato, nemmeno quando aveva scoperto che Milady sarebbe uscita pulita dal  tentato omicidio di Costance e D'artagnan e nemmeno quando Rochefort le aveva detto di essere una serva che niente poteva fare a meno che non le venisse suggerito.
''Lunette, adesso calmati... sai che è colpa del cardinale.''- le fece notare Aramis.
Lunette ebbe subito una pronta risposta-:''Il cardinale è il primo ministro non il re. Ed un re dovrebbe essere capace di pensare  con la propria testa, invece di pendere dalle labbra di chicchessia.''
Athos la rimproverò bonariamente-:'' Ti ricordo che stai parlando del tuo re.''
''Ma fatemi il piacere!''- continuò lei come se non avesse sentito-:'' Un re dovrebbe essere saggio e giusto e saper imporre la propria autorità. La verità è che è solo un fantoccio e Richelieu è il burattinaio.''
Aramis alzò leggermente le mani per farle segno di tacere o almeno, parlare a voce più bassa, per evitare nel caso Rochefort o qualche accolito del cardinale, passando di lì la sentisse pronunciare parole così severe nei confronti del re.
Certo non si poteva negare che la giovane non avesse tutti i torti nel pronunciare parole così dure ed oltraggiose nei confronti del sovrano, ma sarebbe bastato per accusarla di tradimento.
Non che Richelieu fosse tanto impaziente di farla arrestare, ma sarebbe stato un altro modo per colpire i moschettieri quindi...
''Non posso essere più d'accordo, ma adesso cerca di calmarti... troviamo un modo per aiutare D'artagnan.''
''Come?''- fece Lunete dopo aver respirato a fondo per calmarsi.
''Semplice.''- fece Athos-:'' realizziamo quello che lui non è riuscito a portare a termine: troviamo Maschera di Ferro e dimostriamo il coinvolgimento di Mansonne. Per quanto riguarda Richelieu... faremo giustizia. Quella vera però.''
Nemmeno a farlo apposta, in quel momento arrivò proprio il guascone.
Malgrado la situazione, fu una piccola gioia per tutti vederlo di nuovo, specie dopo la fuga disperata di due giorni prima.
Sembrava inoltre stare meglio... almeno all'esterno.
''Ciao D'artagnan... qualche novità?''- fece speranzoso Porthos.
''Forse sì... secondo monseiur Bonacieux, Mansonne ha una cicatrice sulla spalla... una cicatrice che a quanto pare è la stessa di un bandito soprannominato il Cammello.''- comunicò D'artagnan.
Aramis trasalì come se l'avessero appena immersa nella Senna in pieno inverno.
''Cosa?!? Ne sei sicuro?''- chiese la bionda.
Ovviamente, questa sua reazione non mancò di stupire i suoi amici.
''Beh... ecco...''- cercò di spiegare la moschettiera-:'' mi ricordo che molti anni fa... c'era un bandito, soprannomminato il Cammello che seminava panico e terrore ovunque egli andasse.''
''E credete che Mansonne e questo bandito siano la stessa persona?''- fece Lunette.
Athos era perplesso-:'' Forse sì e forse no, Lunette. In fin dei conti non si può processare una persona basandosi su una ferita alla spalla.''- anche se era costretto ad ammettere che era abbastanza strano che vi fossero due persone con una ferita identica.
''Ad ogni modo faremo subito delle indagini per assicurarci che Mansonne oltre ad essere un mercante pieno di boria non sia anche un ladro...''- fece Athos.
Rendere pubblico il fatto che Richelieu proteggeva un ladro poteva essere l'unico modo per far crollare la rispettabilità del mercante e di conseguenza riprendere D'artagnan tra i moschettieri.
Iniziativa che però non sembrava essere condivisa dal capitano Treville che non appena ebbe notato l'ex moschettiere prese a rimproverarlo aspramente.
''D'artagnan è venuto qui a darci delle informazioni molto importanti riguardo a Mansonne, non mi pare proprio il caso di trattarlo in questo modo.''- tentò di difenderlo Aramis.
''Ma è possibile che non siate capaci di fare a meno di D'artagnan?''- quest'ultima frase fece diventare Lunette rossa come un pomodoro.
La fanciulla fece per scattare in direzione del militare e magari dirgliene quattro, ma Athos, accortosi di tal proposito la fermò bloccandole un polso.
''Lascia perdere, almeno per il momento non ne vale la pena...''- le disse.
''D'artagnan, tu non hai più motivo di stare qui perciò da questo momento ti invito a non farti più vedere qui se non esplicitamente invitato . In quanto a voi''- fece rivolto ai tre moschettieri-:'' siete stati incaricati di arrestare Maschera di Ferro, non Mansonne. Mi sono spiegato?''
Athos fece cenno di sì con la testa solo per non aprire bocca, perchè altrimenti sapeva per certo che avrebbe mancato di rispetto al suo superiore per il modo in cui stava trattando D'artagnan.
''Lunette, fammi la cortesia di accompagnarlo all'uscita.''- fece il militare. Una volta che fu rientrato nella sua dimora ed ebbe chiuso la porta non potè fare a meno di sospirare e dire tra se e se-:''D'artagnan... perdonami se puoi.''
''D'artagnan, non hai idea di quanto...''- fece Lunette sinceramente addolorata per la disgrazia capitata all'amico una volta accompagnato l'ex moschettiere all'uscita della caserma.
D'artagnan inspirò bruscamente e poi fece-:''Lunette, non preoccupatevi... è una situazione che non perdurerà. Vedrai che quanto prima sarò di nuovo un moschettiere.''- detto questo se ne andò con passo svelto e deciso.
Lunette sorrise vedendolo andar via.
A quanto pare, malgrado tutti i colpi bassi che la sorte aveva deciso di tirare al suo amico in quel momento, il giovane moschettiere riusciva ancora a tirar fuori l'energia positiva.
''Sta vincendo di nuovo contro Richelieu.''- fece la giovane una volta ritornata dai tre moschettieri.
I tre annuirono.
Perlomeno non dovevano preoccuparsi che il loro giovane amico si buttasse troppo giù in quel frangente.
Anzi, erano fieri di lui.
Richelieu lo aveva buttato giù utilizzando la risorsa dei perdenti e D'artagnan, in risposta, malgrado fosse solo un ragazzo gli stava dimostrando di essere migliore di lui.

''Comunque voi non me la raccontate giusta''- fece Lunette alla sua padrona una volta che furono rimaste sole.
''Riguardo a cosa?''- fece la bionda confusa da quell'uscita.
''Prima, quando D'artagnan ha parlato di Mansonne e di quel bandito...''- si spiegò la serva-:'' sembravate più sconvolta che sorpresa.''
Aramis sospirò.
Non le poteva nascondere più nulla ormai.
''Si può sapere chi è questo bandito?''- chiese ancora la bruna.
''Nessuno. Solo un volgarissimo ladro che si divertiva anche a picchiare senza pietà chi tentava di difendere i suoi averi... e sembra che a  volte abbia anche commesso degli omicidi.''- spiegò la bionda.
La bruna trasalì appena una volta realizzato che vi era una piccola possibilità di trovarsi vicino ad un ladro ed un assassino, ma questo non spiegava ancora la reazione di Aramis.
''Sai... l'omicidio di un nobile e della sua governante non può passare inosservato e cosa più importante... qualcuno deve essere in grado di dare una spiegazione.''
''Vi riferite alla morte di François, non è vero?''
Aramis annuì.
''Da quella casa vennero portati via diversi oggetti di valore e per tutti la verità apparve più che chiara: una rapina finita male.''
''E non lo credete possibile?''
''Forse, non lo escludo però...''- fece Aramis pensierosa-:'' voglio esserne sicura. E nel caso Mansonne si riveli essere realmente il Cammello...voglio essere certa che sia stato lui ad uccidere François.''
''E nel caso il Cammello non c'entri nulla con quell'omicidio?''- chiese Lunette.
''Vorrà dire che continuerò ad indagare fino a quando non salterà fuori qualcosa di concreto, a costo di rivoltare la Francia come un calzino...''- in quel momento arrivarono un trafelato D'artagnan ed una sconvolta Costance-:''D'artagnan! Che fai qui, lo sai che il capitano...''
''Lo so, ma sono pronto a correre questo rischio!''- fece il guascone-:'' è successa una cosa terribile... Monseiur Bonacieux è stato rapito.''
Le due donne sbiancarono all'annuncio.
''Cosa? Come rapito...''- fece Aramis.
Costance scoppiò in un pianto disperato-:''E' stato terribile... Maschera di Ferro... è venuto a casa con due dei suoi scagnozzi e lo hanno portato via... io e Jean abbiamo cercato di fermarli ma...''
''Tutto questo è assurdo... non ci posso credere...''- fece Lunette come in trance.
L'amica bionda l'abbracciò come per cercare conforto-:''Lunette, dimmi... che cos'ho fatto di male? Che cos'ha fatto di male mio padre per meritare un simile accanirsi di Maschera di Ferro contro di lui?''
Lunette ricambiò immediatamente l'abbraccio dell'amica, sforzandosi di non avere lei stessa una crisi isterica.
Di una cosa era certa: non era colpa di qualche Entità Superiore quel terribile susseguirsi di disgrazie che uno ad uno stavano colpendo le persone a cui teneva di più.
Maschera di Ferro, Mansonne e quella donna misteriosa.
Ormai era ufficiale.
Quei tre erano collegati, Mansonne non era più innocente degli altri due... e tutti e tre l'avrebbero pagata amaramente per il dolore che stavano causando.

  
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