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Autore: TrisNataliePrior    04/04/2015    1 recensioni
Faustina crede di essere la più sfortunata ragazza al mondo. La ciccia, gli occhiali, i denti storti, E PER DI PIU IL NOME! Non ne può proprio più! In questa storia capiremo come si sente, e spero che vi faccia strappare un sorriso ^-^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Correndo con i suoi tacchi fini e altissimi, inciampò su una panchina, e una donna che l'aveva vista cominciò a ridere a crepapelle.
«Ma brutta cogliona di una panchina, perchè non ti sei spostata?!» la schernì la donna, e poi ricominciò ridere. Faustina restò a terra, e la donna finalmente le porse la mano.
«Mi chiamo Antonella» disse facendo un gesto noncurato con la mano, e inaspettatamente si picchiò da sola con due dita mentre era intenta a svolgere l'atto. Faustina all'inizio si spaventò, consapevole che avrebbe dovuto annunciare alla donna il suo imbarazzantissimo nome. Ma poi scoppiò in una risata, vedendo la faccia della donna contorta in una smorfia: sembrava un Pitbull schiacciato da una massa di rocce cadute "involontariamente" dal cielo grigiastro.
«Ahahahahah, dicevi?» la schernì, 'sta volta, Faustina. La donna fece una smorfia e fece per andare via, finchè Faustina non si accorse che le era caduto un foglio dal portafogli. La donna se ne accorse invece troppo tardi: la ventenne si era chinata a raccoglierlo e ora stava leggendo alto.
«Antonella Col Caz, cinquantasei anni, via della Merd Astra. Carino il cognome!» cominciò a ridere più forte di prima.
«Allora dimmi come ti chiami tu, bella signorina!» esclamò con voce altezzosa. Faustina smise di ridere e spalancò gli occhi, come se due caz... due coltelli le avessero attraversato la gola. «Eh?» la incitò con lo stesso tono di voce la donna.
«Io non ho paura di dire come mi chiamo, lo sappia!» allora la donna fece un gesto come per invitarla a dirlo, se non aveva tutta questa paura. Sembrava destino: in quella città quasi tutti avevano cognomi e\oppure nomi davvero del cavolo.
«Faustina Hadzovitcheszaur» concluse la ragazza. Perchè aveva detto quel cognome? Mah. Non lo sapeva nemmeno lei stessa!
«Oh mannaggia all'uccellino di San Giuseppe,» disse la donna sorridendo fin troppo, «tu mi stai dicendo che non ti vergogni ad avere questo nome e cognome? Mi dispiace, cara.» rise. Ma fu quello, fu quello, proprio quello il momento in cui lo vide, occhi azzurri e sorriso smagliante. Era lui, l'aveva incontrato in chat, ma non teneva in mano quella cosa. Faustina mostrò la copia.
«Ehy! Sei tu!» esclamò quello e le venne incontro, ma poi la sua faccia assunse una smorfia disgustata. «Certo, io ho anche il diritto di guardare l'aspetto esteriore, eh!» bisbigliò, ma lei lo sentì ugualmente.
«Ho lasciato la copia a mio cugino» disse. «E credo che me ne andrò. Ah, come ti chiamavi?» concluse il ragazzo.La donna "rivale" di Faustina prese parola.
«Faustina Adsocitchazwry» disse compiaciuta del suo atto. Quant'era bello umiliare la sua nuova nemica. Faustina la guardò con disprezzo.
«Hadzovitcheszaur!» la corresse.
«Non ti chiamavi Genny? Genny Fiore?» disse il ragazzo confuso.
«Eh? Ah, emh, ohy, cioè, certo, però, insomma, sì! Però, insomma, è lei, che dice, emh, cose strane, emh, come dire, insomma, hai, emh, capito, no?» mentì Faustina altrettanto confusa. Non era affatto adatta per il ruolo di bugiarda.
«Ah, sarei io, eh!?» disse la donna. «Bel giovinotto, che ne dici se vieni con me così ti offro una bella tazza di tè? Non pensare nulla di che, ho trent'anni!» mentì la rivale di Faustina.
«Trent'anni? No! Lei ce ne ha cinquanta e oltre!» disse Faustina arrabbiata e delusa. Ma il ragazzo non le diede retta e lui e la donna si recarono nella casa di quest'ultima; Faustina ritornò alla stazione e cominciò a parlare con il cugino del ragazzo che avrebbe dovuto baciare quella sera se non fosse stato per la donna (e per il suo aspetto esteriore, ma tralasciamo il fatto, và).
E finalmente ricevette il suo primo bacio. Non lo avrebbe mai dimenticato…, purtroppo.
 

ANGOLO AUTRICE:
La storia è finita, spero di avervi strappato un piccolopiccolopiccolopiccolo sorriso dalla bocca *-* so che è corta, ma non ho ispirazione, non sono portata per le storie comiche : /
Se vi è piaciuta, se vi va, recensite pure :))))))) (ma quanto vi rompo le scatole con le recensioni? eheheh :* ma lovvatemi (?) eh!)
Che altro dire? Vi auguro una buona Pasqua *---*
Adieu! (faccio spagnolo, se ho sbagliato sono giustificata XD )

   
 
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