“ada..”

“Ada?”

“ADAAA!?”

“Principino ve ne prego, vostro padre non è ancora tornato”

“Quando tolna ada?”

La giovane elfa lo guardò, il piccolo principe aspettava la risposta con i grandi occhi azzurri pieni di curiosità

“Non ve lo so dire altezza”

Legolas si sedette per terra,le manine abbandonate in mezzo alle gambe divaricate. Tirò su con il naso un paio di volte e l'elfa gli sporse un fazzoletto con deliziosi ricami.

Il piccolo rifiutò “Ada dice che i plincipi non piangono, e io non piango”

Era sera, Legolas era seduto davanti a una delle grandi finestre del palazzo, conto il vetro si infrangevano le gocce di pioggia che poi scivolavano veloci verso il basso.

“Principino, la notte tra poco calerà. E' tempo del riposo”

Il piccolo annuì e si avvicinò svogliatamente verso le sue stanze,attigue a quelle del padre ancora vuote.

Appena sotto le coperte la elfa gli si avvicinò per posargli un bacio sulla fronte ma Legolas si ritrasse. “Voglio il bacio della nanna di ada”

La elfa fece un sorriso rassegnato e si limitò a passare una mano tra i capelli biondi del principe.

“Vedrete che i reali faranno presto ritorno”

La luce fu spenta,il piccolo si fece un bozzolo con le coperte. Piccole lacrime cominciarono a correre sulle guancia “..ada..”; con un gesto stizzito si asciugò le lacrime con la coperta verde. “non piango”

Nel pomeriggio il principe era nelle stalle, quei cavalli così forti e veloci lo avevano sempre affascinato. Legolas si avvicinò alla sua preferita:una giumenta bianca con la fine della zampa anteriore nera. Era grandissima in confronto a lui ma non ne aveva alcun timore. Si arrampicò per arrivare ad accarezzarle la grande testona e la lunga criniera. Lei gli soffiò aria calda in faccia scompigliandoli i capelli.

Inevitabilmente il pensiero andò all'enorme cervo che faceva da cavalcatura al padre, anche lui gli soffiava sempre sul volto. Lo sguardo si posò sul grande recinto che ospitava l'animale quando non portava suo padre in qualche battaglia:vuoto.

Si voltò di nuovo verso la cavalla che si affrettò a leccargli la faccia facendo sparire quello che mai sul viso di un reale ci dovrebbe essere.

“Grazie” e continuo ad accarezzarla.

Era nella foresta, appollaiato a testa in giù su un ramoscello,continuando a pizzicare la corda del suo arco. Non era ancora abbastanza grande da poterlo usare, suo padre non glielo permetteva, diceva che avrebbe avuto tutto il tempo per imparare.

Sentii dei passi veloci che calpestavano le foglie secche..non era suo padre.

L'elfa gli si avvicinò con il volto pallido e un goccia di sudore a cadergli sullo zigomo

“Principino, ci sono notizie dalla battaglia”

Legolas tornò veloce a terra

“Ada tolna?”

“Non è questo mio principe..sembra che il reale...il reale sia morto”

Il piccolo finì in ginocchio.

“Ada..” sentì gli occhi riempirsi di lacrime

“No no, non fate così principino. Non abbiamo notizie se sia il nobile Thranduil oppure sua eccellenza Orophen..”

“O ada o il nono...non tolna..”

Non era una domanda ma una orribile verità.

Legolas cominciò a singhiozzare forte, l'elfa istintivamente lo prese in braccio mettendo la sua testolina bionda sulla sua spalla.

Pian piano la stoffa dell'abito della dama diventò umida ma non un suono uscì dalla bocca del principino.

“Vi prego principino, calmatevi. Le truppe sono di ritorno”

“MA ADA NON TOLNA!!” Ancora lacrime.

Fu infine l'orgoglio e anche la stanchezza a imporgli di smettere. Alzò gli occhi blu verso l'elfa che ancora lo teneva in braccio

“Dove è mio alco? Io vado a plendele i soldati elfi ”

“Siete molto coraggioso piccolo principe ma il vostro posto è qui”

Passarono due settimane, le voci correvano per il palazzo; “è stato Orophen a morire, sembra non abbia aspettato ad attaccare e questo è costato la vita al re”

“Thranduil è caduto, una freccia in pieno cuore. E' morto combattendo come fa un vero principe”

“Sia il re sia il principe sono stati sconfitti! Cosa faremo?L'erede al trono è ancora troppo piccolo per un simile incarico..”

Legolas era seduto davanti alle porte del palazzo, l'elfa gli stava accanto

“Se nono non tolna..e neanche ada...io sono re?”

“Voi siete il legittimo erede al trono di Bosco alto principino”

Il piccolo poggiò il mento alle ginocchia

“Ma io non sono blavo come ada..”

Si strofinò gli occhi velocemente.

Poi, un corno suonò. Gli elfi stavano tornando.

Legolas,svelto come non mai, corse verso quel suono ancora distante. Quando intravide le armature risplendere al sole si fermò. Aveva paura di non vedere ne suo padre ne suo nonno.

Si fece coraggio e proseguì camminando.

Finché non vide il grande cervo del padre.

“ADA!! ADA!!!”

Corse verso il grande animale e nello stesso momento Thranduil ne scese dalla groppa.

Legolas si lanciò tra le braccia del padre

“Ada, sei vivo” “Si piccolo mio,sono qui”

Legolas piangeva sul petto del padre e Thranduil piangeva abbracciando il figlio.

Gioia e dolore scendevano con le loro lacrime.

Arrivò la sera, il nuovo re era ferito ma non volle rinunciare a mettere a letto il figlio.

Messo sotto le coperte il principino Thranduil gli posò un leggero bacio sulla fronte; gli occhi di Legolas erano pieni di lacrime.

Il re gli asciugò le guance

“I principi non piangono piccolo mio”

Uscito dalla camera del figlio il re si diresse verso l'altra ala del palazzo.

Si fermò davanti agli appartamenti del padre; le porte erano state chiuse in segno di lutto.

Passò la mano sul legno rosso delle porte,vi si inginocchiò davanti

Una lacrima solitaria gli rigò il volto

“Ada..”