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Autore: weareasecretcantbeexposed    04/04/2015    2 recensioni
Louis si sta disintossicando dopo che era entrato nel tunnel della droga.Lo fa più per suo nipote Ash che per sé stesso,in realtà.
Harry lavora in un negozio per animali chiamato "Da Harry" e si vede nel suo futuro come un veterinario.
Louis deve regalare un cane a suo nipote per il compleanno e decide di andare nel negozio del quartiere.
Eighteen!Louis Twenty!Harry
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevi promesso


Non ci fu piu niente da dire.
Harry sapeva.
Aveva sempre saputo, in realtà.
Ma quando Louis lo disse, le certezze gli crollarono addosso
"Harry non cercarmi"
Perchè Louis? Perchè non posso?
"Ti faresti solo male"
Male.
Louis voleva proteggerlo da un male che non aveva neanche un nome, un identità.

Sotto le stelle quella sera, due forze si scontrarono.
Vinse quella più complessa, l'amore per gli altri.
"Ti cercherò Louis, tu scapperai e ti riacchiappero.Quindi non mi difenderai mai"
Harry lo disse e riaccosto Louis a se, circondandolo con le braccia.
Harry stava raccogliendo i suoi pezzi e Louis lo stava lasciando fare.
I due ragazzi intrecciarono i piedi, le mani,intrecciarono i loro cuori, avvolti nella coltre di stelle che li circondava.Louis, dopo un po, bacio Harry sul naso e Harry sorrise, mentre con una mano accarezzava i capelli di Louis.


Harry, decise quella sera, che avrebbe detto tutto a Taylor.Avrebbe finito di illuderla.
Mossa sbagliata, Styles.

 

"Taylor, volevo dirti che...si insomma a me non piaci, in realta sono gay"
I due ragazzi stavano seduti al tavolino di un bar,vicino a casa  della bionda

Un"oh",sorpreso usci dalla bocca della ragazza, che fece cadere la tazza di caffe dalle mani.
Lo sapeva già,ma sentirselo dire con delle parole così schiette era come una pugnalata inflitta al cuore.
"Okay, Harry, okay.Però prima che tu faccia qualsiasi cosa devo raccontarti un po di roba"
Taylor lo disse, meccanicamente, come se si fosse preparata il discorso in precedenza.Quasi stridulamente, con una nota acida nella voce ma anche repressa.
"Dimmi allora"
La normalità con cui lo disse,la avrebbe schifata.
"Louis, non é un ragazzo tutto rose e fiori.A 14 anni ha cominciato a drogarsi.A sedici anni é diventato una specie di depresso, beveva, scopava con degli sconosciuti, fumava e chi più ne ha più ne metta.Quattro mesi fa ha cominciato a disintossicarsi.Non sempre tutto é come si vuol vedere, Harry"
Taylor lascio delle monete sul tavolino, prese il giubbotto dallo schienale della sedia e usci dal negozio.
Harry intanto boccheggiava e sentiva il petto restringersi.
Chi diamine era Louis Tomlinson?

 

Louis non capiva molte cose in quel periodo.Quel periodo comprendeva una settimana che parte da quel bacio...che.
Louis sospirò e sorrise al solo pensarci.
Però, pensarci gli provocava anche delle domande, ergo, perchè Harry non gli parlava più?
Cosa era successo?
Erano sette giorni che il riccio non rispondeva alle sue domande o ai suoi messaggi e nel profondo il ragazzo dagli occhi blu sperava profondamente che non fosse successo quello che covava.
Le posizioni di Taylor erano state chiare, troppo e fin da subito e il liscio si poteva definire solo preoccupato.
Dopo essersi morso le labbra più e più volte quindi, decisedi fare un ultimo tentativo e di chiamare Harry.
Attese, il rumore incessante che sentiva da un po quando chiamava il riccio e che la notte lo perseguitava.
Poi, rispose
"Harry?"
Silenzio.Si sentiva solo un respiro pesante che proveniva sicuramente dal ragazzo dagli occhi verdi
"Harry rispondimi per favore, sono preoccupato..."
Ancora silenzio, che durò per un minuto
"Harry..."
"Avevi promesso Louis"
La voce di Harry era quasi strascicata, sull'orlo del pianto.Era incredibile quanto si fosse affezionato a Louis in quegli scarsi mesi e più pensava a quanto lo avesse tradito, illuso, sfruttato più si sentiva frustrato.
Lui e la sua inutile aria da sicuro, sfrontrato, che se ne fregava aveva un'altra volta coperto la sua insicurezza.
E d'altronde, era per colpa sua se tutti lo sfruttavano.
Prima John e poi Louis, che sembrava così diverso mentre in realtá era l'ennesimo stronzo che lo usava.
E Harry, quando Tomlinson glielo avevo detto, ci aveva pure creduto che lui non lo avrebbe fatto mai.
Prese un respiro e chiuse la chiamata, prima di crollare nuovamente nel solito pianto che lo perseguitava da una settimana.
Eppure quel bacio sembrava che avesse risolto tutto,sembrava che avesse rimesso a posto le tessere del suo cuore,dove c'era solo lui,Louis.Sapeva che non ne era ancora innamorato ma tutto quello che provava non poteva essere definita come cotta.
D'altronde se fosse stata una cotta,perchè cercava le mani di Louis in quelle degli altri?
E i capelli,che sembravano piume che si libravano in cielo e gli davano un'aria così spensierata?
Invece il riccio non si sentiva spensierato,perchè lui,Louis,aveva omesso una parte della sua vita dalla conoscenza di Harry,ma il pensiero che lui si vergognasse di tutte le sue malefatte non aveva neanche sfiorato la mente del riccio.
I nostri pensieri,incubi,pensieri negativi,ci inducono spesso in errore ed è questa la cosa più brutta di essere umano.
Ecco perchè Harry amava tanto gli animali,perchè loro agiscono d'istinto,l'istinto primordiale,e non ci pensano su come noi,che ci facciamo mille complessi.Sono liberi.
Semplicemente,puramente liberi.

 

Di solito Louis non agiva d'istinto, o meglio, aveva paura e quindi non agiva.
Sa che se non andrà da Harry dopo quella telefonata che di normale non aveva niente, il loro rapporto non può avere la svolta decisiva.
E mentre correva per le strade di Doncaster con il vento che gli finiva negli occhi e una stupida sciarpa azzurra si sorprendeva a pensare il peggio, cioè che il riccio abbia scoperto cosa aveva fatto lui nel giro di quattro anni.
Così quando arrivò sotto la scritta "Da Harry",sentì le gambe cedere e il respiro bloccarsi mentre spingeva la porta.
Lo accolse sempre il solito odore che ha imparato ad associare a quel ventenne timidissimo, cioè di croccantini e di cuccioli.Di caldo, di casa.
Subito si accorse dei singhiozzi che arrivavano dall'interno, dietro la porta che-Louis aveva imparato-conduceva dentro alla casa del ragazzo, che appunto abitava sopra al suo negozio.E in quel momento sentì dei passi avvicinarsi e il fruscio di un fazzoletto, che si avvicinavano verso il negozio.
Quando Harry aprì la porta vide il mondo crollargli addosso, notando che Harry aveva gli occhi rossi e...e accanto a lui c'era Taylor?
Louis rimase sbigottito, immobile, mentre vide i due baciarsi, incuranti del ragazzo davanti a loro.
Louis poteva sentire il suo cuore spezzarsi, disintegrarsi, mentre vedeva le labbra di Harry muoversi su quelle di Taylor.Le labbra che fino a qualche giorno prima erano state sue,sue perchè Harry gli aveva fatto una sorta di promessa mormorandogli quel "Sempre"che sapeva tanto di sdolcinatezza ma a cui Louis aveva creduto.
Perchè lui si basava sulle certezze e non andava mai troppo oltre,lo aveva imparato da quando si era trovato sul ciglio tra la vita e la morte.
Ed Harry quella certezza gliel'aveva data ma Tomlinson l'aveva vista sgretolarsi davanti agli occhi,che nel mentre erano lucidi e mormoravano pietà.
Pietà che Harry non gli voleva dare,stuzzicando le labbra di Taylor con dei morsi che erano visibili anche dalla distanza da cui si trovava il più piccolo.


Louis lo mandò a quel paese con tutta la voce che aveva, anche se alla fine gli venne un incrinatura inaspettata e uscì dal negozio, inciampando sulle proprie gambe sullo zerbino.Sapeva che quel'insulto non poteva rinsanare tutte le ferite che l'altro gli aveva provocato nel giro di pochi minuti ma nel farlo si sentì un po' meglio.
Ma a quel punto la domanda gli sorse spontanea.
Perchè doveva essere sempre tutto così difficile?
Perchè non poteva essere anche lui felice?

Poco dopo si alzò dallo zerbino,le lacrime che ormai avevano deciso di scorrere costanti sulle sue guancie spigolose.
Guardò malissimo la gente che si era soffermata su di lui e con le gambe ancora un po incerte camminò fino al parco vicino a casa sua, dove crollò definitivamente.


Dopo che aveva visto Louis entrare e guardarli con una fare così sconfitto aveva cacciato Taylor, che non seppe nemmeno perchè lui l'avesse baciata.
La realtà era che Harry,preso da un attacco di malignità improvvisa,aveva deciso di far male all'altro ma non fisicamente.Come aveva fatto lui,non dicendogli la verità,lo voleva colpire nel profondo e così aveva deciso di lanciargli una stoccata profonda al cuore.
Voleva farlo ingelosire,al punto da piangere,graffiare,ferire.
Aveva assaggiato Taylor,in quel bacio che era un groviglio di lingue,saliva e denti e che al ragazzo non era piaciuto per niente perchè,semplicemente,non era Louis.Ma a lui serviva un pretesto,un qualsiasi pretesto,per farlo soffrire almeno quanto avesse sofferto lui quando gli aveva omesso la verità.
Taylor,per dirla tutta,era venuta a fargli visita nel negozio per parlare un attimo e per venirsi a scusare,d'altronde anche lei si era sentita in colpa,e Harry che si doveva ancora un po' calmare l'aveva fatta accomodare nel retro dove si erano presi una tazza di tè.
Quando avevano sentito il campanello suonare e la porta aprirsi,erano usciti,e alla vista di Louis,Harry perse il senno.
E così aveva preso la bionda per la camicetta di seta e l'aveva immischiata in un bacio che di concreto non aveva niente.Se non la delusione.

 

Louis non lo avrebbe mai fatto se fosse stato cosciente,ma beh.Quella specie di tradimento dalla parte del riccio lo aveva fatto sentire malissimo,tanto che gli occhi erano ancora umidicci.Sospirò e si addentrò in un pub,con l'intento di bere una birra per stare un po' meglio.
Sapeva che non doveva farlo ma il sapore di quel gesto era troppo penetrante e Louis voleva solo dimenticare.
Dimenticare tutto.
Non lo fece,non lo fece perchè prima che facesse un passo verso il bancone una mano l'aveva portato fuori e poi aveva solo sentito le labbra di Harry sulle sue e poi più niente.
Solo una lacrime che,solitaria gli rigava la guancia.

Il ragazzo riccio,dopo la fuga del più piccolo si era fermato  riflettere,accarezzando uno dei tanti cani ancora invenduti nel negozio.
Sentiva un macigno e il senso di colpevolezza che stava stanando nel suo cuore era sempre più presente,ogni minuto di più.
Voleva,doveva scusarsi con l'altro,anche se era ancora deluso dal suo comportamento,avvertiva che Louis non avrebbe retto niente di tutto ciò.
Il suo abbandono,così schivo,l'aveva fatto fermare a riflettere dal punto di vista del liscio e capì di aver fatto un immenso errore,comportandosi così.Infatti non solo lo aveva deluso,ma lo aveva fatto sentire anche tradito e la voglia di Harry di farsi del male crebbe a dismisura.Così,bloccando quel primo istinto prese la sciarpa color porpora dall'attaccapanni e uscì dalla porta del negozio,mettendo il cartellino sul chiuso.
Non aveva neanche idea di dove andare,in realtà,ma quando sentì dei passi tremanti e leggeri,seppe di aver imboccato il vicolo giusto e quello che si trovò davanti gli lasciò un sapore amaro in bocca.
L'insegna luminosa del locale gli illuminava la faccia e da quanto poteva vedere era un pub da quattro soldi,con più alcool che pareti.
Non voleva che Louis rientrasse in quel circolo vizioso e,facendosi spazio tra la calca di gente una volta entrato,lo trovò chino sul bancone,mentre portava alla bocca un boccale di birra.Il ragazzo riccio allora,lo tirò dalla manica e riservandogli uno sguardo sia di rimprovero,sia carico di un estenuante dolcezza,lo fece uscire dal locale,per poi prenderlo e baciarlo,premendo sulle sue labbra con foga.
Louis si scansò.

"Che cazzo fai?"la domanda pungente del liscio non si fece attendere,e si scrollò dalla presa dell'altro
"Non devi bere,lo sai bene"rispose,cercando di mantenere un apparente calma,il riccio.
In realtà voleva solo sbatterlo al muro e urlargli di non farlo più,che l'aveva fatto preoccupare e che si sentiva un emerito egoista.
"Non sei mia madre,Styles"
L'aveva chiamto Styles,come quando si erano conosciuti.
Lo stomaco di Harry ebbe un sussulto e sentì gi occhi inumidirsi.
In quei giorni tutto appariva così calmo,quotidiano e costante,i baci,le carezze,le promesse sussurrate e i nomignoli,ed invece avevano fatto mille passi indietro.


Nel silenzio,a tratti interrotto dalla porta che veniva aperta  del locale e che faceva fuoriuscire le urla delle persone all'interno,risuonò il rumore di uno schiaffo,secco e piatto.
Harry rimase con la mano a mezz'aria,senza neanche il  coraggio di guardare l'ex-amante negli occhi,che nel mentre aveva poggiato la sua,di mano,sull'ombra rossiccia che segnava il percorso tra il mignolo e il pollice.

Sputò un "Togliti",prima di oltrepassare Styles per uscire dal vicolo,e lasciarlo con le spalle al muro.


SCLERO TIME

Eccomi qua!
Allora,parlo subito del capitolo.
Qua abbiamo in tutto due litigate,una con un fondamento che già si presumeva e l'altro per il comportamento di Louis,in cui Harry capisce che tutto sta per crollare(sveglio il ragazzo).
In mezzo c'è sempre Taylor,che è come un jocker che serve a creare solamente disastri.
Ora me ne vado,spero che il capitolo vi sia piaciuto e che lascerete una recensione :)
baci,sara
ps:104 visite allo scorso capitolo piango
twitter:@T0MLINSONBRAVE

   
 
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