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Autore: Lady_purosangue    04/04/2015    0 recensioni
L'amore è un sentimento contrastante, fatto di sofferenza e felicità; è questo Ignis lo sa.
La sofferenza di sua madre l' ha portata a diventare molto più forte di quello che è, e anche questo determinerà la sua grande scelta:
Intrepidi o Eruditi?
Amicizia o famiglia?
Libertà o prigionia?
Leggendo scoprirete questo ed altro.
LA STORIA È AMBIENTATA LO STESSO ANNO DELL'INIZIAZIONE DI QUATTRO ED ERIC.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Shauna, Tris, Zeke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non pensavo di esserne capace



Non è vero che sono invincibile,
mi rompo in mille pezzi anche io...
È solo che ho imparato a non far rumore.
Anonimo



Il giorno delle visite è finalmente arrivato e la felicità, ma anche l’ansia di rivedere i familiari, sembra invadere tutta la residenza degli intrepidi .
Masse nere si muovo veloci e con movimenti fulminei, gridando e ridendo sguaiatamente.
Sono tutti così felici!
Sono dannatamente contenti!
Tutti sono allegri tranne me.
Me ne resto seduta su una delle panchine in marmo ai margini del pozzo e mentre mille voci mi circondano prendo il mio fedele scrigno e inizio a scrivere:

"Mi sto chiedendo cosa ci faccio qui!
Infondo lo so, nessuno mi verrà a trovare, ma io sono venuta ugualmente; forse una minima parte di me ha voglia di rivedere la sua famiglia?
Ma che dico!?
Loro mi odiano e io odio loro.
È sempre stato così.
L'unica persona che può venire è Dara ma ho i miei dubbi; infondo ha una figlia e darà la precedenza a lei.
Cara e Will sono molto fortunati, certo non hanno un padre, ma loro madre li ha cresciuti con tutto l'amore di cui è a disposizione.
Sono sempre stata invidiosa di loro e forse la resterò per sempre.
Io sono una persona debole, fragile e insicura, nascosta dietro una maschera di arroganza e forza che non le appartiene.
E la gelosia è da sempre un sentimento che mi accompagna nella vita, ormai si può dire che faccia parte di me.
Sono invidiosa di tutti e di tutto; a volte anche di Eric e la sua grande forza.
Però è anche grazie alla gelosia che mi sono avvicinata a lui e da quel momento non ci siamo più divisi; tanto da essere scambiati per fidanzati."

Due mani ruvide si posano sui miei occhi argento, poi un profumo di polvere da sparo e metallo mi penetra nelle narici.
" Eric guarda che ti so riconoscere! " dichiaro facendo apparire due dolci fossette ai lati della bocca.
" Non si sa mai " sentanzia lui sedendosi accanto a me " è da più di mezz'ora che non mi vedi e possono essere successe molte cose"
" i tuoi verranno? " chiedo con voce fredda.
" Non penso " mi risponde alzando i suoi vuoti occhi grigi " molto probabilmente avranno bruciato tutto quello che mi apparteneva."
" hei! Guarda che per quello è mio padre ad avere i diritti d'autore! Non si rubano le idee altrui! " sentenzio ridendo.
Eric si mette a ridere e i piercing che ha sulla pelle si muovono disordinatamente poi dice: " non sembri più un angioletto "
" Non la sono mai stata mio caro! " rispondo fulminandolo con lo sguardo.
" intendo dire" si corregge lui ponendomi una mano sul fianco " che ora sei una vera guerriera. Insomma guardati! Hai più addominali e muscoli di me! "
" si va be" rispondo ridendo e scuotendo la mano verso di lui.
" È vero! " tenta di convincermi, poi vedendo la mia espressione contraria aggiunge " Beh forse hai solo pochi più muscoli del Rigido "
" cosa? " gli domando fingendomi arrabbiata " non mi paragonare a quella finocchietta di Quattro "
Poi incomincio a fargli il solletico dicendogli " rimangiati quello che hai detto! "
" mai "tenta di rispondere tra le risate.
Allora continuo a solleticarlo allo stomaco e sotto il collo.
" Mi arrendo! " dichiara sommesso.
" cosa? " gli faccio eco pur avendolo sentito.
Mi piace troppo farlo sentire inferiore a me.
Sono sempre stata considerata come il suo semplice braccio destro, ma non è mai stato così, anzi in passato ero molto più crudele di lui.
Noi siamo come il braccio e la mente, io ideo i piani e lui li mette in pratica, però a volte mi piace essere considerata una macchina da guerra e non un semplice cerevello.
" mi arrendo " ripete a voce più alta.
Stiamo ancora ridendo a crepapelle quando noto una figura vestita di blu avvicinarsi.
È una donna.
Ha lunghi capelli grano raccolti in una treccia e gli occhi cioccolato scrutano attorno a sé in cerca di un viso conosciuto.
La riconosco subito e mi lancio a corsa verso di lei per poi abbracciarla con tutta la forza che ho.
" ciao Dara" la saluto sorridendo staccandomi.
" mi hai spaventato " Rispode mettendosi una mano al cuore per riprendere fiato.
" scusa " rispondo poi la prendo per un braccio e la porto verso la parete."
Vieni o ci linceranno se rimaniamo qua in mezzo "
" come stai? " mi chiede spostandomi i capelli biondi dietro l'orecchio; la luce colpisce gli orecchini argentati che incominciano a brillare.
" bene qui è tutto fantastico" rispondo felice " sembra una vera casa. E tu?" " bene anche se tu e Cara mi mancate " ammette con voce impercettibile.
" Sei cambiata molto, ma stai meglio di prima " dice con voce dolce. Io sorrido.
Non riesco a pensare a niente tranne che a mia madre.
Voglio sapere di lei, ma nello stesso momento ho paura di chiedere, come se potessi scoprire l'irreparabile.
Poi trovo il coraggio e le chiedo: " a casa? Voglio dire...mamma come sta? "
L'espressione di Dara si fa cupa. " come sepre. Tua madre voleva venire ma tuo padre glie l' ha proibito"
" il tiranno colpisce ancora! " rispondo con voce teatrale.
" però mi ha detto di darti questa " dice porgendomi un foglio di carta.
Stringo tra le mani la carta bianca e muovo le dita facendola frusciare.
Poi la prendo e la infilo velocemente in tasca.
L'aria è talmente tesa che potrebbe essere tagliata con il coltello, nessuna delle due parla; è come se avessimo perso la voce.
" Quanti piercing! " se ne esce fuori dopo un pò.
" Ne ho fatti uno per ogni incontro di lotta che ho vinto. Avevo intenzione di coprire solo le orecchie ma alla fine lo spazio è venuto a mancare e ho dovuto ripiegare sul sopracciglio destro. " Ridacchio.
Anche Dara sorride e possando le dita sopra il tatuaggio del braccio mi chiede: " fanno male? "
" dipende dai punti " rispondo pacata. " per esempio questo sul costato è più doloroso" Dico avvicinando il tessuto nero semitrasparente alla pelle in modo da far affiorare le linee nere. " mentre nel braccio meno. Anche se a mio parere il collo è il punto più sensibile."
" sono a dir poco stupendi! " dichiara spalancano gli occhi meravigliata.
" Tori è una grande tatuatrice! " rispondo esaltata.
" questo è una rosa? " mi chiede indicando il braccio.
Annuisco e poi aggiungo: " piano piano mentre sale verso il collo secca fino a morire. Rappresentano la mia famiglia che ormai non ha più potere su di me"
" Roses" Sibilla inpercettibile.
La curiosità degli Eruditi si è riaccesa nei suoi occhi, era da molto tempo che non la vedevo così interessata a qualcosa.
" se sua figlia è così bella è solo merito mio!" Sentenzia una voce femminile alle mie spalle " deve sapere che se non fosse per me si sarebbe tagliata i capelli a zero!!!! Ma per fortuna l'ho convinta a farseli riccioli."
Annie compare al mio fianco.
" Non sono sua madre " dichiara Dara "però lavoro a casa della sua famiglia e sono felice per quello che ha fatto. Per certi versi Ignis non è molto femminile "
" Fa niente " dichiara la rossa passando una mano tra i lunghi capelli.
" Io sono Annie e questa è mia madre Sophia" continua indicando una donna poco più bassa di lei.
Le due si assomigliano molto, stessi occhi verdi e identiche espressioni, l'unica cosa differente è che Sophia ha corti capelli a caschetto castani che le incorniciano il volto.
Dara si mette a parlare con la Candida e la rossa mi fissa curiosa.
" allora? " mi chiede Annie guardandomi con eloquenza.
" allora cosa? " le faccio eco.
" E dai! " sentanzia dandomi un colpetto alla spalla." Lo sai di cosa parlo. Vi ho visto prima! "
Un sorriso malizioso si è dipinto sul suo volto.
" o mio dio!" Scandiscono lentamente queste parole passano una mano tra i capelli " quante volte devo dirtelo? Io e Eric NON SIAMO FIDANZATI"
" guarda che non ci casco!" Mi risponde. " ero una Candida nessuno mi può mentire"
" e io un' Erudita. Rispondiamo solo a delle domande per cui siamo certi. "
" va bene" sentenzia delusa.
Poi mi punta un dito contro il naso e aggiunge: " tanto io ci vedo lungo "
" cosa vedi lungo? " Chiede allegra Mia arrivando saltellando.
" niente. È solo che qualcuno... " indico Annie " continua ad insinuare che io ed Eric siamo fidanzati"
" ho detto solo che tu ed Eric sembrate due fidanzati!" Si lamenta la rossa.
" E io ti continuo a rispondere dicendoti che non è così" sentenzio.
" calme voi due! Non risolverete niente così" ci interrompe Mia.
Annie incrocia le braccia al petto come fa sempre quando fa finta di essere offesa.
Più la guardo e più mi sembra di vedere una bambina che fa i capricci.
" Questa è Mia " presento la castana spingendola verso Dara e Sophia.
" piacere di conoscervi" sentenzia sorridendo e alzando la mano in segno di saluto.
" mi dispiace tanto ma devo andare " dichiara Dara abbracciandomi.
Mi stacco e dico ridendo: " altrimenti Will brucia la casa?"
" è probabile che succeda prima o poi " risponde lei sorridendo.
Poi si volta e l'esile figura si perde nella marea nera che popola il pozzo.
Sono talmente persa a fissarla svanire, che non mi accorgo che anche la madre di Annie si è allontana per andare a finire un dibattito su un certo processo o qualcosa di simile.

***

La solita confusione che regna sovrana alla mensa questa sera sembra essere scomparsa.
La maggior parte delle persone parla tra loro sommessamente senza alzare la voce o gridare agli amici appena arrivati.
Un' alone di tristezza sembra avere ricoperto tutti i presenti.
Io mi sto ingozzando di hamburger come se non ci fosse un domani, in barba a Annie che ne ha mangiati a malapena uno.
" Potresti smetterla di mangiare? Sembra che tu debba andare in guerra!" . Esclama l’ex Candida, alludendo al quarto hamburger da me ingurgitato.
" Ho fame. E poi lo stress mi mette appetito". Spiego.
Si, ok, quattro hamburger forse sono troppi, ma solo un po’!
" E poi, giustamente, hai intenzione di mangiare la torta." . Aggiunge Mia con una vena di sarcasmo impossibile da non cogliere.
" Esattamente. Quella torta è il paradiso!" Rispondo con voce estasiata.
" Concordo! ". Aggiunge Eric.
" Effettivamente... Ma non c’è troppo cioccolato?" Chiede Annie.
" Senti, devi smetterla di fissarti con il peso. Tanto, con tutti gli allenamenti che abbiamo fatto, potresti mangiare come se non ci fosse un domani e non ingrasseresti! ". Esclamo semplicemente.
" Non lo so... non credo di voler esagerare come...voi.". Dice, indicando me e Eric leggermente disgustata.
" Beh, se pensi che guardarci mangiare ti possa far ingrassare, voltati."
Rispondo infastidita dando l’ultimo morso al mio quarto hamburger.
La rossa sospira rassegnata e il distinto rumore del suo stomaco arriva alle mie orecchie.
" Al diavolo! Datemi un hamburger, e che cavolo! " Esclama tendendo una mano.
" Lo sapevo che se avessi fatto schifo ti avrei indotto a fare schifo con me!" Dico, evitando di alludere al fatto che abbiamo ereditato questa capacità dalle scimmie, dove se un membro del branco fa qualcosa, tutti gli altri lo imitano.
Ci manca solo che pensino che sia una specie di Erudita mancata.
All'improvviso Annie si alza in piedi e muovendo il braccio freneticamente grida: " Hei Zeke!! "
Mi volto verso il destinatario e noto un ragazzo dalla pelle ambra che si avvicina.
È più alto di Eric ma non molto muscoloso e ha dipinto sul volto un grande sorriso amichevole; solo a guardarlo infonde fiducia.
" Ciao Ann! " saluta cordiale.
" Ciao Zeke " risponde la rossa passando una mano tra i lunghi capelli rossi." come stai? "
" Bene, sono riuscito a sopravvivere alle domande stupide di mio fratello " risponde ridendo.
" Ma se è fantastico?! Fa morire dal ridere" ribatte la rossa.
" se non ci vivi insieme ventiquattro ore al giorno tutti i giorni può darsi" ridacchia il moro.
" uh! Scusa non te li ho presentati! " sentenzia Annie muovendo la mano." loro sono: Mia, Eric e Ignis "
Gli occhi scuri del ragazzo vagano tra di noi poi si ferma e fissandomi mi chiede: " mi sei famigliare. Ci siamo già visti?"
Eric che è seduto accanto a me si muove sulla sua sedia.
Sembra che sia infastidito da qualcosa; ma cosa?
mi guardo intorno ma noto che Quattro non è in zona e capisco subito cosa gli prende.
Sarà per caso geloso?
" non credo" taglio corto.
" è stata la prima a saltare " si intromette Mia.
Annie le scocca uno sguardo assassino e la povera ex-pacifica inghiottisce rumorosamente per poi nascondersi tra i sui ciuffi castani.
" bando alle ciance!" si intromette la rossa e sfoggiando i suoi migliori occhioni da cerbiatta chiede: " allora è tutto apposto per questa sera? sai Mia ci tiene molto!"
A quelle parole, l'interessata, che stava bevendo in santa pace, incominciò a tossire rumorosamente.
" allo strapiombo alle nove?" chiede l'interno guardando preoccupato Mia.
" va bene" sentenzia sorridendo Annie, mentre colpisce la castana dietro la schiena.
" Ciao a dopo " saluta cordiale Zeke allontanandosi.
" Per cosa sarei in ansia?" chiede Mia preoccupata.
" Zeke mi ha chiesto se facevamo un'uscita a quattro con un suo amico...se non sbaglio si chiama Gabriel è un'interno, molto carino ma non come lui naturalmente" risponde con eloquenza.
" e tu con tutte le ragazze che ci sono ai pensato a me?!" chiede visibilmente confusa.
" si, ti serve un fidanzato ed è una cosa molto urgente. poi non è che conosco molte ragazze non fidanzate" si giustificò calcando sulle ultime parole.
" e Ignis? " chiede Mia indicandomi. " non sarebbe mai venuta! E poi è fidanzata " risponde Annie per difendersi.
" cosa?" chiede confuso Eric.
" non è vero!" rispondo poi voltandomi verso il mio fedele amico continuo " è che Annie, anzi Ann ultimamente è impazzita"
" ah!" afferma poco convinto.
Gli scocco un bacio sulla guancia e poi gli sussurro: " credi che ti mentirei? e poi se succedesse saresti il primo a saperlo"
Quando mi volto noto l'espressione vittoriosa di Annie.
Una rabbia omicida sale dentro di me e devo trattenermi a fatica del lanciargli contro il coltello che mi ritrovo in mano, deve aver immaginato quello che penso perché dopo poco, scompare con una povera Mia alle calcagna.

***

Annie e Mia sono tornate da un bel po'. Deve essere andato tutto bene perché poco prima che la porta del dormitorio si aprisse ho sentito le loro voci allegre parlare e ridacchiare.
Annie sa essere molto antipatica. Ma che dico?A volte bisognerebbe propio ucciderla!
Ma infondo è una bella persona e una fedele amica, che si preoccupa - sempre a modo suo - della tua felicità. Forse non dovrei pensarlo, ma in lei vedo un po' degli Abneganti; quando smette di parlare a vanvera e pone un filtro alla sua mente diventa molto altruista, ma solo verso le persone a cui tiene realmente.
Mi alzo sui gomiti, tutti dormono beati.
Poso lo sgardo su ognuno di loro, ne studio i movimenti; può sembrare strano ma si scoprono molte cose guardando le persone dormire.
Di notte entriamo in un mondo parallelo, solo nostro, in cui tutto è come vorremo.
Desidero tanto riuscire a dormire tranquilla come loro, ma non ci riesco; la mia mente è sempre troppo piena di pensieri e domande che fatica anche a riposare.
Alzo leggermente il cuscino appoggiandolo alla parete.
Sento il rumore leggero di un oggetto che cade e mi ricordo della lettera di mia Madre.
Sporgo leggermente il braccio e raccolgo il foglio di carta dalla pietra fredda.
Lo rigiro tra le dita scorticate e piene di croste, poi mi faccio coraggio e la apro:

" Amore mio dolcissimo, è da tanto che stringo questa penna fra le dita con un'infinità di pensieri nella mente e nel cuore, ma invano riesco a mettere in fila una frase che abbia un filo logico per te che leggi o che leggerai in futuro, perché sconfinato è il bisogno che ho di dirti quanto ti voglio bene.
Amore, sei stata la luce che ha illuminato il mio cuore fin dal primo istante in cui come un piccolissimo batuffolo ti ho stretta tra le mie braccia e come per magia la tua piccola vita ha fatto diventare grande la mia.
Per molto tempo sei stata la mia unica luce, una corda a cui mi aggrappavo per non scivolare nel precipizio.
E poi un giorno così di colpo, ti ritrovi grande dentro a un grande contenitore chiamato mondo, con in tasca una possibilità chiamata vita, questa grande possibilità che ti ho donato con l'amore più grande che io abbia mai conosciuto.
Tu, Ignis, immenso amore mio, tu figlia mia, tu vita mia, tu, che sei tutto ciò che di più bello esiste al mondo, tu che sei il mio respiro... quante volte ti ho immaginata e quante volte mi sono chiesta se mai sarei stata in grado di essere una mamma adeguata e amorevole perché nessuno me lo ha insegnato o ha avuto la gioia di farlo, seguendo ogni piccolo passo della nostra meravigliosa avventura di essere madre e figlia.
Sai, la nonna ti avrebbe amata quanto e più di me, come solo le nonne sanno fare; non so che fine abbia fatto, ma presumo che lei e il nonno si siano gettati dallo strapiombo e sicuramente il cielo li avrà accolti.
Amore, perdonami se ho sempre preteso troppo da te, ma sai nella vita, prima di conoscere tuo padre, non avevo tanto e non ho mai voluto che capitasse anche a te.
Mi dispiace di essere stata una debole, è solo colpa mia se tu hai sofferto così tanto.
Da quanto è che non ti vedo sorridere?
E pensare, che è tutta colpa mia!
La mia codardaggine, mescolata al mio amore per tuo padre ti ha causato molto dolore.
Sono la tua rovina e per sempre la sarò.
Mai mi sono resa conto che la mia arroganza nell'affermare e insistere su certe cose potesse ferirti, mi dicevo, sono le mie convinzioni (giuste o sbagliate che fossero, generate da una mia sola interpretazione di alcuni fatti o in un certo qual modo alimentate dall'altra parte, poco importa) di ciò che è stato, sono convinzioni di cose che comunque sono passate, non possono minare il nostro rapporto, ma in effetti lo minavano.
In questi giorni ho cercato di mettermi al tuo posto nella stessa situazione, di invertire le parti, e mi sono resa conto di quanto male ti ho fatto.
Le mie scuse probabilmente non serviranno a nulla, ho fatto troppo male a te e ad altri, perchè possano essere accettate, ma queste in effetti non sono più delle scuse, ma solamente da parte mia trovare il coraggio di guardarmi veramente dentro, e ammettere con me stessa principalmente le scorrettezze nei tuoi confronti, per una volta non trovare nessuna scusante anche minima a ciò che ho fatto, non nascondermi dietro un dito.
E' il mio prendere coscienza.
Non ho mai voluto farti apparire come la carneficie di tutta questa storia, e in effetti, ho sempre e dico sempre affermato che ero io a sbagliare, ma probabilmente anche nelle mie affermazioni cercavo una via d'uscita per non apparire così brutta dentro come mi vedevo io per prima.
Tu hai sempre voluto vedere il buono che c'è in me, e sicuramente c'è, ma in tutta questa situazione non l'ho dimostrato.
Ho dimostrato invece che sono paragonabile a chi è veramente marcio dentro e non sai quanto questo mi faccia vergognare.
Volevo apparirti senza difetti, perfetta, perchè avevo paura tu non mi potessi voler bene se avessi visto ciò che c'era dentro di me.
Ma alla luce dei fatti sono stata una stupida presuntuosa, perchè tu dentro di me hai letto sin dall'inizio, sapevi già cosa c'era e mi volevi bene lo stesso, posso solo immaginare la tua rabbia e frustrazione nei miei confronti.
A volte le persone che ami e che amerai, si riveleranno diverse da come le credevi, le vedrai cambiare.
Le cose cambiano per vivere, amore mio… e vivono per cambiare.
A volte questi cambiamenti ti turberanno, come hanno turbato me.
Ed è in quel momento che bisogna scegliere.
Potrà capitarti di dover “barattare” il tuo istinto con la ragione, come ho fatto io.
Potrà capitarti di non capire il perché questo accade, il perché ci sia in alcune persone che ami e che amerai, quel perseverare a caricarsi di odio.
Io ho voluto scegliere di essere quello che chiamano, nel modo socialmente accettato, un “bravo genitore”, a discapito del mio istinto di logica ribellione agli eventi.
Ma ho fallito!
Potrà sembrarti un controsenso, ma il tuo amore mi ha fatto da schermo all’odio di alcune persone, come se il tuo sorriso, i tuoi occhi, mi avessero creato uno scudo che nessun odio, nessuna maledizione può scalfire.
E nonostante ciò, troverai delusione, inevitabilmente.
Lo so che la strada che hai intrapreso è in salita ma non devi mollare; non devi essere come me, che scelgo la via facile.
Soffrirai, ma stringendo i denti riuscirai a raggiungere i tuoi obbiettivi; ne sono certa, tu sei forte, molto forte.
Supererai tutti con la tua determinazione e il tuo coraggio; ho sempre capito di che pasta eri fatta, ma fino alla fine ho sperato che restassi qui, con me, con tuo padre, con la tua famiglia.
Ma sono certa che ora sei felice, sicuramente più di prima.
A prima vista potrai sembrare una semplice ragazza che però racchiude in sé tanto coraggio quanto cinque persone intere.
Mi manchi tanto.
Baci la tua mamma. "


Delle lacrime salate rigano il mio dolce volto.
Odio piangere, ma non riesco a smettere; è come quando si toglie il tappo al lavandino pieno d'acqua e il liquido azzurro scende velocemente e continuo.
È difficile ammetterlo, ma anche io sono stata colpita da quel sentimento che chiamano " malinconia ".
Non me ne credevo capace, ma questo significa che ho un cuore.
Nonostante la mia famiglia non è mai stata un gran che gli voglio bene, ma solo ora me ne rendo conto.
Il mio orgoglio mi aveva accecato e a causa di lui non riuscivo a capire che in realtà quella rabbia che mi prendeva e mi mangiava da dentro non arrivava a causa dell'odio, ma solo per colpa dell' amore mancato.
Sento il cuore più leggero, come se un macigno fosse scivolato via dal mio petto, sto ricominciando a respirare.
Finalmente, libera da questo peso riesco ad addormentarmi.


   
 
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