“Forse
non dovreste farlo.”
“Sei
pazzo, Lunastorta?” James era
contrariato. “Abbiamo passato anni
a
studiare per diventare animagi e tu ci pianti proprio ora?”
“E’
pericoloso. Sono
pericoloso.”
“No.
Sei solo il solito dannatissimo
guastafeste.”
E io vi guardavo
– te e James –
mentre discutevate sul tuo piccolo problema peloso, e sorridevo.
“Cosa
ridi, Felpato? Piuttosto
aiutami a convincere questo cocciuto
che tanto non ci succederà proprio niente! Perché
saremo animali…”
“Ho
paura lo stesso.” continuavi a
ripetere.
Io sorridevo.
“Cosa
ridi? Eh? Cosa
ridi?” James è
incazzato anche con me.
E tu:
“Sirius, si
può sapere cosa diavolo ti fa ridere?”
Rido
perché quando hai paura ti
arrabbi, e quando ti arrabbi sei carino.
NdA: In questa
raccolta mi prenderò molte licenze
“poetiche”. *parte proprio bene, eh?* I continui
passaggi di tempo saranno una costante e spero che ciò non
faccia storcere nasi e
attorcigliare gli occhi! Il cambio dal passato (prossimo o remoto che
sia),
all’imperfetto e/o al presente storico vuole solo
sottolineare l’atemporalità
dei momenti descritti, vissuti – o meglio, rivissuti
– dai due protagonisti come ricordi lontani, ma ancora
palpabili, reali, attuali. In
questo procedimento prendo
quindi ispirazione da Daniel Pennac (e certamente anche da altri, ma io
vi cito
lui perché lo amo *hihi*), il quale non si fa scrupoli a
saltare da un tempo verbale
a un altro, leggere per credere. ^^
Inoltre non ho
ancora ben chiaro
quello che succederà, perciò
modificherò eventualmente e in corso di scrittura
le caratteristiche della raccolta.
Infine *sono
arrivata alla fine!*
spero perdonerete la lunghezza non perfettamente standard delle drabble
e delle
flash, in particolare delle prime, che saranno a volte anche
più brevi di
quanto sia il limite minimo consentito. In questo caso
cercherò di metterne
diverse nello stesso capitolo, per evitare inutile spreco di spazio
e…il linciaggio!
^^’’
Detto
ciò, vi saluto, vi auguro una
buona Pasqua e mi volatilizzo!
Baci.