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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    05/04/2015    13 recensioni
[STORIA AD OC - ISCRIZIONI SEMPRE APERTE]
Nelle profondità della Fascia Oscura, un potente demone si risveglierà dal sonno in cui era stato confinato! La sacerdotessa che si era sacrificata per sigillarlo si risveglierà a sua volta e toccherà di nuovo a lei fermare l'avanzata dei demoni ma questa volta non sarà sola. Per sconfiggere il nemico radunerà i maghi più forti e con loro creerà una gilda di maghi volti alla difesa dell'umanità!
La guerra ha inizio!
ATTENZIONE: CAPITOLI REVISIONATI DAL PROLOGO AL VENTESIMO CAPITOLO (praticamente tutti i capitoli pubblicati XD). Altra cosa, al capitolo numero 20 (secondo EFP) è presente il riassunto della storia fino a quel punto e il riassunto di tutti gli OC presenti.
Spero di avervi incuriositi e grazie a chi leggerà e/o parteciperà! Alla prossima, chaos!!!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 23



La città di Cassandrium era nel caos più totale. Da circa un'ora, diverse esplosioni facevano tremare le mura del castello, sede della gilda Ice Fang, facendo scappare gli abitanti lì vicini che, a loro volta, causavano un fuggi fuggi generale.

I vari maghi oscuri non erano in grado di riportarli all'ordine, dato che il grosso del loro gruppo era stato inviato al castello per fronteggiare le maghe di Last Hope che li avevano attaccati.

Un forte boato echeggiò nel cortile del castello e, molti dei maghi presenti, volsero lo sguardo verso l'alto, evitando poi al pelo alcuni detriti scagliati dal tetto. Essendo strutturato per essere difeso da ogni punto, il castello aveva un tetto lineare, con diversi merli tutt'attorno per scagliare delle frecce agli assalitori.

In quel momento, tuttavia, il tetto non era altro che una specie di ring per due avversari che avevano distrutto la pavimentazione di roccia con i loro attacchi. Il primo era chiaramente un demone, visti tutti gli occhi presenti sul suo corpo, mentre il suo avversario era un ragazzo.

L'imponente chioma rossa del giovane si scagliò contro il demone, ma questi svanì nel nulla, riapparendo qualche metro a destra. Senza esitare, si scagliò contro il ragazzo, il quale richiamò la sua chioma che lo avvolse interamente, proteggendolo da una serie di pugni.

Mi stai deludendo, Sebastian!” urlò il demone, allontanandosi di qualche metro “Mi aspettavo molta più resistenza da parte tua, invece non fai altro che attaccare con i tuoi capelli!”

Sebastian, si limitò a restare in silenzio, cercando di colpirlo nuovamente con la sua chioma, senza tuttavia riuscirci.

-Non va bene. Di questo passo non riuscirò mai a batterlo.- pensò il ragazzo -I miei poteri mentali non funzionano su di lui e i miei capelli da soli non basteranno...-

Coraggio! Mostrami i poteri che hai ereditato dal tuo paparino!” lo incitò Jijis, evitando per l'ennesima volta la chioma del ragazzo.

Sebastian sgranò di colpo gli occhi ma li richiuse all'istante, portandosi le mani sulle orecchie per non sentirlo. Iniziando ad agitare la testa come a voler scacciare qualcosa, perse il controllo sui suoi capelli che, dopo essersi fermati, tornarono alla loro lunghezza naturale, cadendogli lungo la schiena.

Jijis sbuffò. Era visibilmente seccato da quel comportamento ma si ricordò di non poterlo uccidere. Tra non molto sarebbero venuti a prelevarlo e allora si sarebbe tolto un fastidio di dosso.

Lentamente, si avvicinò al ragazzo e, afferrandogli i capelli con la mano destra, lo alzò senza alcuno sforzo. Sebastian digrignò i denti per il dolore ma si ostinò a tenere gli occhi chiusi.

Jijis si leccò i denti con la lingua biforcuta e, senza attendere oltre, iniziò a colpirlo con dei pugni in faccia, continuando ad incitarlo affinché utilizzasse i suoi poteri demoniaci.

Sebastian non sentiva quei colpi o per meglio dire, li sentiva sotto tutt'altra forma. Nella sua mente erano visibili solo dei colpi di frusta che si ripercuotevano sul suo corpo, aprendogli la pelle e squarciandogli le carni.

Coraggio! Usa il tuo vero potere!!!” echeggiava una voce roca nell'ombra dalla quale proveniva la frusta.

No... no... non voglio...”

Altri colpi di frusta si abbatterono su di lui, facendolo cadere in una pozza del suo stesso sangue.

Allora sei inutile. Ti ucciderò così come ho ucciso tua madre!!!”

Sebastian aprì di scattò gli occhi e Jijis si bloccò all'istante, percependo un brivido di gelo lungo la schiena. Quell'attimo di distrazione permise al ragazzo di allungare i suoi capelli, creando una grossa mano con la quale cercò di schiacciare il nemico.

Il demone, tuttavia, riuscì a riprendersi dall'incantamento e, sfruttando un occhio posto sulla caviglia destra, si teletrasportò sul limitare del tetto, cadendo poi seduto a terra.

Notando che Sebastian si era fermato nuovamente, Jijis si guardò il braccio destro. Stava sudando.

-Non sono stanco... e i miei sudori sono troppo freddi...- pensò il demone, portando lo sguardo sul suo avversario -E' stato lui! In quel momento... mi ha spaventato?!-

Nel silenzio della notte, disturbato unicamente dai rumori della battaglia nel cortile principale, si udì una risata. Era leggera ma incredibilmente inquietante e ciò allarmò Jijis, il quale si rialzò, flettendo le gambe e preparandosi allo scontro.

Sebastian, che mostrava un ghigno poco rassicurante, ruotò di scatto la testa verso il nemico, facendolo sobbalzare a causa del sinistro luccichio nei suoi occhi. Prima ancora che il demone potesse aprir bocca, da sotto di lui fuoriuscirono delle lunghe ciocche di capelli che riuscirono a procurargli diversi tagli sulle gambe.

Jijis ne approfittò subito e scattò in avanti, cercando di colpire Sebastian al volto con un pugno, ma i capelli del ragazzo gli avvolsero il polso, bloccando il colpo. Il demone, tuttavia, aprì la mano, mostrando un altro occhio e facendo ampliare il ghigno a Sebastian.

Un istante dopo, Jijis si teletrasportò a pochi centimetri dall'avversario, riuscendo a colpirlo al mento con un diretto. Il ragazzo, approfittando dello slancio del demone, richiamò i suoi capelli, creando una specie di sfera attorno a loro, bloccando la visuale agli occhi del nemico.

Scacco matto!” sibilò Sebastian e i suoi capelli si avventarono su Jijis, creando una specie di bozzolo. Il ragazzo, però, li sciolse subito, capendo che il suo avversario non era più lì, ed individuò un piccolo buco nel pavimento.

Poco lontano da lui, attraverso lo squarcio nel pavimento che avevano usato per salire sul tetto, riapparve Jijis. Il demone sembrava preoccupato dalla situazione ma preferì sviare i suoi pensieri su qualcos'altro.

Vedo che finalmente ti stai decidendo a fare sul serio. Ora mostrami i tuoi poteri demoniaci!”

Ah? Per tua informazione, la manipolazione dei capelli l'ho ereditata da quello stronzo di mio padre... perciò non vedo dove sia il problema.” commentò Sebastian facendo spallucce e fissando il suo avversario con uno sguardo di superiorità.

Jijis sembrò spazientirsi e, puntandogli un dito contro, urlò “Non prendermi in giro, moccioso! Sto parlando della fiamma nera! Mostrami Amaterasu, se sei davvero in grado di usarla!”

Sebastian non perse il suo ghignò e, semplicemente, si grattò la testa con fare svogliato. L'avversario fece un passo in avanti e, un istante dopo, fu costretto a teletrasportarsi sulla sinistra per evitare la chioma del ragazzo.

I capelli, anziché fermarsi, si allungarono ancora di più e si scagliarono nuovamente sul nemico che fu costretto a teletrasportarsi di nuovo. La cosa si ripeté altre volte, ma Jijis si accorse subito di una cosa: Sebastian non stava usando tutti i capelli per attaccarlo, ma solo un terzo circa.

Gli altri erano rimasti lungo la schiena del ragazzo ma l'afflusso magico continuo attraverso essi non passò inosservato allo sguardo attento del demone che capì al volo la tattica.

Sebastian stava preparando una specie di rete sul pavimento, allungando alcuni capelli in modo tale da non rendere visibile la trappola.

-Ne sta preparando più di una... probabilmente alcuni capelli sono nascosti anche sotto il pavimento per tentare un attacco a sorpresa come prima...-

Jijis si teletrasportò su un merlo posto ad un angolo del tetto e vi si sedette sopra, fissando Sebastian con un sorriso.

Il giovane rimase qualche secondo in attesa ma, vedendolo immobile, decise di attaccare per primo. La sua chioma si trasformò in un'enorme testa di leone che si schiantò contro il nemico, distruggendo l'intero angolo del tetto e scagliando detriti ovunque.

Quando i capelli si allontanarono dal punto dell'impatto, Sebastian sgranò gli occhi per la sorpresa, mantenendo comunque il suo ghigno.

Jijis era perfettamente immobile ed era ancora seduto, solo che era seduto a mezz'aria. Il sorriso ancora ben visibile sulle sue labbra.

Mi hai mancato! Riprova, sarai più fortunato!”

Sebastian non si fece attendere e tentò di schiacciarlo ma i suoi capelli passarono attraverso il nemico, danneggiando ulteriormente quel punto del tetto. Jijis, prima ancora che i capelli si ritirassero, si teletrasportò davanti al ragazzo, accucciato per evitare il contatto fisico.

Ehilà!” salutò il demone per poi colpirlo con un pungo al mento che lo fece indietreggiare di qualche passo.

Bel trucchetto che stai usando!” si complimentò Sebastian per poi far uscire diversi capelli dal pavimento ma tutti quanti i suoi attacchi passarono attraverso il nemico, il quale mostrò i suoi quattro denti in un inquietante sorriso.

Il ragazzo non demordette e continuò ad attaccare il suo avversario, senza riuscire tuttavia a toccarlo. Jijis, d'altra parte, continuò a colpirlo con dei pugni incredibilmente potenti ma nessuno di essi bastò a garantirgli la vittoria.

Tsk, sei parecchio debole per essere un demone!” disse Sebastian ghignando all'indirizzo dell'avversario che, mostrando un ghigno simile, si allontanò di qualche metro.

Vedo che il fiato da sprecare non ti manca, molto bene”.

Prima ancora che Sebastian potesse disporre i suoi capelli per difendersi, Jijis si teletrasportò davanti a lui e lo colpì con un montante alla bocca dello stomaco. Il colpo fu molto più potente dei precedenti e il ragazzo venne sollevato di diversi centimetri dal terreno, tossendo sangue misto a saliva.

Sembra che tu non l'abbia ancora capito, ma io non posso esagerare con te perché ci servi vivo. Mi basterebbe una mano sola per ucciderti.” spiegò Jijis mostrando la lingua biforcuta.

Un vero peccato eh?” domandò Sebastian, cercando di avvolgerlo con i suoi capelli, senza tuttavia riuscirci. Doveva cercare di capire come mai fosse diventato intangibile. Che fosse un suo potere?

Prendendo un po' di rincorsa, Jijis lo colpì con un calcio sul volto, facendolo finire a terra e i capelli di Sebastian si accasciarono al suolo, accorciandosi pian piano. Il demone sembrò compiaciuto della cosa e, dopo essersi avvicinato, iniziò a colpirlo con vari calci, mirando al costato e all'addome.

Che c'è moccioso? Hai già finito di abbaiare a sproposito?”

Quando gli fu esattamente sopra, lo risollevò come poco prima, tenendolo per i capelli, ma questa volta il ghigno sadico era presente fin dall'inizio.

Eh eh... cattura completata!”

Jijis non capì subito il significato di quelle parole, ma non appena cercò di teletrasportarsi, scoprì con orrore che non poteva farlo. Qualcosa lo stava bloccando.

Istintivamente, chiuse tutti quanti i suoi occhi e, un secondo dopo, con estrema precisione, si tagliò il braccio destro, a metà tra il gomito e la spalla, teletrasportandosi poi a distanza di sicurezza.

Sebastian lo osservò qualche secondo ghignando, mentre l'arto di Jijis era rimasto a mezz'aria.

Maledetto... quando ti ho afferrato, hai infilato uno dei tuoi capelli sotto la mia pelle...” sibilò il demone.

Indovinato! Ora sono sicuro che se ti afferrò puoi teletrasportarti, ma se i miei capelli entrano più a fondo nel tuo corpo, non puoi andare da nessuna parte.” disse il ragazzo, stritolando l'arto con i suoi capelli e facendo colare il sangue attraverso essi “E ora ti resta un solo braccio”.

Lo pensi veramente?” domandò Jijis sorridendo per poi farsi ricresce all'istante il braccio destro, con tanto di occhi “Sono spiacente, ma io e Giecas siamo stati creati attraverso le cellule della grande Aghisa!”

Sebastian si limitò a fissarlo con il solito ghigno stampato sulle labbra e il demone, approfittando di quella pausa, chiuse nuovamente tutti gli occhi, iniziando a respirare lentamente.

Dopo appena un minuto, tutti gli occhi si riaprirono di scatto e ora brillavano di un tetro bagliore rossastro.

Ora non potrai più fregarmi con i tuoi fastidiosi capelli.” commentò Jijis scrocchiandosi le nocche “Adesso che ho completamente aperto i miei occhi, posso rivelare l'afflusso di magia attraverso il tuo corpo, perciò, anche se si tratterà di un solo capello, saprò individuarlo!”

Sebastian fischiò ammirato e, un secondo dopo, allungò i suoi capelli, facendogli assumere le sembianze della testa di un leone. Il demone gli corse incontro e il ragazzo non esitò a scagliargli contro la sua chioma ma Jijis aveva già notato la manciata di capelli che, singolarmente, si stava allargando sui lati per tentare di afferrarlo.

-Povero idiota... credevi davvero che potessi concentrarmi solo in una determinata direzione?- pensò Jijis ghignando -Posso tranquillamente vedere il potere magico che scorre in tutti i tuoi capelli!-

Solo dopo qualche secondo si accorse del dolore lancinante che gli stava attanagliando le viscere.

Vomitando una grossa quantità di sangue, abbassò lo sguardo e vide una lama di fiamme nere conficcata all'altezza del suo stomaco. Sgranando gli occhi per la sorpresa, seguì la lama con lo sguardo, giungendo alla mano destra di Sebastian.

Ma... quando...”

Eri talmente concentrato sui miei capelli che non ti sei neanche accorto dell'afflusso magico nella mia mano.” commentò Sebastian ampliando il suo ghigno “Infondo eri convinto che avrei combattuto usando solo la mia chioma e nient'altro”.

Jijis vomitò altro sangue, mentre le fiamme nere iniziavano pian piano a bruciargli il corpo dall'interno. Il ragazzo dissolse la katana e i suoi capelli si unirono in un unico fascio, puntellato di spuntoni affilati.

Scacco matto.” sibilò Sebastian per poi colpire Jijis con i suoi capelli, trapassandolo in più punti. Il giovane mago era pronto a gettarlo nel cortile, ma una voce femminile urlò “SEBASTIAN!!!”

Il ragazzo si girò verso il buco attraverso la quale era arrivato sul tetto e, ghignando, spostò lo sguardo sul cadavere di Jijis.

Perdonami, cambio di piani.” commentò per poi scagliare il corpo del suo avversario contro il pavimento, distruggendolo interamente. Dopo che il polverone venutosi a creare si fu diradato, Sebastian si calò giù, individuando un braccio di Jijis che sbucava da sotto alcune macerie.

Lentamente, scrutò il corridoio nella quale era finito, finché non individuò due occhi intenti a fissarlo.

Tutto bene?” domandò Sebastian, tendendo una mano verso la figura a terra.



[Qualche minuto prima...]

Due lunghe code viola irte di piccoli spuntoni ossei colpirono la parete di roccia, scagliando innumerevoli schegge verso una ragazza che venne prontamente protetta da dei sottili tentacoli neri, i quali deviarono tutte i colpi in arrivo, facendo cadere i frammenti a terra.

Senza aspettare un altro attacco, la ragazza si scagliò contro il suo avversario, un grosso geco a sei zampe, e, con le sue due accette fatte interamente di oscurità, cercò di colpirlo sulla testa dall'alto.

La creatura, tuttavia, riuscì a balzare all'indietro e, mentre si trovava ancora a mezz'aria, sputò una grossa quantità di saliva verde contro l'avversaria. Rapidamente, la maga posò una mano a terra e un muro di oscurità bloccò l'attacco, venendo però sciolto da esso.

Mi chiedo per quanto potrai difenderti con la tua oscurità.” sibilò il geco, iniziando a muovere le code come due fruste, facendole schioccare in direzione della ragazza.

Sisara non lo degnò di alcuna risposta, domandandogli “Tu, invece, credi di avere abbastanza saliva?”

Non devi preoccuparti per me. Quella saliva è prodotta dal mio corpo e, se serve, posso usare parte della mia energia per crearne ancora e ancora.” spiegò Giecas “Tu, d'altro canto, non disponi di una fonte inesauribile di energia e dato che la tua magia non è quella degli Slayer, non puoi cibarti dell'oscurità per ricaricarti”.

Sisara non batté ciglio. Quel demone aveva ragione, lei non poteva andare avanti all'infinito, anche perché le sue compagne non potevano aspettarla tutta la notte. Il piano doveva concludersi nel giro di un paio d'ore al massimo ma, stando a quanto gli stava dicendo l'oscurità, tutte loro erano impegnate in alcuni scontri.

-Devo cercare di finire questa lucertola per poi andare da Sebastian e in seguito riunirmi con Charlotte e le altre.- si disse Sisara per poi muovere di colpo le braccia in avanti.

Un secondo dopo, dalla sua ombra fuoriuscirono due grossi serpenti che si avventarono contro il suo avversario. Giecas non indietreggiò e, sferzando diverse volte le sue code, riuscì a distruggere la testa dei serpenti, che si dissolsero a mezz'aria, permettendogli di osservare il corridoio completamente vuoto.

Alle sue spalle, Sisara calò due potenti colpi con le sue asce ma, con sua sorpresa, Giecas alzò le zampe posteriori e le afferrò i polsi, bloccando i due colpi.

La ragazza portò lo sguardo sulla testa del nemico e vide che la stava fissando senza neanche girare la testa. I suoi occhi, infatti, erano molto grandi e posti sui lati, così da garantirgli una visione pressoché completa dell'ambiente circostante.

Il demone, approfittandone, calò le due code sulle spalle di Sisara, procurandole diversi tagli ma lei, senza badarci troppo, evocò altri due serpenti dalla sua ombra che azzannarono Giecas alle zampe, costringendolo a mollare la presa.

Purtroppo per Sisara, il demone riuscì ad afferrarla nuovamente ad un polso con una coda e, senza alcuno sforzo, la scagliò in fondo al corridoio, esattamente dov'era prima.

La maga delle tenebre si rialzò quasi subito e, guardandosi attorno, sputò un po' di sangue, pulendosi poi le labbra con il dorso della mano destra.

-Da questa parte del corridoio non ci sono vie di uscita. Non solo mi sta trattenendo ma mi sta anche impedendo di andare ad aiutare Sebastian.- pensò Sisara rigirandosi le asce tra le dita -Devo finirlo in fretta e per farlo devo privarlo di quelle zampe!-

Scattando nuovamente verso il nemico, richiamò una grossa quantità di oscurità che l'avvolse completamente, facendola sembrare un'ombra, e preparò le asce per un colpo a X, incrociando le braccia al petto.

Immagino che tu voglia proteggerti dalla mia saliva.” disse Giecas gonfiando le guance -Mi dispiace per te, ma posso renderla molto più letale di prima!- e, quando Sisara fu ad un metro di distanza, sputò alcune gocce di saliva, solo che queste erano più veloci e piccole.

Senza neanche rallentare, trapassarono il corpo di Sisara all'altezza del petto, sbalzandola all'indietro ma, con somma sorpresa di Giecas, il copro della giovane si dissolse nell'aria e solo all'ultimo notò un movimento rasente al pavimento.

La vera Sisara distese le braccia con lo scopo di tagliargli la testa all'altezza della mandibola. Era troppo tardi per usare le code. Se voleva salvarsi doveva per forza usare le sue zampe anteriori ed era questo che sperava la ragazza.

Tuttavia, quando le sue braccia furono distese completamente, disegnando una X, colpì soltanto l'aria.

Giecas aveva assunto una posizione eretta, restando in piedi grazie alle sole zampe posteriori. Prima che il demone potesse schiacciarla con le altre zampe, un tentacolo di oscurità afferrò Sisara per la vita e la tirò via, facendola atterrare in piedi.

Astuta.” disse il demone “Ti sei avvolta con le tue tenebre per farmi pensare ad un qualche tipo di difesa ma in realtà ti sei fatta sostituire da una specie di copia mentre tu, sfruttando l'oscurità tutt'attorno, ti sei abbassata per un attacco a sorpresa”.

Sotto gli occhi leggermente sorpresi di Sisara, il demone mutò parzialmente il suo aspetto: le zampe posteriori cambiarono muscolatura, diventando simili alle gambe di un umano, e lo stesso fecero le altre quattro zampe, diventando però simili a braccia. Anche gli occhi si spostarono in avanti, andando a posizionarsi come in un qualunque altro corpo.

Ora il demone era alto più di due metri e Sisara ne dedusse che, da lì in poi, sarebbe cambiato anche il suo modo di combattere. Un altro indizio per quel suo pensiero era il fatto che ora, le due code, erano distese a terra, quasi come sostegni.

Giecas iniziò ad avanzare, modificando ulteriormente le sue braccia, rendendole più muscolose e provviste di lunghi artigli neri, ma la maga non si mosse di un millimetro, continuando a pensare ad un piano per eliminarlo.

Rinfoderando temporaneamente le sue asce, evocò una grossa figura umanoide senza volto e la mandò contro Giecas il quale, con un movimento secco di un braccio, tagliò la testa alla figura, che però si rigenerò all'istante.

Leggermente sorpreso, il demone iniziò a combattere contro quella creatura di oscurità che però non sembrava spinta a sconfiggerlo, pareva più intenta a fermarlo in quel punto, senza permettergli di avanzare.

Dietro alla creatura, Sisara era impegnata a concentrarsi sia per continuare a far affluire potere magico nel suo difensore, in modo tale da continuare a rigenerarlo, sia a trovare un modo per sconfiggere Giecas.

-Quelle braccia potrebbero essere un problema. Se sbaglio anche solo una mossa per me è la fine.- pensò la ragazza per poi schioccare le dita e far dissolvere la creatura. Subito dopo, corse verso il suo avversario -Tenterò con quella mossa!-

Giecas non si fece cogliere impreparato e, con le braccia inferiori, cercò di colpirla con dei veloci affondi ma Sisara scese più velocemente del previsto, menando i due colpi verso le gambe del nemico.

Il demone fu sul punto di indietreggiare ma, all'ultimo, vide che dal soffitto era sbucata una copia di Sisara, interamente fatta di oscurità, la quale stava per colpirlo con lo stesso attacco dell'originale, solo che il bersaglio della copia erano le braccia superiori.

-Un attacco a specchio?- si domandò Giecas un secondo prima che la copia gli recidesse le braccia superiori e Sisara gli conficcasse le sue asce nelle ginocchia, facendolo urlare di dolore.

La copia si dissolse all'istante così Giecas, cadendo all'indietro, si preoccupò solo dell'originale e, veloce come un fulmine, cercò di colpirla con delle sferzate utilizzando le sue code ma un altro tentacolo di oscurità trasse in salvo la maga.

Bene e ora...!” iniziò Sisara ma un'improvvisa fitta di dolore la colpì alle gambe e, abbassando lo sguardo, scoprì che diversi spuntoni ossei erano conficcati in vari punti dalle cosce in giù.

La maga cadde a terra di schiena in contemporanea con Giecas ma, dopo pochi istanti, riuscì a puntare i gomiti a terra, alzando il busto. Dalle varie ferite sulle sue gambe stava sgorgando parecchio sangue e il dolore era insopportabile.

Spostando lo sguardo su Giecas, notò che sulle sue code erano scomparsi i piccoli spuntoni ossei. Glieli aveva scagliati nel momento in cui era stata tratta in salvo dal tentacolo di oscurità.

Maledetto bastardo...” sibilò la ragazza, utilizzando alcuni tentacoli per rimuovere gli spuntoni e, successivamente, avvolgersi le gambe con dell'oscurità. Tentò di alzarsi in piedi ma il dolore la fece crollare subito, costringendola ad appoggiarsi contro il muro.

Il volto era ormai pallido e aveva il fiatone, inoltre stava pian piano finendo il potere magico.

-Almeno sono riuscita a tagliargli due braccia...- pensò sollevata Sisara ma, purtroppo per lei, Giecas si alzò in quel momento e presa per terra gli arti recisi. Sotto lo sguardo ormai stanco di Sisara, le braccia, posizionate vicine ai punti di recisione, si riattaccarono al corpo del nemico come se nulla fosse.

Complimenti per l'attacco. Se solo fossi riuscita a recidermi tutti gli arti, avresti di sicuro vinto.” si complimentò Giecas “Ma purtroppo per te, ora devi morire”.

Ormai Sisara era allo stremo. Non temeva molto al morte ma il fatto di darla vinta a quell'essere le dava un immenso fastidio.

-Sembra proprio che dovrò puntare su quest'ultimo attacco.- pensò mesta la ragazza, rialzandosi con l'aiuto di alcuni tentacoli. Due di essi si avvolsero intorno alle sue gambe. Il dolore non diminuiva ma almeno poteva restare in piedi.

Chiuse lentamente gli occhi e Giecas si arrestò di colpo, avvertendo qualcosa di anomalo. Il potere magico di Sisara si stava espandendo rapidamente e diversi simboli neri apparvero su tutto il suo corpo, iniziando a muoversi come se fossero dotati di vita propria.

La ragazza prese in mano le sue due asce e iniziò a farle roteare nelle mani.

E' vero, io non sono né una dragon slayer né una god slayer né una demon slayer... ma ciò non significa che io non conosca qualcuna delle loro mosse.” sibilò Sisara alzando lo sguardo sul suo avversario e afferrando di colpo le due asce, ora avvolte da una densa aura di oscurità.

Giecas sgranò gli occhi per la sorpresa e fece per indietreggiare, ma diversi tentacoli di oscurità fuoriuscirono dalla sua stessa ombra, bloccandogli le code e le gambe. Nello stesso momento, Sisara scagliò le sue due asce, mirando alle braccia inferiori.

Con queste ti prenderò di sicuro!” ghignò Sisara.

Le due armi crearono un grosso spostamento d'aria, lasciando una scia oscura dietro di loro e di certo avrebbero colpito il bersaglio.

Tuttavia, Giecas si concesse un piccolo ghigno e, in un istante, riportò le braccia inferiori alla loro grandezza originaria, distendendole lungo il copro ed evitando così le due asce.

Peccato, ma se questa era la tua mossa spec...!” Giecas smise di parlare nel momento stesso in cui vide una grossa quantità di potere magico convergere nel pugno destro di Sisara, interamente avvolto dall'oscurità.

DARKNESS DEMON'S...!!!”

Dopo aver ruotato il busto verso destra, Sisara distese il braccio destro in avanti.

... BLACK SNAKE!!!”

L'oscurità scaturita dal pugno assunse le sembianza di un enorme serpente che si scagliò velocemente contro Giecas, ruotando di novanta gradi sul suo asse e aprendo le fauci per azzannarlo sui fianchi.

Giecas, dopo lo stupore iniziale, tornò in sé e, trasformando ancora una volta le braccia inferiori, le distese verso l'esterno, bloccando le fauci del serpente che, tuttavia, continuò a stringere per riuscire ad azzannarlo.

Mi dispiace! Ma dovrai fare meglio di così!” urlò Giecas restando tuttavia confuso dal piccolo sorrisetto di Sisara la quale sibilò “Non avevo detto che con quelle asce ti avrei preso di sicuro?”

Il demone sgranò gli occhi e, velocemente, ruotò la testa di lato, notando che l'oscurità presente sulle asce si era trasformata in due tentacoli i quali si erano attaccati al muro e, in quel momento, avevano scagliando nuovamente le asce verso di lui.

Le code erano bloccate e le braccia superiori non avrebbero mai fatto in tempo.

Le due armi lo colpirono con precisione chirurgica sulle braccia inferiori, tagliandogliele di netto e spianando così la strada al serpente che chiuse di scatto la bocca, distruggendo il busto di Giecas e spezzandogli così il corpo a metà.

La parte superiore del copro cadde a terra con un tonfo, schizzando sangue ovunque, mentre le gambe si accasciarono silenziosamente, collassando sulle code.

Il grosso serpente di oscurità si dissolse nell'aria e Sisara cadde a terra di faccia, iniziando ad ansimare pesantemente per la stanchezza. Nella caduta, il cranio di lupo era scivolato lontano da lei, ma in quel momento non le importava molto. Aveva eliminato il suo nemico e quella era la cosa più importante.

Tu... dannata... umana...”

La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa e alzando leggermente la testa, notò che Giecas era ancora vivo e, sfruttando il braccio destro, si stava trascinando verso di lei.

Io ti ucciderò... qui e ora...”

-Maledizione...- Sisara ormai non sapeva più cosa fare. Quell'ultimo attacco l'aveva privata di tutto il suo potere magico e ora non riusciva neanche a muoversi.

Giecas si avvicinò ancora di qualche metro ma all'ultimo, l'oscurità sussurrò qualcosa a Sisara che, dopo aver preso fiato, urlò “SEBASTIAN!!!”

Il demone parve non sentirla neanche ma, dopo pochi istanti, il soffitto sopra di lui cedette e una grossa quantità di roccia lo seppellì del tutto, uccidendolo definitivamente.

Sisara tossì a causa della polvere ma alla fine riuscì a mettere a fuoco la montagnola di detriti davanti a lei dalla quale sbucava un braccio di Jijis, l'avversario di Sebastian.

Proprio il ragazzo, subito dopo, saltò già nel corridoio e, guardandosi attorno, la vide a terra. Dopo essersi avvicinato, le tese una mano e le domandò “Tutto bene?”

A te come sembra?” domandò secca Sisara, mentre il ragazzo, con un po' di imbarazzo, la aiutava ad alzarsi, facendole passare un braccio intorno al collo per sorreggerla “S... scusa... non volevo offenderti”.

Non mi hai offesa.” disse Sisara, spostando lo sguardo sulla montagnola di detriti “L'importante è che li abbiamo eliminati”.

Sebastian annuì, avviandosi poi verso le scale ma, poco davanti a loro, il pavimento esplose, scagliando detriti ovunque e facendoli cadere all'indietro, con sommo odio di Sisara.

Rialzandosi, i due notarono attraverso il polverone una ragazza, la quale si girò di scatto verso di loro.

E lei chi è?” domandò Sebastian leggermente intimorito.

Una nostra compagna... che ha finalmente deciso di mostrare la sua vera faccia.” spiegò Sisara, facendo cenno al ragazzo di avvicinarsi alla nuova arrivata.



[Qualche minuto prima...]

Leya affettò rapidamente diversi rovi scagliati dal suo avversario, scattando poi verso di lui ma venendo poi respinta dalla possente coda di rettile.

La ragazza aveva le braccia piene di lividi e un piccolo taglio sulla guancia destra, un regalino dei rovi controllati dal demone di fronte a lei che, malgrado l'ostentato silenzio da quando aveva rivelato il suo potere, non sembrava intento a lasciarla vincere.

Il demone passò a sua volta all'attacco e dalle braccia si districarono una dozzina di rovi che si conficcarono nel terreno.

Leya, dopo pochi secondi, avvertì un leggerò tremolio nel pavimento e, saltando in alto, evitò il grosso dell'attacco, procurandosi tuttavia dei graffi sulle gambe. La giovane, ruotando su sé stessa, tagliò di netto tutti i rovi e, non appena ebbe toccato terra, compì un movimento simile al lancio del giavellotto, scagliando una lunga lama d'ossa addosso al suo avversario che, non riuscendo a mettersi in posizione di difesa, venne trapassato alla spalla destra.

Il demone mugugnò per il dolore, estraendo nel contempo la lama e gettandola a terra, ma non si scompose più di troppo, limitandosi ad osservare la sua avversaria.

Non mi sembri molto partecipe.” commentò la rossa, scostando una ciocca di capelli da davanti agli occhi.

Qual'è... il tuo nome...?” domandò il demone, restando perfettamente immobile.

Perché mai vorresti saperlo?”

Perché un carnefice... adora sapere il nome delle sue vittime...” spiegò il nemico assottigliando lo sguardo.

Un piccolo ghigno si disegnò sulle labbra della maga che disse “Ma che coincidenza, stavo pensando la stessa cosa. Mi chiamo Leya, dragon slayer delle ossa”.

Sanguish, demone scelto dalla grande Aghisa.” si presentò a sua volta il demone, distendendo di colpo le braccia verso l'esterno ed allungando tutte quante le spine presenti sui rovi.

Velocemente, azzerò la distanza tra di loro e cercò di colpire Leya con diversi pugni e colpi di taglio. La maggior parte degli attacchi andarono a segno ma, allo stesso modo, la maggior parte dei fendenti della maga raggiunsero il nemico, procurandogli diversi tagli, anche profondi, dalla quale iniziò a colare parecchio sangue.

Quasi in simultanea, i due balzarono all'indietro, riottenendo una distanza di sicurezza, ma Leya, convinta del fatto che tutte quelle ferite dovessero aver causato un qualche tipo di danno, lo incalzò nuovamente, cercando di trafiggerlo all'altezza del cuore.

Dopo aver deviato i primi colpi, Sanguish sfruttò la sua coda e, balzando all'indietro con essa, si portò fuori dalla portata di Leya, riuscendo subito ad avvolgerle un rovo intorno al braccio destro.

Prima che la maga potesse liberarsi, il demone la scagliò contro il muro alla sua sinistra e in seguito, avvicinandosi allo stesso muro, ruotò su sé stesso, scagliandola contro l'altro muro e facendole distruggere parte della parete insieme a diverse finestre.

Leya si arrestò contro la parete in fondo al corridoio, distruggendo una grossa statua raffigurante una specie di angelo.

Sanguish sembrò soddisfatto dell'attacco, ma quando tentò di ritrarre il rovo, avvertì una forte resistenza. Qualcosa o, per meglio dire, qualcuno, lo stava trattenendo.

Nel polverone venutosi a creare, si accesero due bagliori dorati e una voce sibilò “Dimenticavo... ora che non c'è nessuna delle mie compagne con me... non devo trattenermi”.

Un secondo dopo, il demone venne strattonato verso il polverone dalla quale fuoriuscì Leya, la quale ora aveva diversi graffi su tutto il corpo, che lo colpì in piena faccia con il pugno sinistro, ricoperto di piccole lame ossee.

Il colpo fu abbastanza potente da spezzare di netto il rovo che Sanguish aveva usato per scagliare la ragazza e il corpo del demone rimbalzò più volte sul pavimento, conficcando poi le braccia nel suddetto per fermarsi.

Ora l'occhio destro non era più visibile e il cranio, nel punto dov'era stato colpito, era gravemente deformato ma il demone, tuttavia, rimaste sveglio, senza cadere al suolo.

Notevole potenza...” sibilò Sanguish scuotendo leggermente la testa.

Notevole resistenza.” ribatté Leya ricoprendo anche l'altra lama di piccole ossa “Se ti colpirò con queste lame, non avrò problemi a polverizzarti le ossa”.

Vedremo...” commentò il demone, un secondo prima che la ragazza scattasse nuovamente contro di lui, cercando di colpirlo con un diretto destro. Sanguish, per proteggersi, fece una capriola a mezz'aria e, conficcando le dita nel pavimento, calò un possente colpo dall'alto con la sua coda, la quale si schiantò contro il pugno di Leya.

Il terreno sotto di loro si crepò pesantemente ed entrambi vennero sbalzati all'indietro e Leya, fermandosi dopo pochi metri, si guardò il pugno destro.

-Non ho avvertito la presenza di ossa nella sua coda... possibile che siano solo muscoli?-

Notando che il suo avversario si era fermato ad osservarla, Leya strinse i pugni e scattò nuovamente verso di lui.

-Se la coda non ha delle ossa al suo interno, dovrò mirare solo al busto e alla testa.- pensò la ragazza, prima di iniziare a sferrare una serie di pugni incredibilmente veloci.

Sanguish, a differenza di prima, non utilizzò le braccia per deviare gli attacchi, bensì la sua grossa coda, grazie alla quale poté sopravvivere alla prima serie di pugni, passando poi al contrattacco.

Cogliendo alla sprovvista Leya, attaccò con un affondo di coda, colpendola dritta sullo sterno, spezzandole il fiato. La ragazza boccheggiò alla ricerca di aria, riuscendo tuttavia a restare in piedi.

Il demone ruotò nuovamente su sé stesso e, colpendola al volto, la spedì contro il muro già semi-distrutto, scagliandola così nel piccolo cortile all'esterno, posto sul retro del castello.

Lentamente, Sanguish uscì nel cortile, notando Leya sdraiata a qualche metro da lui. Assottigliò lo sguardo, domandandosi se fosse già finito lo scontro ma, non appena ebbe mosso la coda per spostarsi, dalla schiena della ragazza fuoriuscirono due enormi zampe di drago scheletriche.

Il demone sobbalzò per lo spavento ma, quando le due braccia si avventarono contro di lui, si dissolsero nell'aria, sorprendendolo nuovamente.

Un'illusione...” sibilò Sanguish abbassando lo sguardo e beccandosi un pugno dritto sul naso che gli fece letteralmente esplodere la testa, schizzando sangue su tutto il muro alle sue spalle.

Leya rimase qualche secondo con il braccio disteso in avanti, lasciandolo poi cadere lungo il fianco. Usare quell'illusione era stata una buona mossa, ma per garantire un buon effetto, aveva usato molto potere magico.

Tirando un sospiro di sollievo, la ragazza si permise un piccolo sorriso -Bene, ora devo riunirmi alle altre.- ma, un secondo dopo, la coda di Sanguish le avvolse interamente il busto, bloccandole le braccia.

Il demone alzò le braccia, pronto per trafiggerle la testa con le mani, ma gli occhi di Leya si circondarono di un debole bagliore bianco e gli arti dell'avversario esplosero in più punti, piegandosi e mettendo in mostra le ossa spezzate.

La coda allentò leggermente la presa e la ragazza ne approfittò per liberarsi definitivamente, compiendo un balzo per mettere tra lei e il suo avversario qualche metro, poggiando poi un ginocchio a terra.

-Che diavolo succede? Gli ho distrutto la testa... dovrebbe essere morto...- pensò Leya, osservando guardinga Sanguish, il cui corpo non si era ancora accasciato al suolo.

Dopo qualche secondo, dal collo del demone fuoriuscirono diversi rovi e, da essi, spuntò una sottospecie di rana viola dal cui corpo venivano generati proprio quei rovi.

I grandi occhi verdi dell'anfibio si posarono su Leya e, con voce acuta, le disse “Maledetta... hai distrutto uno dei miei due corpi ospiti”.

Corpi ospiti?” domandò Leya, pur avendo intuito a cosa si riferisse.

Sì, ospiti. Questo umano e questa sanguisuga demoniaca erano i miei corpi ospiti e aveva deciso di unirli in un unico corpo.” spiegò Sanguish sbattendo più volte gli occhi, per poi rientrare dentro al busto “Sembra proprio che dovrai diventare il mio nuovo corpo ospite”.

-Non ci contare troppo!-

Leya evitò senza problemi una grossa quantità di rovi, riuscendo poi ad avvicinarsi al nemico e trafiggergli i polmoni con due lame ossee fuoriuscitele dagli avambracci. Purtroppo per lei, quell'attacco non sorti effetto e, dopo essere stata afferrata alla caviglia dalla coda, venne sollevata da terra, venendo poi sbattuta al suolo con incredibile potenza.

Ostinato il bastardo.” sibilò Leya per poi afferrare la coda e conficcarci dentro le dita, riuscendo così a togliersela dalla caviglia, facendo poi subire al suo avversario lo stesso trattamento, solo che non si limitò a schiantarlo al suolo una volta, ma lo fece per ben cinque volte, lanciandolo poi di nuovo dentro al corridoio dove aveva avuto inizio il loro scontro.

La ragazza lo seguì immediatamente e, non appena ebbe messo piede nel corridoio, un rovo le trapassò la coscia sinistra, facendole stringere i denti per il dolore. La dragon slayer, tuttavia, riuscì a girarsi verso il nemico e a scagliarli contro due lame ossee rotanti che tranciarono via le braccia di Sanguish, facendole cadere a terra.

-Se voglio concludere lo scontro, devo disfarmi di quella rana.- pensò Leya tagliando il rovo ancora conficcato nella sua gamba, per poi estrarlo e gettarlo a terra.

Sanguish si raccolse sulla sua coda e, usandola come molla, balzò in avanti, facendo fuoriuscire diversi rovi dal collo e dai moncherini delle braccia. Leya lo attese con le braccia alzate ma, quando il demone fu ad appena un metro da lei, si abbassò di scatto, creando una lama ossea molto larga nel braccio destro e conficcandola nel corpo del nemico, all'altezza della vita.

Per quanto fosse larga, comunque, la lama non riuscì a tagliare in due il nemico ma Leya non voleva tagliarlo, voleva solo rendere più piccola la zona dove la rana poteva nascondersi e questo Sanguish lo capì troppo tardi.

Grazie ai suoi sensi sviluppati, Leya percepì il battito del cuore di Sanguish poco sotto la base del collo e, caricando il pugno sinistro, ora ricoperto di piccole lame ossee, colpì violentemente il busto del nemico, crepando il pavimento sotto di sé e scagliandolo contro il soffitto.

La potenza del colpo fu tale da distruggere il soffitto di pietra, facendo raggiungere a Sanguish addirittura il terzo piano.

Leya, non convinta appieno di averlo fatto fuori, saltò in alto, raggiungendo l'ultimo piano, trovandosi di fronte a diverse macerie dalla quale spuntavano i resti di altri due demoni.

Avvertendo un movimento alle sue spalle, la ragazza si girò di scatto, bloccandosi subito dopo aver riconosciuto Sisara insieme ad un ragazzo, probabilmente l'obbiettivo della missione.

E lei chi è?” domandò Sebastian leggermente intimorito.

Una nostra compagna... che ha finalmente deciso di mostrare la sua vera faccia.” spiegò Sisara, facendo cenno al ragazzo di avvicinarsi alla nuova arrivata.

Leya rimase leggermente scossa dal fatto che l'avessero vista in quella forma e, quando fu sul punto di andarsene, Sisara le disse “E' inutile che te ne vai, le altre sanno già del tuo vero potere”.

Come avete fatto a scoprirlo?” domandò Leya, leggermente più calma di prima.

Le tenebre me l'hanno detto e io l'ho detto alle altre, ma non preoccuparti, sanno solo quello. Il tuo vero nome è al sicuro.” spiegò la maga dell'oscurità.

Leya annuì silenziosamente, incredibilmente sollevata da ciò. Le sue compagne sapevano del suo potere, eppure non avevano cercato di allontanarla o di lasciarla indietro. L'avevano trattata come una ragazza qualsiasi.

Ti ringrazio.” disse Leya, ruotando poi su sé stessa e scagliando un pugnale osseo addosso a Sanguish, trafiggendo la piccola rana, intenta a saltarle addosso, e conficcandola nel muro.

Sebastian osservò incredulo la scena ma preferì non fare domande. Non era il caso.

Ora, andiamo da Charlotte e dalle altre.” disse Leya e Sisara annuì, facendo cenno al ragazzo di avviarsi verso le scale.



Combattere contro un arcidemone, di sicuro, non era una cosa facile e questo, le quattro maghe di Last Hope, lo stavano capendo molto in fretta.

Malgrado avessero dalla loro il vantaggio numerico, nessuna di loro era riuscita ad assestare un colpo mortale ai danni di Aghisa che, al contrario, era riuscita a colpirle più volte, provocando vari danni.

Nascosta dietro ad una montagnola di ossa, Kaori Yuno era intenta ad osservare l'arcidemone, impegnato ad affrontare Ireth.

Così non va... lo scontro sta andando avanti da diverso tempo eppure non riusciamo a tirarla giù.” bofonchiò la maga degli elementi e Fujiko, dietro di lei, disse “Beh, è pur sempre un arcidemone.” e a Kaori Yuno non piacque affatto il tono saccente della compagna, ma preferì rimanere in silenzio.

Cosa dobbiamo fare?” domandò Aileen, torturandosi le mani. Non era riuscita a combinare molto e il fatto di essere davanti ad una specie di vicolo cieco la innervosiva.

Gli attacchi a caso non servono a nulla con lei.” disse Kaori Yuno “Dobbiamo mirare a dei punti vitali scoperti, come ad esempio la spina dorsale. Fujiko, io e te penseremo a distrarla insieme a Ireth, mentre Aileen la colpirà alla base del collo”.

Le due maghe annuirono e Aileen diventò invisibile, iniziando poi a spostarsi lungo il muro della stanza. Grazie ai precedenti attacchi, gran parte del pavimento era stato liberato dalle ossa e ora poteva muoversi più liberamente.

In quel momento, Ireth evitò di essere schiacciata da un pugno di Aghisa e, saltandole sul braccio, le conficcò i due avambracci, trasformati in due lame d'acciaio affilate, nella carne.

L'arcidemone, tuttavia, si limitò a schiacciarla contro la parete, notando poi che la ragazza si era trasformata in sabbia, riassumendo la sua forma una volta toccato il pavimento.

Ehi stronzetta, qual'è il problema?” Non riesci a colpirmi?” domandò Ireth mostrando il dito medio della mano destra.

Aghisa assottigliò lo sguardo e, dalla bocca, scagliò diverse sfere di energia nere che, a contatto con la parete o il pavimento, esplosero, creando dei fori nella roccia.

Ireth fissò per qualche secondo quei fori, intuendo che, se fosse stata colpita da una di quelle sfere, se la sarebbe vista brutta... e questo non fece altro che far ampliare il suo ghigno.

Prima ancora che la ragazza potesse attaccare nuovamente il demone, alcune lame d'acqua colpirono Aghisa sulle gambe e sulle braccia, riportando la sua attenzione su Kaori Yuno, uscita allo scoperto e ora provvista di due ventagli rossi dai dettagli dorati.

L'arcidemone ringhiò all'indirizzo della maga e aprì nuovamente le fauci per scagliare delle sfere oscure, tuttavia Fujiko, sbucata vicino ad Ireth, prese il controllo dell'acqua usata poco prima dalla compagna e, dopo aver avvolto la testa dell'arcidemone, fece ghiacciare l'acqua.

-Ha funzionato?- pensò Kaori Yuno, percependo con i suoi sensi i movimenti di Aileen alle spalle dell'arcidemone. Aghisa era crollata sulle sue ginocchia e non stava muovendo neanche un muscolo.

Lentamente, portò lo sguardo su Fujiko e, con un cenno della testa, le diede il via libera.

La compagna annuì e, sfruttando un po' di acqua non ghiacciata, la solidificò, creando una katana di ghiaccio. Aileen, solo per un secondo, tornò visibile ma, quel singolo secondo, bastò ad Aghisa per distruggere il giaccio con un potente urlo, creando un'onda d'urto che fece cadere a terra Ireth, Kaori Yuno e Fujiko, ma non Aileen, la quale si trovava alle spalle dell'arcidemone.

Aghisa, velocemente, ruotò su sé stessa ed afferrò la maga, bloccandola completamente, con la sua mano destra, alzandola poi e portandosela davanti alla faccia.

Avrei voluto mangiarti... ma credo che mi limiterò ad ucciderti velocemente!” urlò l'arcidemone, tornando a voltarsi verso le altre maghe e scagliando Aileen dall'altra parte del muro.

Fujiko, un secondo prima che la compagna venisse scagliata, riuscì a trasformare la katana in acqua, avvolgendo il corpo di Aileen. La maga dell'invisibilità, tuttavia, trapassò la parete, facendola collassare su sé stessa e venendo così divisa dalle altre.

Aileen!!!” urlò Kaori Yuno rialzandosi, mentre Ireth rivestiva la sua pelle d'acciaio.

Non preoccuparti, dovrebbe essere ancora viva.” disse Fujiko richiamando a sé il ghiaccio presente nella stanza “Ora però dobbiamo occuparci del nostro bersaglio”.

Essere sopravvissuta ad un colpo del genere... di sicuro starà piangendo come una bambina per il dolore.” ghignò Aghisa, iniziando ad avanzare verso le tre maghe.

Kaori Yuno strinse forti i denti, ma alla fine si girò per affrontarla, trucidandolo con i suoi occhi bramosi di sangue “Io ti farò a pezzi!”



Aileen riaprì lentamente gli occhi, abituandosi lentamente alla luce fioca prodotta dalle poche torce appese alle pareti.

Mettendosi seduta, si guardò attorno, scoprendo di essere finita in un'altra stanza, più piccola di quella dove stava affrontando Aghisa, piena di strumenti per le torture. Erano tutti sporchi di sangue ormai secco e, ad una prima vista, non vi era nessuno nei paraggi.

Pochi secondi dopo, però, il portone di legno posto poco lontano da lei si aprì e due figure fecero il loro ingresso nella stanza.

La prima delle due era una bambina sui dodici anni, dalla pelle chiara e dal fisico magro. I vispi occhi color verde erano incorniciati da dei lunghi capelli mossi arancio/rossi che risaltavano grazie al vestitino bianco, con dei piccoli fiorellini ricamati, abbinato a delle scarpette nere. La cosa inquietante del suo vestiario era che il candido abito era in parte macchiato di sangue.

La seconda figura, invece, era un ragazzo alto sul metro e ottanta, dai lineamenti duri e con una cicatrice che gli attraversava verticalmente la faccia, passando in mezzo agli occhi color zaffiro. Il fisico scolpito era coperto da una canotta blu abbinata a dei pantaloni larghi grigi, lo stesso colore degli scarponcini. I corti capelli neri erano spettinati tranne che per una ciocca che gli cadeva in mezzo alle sopracciglia, coprendo in parte la cicatrice.

Aileen si rialzò lentamente, facendo gocciolare dai suoi capelli un po' d'acqua che l'aveva salvata dall'impatto.

I tre si fissarono in silenzio per diversi secondi. Gli occhi sgranati e le facce sorprese.

Akira... Kenta...” sussurrò Aileen portandosi una mano a coprire la bocca.

Aileen...” disse il ragazzo di nome Kenta, assumendo poi uno sguardo... contrariato?

Aileen!!!” urlò la bambina, lanciandosi addosso alla ragazza, e facendola cadere a terra di nuovo. La maga dell'invisibilità ricambiò prontamente l'abbraccio, accarezzando i capelli della bambina la quale si era messa a ridere “Non credevo che ti avrei più rivista!”

Dopo essersi scostata da Aileen, Akira la aiutò ad alzarsi e, girandosi verso Kenta disse “Hai visto? E' Aileen! Ora possiamo tornare ad essere un trio come un tempo!”

Akira... allontanati da lei.” sibilò Kenta, materializzando una spada dall'aspetto mostruoso. Era interamente nera e sembrava fatta di ossa umane a giudicare dal teschio usato come pomolo e le costole incastonate nella guardia.

Kenta... cosa stai facendo?” domandò Akira indurendo lo sguardo.

Lei è un'intrusa e ci è stato ordinato di eliminare tutti gli intrusi, nessuno escluso.” spiegò Kenta puntando la lama contro Aileen che lo fissò senza parole “Kenta ma che stai dicendo? Non mi riconosci?”

E' inutile Aileen...” iniziò Akira “Quando è arrivata qui quell'Aghisa ha fatto un lavaggio del cervello a tutti coloro che non erano d'accordo sul fatto di allearsi con i demoni. Io ho fatto buon viso a cattivo gioco ma Kenta...”

Aileen spostò lo sguardo sul ragazzo che un tempo l'aveva salvata e percepì una grossa quantità di potere oscuro scaturire dalla sua arma.

Magia dell'odio.” l'anticipò Akira “Sfruttando il suo odio, può creare ciò che più gli aggrada”.

Ormai Aileen non sapeva più cosa pensare. Lei non voleva assolutamente affrontare Kenta ma lui non sembrava dello stesso avviso, anzi, sembrava intenzionato ad eliminarla a tutti i costi.

Aileen... resta indietro.” commentò Akira mentre alcuni strumenti di ferro iniziavano a levitare a mezz'aria per poi frantumarsi e diventare tante schegge metalliche affilate “A lui ci penso io!”

Akira...?” iniziò Aileen restando leggermente intimorita dal ghigno apparso sulle labbra della bambina. Per un attimo le tornò in mente Ireth.

Quindi... hai deciso di tradire la potente Aghisa?” domandò Kenta stringendo la presa sull'elsa del suo spadone.

In realtà stavo solo attendendo il momento propizio per andarmene da questa gilda.” spiegò Akira, iniziando a far roteare le schegge “Meglio tardi che mai, no?”

Di fianco a lei si posizionò Aileen, i cui occhi grigi erano incatenati a quelli blu dell'amico.

Aileen, resta dietro di me, non sei in grado di affrontarlo.” l'ammonì Akira ma la ragazza scosse la testa “E' anche un mio amico e devo aiutarlo come meglio posso!”

Akira rimase in silenzio, limitandosi ad ampliare il suo ghigno, per poi scagliare le sue schegge verso Kenta, nello stesso momento in cui Aileen diventava invisibile.

Questo potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo, Kenta...” iniziò Akira “... perciò, vediamo di divertirci!!!”



- - -



Malgrado l'incredibile calore generato dal sole, numerose persone affollavano le piazze di Zafirus. Tutti coloro che non erano riusciti ad entrare nell'arena per poter assistere al torneo indetto dalla gilda Last Hope dovevano accontentarsi degli enormi schermi posizionati per la città.

In quel momento, tutti gli occhi erano puntati sullo scontro in atto, la prima delle due semifinali, ovvero Zero e Miyuki contro Draco ed Enor.

Lo scontro era già iniziato da diversi minuti ma Draco era già sul punto di perdere del tutto la pazienza.

POISON DRAGON'S ROAR!!!”

L'imponente cono di veleno si abbatté sul terreno, mancando il bersaglio che, avvicinatosi velocemente, colpì Drago sullo sterno con un pugno, facendolo indietreggiare di alcuni metri.

Zero sembrava particolarmente a suo agio in quello scontro e il sorrisetto sincero sulle sue labbra rafforzava quest'ipotesi.

Levati di mezzo!” urlò Draco, ricevendo come risposta una breve risata da parte di Zero.

Non appena lo scontro era iniziato, Enor e Draco si erano lanciati rispettivamente contro Zero e Miyuki ma i loro avversari, all'ultimo, si erano scambiati di posto, iniziando poi a combattere.

Draco, per quanto volesse vincere, desiderava ardentemente sconfiggere la maga del sangue. Zero era il bersaglio di Enor ma in quel momento non poteva permettersi di distrarsi, visto il pericolo che rappresentava la sua avversaria.

Inoltre, per concludere in fretta lo scontro, Draco si era tolto subito la canotta e i guanti, in modo tale da avere una maggiore possibilità di infettare Zero con il suo veleno, peccato che l'albino era riuscito a recuperare i guanti.

Essendo quei guanti fatti di uno speciale materiale che non veniva corroso dal veleno di Draco, ora Zero era in grado di colpirlo con i pugni senza alcun problema e, ogni volta che il dragon slayer del veleno cercava di colpirlo, lui si limitava ad allontanarsi con un balzo.

-Devo riuscire ad avvicinarmi a lui... ma quel maledetto riuscirà sempre ad anticiparmi.- pensò Draco, mentre Zero si limitava a fissarlo dalla distanza.

Dopo aver riflettuto su una possibile tattica, il dragon slayer scattò verso l'albino e cercò di colpirlo con un affondo della mano. Zero scansò il colpo di lato e Draco, cogliendo l'occasione al volo, ricopri il busto di veleno, facendo fuoriuscire dei lunghi spuntoni di liquido velenoso.

Zero sgranò leggermente gli occhi per la sorpresa ma riuscì comunque ad applicare abbastanza forza nelle gambe in modo tale da far crepare il terreno e far così sprofondare Draco di qualche metro.

Il dragon slayer maledì il suo avversario e, con un solo balzo, riuscì ad uscire dalla “trappola” di Zero, ricevendo un pugno dal suddetto albino. Draco, tuttavia, aveva già percepito il movimento dell'avversario così, incassando il pugno con le braccia incrociate davanti al volto, riuscì tuttavia a colpirlo con un calcio sulla coscia destra.

Draco venne scagliato contro la parete dell'arena ma si rimise subito in posizione di combattimento, notando che Zero non si era mosso.

-Quando mi ha colpito con quel calcio la sua forza è aumentata all'improvviso.- pensò l'albino spostando lo sguardo dalla sua gamba a Draco -Che abbia fatto qualcosa con il suo veleno?-

Che succede?” domandò Draco con un ghigno sulle labbra “Qualche problema?”

Zero si limitò a sbuffare per poi lanciarsi addosso a lui. Entrambi i contendenti caricarono il loro pugno destro ma, quando i due colpi impattarono tra di loro, stranamente Draco non venne sbalzato all'indietro e il terreno sotto ai loro piedi si crepò leggermente.

Quindi avevo ragione... il tuo veleno può anche potenziarti.” disse Zero indietreggiando di qualche passo.

Non è un vero e proprio potenziamento...” iniziò Draco rivestendo le braccia di veleno per poi scagliarsi addosso a Zero “... e non vedo perché dovrei spiegarti il mio potere!”

I due iniziarono a scambiarsi diversi colpi benché nessuno riuscisse a colpire l'avversario ma Zero notò subito che Draco era diventato più veloce e reattivo, infatti, non appena cercava di allontanarsi, il dragon slayer si muoveva come un'ombra, azzerando subito la distanza.

Non appena i loro pugni cozzarono l'uno contro l'altro per l'ennesima volta, Zero piegò all'indietro il braccio sinistro e tentò di colpire Draco con un affondo della mano.

Il dragon slayer del veleno sgranò gli occhi per la sorpresa e si allontanò con un solo balzo, mentre una goccia di sudore gli scendeva lungo la guancia.

Che succede?” domandò Zero con un sorriso sulle labbra “Qualche problema?”

Quel colpo... era intriso di istinto omicida...” iniziò Draco “Volevi per caso uccidermi?”

Oh tranquillo. Contavo molto sui tuoi sensi sviluppati.” spiegò Zero fissandolo con sguardo di superiorità “Ma sai... mi stavi troppo vicino!”

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Draco mentre il suo tatuaggio di un'hydra a sette teste, in costante movimento sul suo corpo, iniziava ad ingrandirsi.

Senza proferir parola, il dragon slayer azzerò nuovamente la distanza caricando nel mentre il pugno destro. Zero lo imitò subito e scagliò il colpo nello stesso istante dell'avversario ma, con sua somma sorpresa, la potenza di Draco sembrava aumentata a dismisura.

Contro ogni aspettativa, Zero venne scagliato contro la parete dell'arena, creando un polverone a causa dell'impatto, cosa che fece ghignare Draco, già intento a pregustare la vittoria, ma, grazie ai suoi sensi sviluppati, riuscì a sentire una specie di voce registrata.

Zero! Questa è la seconda volta che ci sentiamo, non è vero? Sempre alla ricerca di avversari belli potenti, eh? Solita storia: potenza inimmaginabile per dieci minuti! Occhio ai possibili postumi!”

Mentre il polverone era ancora intento a diradarsi, Draco notò due bagliori rossi.

E va bene, fottuto rettile...” iniziò Zero fulminandolo con i suoi occhi rossi “... vediamo quanto riesci a farmi incazzare!”

Draco esibì un ghigno pari a quello dell'albino, mentre il tatuaggio era ormai grande come tutto il suo petto, per poi scagliarsi con tutto il corpo contro il suo avversario.

Ad una trentina di metri da loro, invece, Miyuki e Enor erano intenti a bersagliarsi dalla distanza.

La prima continuava a scagliare dei coltelli di sangue che, una volta distrutti da Enor e dalle sue barriere di vuoto, tornavano semplice sangue e Miyuki lo sfruttava nuovamente, riuscendo così a non sprecarne troppo.

Enor, invece, era impegnato su due fronti. Infatti, mentre Miyuki si limitava a schivare o a distruggere le lame di vuoto con il suo braccio meccanico, lui aveva preferito difendersi con delle barriere, riuscendo così a mantenere intatta la sua energia fisica.

Tuttavia, lui sapeva benissimo che Miyuki lo stava sottovalutando. Era solo questione di tempo e, di punto in bianco, la ragazza l'avrebbe bloccato controllando il sangue all'interno del suo corpo.

-Devo finire l'incontro con un solo colpo, così da non lasciarle campo libero con il suo potere.- pensò Enor cercando di imprigionarla dentro a delle sfere di vuoto ma, prima che potessero esplodere, vennero distrutte dal braccio meccanico di Miyuki.

Se si fosse trattato di uno scontro all'ultimo sangue, Enor avrebbe potuto far apparire delle lame direttamente dentro a Miyuki, ma così facendo l'avrebbe uccisa e non poteva farlo.

Miyuki, dopo aver creato nuovamente dei coltelli con il suo sangue, li scagliò contro Enor che, al posto di distruggerli con una barriera, li rinchiuse in una sfera di vuoto, facendoli tornare sangue liquido, dopodiché spostò la sfera alle sue spalle.

La maga del sangue si accorse subito di non poter più contare su quel sangue in quanto, non appena cercava di controllarlo, si scontrava con la sfera di vuoto, tornando semplice sangue.

Senza batter ciglio, fece fuoriuscire altro sangue da una ferita sul braccio sinistro con la quale creò una grossa sfera di sangue. La maga aveva decisamente perso un po' di colore, diventando più pallida, ma la cosa non sembrava disturbarla.

Senza esitare, scagliò la grossa sfera di sangue addosso ad Enor che creò una barriera di vuoto per proteggersi, ma solo all'ultimo si accorse di essere caduto nella trappola dell'avversaria.

La sfera di sangue, infatti esplose in volo, spargendo sangue ovunque, coprendo così la barriera di Enor ed oscurandogli così la visuale. Istintivamente, il ragazzo saltò indietro e, un secondo dopo, la barriera venne distrutta dal braccio meccanico di Miyuki che continuò ad avanzare, richiamando tutto il sangue intorno a lei.

Senza dargli tregua, la ragazza scagliò di nuovo il sangue in avanti e Enor creò un'altra barriera, indietreggiando poi di nuovo. Miyuki ripeté il procedimento ma questa volta, Enor bloccò il sangue dentro ad un'altra sfera di vuoto, molto più grossa dell'altra.

Quando fu sul punto di spostarla dietro di sé, in modo tale da tenerla lontana da Miyuki, la ragazza distese il braccio metallico in avanti, come a voler colpire la sfera, e, sorprendendo tutti, la sua mano si staccò dall'arto, colpendo la sfera a mezz'aria, distruggendola.

Con uno schiocco delle dita, il sangue si scagliò addosso ad Enor, immobilizzandolo tranne che sulle amni, coperte da delle sfere di vuoto. Il ragazzo iniziò subito ad estendere la barriera al resto del corpo ma Miyuki aveva ormai azzerato e, non potendo contare su un pugno, lo colpì con un braccio teso alla gola, usando il braccio metallico.

Enor volò a diversi metri di distanza, cadendo a terra di schiena. Dopo qualche secondo, riaprì gli occhi, iniziando a tossire a causa della botta subita alla gola ma, prima che potesse rialzarsi, Miyuki saltò su di lui e lo colpì con una sfera di sangue sullo sterno, spezzandogli nuovamente il fiato.

Il ragazzo annaspò alla ricerca d'aria, cercando tuttavia di chiudere Miyuki in una sfera di vuoto ma, purtroppo per lui, la ragazza poggiò il braccio metallico sul suo corpo, annullandogli i poteri.

Ho vinto io.” proferì Miyuki con sguardo neutro mentre i suoi occhi iniziavano a brillare di un tenue bagliore rosso. Enor percepì all'istante il corpo irrigidirsi e un dolore lancinante ai polmoni e al cuore.

Dopo qualche secondo di agonia, il mago del vuoto perse definitivamente i sensi e, per sicurezza, Miyuki lo bloccò con una catena di sangue, mettendogli un pezzo del suo braccio sotto la maglietta, così da impedirgli di usare i suoi poteri qualora si fosse svegliato prima della fine del match.

Per fortuna ho chiesto ad Amlach di modificarmi il braccio.” disse Miyuki mentre riagganciava la mano al braccio, aprendola e chiudendola più volte per constatare che funzionasse.

Un assordante ruggito le fece drizzare le orecchie e, voltandosi verso Zero e Draco, vide un'enorme hydra a sette teste dalle scaglie nere posizionata dietro al mago del veleno, il cui ghigno vittorioso faceva pensare ad una possibile arma segreta.

Velocemente, la ragazza si avvicinò al suo compagno e gli domandò “Mi sono persa qualcosa?”

A quanto pare il suo tatuaggio è 'vivo' e si è trasformato in quella bestia lì.” spiegò Zero con voce neutrale “Nulla di eclatante”.

Miyuki alzò un sopracciglio e, un secondo dopo, si abbassò di scattò, evitando al pelo delle lame velenose scagliate da Draco.

E' diventato più veloce”.

Non solo. La sua forza e sua resistenza sono anche aumentate.” aggiunse Zero.

Prima che i due potessero mettere a punto una strategia, l'hydra avanzò leggermente e le varie teste cercarono di investirli con delle potenti fiammate.

Non solo è enorme, ma sputa pure fuoco...” iniziò Zero mentre con i suoi poteri annullava tranquillamente le fiamme “... inoltre se gli tagliamo una testa è probabile che ne spunteranno altre due”.

Miyuki annuì per poi scattare contro l'hydra passando sulla destra, con la sfera di sangue dietro di lei. Tre delle teste si voltarono verso di lei e, prima che le fiamme potessero raggiungerla, la maga plasmò la sfera in modo da renderla uno scudo piatto.

Il sangue iniziò a bollire per il calore ma non cambiò forma, restando a difesa di Miyuki che, in pochi secondi raggiunse la base dell'animale. Le tre teste che l'avevano attaccata smisero di sputare fuoco e cercarono di azzannarla.

La ragazza evitò agilmente le prime due, saltando poi sulla terza e ficcandole il braccio meccanico nell'occhio destro. Conscia che non fosse sufficiente per metterla K.O., inserì l'intero braccio nel cranio dell'animale, trapassandogli il cervello.

La testa emise uno strano gemito e si accasciò al suolo, mentre le altre due si avventavano sulla maga, venendo però bloccate dalla sfera di sangue che esplose davanti a loro, diventando una specie di collante.

La ragazza estrasse il braccio sporco di sangue dalla testa dell'hydra e, avvertendo un brivido lungo la schiena, si girò di scatto, bloccando con il braccio meccanico un pugno di Draco che, ghignando, le afferrò il suddetto braccio e la proiettò in aria, facendola schiantare al suolo di schiena.

Subito dopo, facendo fuoriuscire una lunga lama ricurva dall'avambraccio destro, Draco taglio la testa morta alla base, facendo così fuoriuscire due nuove teste, entrambe vive.

Un nuovo ruggito attirò la sua attenzione e, girandosi, notò due teste cadere al suolo. Sopra ad una di esse vi era Zero, con il pugno ancora poggiato sulle squame distrutte dell'animale.

-Stanno evitando in tutti i modi di tagliare le teste.- pensò il mago del veleno con un ghigno per poi scattare verso Zero, venendo tuttavia bloccato da una frusta di sangue che gli bloccò la caviglia destra.

Draco si girò subito per contrastare Miyuki ma, così facendo, permise a Zero di avvicinarsi a lui, evitando due teste pronte ad azzannarlo. Il mago dei vettori tentò di colpire Draco con un pugno ma il dragon slayer fece un passo indietro e lo colpì a sua volta con un calcio, scagliandolo addosso a Miyuki e facendoli finire a diversi metri di distanza.

I due maghi si rialzarono quasi subito e Draco, notando che la posizione era perfetta, schioccò le dita. Nello stesso istante, tutte le teste dell'hydra si girarono verso Zero e Miyuki e i loro occhi si illuminarono di un tenue bagliore dorato.

I due maghi si sentirono subito strani e, sotto gli sguardi attoniti della folla, iniziarono a pietrificarsi, partendo dalle gambe. Nel giro di qualche secondo, diventarono due statue di pietra.

Draco alzò le braccia al cielo in segno di vittoria e, guardando Aika, chiese “Non dovresti dire qualcosa?”

La master annuì sorridendo e disse “Ti sconsiglio di sottovalutare i tuoi avversari!”

Non capendo, Draco tornò ad osservare Zero e Miyuki, scoprendo che sul corpo di quest'ultima stavano comparendo diverse crepe. Dopo una manciata di secondi, la pietrificazione svanì, facendo cadere a terra della polvere grigia e la ragazza si tolse dalle spalle i rimasugli di polvere.

Ma... che diavolo...?” iniziò Draco, notando poi Miyuki che, toccando Zero col braccio meccanico, lo liberò dalla pietrificazione, facendogli tossire un po' di polvere.

-Ancora quel braccio!- pensò adirato Draco ordinando alla sua hydra di attaccarli. L'animale obbedì subito e si lanciò addosso ai due avversari.

Zero, vedendola arrivare, si scrocchiò il collo e colpì il terreno con un calcio, creando uno squarcio nel terreno esattamente sotto all'hydra. L'animale non riuscì a fermarsi in tempo e precipitò nella voragine.

Subito dopo, posando le mani a terra, Zero richiuse lo squarcio dalla quale fuoriuscì un verso disumano, generato dall'animale schiacciato tra le due pareti di roccia. Da una delle piccole crepe rimaste nel suolo, sbucò l'animale, tornato ad essere un tatuaggio, e si riposizionò sul corpo di Draco, la cui pazienza ormai era finita da un bel po'.

Zero scattò verso di lui prima ancora che potesse muoversi ed iniziò a scambiare nuovamente dei pugni con lui, senza tuttavia colpirlo.

-Ho ancora pochi minuti prima che l'effetto del power up svanisca...- pensò Zero evitando delle lame scagliate da Draco.

Il dragon slayer cercò anche di colpirlo con alcuni calci ma l'albino non fece altro che indietreggiare, cercando di farlo cadere creando delle crepe nel terreno. Draco, tuttavia, balzò in alto e gli scagliò addosso un cono di veleno.

Zero lo evitò gettandosi di lato ed atterrò in ginocchio. Ebbe appena il tempo di alzare la testa per trovarsi a tu per tu con il pugno di Draco.

Tuttavia, il colpo si fermò ad una manciata di millimetri dal naso di Zero e il braccio di Draco cadde lungo il fianco, quasi fosse privo di vita. Il dragon slayer sgranò gli occhi e, ruotando la testa verso il braccio, notò che tra la spalla e la scapola era conficcato una specie di ago lungo una quindicina di centimetri.

Era fatto interamente di sangue ma, vicino alla sua carne, era avvolto da uno strano tessuto.

Ruotando il busto, Miyuki entrò nel suo campo visivo e notò che, nella mano destra, teneva la sua accetta insieme ad una canotta strappata. La sua canotta.

Solo in quel momento Draco si rese conto che anche il braccio sinistro non rispondeva più e, prima che potesse evitarli, due aghi si conficcarono nelle sue cosce, facendolo cadere in ginocchio.

Miyuki si avvicinò lentamente, gettando a terra ciò che restava della canotta e lanciò un'occhiata eloquente a Zero, intento a spegnere il suo MP3. L'albino ricambiò lo sguardo e, alzando una mano, disse “E' tutto tuo”.

La ragazza si piazzò di fronte a Draco, ricevendo un'occhiataccia di fuoco da quest'ultimo, caricando il braccio destro e, all'ultimo, disse “La prossima che attaccate briga... fatelo con qualcuno che sapete di poter sconfiggere”.

Un secondo dopo, colpì Draco con tutta la sua forza sul naso, spedendolo oltre Zero e facendolo finire vicino ad Enor, ancora privo di sensi, dopodiché si avvicinò al suo compagno e lo aiutò a rialzarsi.

Il coro esplose in una marea di applausi e fischi mentre Aika, alzando il braccio, urlò “L'incontro è finito!!! I primi due maghi ad accedere alla finale sono Miyuki e Zero!!!”

Gli applausi andarono avanti per un bel po', accompagnando l'uscita di Zero e Miyuki ma anche quella di Enor e Draco che, malgrado il calore della follia, era particolarmente incazzato e se ne uscì a passo veloce, uscendo poi direttamente dall'arena.

Se n'è andato?” domandò Rex a Enor, intento a ricevere alcune bendature.

Sì, sarà andato a scaricarsi altrove. La sconfitta non è stata di certo un toccasana per il suo carattere.” commentò Enor.

Rex soffocò una leggera risata e disse “Effettivamente hai ragione. Speriamo solo che non distrugga un palazzo o due”.

In quel momento la voce di Aika si udì nuovamente nell'arena “Ora passeremo alla seconda ed ultima semifinale! Chi dovrà affrontare Zero e Miyuki per il titolo di 'duo più forte'? Lo scopriremo tra poco!!!”

Acclamati da tutti gli spettatori, Edward e CJ entrarono nell'arena, con il secondo che faceva occhiolini a tutte le belle ragazze sedute sugli spalti. Subito dopo, con un boato generale dei vari ragazzi, Angel e Yelle scesero in campo, salutando tutti gli spettatori, per poi pararsi di fronte ai loro avversari.

Mi raccomando, non osate nemmeno trattenervi.” disse Angel, fissando CJ dritto negli occhi.

Non temere...” iniziò Edward “... non è tra le nostre opzioni. Se volete ritirarvi potete farlo adesso”.

Spiacente Edy ma non ci intimorisci. Quanto questo scontro sarà finito, noi saremo in piedi e voi a terra!”

Aika attese ancora qualche secondo, in modo tale che le due squadre finissero di discutere, dopodiché diede il via all'incontro.

Al contrario dello scontro precedente, nessuno dei quattro scattò in avanti come una furia. Diversamente dal previsto, Edward e CJ si separarono, imitati da Yelle e Angel, in modo tale da poter iniziare due scontri uno contro uno separati.

Dopo un cenno d'intesa con Edward, CJ attivò direttamente la sua modalità BLOOD FIRE e scattò velocemente contro Angel, la quale, attendendolo, si ricoprì la pelle di scaglie d'acciaio.

Edward, invece, si tenne a distanza dalla sua avversaria e le scagliò contro diversi pugnali di veleno. Yelle, senza spostarsi, con un movimento delle braccia bloccò i pugnali a mezz'aria che, dopo essersi girati verso Edward, saettarono verso di lui.

L'ex-assassino mostrò un leggero ghigno e, senza batter ciglio, afferrò le sue stesse lame al volo, facendole poi tornare allo stato liquido. Subito dopo, il mago saltò in alto e, dalle braccia, fece fuoriuscire una mezza dozzina di catene alle quali erano appese delle piccole sfere chiodate.

Usandole come delle fruste, Edward scagliò quelle sfere vicino a Yelle, circondandola in breve tempo. La maga dell'aria le guardò confusa, domandandosi se la vecchiaia non stesse giocando brutti scherzi al suo compagno.

Edward atterrò subito dopo e, ritirando le catene dentro di sé, incrociò le braccia al petto “Sei pronta a giocare?”

Quando vuoi Edy!” rispose Yelle con sguardo determinato e il mago del veleno, schioccando le dita, disse “Oh... ma io ho già iniziato”.

Yelle notò subito che le sfere di veleno piantate nel terreno stavano leggermente sprofondando, così, ipotizzando un attacco da sottoterra, si alzò in volo ma, sorprendendola, alcune sfere spararono alcuni dei loro spuntoni addosso alla maga, costringendola a tornare a terra.

Yelle rimase in silenzio, osservando sia le sfere a terra, ora tornate allo stato “dormiente, sia Edward che, con le braccia incrociate al petto, la fissava con un ghigno sulle labbra.

-Vuole impedirmi di alzarmi in volo? Mi dispiace Edy, ma questa tattica non funzionerà!- pensò la maga del vento per poi scagliare delle potenti folate di vento contro le sfere chiodate a terra. Contrariamente a quanto sperato, nessuna delle sfere venne spostata, così Yelle decise di scagliare delle lame di vento circolari ma, non appena ebbe scagliato la prima, riuscì all'ultimo ad evitare un pugnale di veleno scagliato da Edward.

Il ragazzo si era leggermente avvicinato all'avversaria e, in entrambe le mani, aveva preparato dei pugnali da lancio, pronto a cogliere il minimo segno di distrazione da parte di Yelle.

La maga del vento, indecisa sul da farsi, creò una serie di lame di vento e ne scagliò la metà addosso a Edward, mentre le altre furono indirizzate verso le sfere a terra.

Il mago del veleno evitò senza problemi l'attacco nemico, mentre le sfere a terra vennero tagliate di netto ma, con somma sorpresa di Yelle, si conficcarono nuovamente nel terreno e, nel punto dov'erano prima, ne fuoriuscirono delle altre.

Dovrai impegnarti un po' di più.” la ammonì Edward mantenendo il ghigno sulle labbra.

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Yelle che, disposta a tutto pur di non perdere, creò un vero e proprio tornado intorno a lei e, mantenendosi al suo interno, si alzò in volo. Le sfere di veleno scagliarono altri piccoli spuntoni addosso alla maga, ma il forte vento deviò la traiettoria di tutti i colpi, consentendole di arrivare ad una ventina di metri d'altezza senza problemi.

La maga esibì un sorriso soddisfatto e il suo avversario, capendo di dover passare ad un'altra tattica, schioccò le dita. Le varie sfere di veleno sparse sul terreno si sciolsero nello stesso istante, andando ad unirsi in una grossa massa liquida che, in pochi secondi, assunse le sembianze di un grosso falco.

Il volatile si librò in volo, scagliandosi addosso a Yelle la quale cercò di intercettarlo con delle folate di vento. Il falco non ne risentì minimamente e, sfruttando quelle folate, iniziò a compiere dei cerchi intorno alla ragazza, cambiando direzione di colpo e costringendola a chiudersi dentro ad una sfera di vento.

Edward, avendo previsto una mossa simile, creò una lancia di veleno e, prendendo bene la mira, la scagliò contro la sfera protettiva di Yelle. Il veleno, a contatto con l'aria, si dissolse, creando una nebbia velenosa tutt'attorno a Yelle, ancora protetta dalla sua barriera.

La sua sfera di vento, contrariamente a quello che molti potevano pensare, non respingeva le cose, bensì triturava tutto ciò che entrava in contatto con essa, grazie alle migliaia di minuscole lame che la componevano e che continuavano a spostarsi rapidamente. Perciò, la nebbia non venne mossa di un millimetro, limitando del tutto il campo visivo della ragazza.

Se avesse voluto spazzare via la nebbia, avrebbe dovuto creare altro vento e in quel momento non poteva permetterselo. Mantenere attiva la barriera la costringeva a concentrarsi molto su di essa e il suo avversario non si sarebbe di certo fatto scappare la minima occasione per colpirla.

-Maledizione... probabilmente Edy sta già preparando qualche attacco per prendermi alla sprovvista. Almeno Angel potrà darmi una mano se...-

Yelle si irrigidì di colpo. Solo in quel momento si era accorta di qualcosa che non andava. La sua barriera, in teoria, non produceva un forte rumore e quindi i rumori dell'arena sarebbero dovuti arrivarle tranquillamente alle orecchie, invece non sentiva niente.

Solo un ronzio.

Era indubbiamente un ronzio l'unico suono che riusciva a cogliere e proveniva da tutte le direzioni. Confusa, si avvicinò al limite della barriera e avvicinò l'orecchio, sentendo il rumore del ronzio aumentare.

Quella non era nebbia. Era uno sciame di minuscoli insetti di veleno che, con lo sbattere delle loro ali, la stavano praticamente isolando dal resto dell'arena, impedendole di unire qualsiasi suono.

Angel!!!” urlò Yelle ma non udì alcuna risposta. Il ronzio, oltre che bloccare i suoni in entrata, bloccava anche quelli in uscita. Malgrado i sensi sviluppati della sua amica, il casino generato dalla folla e quel ronzio non le avrebbero permesso di udire le urla della sua amica.

Yelle si guardò attorno preoccupata. Se avesse rimosso la barriera, tutti quegli insetti avrebbero potuto pungerla, arrivando ad avvelenarla e sapeva che Edward poteva creare diversi veleni non letali ma altrettanto utili.

Doveva pensare ad una soluzione.

Nel contempo, Angel evitò alcuni pugnali di veleno, ricevendo però una ginocchiata nella schiena. La ragazza si girò subito, ma CJ si era già allontanato a gran velocità. Da quando Edward si era unito allo scontro, la dragon slayer aveva riscontrato diversi problemi, soprattutto per il fatto che se cercava di bere il veleno di Edward, CJ ne approfittava subito, riuscendo a colpirla in punti vitali.

Credevo che voleste risolvere il tutto con due scontri separati.” disse Angel, indietreggiando leggermente, in modo tale da avere tutti e due i ragazzi nel suo campo visivo.

L'idea iniziale era quella, ma vedendo gli altri due finalisti... abbiamo pensato che sarebbe stato meglio risolvere la faccenda rapidamente, in modo tale da non consumare troppe energie.” spiegò CJ per svanire nel nulla e riapparire alle spalle della ragazza.

Il giovane cercò di colpirla con un rapidissimo pugno alla testa ma Angel si abbassò rapidamente e cercò di colpirlo con un calcio al ventre. CJ fece un passo indietro e bloccò senza problemi il colpo, ma un secondo dopo venne colpito da una scarica elettrica che lo costrinse ad allontanarsi.

Per un attimo mi ero dimenticato del tuo potere.” commentò CJ riassumendo una posizione di combattimento per poi scattare nuovamente contro la sua avversaria, iniziando a spostarsi rapidamente intorno a lei, cercando di colpirla con i suoi pugni potenziati.

Angel si limitò a portarsi le braccia vicino al volto e a rafforzare le scaglie d'acciaio, mantenendo lo sguardo su Edward. CJ era pericoloso ma finché restava con quella difesa, non doveva temerlo. Il problema era il mago del veleno.

Notando che Angel non lo stava prendendo in considerazione, CJ mostrò uno strano ghigno e, dopo averle colpito un braccio con un calcio, si portò rapidamente alle sue spalle, portando entrambe le braccia all'indietro.

I sensi sviluppati di Angel la avvertirono troppo tardi del pericolo e CJ la colpì con entrambe le mani sulla schiena, spezzandole sia le scaglie d'acciaio sia il fiato. Edward, notando la mossa del compagno, scattò subito in avanti e, avvolgendo il braccio destro nel veleno, colpì la ragazza con una gomitata sullo sterno.

Tuttavia, prima che potesse ritrarre l'arto, se lo ritrovò congelato insieme al veleno e Angel, con un ghigno sulle labbra, lo colpì alla bocca dello stomaco con un pugno avvolto da delle fiamme.

Edward strinse i denti per i dolori e l'avversaria sibilò “Che tu sia l'originale o una compia non mi importa, in entrambi i casi io ci guadagno!”

Il mago del veleno si maledì per non aver mandato avanti una copia di veleno ma, se l'avesse fatto, Angel l'avrebbe divorata, recuperando gran parte del suo potere magico, dato che quel veleno era già di per sé magico.

Sfruttando il potere magico presente nelle fiamme, Angel creò una grossa esplosione che scaraventò Edward direttamente contro lo sciame di insetti da lui creato ma, per sua fortuna, CJ lo bloccò a mezz'aria, atterrando poi insieme al compagno, intento a sciogliersi il giacchio dal braccio con un veleno speciale.

Era quasi riuscita a fregarci!” commentò CJ pronto per riprendere il combattimento, quando un vento particolarmente freddo iniziò a soffiare nell'arena. Sia Angel che i due ragazzi alzarono lo sguardo al cielo, notando che si stava rannuvolando.

Le nuvole sopra di loro iniziarono a creare una specie di turbine e una voce echeggiò “GOD SLAYER'S SECRET ART...!!!”

Edward sgranò gli occhi per la sorpresa “Yelle?!”

... ANCIENT TORNADO DRILL!!!”

Dalle nuvole si creò un vero e proprio tornado nero, la cui base si scagliò verso il suolo, distruggendo la barriera di Yelle e lo sciame di insetti di Edward. La potenza dell'impatto generò una forte onda d'urto che scagliò i due maghi contro la parete dell'arena e costrinse i vari maghi del re a creare una barriera in modo tale che gli spettatori non venissero investiti dal forte vento.

Dopo diversi secondi, l'enorme polverone venuto a crearsi si diradò, permettendo di osservare il grosso cratere creato da Yelle che, volteggiando a pochi centimetri dal suolo urlò “Questa me la paghi Edy! Ora fatti sotto se ne hai il coraggio!!!”

Un secondo dopo, tuttavia, si beccò uno scappellotto sulla nuca da parte di Angel che le urlò “Ma sei impazzita?!? Volevi per caso beccare anche me?!?”

Na~h! Contavo sui ottimi riflessi!” spiegò Yelle con un sorriso innocente sulle labbra “Inoltre dovevo liberarmi di quel fastidioso sciame!”

Ma non potevi semplicemente allargare la barriera in modo tale da distruggere quegli insetti?” domandò Angel esasperata, notando che Yelle si era messa a fissare il cielo battendosi un dito sul mento.

Ehi... niente male come idea!” disse l'albina facendo finire gambe all'aria la compagna che, rialzandosi subito dopo, indicò i loro avversari “Cerchiamo di concludere in fretta lo scontro... mi sta venendo una crisi...”

E quella pazza scatenata sarebbe nel tuo team?” domandò CJ al compagno.

Sì...”

E fa sempre così?”

Sì...”

CJ si limitò ad annuire in silenzio e Edward lo ringrazio per quello, creando poi dei nuovi coltelli di veleno “Dato che non possiamo sperare di isolarne di nuovo una, diamo il tutto per tutto e concludiamo la faccenda”.

Detto fatto, Ed!” esclamò CJ scrocchiandosi le dita per poi azzerare la distanza con Angel, iniziando un combattimento serrato con la regina dei dragon slayer. La maga, per tutta risposta, ricoprì il corpo di veleno, costringendo CJ a mirare al busto o alle parti coperte dai vestiti, diventando così più prevedibile, infatti, ora che Angel poteva concentrarsi solo su di lui, non aveva problemi a parare o deviare la maggior parte dei colpi.

Il ragazzo tuttavia riuscì a sorprenderla e, dopo averle tirato un pugno al volto, prontamente deviato con una mano, caricò la ragazza, riuscendo così a colpirla con una ginocchiata al ventre.

Angel ne approfittò subito e, tenendolo con la mano destra per i vestiti, lo colpì con un'altra scarica elettrica, facendogli digrignare i denti per il dolore. Anziché crollare al suolo, però, CJ riuscì a tirarle una testata sul naso, facendo poi un balzo all'indietro.

Dopo lo stordimento iniziale, Angel colpì il terreno con le mani e, tutt'attorno a lei, scaturirono dei geyser d'acqua. CJ riuscì ad evitarli tutti ma non si accorse della sua avversaria che, dopo aver accumulato del potere magico, gli scagliò contro un raggio di luce veloce e preciso, procurandogli una brutta bruciatura sulla coscia destra.

Il ragazzo riuscì incredibilmente a non cadere e, sfruttando la modalità BLOOD FIRE ancora attiva, si portò alle spalle di Angel, colpendola con la gamba ferita su un fianco. Entrambi provarono una fitta di dolore ma la più veloce e riprendersi fu la dragon slayer che, girandosi verso di lui, lo colpì con una sfera di fuoco sul petto, scagliandolo a diversi metri di distanza.

Angel!!!”

La ragazza si girò tempestivamente verso la sua compagna, notando che aveva due chiazze viola sul braccio destro e una sul ventre. Edward era riuscito ad infettarla con il suo veleno, ricevendo però diversi attacchi dalla maga del vento, dati i vari tagli presenti sul suo corpo.

Lo sguardo dell'albina le fece intuire subito quale fosse il suo piano e, dopo aver inarcato la schiena, scagliò addosso al mago del veleno un imponente cono di fiamme che venne potenziato da una potente folata di vento creata da Yelle.

L'enorme attacco si avvicinò rapidamente a Edward che, concentrandosi al massimo, creò un'enorme hydra fatta di veleno e la scagliò in avanti, proteggendosi dall'attacco.

-La loro potenza combinata è superiore alla mia! Mi sa che questo è il massimo che posso fare!- pensò Edward per poi scagliare un pugnale di veleno alla sua sinistra e, in seguito, trasferire tutto il suo potere magico alla sua creatura.

L'hydra, ruggendo, si fece strada attraverso le fiamme, e si scagliò addosso a Yelle. La maga del vento creò la barriera attorno a sé e l'animale l'addentò senza esitazione. La prima testa venne completamente distrutta ma ne spuntarono due al suo posto e Yelle ormai era in ginocchio a causa del veleno debilitante con cui l'aveva infettata Edward.

Voltandosi verso l'amica, le scagliò addosso una grossa lama di vento e la sua barriera cedette, permettendo all'hydra di abbattersi sull'albina. Angel si concentrò sulla lama di vento e, senza esitare, la ingerì, riottenendo parte del suo potere magico.

Quando riportò lo sguardo sulla compagna, la vide svenuta in mezzo ad una pozzanghera di veleno che non sembrava arrecarle alcun danno. Girandosi verso Edward, notò che si era seduto contro la parete dell'arena e che aveva il fiatone, così si avvicinò a lui.

Abbiamo vinto noi.” proferì la maga ma, notando il sorrisetto di Edward, non poté fare a meno di domandarsi se effettivamente avessero vinto. D'impulso, si girò verso il punto dove aveva scagliato CJ.

Il ragazzo era scomparso.

Avvenne tutto nel giro di un secondo.

Angel ricoprì tutto il suo corpo di scaglie di diamante e ruotò su sé stessa, cercando di tirare un pugno in avanti. CJ, apparso dietro di lei, caricò un pugno a sua volta e l'impatto dei due colpi destabilizzò la ragazza che venne colpita con un calcio laterale, finendo a diversi metri da Edward.

Prima ancora che potesse toccare il suolo, CJ le afferrò la testa e, dopo averla sollevata, la colpì con cinque pungi sul volto, crepando le scaglie di diamante e procurandosi diversi tagli sulle nocche.

Angel, malgrado i colpi, riuscì ad atterrare in piedi e notò che, sulla gamba destra di CJ, la bruciatura ora era completamente viola e da tutto il suo corpo fuoriusciva più vapore del solito.

Mentre concentravate i vostri sforzi su di me, l'ho colpito con uno speciale veleno.” spiegò Edward poco lontano da lei “Ora non ha più freni inibitori e per i prossimi minuti sarà davvero una spina nel fianco”.

Tsk, staremo a vedere.” bofonchiò Angel per poi ricoprirsi di elettricità e svanire nel nulla insieme a CJ. I due iniziarono ad comparire e svanire in vari punti dell'arena, scambiandosi dei rapidissimi colpi.

Dopo alcuni scambi, tuttavia, Angel capì che CJ era nettamente superiore in quanto a velocità e capacità di combattimento corpo a corpo, infatti, mentre lei riusciva a colpirlo una manciata di volte, lui ricambiava con almeno cinque colpi secchi e precisi e questo non faceva altro che minare la sua resistenza.

All'improvviso, si spostò al centro dell'arena ed iniziò ad accumulare potere magico, facendo svanire le sue scaglie di diamante. CJ si accorse subito della cosa e iniziò a tempestarla di colpi dalla distanza, scagliando delle piccole sfere di fuoco dai suoi pugni, ma nessun colpo era sufficiente per mandarla al tappeto.

-Devo per forza colpirla direttamente.- pensò CJ -Poco importa, la colpirò e poi mi allontanerò subito!-

Caricando il pugno destro con tutta la sua forza, CJ si portò davanti a Angel e la colpì alla bocca dello stomaco, sgranando subito dopo gli occhi.

Non riusciva a muoversi.

Una leggera risata gli fece posare lo sguardo su Angel che, alzando la testa, disse “Ti ho preso.” e solo allora CJ notò degli strani simboli bianchi sul corpo dell'avversaria.

I simboli sacri del drago bianco tolgono la libertà a chiunque venga marchiato con essi, ma non è detto che il bersaglio debba essere marchiato con essi direttamente.” spiegò Angel ampliando il sorriso e caricando nel mentre il pugno destro con tutto il potere magico che le era rimasto.

CJ 'spense' la sua modalità speciale e, ricambiando il sorriso, disse “Beh... è stata davvero una bella lotta!”

La ragazza annuì e, a bassa voce, disse “La prossima volta, vedi bene di scegliere con più attenzione il tuo partner.” e lo colpì sul torace con il pugno destro, scagliandolo senza troppe cerimonie di fianco a Edward.

CJ malgrado avesse una forza fisica e di volontà invidiabile, crollò al suolo privo di sensi e Aika, alzandosi, urlò “La seconda semifinale termina qui!!! Le vincitrici sono Angel e Yelle che affronteranno Zero e Miyuki nella finale!!!”

La folla sommerse i quattro maghi di applausi, fischi e complimenti e i suddetti ricambiarono salutando tutte le persone presenti, dirigendosi poi verso l'uscita. Yelle era riuscita a convincere Edward a farsi portare sulla schiena, mentre CJ, la cui gamba era tornata dolorante, aveva dovuto chiedere ad Angel una mano.

Quindi è finita, eh?” domandò Leo, avvicinandosi ai suoi due compagni di team insieme ad Erika.

Keh, non potevamo farci molto.” disse Edward abbozzando un sorriso e Yelle aggiunse “Dobbiamo rifarlo però! La prossima volta voglio fare squadra con Edy e affrontarvi!”

Non vedo l'ora!” rispose Erika sorridendo, accompagnandoli poi verso l'infermeria, dove trovarono altri maghi.

Quindi sarete voi le nostre avversarie?” domandò Zero, scoccando un'occhiata eloquente alle due.

Puoi scommetterci.” rispose Angel parandosi di fronte a lui, mentre Yelle e Miyuki fiancheggiavano i rispettivi partner.

Bene, che vinca il migliore.” disse l'albino, tendendo una mano alla dragon slayer che, stringendola, commentò “Grazie, lo faremo di certo!”

Nel mentre, Aika si era allontanata un attimo dalla sua postazione per sgranchirsi le gambe, quando una voce maschile giunse alle sue spalle “Master?”

La ragazza si voltò all'indietro, notando una figura appostata all'ombra di una statua.

Oh, sei tu... come mai sei qui?” domandò Aika, sorridendo alla figura che le lanciò una lettera chiusa da un sigillo di cera dorata.

E' stata convocata.” spiegò il ragazzo “Luogo e giorno sono segnati sulla lettera”.

Perfetto, grazie mille.” disse Aika “Quando vorrai, non esitare a bussare alla porta della gilda!”

Lo terrò a mente, Master.” sibilò il ragazzo per poi svanire nel nulla, come se non ci fosse mai stato.

-Un consiglio dei sacerdoti... dev'essere qualcosa di serio.- pensò Aika -Mi sa che Ruganax sta preparando qualcosa di grosso...-



- - -



Non era passato molto da quando Tsuki e l'uomo di nome Marihito se n'erano andati ma a Dorein importava ben poco. L'avversario con la quale stava combattendo non era per nulla debole e, se l'avesse lasciato andare, li avrebbe raggiunti in breve tempo.

Malgrado lo spazio angusto nella quale stavano combattendo, nessuno dei due dava cenni di affaticamento. Dorein continuava a combattere passando dalla forma umana a quella slime, variando tra tentacoli, lame e attacchi dalla distanza, mentre la creatura aveva sfoderato diversi poteri, benché nessuno di essi fosse effettivamente servito a qualcosa.

In quel momento, la creatura allungò i suoi artigli, che iniziarono a brillare di un tenue bagliore viola, e attaccò Dorein senza fermarsi. L'albino sgranò gli occhi, incredulo nel vedere che non riusciva a rimarginare le ferite procurategli da quegli artigli.

-Deve avergli dato un qualche effetto particolare che agisce sulla mia struttura fisica.- pensò lo slime assumendo la forma umana e creando una spada solida. Contrariamente al suo stile, iniziò a combattere come un umano, ma capì subito che quegli artigli potevano tranquillamente distruggere la sua lama.

Sembra che questo genere di attacco funzioni su di te.” sibilò la creatura per poi scagliare una sottospecie di urlo composto da ultrasuoni che spazzò via Dorein, facendolo finire contro una parete rocciosa.

L'albino si portò una mano vicino alla bocca, notando con sorpresa che era sporca di sangue. Sangue rosso.

La cosa sorprese anche la creatura che disse “Non credevo che tu fossi un umano”.

Un... umano...?” ripeté Dorein quando un'improvvisa emicrania gli fece portare le amni sulle tempie. Cadendo in ginocchio, strinse i denti con tutta la sua forza e iniziò a dimenarsi come un ossesso, mentre nella sua mente iniziavano ad accumularsi immagini su immagini, senza quasi nessun filo logico.

Di colpo, tutto divenne completamente nero...



Aprì gli occhi lentamente, richiudendoli di scatto a causa della luce del sole che filtrava attraverso le tende della camera. Sentiva caldo e aveva fame.

Si alzò pigramente, facendo cadere a terra le coperte del letto. Avvicinandosi allo specchio, notò che l''immagine era come disturbata, quasi fosse il suo riflesso in uno specchio d'acqua costantemente bersagliato da dei sassi.

Non si pose nessuna domanda e uscì. Si trovava in una specie di laboratorio. Avanzava lungo il corridoio dalle pareti bianche ma non era lui a camminare, il corpo si stava muovendo da solo.

Dopo diversi secondi, aprì una porta. A pochi metri da lui c'erano un uomo e una donna ma i loro volti erano completamente scuri.

Ah, Alan, ben svegliato!” disse la donna. Lo aveva chiamato Alan.

Figliolo, tra poco inizierà l'esperimento su Dorein. Vai a prendere posto dietro al vetro protettivo.” disse l'uomo. Esperimento su Dorein? Lui era Dorein, perché dovevano fare degli esperimenti su di lui?

Si girò verso la porta dalla quale era entrato ma, non appena ebbe varcato la soglia, una forte luce lo accecò. Riaprendo gli occhi, si ritrovò nello stesso corridoio, martoriato dalle fiamme.

Si mise a correre. Superò alcuni scienziati morti carbonizzati ed entrò nella stanza di poco prima. L'uomo che l'aveva chiamato 'figliolo' giaceva a terra in una pozza del suo stesso sangue, mentre la donna era stata tagliata a metà all'altezza della vita.

Qualcosa lo colpì sulle spalle e il dolore lo paralizzò.

Fiamme, vedeva solo fiamme davanti a lui. D'un tratto, una maschera bianca si palesò di fronte ai suoi occhi.

Dorein?”

La maschera si inclinò leggermente di lato, dopodiché l'oscurità lo avvolse.

Quando la luce tornò ad illuminarlo, era chiuso dentro ad una teca cilindrica. Abbassò lo sguardo, notando che era diventato slime nero. Era diventato Dorein.

Ma salve, mio caro amico.” disse un uomo davanti alla teca “Il mio nome è Arkens e sono sicuro che ci divertiremo come matti!”

L'immagine dell'uomo svanì nel nulla e si ritrovò in uno spazio completamente nero. Davanti a lui levitava la maschera bianca di Dorein.

Chi sei tu?”

Io sono Dorein.” rispose la maschera “Io sono il nuovo te”.

Il nuovo... me?”

Sì, un tempo eri Alan, ma poi sei morto in quel laboratorio. Ho cercato di salvarti, ma non ci sono riuscito, così mi sono fuso al tuo corpo.” spiegò la maschera “Ora siamo un solo essere. Noi siamo Dorein”.

Rimase in silenzio per diversi secondi poi chiese “Io... non esisto più?”

Questa domanda non ha risposta. Nel processo di fusione e assimilazione, hai perso le tue emozioni. Da quando Arkens ci ha trovato, tu hai controllato il corpo come se nulla fosse a causa della mancanza di memorie della tua vita passata. Ora quelle memorie sono tornate”.

Quindi... quell'aspetto che assumo...”

E' un ricordo genetico del tuo vecchio corpo, conservato dentro di me. Quando più lo desideri, puoi assumere quella forma ma non è il tuo vero corpo”.

Posso riottenerlo?”

Era strano, si sentiva completamente a suo agio in quella situazione.

Per un tempo limitato, ma dobbiamo come una sola entità.” spiegò la maschera “Ora lotteremo insieme”.

Solo una domanda... perché il nome Dorein?”

La maschera rimase silenziosa per diversi secondi ma alla fine disse “E' il nome che mi hanno dato i tuoi genitori. Un giorno ti spiegherò meglio”.



Alan...”

La creatura alzò leggermente il capo. Da ormai due minuti, il suo avversario non si era mosso, restando in ginocchio. Normalmente se ne sarebbe andato, eppure era rimasto incuriosito da quella creatura così tanto diversa da lui.

Alan?” ripeté la creatura, alzandosi in piedi.

No... mi sono sbagliato... io sono Dorein.” sibilò il ragazzo rialzandosi e sorprendendo la creatura. I capelli candidi si stavano scurendo velocemente, diventando castano chiari, mentre gli occhi ora avevano la sclera bianca e la pupilla era azzurra come il ghiaccio.

La carnagione divenne rosea e i vestiti cambiarono forma, diventando un giubbotto senza maniche, un paio di jeans, degli scarponcini e un paio di guanti senza dita, tutti rigorosamente neri.

Nella mano destra ora stringeva una maschera bianca con tre fori circolari.

Dorein fissò lentamente la maschera e uno strano ghigno increspò le sue labbra “No... mi sono sbagliato ancora...”

Cosa stai dicendo?” domandò la creatura. Che fosse impazzito a causa del suo attacco? Ma allora perché si era trasformato?

Il ragazzo indossò lentamente la maschera e, mentre due bagliori azzurri iniziavano ad intravedersi attraverso due dei fori, disse “Noi siamo Dorein!”



Tsuki si arrestò di colpo, girandosi di scatto. Marihito si voltò a sua volta verso di lei, fissandola preoccupato “Tsuki... va tutto bene?”

Sì... ho solo percepito qualcosa di strano...” disse la ragazza riprendendo a correre lungo la galleria che li avrebbe condotti dentro al castello.

Lungo la strada avevano notato alcuni corpi carbonizzati a terra. Yukiteru doveva essere passato di lì.

Quando furono davanti ad un bivio, Tsuki notò delle impronte, probabilmente del suo compagno, che andavano a destra, verso il castello vero e proprio, mentre Marihito andò a sinistra, dicendo che era la via più diretta per la zona dei sotterranei adibita alla creazione del siero.

Dici che basterà distruggere la struttura?” domandò Tsuki e Marihito, annuendo, spiegò “Quando mi hanno catturato, sono riuscito a convincerli che non potevo rivelare la formula altrimenti sarei morto prima di completare la formula. Dopo quel momento, mi han fatto creare un siero base e loro lo stanno riproducendo però non sanno ancora come crearlo da soli”.

Tsuki annuì ghignando. Il suo ex-mentore non aveva perso di certo il tocco e sapeva ancora cavarsela in diverse situazioni.

Purtroppo per loro, quello che lui non sapeva era che, a guardia della zona dove producevano il siero, c'erano una guarnigione di soldati speciali. Le loro armature bianche costrinsero Tsuki ad arrestare la corsa e a creare una barriera d'acciaio per Marihito.

Bambini trasformati in maghi e costretti a combattere... che orrore...” commentò l'uomo fissando le maschere vuote dei loro avversari.

Sai di loro?”

Marihito annuì “Ne ho visti a decine negli ultimi mesi. Durante le mie 'ore d'aria' mi portavano a controllare che il siero non fosse stato alterato e mi capitava spesso di incontrare gruppi di questi soldati”.

Sai se c'è un modo per farli tornare come prima?” domandò Tsuki, speranzosa per una risposta positiva ma il suo ex-mentore scosse la testa “Non mi hanno ami parlato di quel progetto perciò non so se ci sia un modo per invertire il procedimento e farli tornare normali”.

I primi tre avversari, di punto in bianco, fecero dei passi in avanti e scagliarono degli spuntoni di ghiaccio dalle mani. Marihito si riparò dietro alla barriera creata da Tsuki, mentre la ragazza, dopo aver creato uno spadone, distrusse tutti gli spuntoni con dei potenti fendenti.

-Saranno almeno una trentina. Da sola ci metterò troppo tempo a sconfiggerli e devo anche proteggere Marihito.- pensò la ragazza quando, all'improvviso, una delle entrate laterali nella stanza dove si trovavano esplose generando un boato.

Le fiamme investirono tre nemici troppo vicini alla porta, mentre gli altri si allontanarono per tempo.

Nel denso fumo venutosi a creare, una voce maschile urlò “Oh yeah! Questa è quella che io chiamo un'entrata in scena very cool!!!”

Dopo qualche istante, Tsuki e Marihito individuarono il possessore di quella voce, ovvero un ragazzo alto sul metro e settanta dal fisico magro e con la corporatura esile. Il volto dai tratti delicati era contornato da dei capelli rosso chiaro, quasi rosa, lunghi fino al collo che creavano uno strano contrasto con l'occhio sinistro di un verde brillante, mentre il destro era coperto da una benda nera. Si girò leggermente verso i soldati nemici, mostrando anche due orecchini bianchi ed esibì uno strano sorriso.

Menando un fendente con la sua katana dall'impugnatura rossa, disperse del tutto il fumo, rendendo visibili i suoi stivali rossi lunghi fino alle caviglie, abbinati a dei pantaloni neri lunghi fino alle ginocchia e ad un gilet nero dai riflessi bordeaux, sotto alla quale portava una camicia beige col colletto rialzato e, attorno ad esso, un fiocco sciolto nero e rosso.

Dopo essersi sistemato la tuba nera con fascia rossa sulla testa e i guanti di stoffa nera, si girò verso Tsuki e disse “Guarda guarda che bel bocconcino appetitoso!”

Alle sue spalle spuntò una ragazza che gli menò un pugno sulla nuca, facendolo saltellare in avanti per il dolore.

Levati di mezzo, mi limiti la visuale.” sibilò la ragazza con voce fredda, posando i suoi occhi grigi su Tsuki la quale avvertì una strana sensazione lungo la schiena. I capelli della nuova arrivata erano rosa scuro ed arruffati e le arrivavano a malapena alla base del collo.

Il fisico mingherlino dalla carnagione rosea era coperto da un top rosso, che le lasciava scoperta la maggior parte della vita, abbinato a dei pantaloncini di jeans blu e a degli stivali neri allacciati davanti, alti fino alle ginocchia. Gli avambracci erano coperti da delle 'maniche' nere che, dai gomiti, arrivavano fino alle mani, dove si allacciavano alle dita medie con un anello.

Gli ultimi elementi visibili del suo vestiario erano il lungo mantello nero provvisto di cappuccio, in quel momento lasciato lungo la schiena, che le copriva le spalle e due accessori, ovvero: un anello con una pietra verde acqua, posto sull'anulare destro, e un medaglione antico con un grosso opale appeso al collo.

Quel colpo mi ha davvero fatto male, my friend!” si lamentò il ragazzo girandosi verso la rosata che, fulminandolo con lo sguardo, sibilò “Non siamo amici, ficcatelo in quella zucca vuota”.

Yes yes, come vuoi tu, Zoe.” si rassegnò il ragazzo gonfiando le guance e tornando a fissare i soldati nemici, mentre la ragazza tornò a guardare Tsuki e Marihito, decidendo poi di avvicinarsi a loro.

Tsuki rimase leggermente colpita nel vedere che, malgrado stesse camminando velocemente, Zoe aveva una postura elegante. Sembrava quasi una nobildonna.

Chi siete voi?” domandò Zoe, arrestandosi a pochi metri da loro, mentre il ragazzo armato di katana si lanciava nella mischia.

Io sono una maga di Last Hope e lui è un mio caro amico.” spiegò Tsuki, sostenendo lo sguardo dell'altra ragazza. E' vero che avevano 'accidentalmente' ucciso tre soldati, ma non poteva fidarsi appieno.

Una gilda della luce, eh? Beh, scopriremo subito se stai mentendo.” commentò Zoe e, con incredibile velocità, mise una mano sulla spalla di Tsuki, facendola sussultare. Il contatto durò una manciata di secondi appena e, quando ebbe tolto la mano, la rosata disse “Dici il vero. La tua anima è pura e non è diretta verso l'oscurità”.

Cosa...?” iniziò Tsuki ma Zoe la anticipò “Magia delle anime. Ti basti sapere questo. Ora occupiamoci di questi tizi”.

Senza aspettare la risposta di Tsuki, Zoe scattò in avanti e nella mano destra creò una sfera di una strana luce azzurra. Da essa scaturì una frusta con la quale menò una sferzata laterale.

Riuscì a colpire almeno una quindicina di nemici ma la frusta passò attraverso di essi, senza provocare alcun danno. Tuttavia, dopo pochi istanti, i soldati colpiti caddero in ginocchio, con dei forti tremiti lungo tutto il corpo.

Ehi, spadaccino, tocca a te!” urlò Zoe e il ragazzo, sorridendo, scattò verso i nemici in ginocchio, urlando “Te l'ho già detto, my friend, il mio nome è Rin!”

Con dei rapidissimi fendenti, decapitò tutti e quindici i soldati, sorprendendo gli ultimi rimasti che si avventarono su di lui, ma una sfera di fuoco rosso scuro apparì davanti a loro, arrestandoli.

Tutti i nemici rimasti fissarono senza dir nulla quella sfera e il ragazzo ne approfittò all'istante, tagliandogli di netto la testa.

Easy!” esclamò Rin rinfoderando la spada e girandosi verso gli altri.

Siete davvero forti.” disse Tsuki. Il fatto che avessero ucciso tutti i nemici le dispiaceva, ma in quel momento aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile “Cosa ci fate qui?”

Sto cercando delle persone.” spiegò velocemente Zoe “Sapete dirmi se avete visto dei prigionieri nelle gallerie?”

No, solo soldati o demoni.” spiegò la maga di Last Hope “In questo momento sto andando nei sotterranei del castello a distruggere delle macchine per la produzione di un siero mortale, potreste darci una mano?”

Un filtro mortale? That's very dangerous!” commentò Rin portando una mano sulla sua katana “Un sindaco di un paese non molto lontano da qui ci ha chiesto di fermare questa gilda! Potremmo unire le forze!”

Zoe rimase diversi secondi in silenzio e alla fine, voltandosi verso i cadaveri dei nemici, disse “D'accordo vi aiuterò, ma poi andrò a cercare le segrete del castello”.

D'accordo!” acconsentì Tsuki sorridendo, dopodiché i tre maghi si avviarono al seguito di Marihito.



Yukiteru stava ancora fissando il ragazzo vestito di nero apparso poco prima. Tutto ciò che riusciva a pensare, lo ricollegava al suo compagno di gilda Ashuros ma non poteva essere lui.

Con tutto il cuore, il dragon slayer sperava di sbagliarsi, eppure la voce, i capelli, gli occhi, la katana, l'odore. Era uguale in tutto e per tutto al mago del tempo.

Bene, allora vi lascio alle vostre discussioni familiari.” commentò l'albino alzandosi in piedi.

Ehi, aspetta!!!” urlò Yukiteru ma quello si limitò a schioccare le dita, sussurrando “SWITCH!” e svanì nel nulla, lasciando al suo posto un sassolino che cadde a terra.

Ok, fratellino, vogliamo riprendere?” domandò Alexander con uno strano ghigno sulle labbra, mentre Yukiteru si avvolse all'istante di elettricità.

Dimmi subito che è un fottutissimo scherzo!!!”

Uhm... per caso sei diventato più stupido negli anni?” domandò il master di Empty Scream, scagliandosi addosso al fratello e colpendolo al volto con un pugno avvolto da delle fiamme nere “Ti ho già detto che non mi piacciono gli scherzi”.

Il dragon slayer cercò di riprendersi ma la sua mente era nel caos più totale e non riuscì a mandare a segno neanche un colpo, venendo di nuovo scagliato contro un'altra casa.

Maledizione... che diavolo ti hanno fatto?” domandò Yukiteru più a sé stesso che al fratello che comunque gli rispose “Mi hanno solo aperto gli occhi! Ora possiedo un potere che non ti immagini!”

Sei completamente impazzito...” sibilò Yukiteru rialzandosi “Se non posso salvarti, salverò almeno nostra madre e la porterò al sicuro!” dopodiché inarcò la schiena e scagliò un cono di fulmini contro il fratello che, lasciandolo senza parole, divorò interamente l'attacco.

Ah, ci voleva proprio!”

Tu sei... un dragon slayer?” domandò Yukiteru, dandosi mentalmente dell'idiota. Suo fratello fino ad ora aveva utilizzato solo delle fiamme nere. Non poteva essere anche un dragon slayer.

Oh no, nulla di così infimo. Io sono un god slayer.” spiegò Alexander con un ghigno “Il god slayer più forte di tutti!” e scagliò una sfera di elettricità nera addosso a Yukiteru che, anziché cercare di divorarla, si gettò di lato, evitandola.

-Quell'elettricità... era pervasa da un potere oscuro...- pensò il dragon slayer rialzandosi.

Secoli or sono, esisteva un dio minore. Era più debole degli altri e adorava fare gli scherzi a tutti loro.” iniziò Alexander, avvicinandosi al fratello “Continuando a fare quegli scherzi, arrivò al punto di ingannare i suoi fratelli sempre più facilmente, finché non riuscì addirittura ad assumere il loro aspetto o a copiare i loro poteri! Quel dio divenne ben presto uno dei più potenti grazie ai suoi poteri e io ho ereditato quei poteri!”

Un dio copia?” domandò Yukiteru “Tsk, allora non sei nulla di eccezionale. L'originale resterà sempre superiore!” e si scagliò addosso a lui, cercando di colpirlo con un pugno avvolto dall'elettricità.

Alexander mimò alla perfezione il colpo e fu lui a prevalere, colpendo subito dopo il fratello con un calcio al ventre.

Mi dispiace, ma la mia magia non mi fa diventare inferiore a te, bensì superiore!” spiegò il master, saltando poi addosso al fratello che, sorprendendolo, lo colpì con una sfera di luce sul torace, facendola esplodere e scandagliandolo a diversi metri di distanza.

Rialzandosi, Yukiteru avvolse il braccio destro nella luce e quello sinistro nell'elettricità “Lascia che anche nostro fratello si unisca alla questione”.

Con una leggera risata, Alexander si rialzò pulendosi i pantaloni neri e disse “Capisco, quindi nostro fratello era un mago della luce. Triste destino che sia stato il primo a raggiungere l'oscurità eterna, eh?”

Non osare parlare di lui.” sibilò Yukiteru lanciandogli un'occhiataccia.

Ah ah ah! Ok ok, fratellino, ma allora perché non lo tagliamo direttamente fuori dalla questione?” domandò Alexander e, notando lo sguardo confuso di Yukiteru, tirò fuori dal lungo giubbotto rosso due daghe corte, facendole roteare in aria, per poi aggiungere “Questo dio non sapeva solo copiare gli altri... poteva anche creare delle copie!”

Yukiteru sgranò gli occhi per la sorpresa ma, prima che potesse agire, avvertì una fitta di dolore immenso alla spalla destra. Un tonfo giunse al suo orecchio destro e, girandosi, notò che il suo braccio era a terra, tagliato di netto vicino alla spalla.

Un enorme schizzò di sangue scaturì dalla ferita, macchiando il terreno e facendo urlare la madre dei due ragazzi. Cadendo in ginocchio, Yukiteru notò che dietro di lui c'era un altro Alexander, il quale svanì, diventando fumo nero.

E' davvero un peccato Yuki...” ammise il fratello avvicinandosi “Forse nella prossima vita saremo alleati”.

Yukiteru provò a parlare ma vomitò un po' di sangue e crollò al suolo, affondando il volto nella polvere della piazza. Gli occhi iniziarono lentamente a chiudersi, mentre in lontananza si udivano le urla della madre.

-Mi dispiace... Bobby...- pensò il moro, chiudendo del tutto gli occhi.



Per cosa sei dispiaciuto?” domandò una voce maschile.

Yukiteru si svegliò di colpo, ritrovandosi in uno spazio luminoso. Stava levitando nel nulla, eppure la cosa non lo disturbava affatto. Il moro si guardò attorno, finché non individuò un bambino.

Era pressoché uguale a lui, solo con i capelli poco più lunghi e i tratti del viso più delicati.

E' da un pezzo che non ci vediamo, eh, fratellone?” domandò il bambino sorridendo.

B... Bobby?” domandò Yukiteru, notando che il copro del bambino era fatto di pura luce.

E chi altri potrei essere?” domandò a sua volta il bambino, scoppiando poi in una serena risata.

Yukiteru rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché disse “Quindi sono morto... proprio ora che avevo trovato nostra madre e Alexander...”

Sì, lo so. Ho visto tutta la scena... non me lo sarei mai aspettato da nostro fratello.” commentò Bobby “Dammi la mano destra”.

Yukiteru alzò un sopracciglio confuso e solo in quel momento scoprì che aveva ancora il braccio destro. Lentamente, lo distese in avanti e Bobby prese la mano del fratello tra le sue. Da esse, iniziò a scaturire un forte bagliore.

Noi siamo fratelli... e i fratelli si aiutano a vicenda, no?” domandò Bobby sorridendo.



Alexander era ormai di fronte alla madre ancora disperata per la sorte toccata a Yukiteru, quando un grosso boato scaturì alle spalle del ragazzo, accompagnato da una vera e propria esplosione di luce.

Il master di Empty Scream si voltò all'indietro e, allargando il ghigno all'inverosimile, sibilò “O~h? Questo sì che è interessante!!!”

















Angolo dell'autore:

Good afternoon e BUONA PASQUA!!!

Il capitolo sarebbe dovuto uscire negli scorsi giorni, al massimo ieri, ma ho avuto alcuni problemi e quindi il capitolo ve lo beccate dentro l'uovo di pasqua!

Ora, ci saranno mille mila comunicazione importanti, perciò mettetevi comodi e leggetele con attenzione!

1) Questo capitolo, in teoria sarebbe dovuto arrivare sulle 75 pagine e oltre, in modo tale da concludere tutte le saghe in un colpo solo, ma ci sarebbe voluto molto più tempo così ho deciso di 'dividerlo' in due cap, perciò nel prossimo capitolo si concluderà il tutto delle tre saghe.

2) Ovviamente, gli OC che sono comparsi maggiormente in questo cap, come ad esempio Sisara, Sebastian, ecc... nel prossimo cap avranno molto meno spazio, in modo tale da lasciarlo a tutti quelli che in questo cap sono a malapena comparsi o nominati, perciò non voglio sentire polemiche.

3) Per chi credeva che questa fic fosse un luogo di pace e prosperità, dovrà ricredersi, in quanto, pure in questa fic, inizierò ad uccidere degli OC (Ah, la soddisfazione nello scrivere certe cose) ma non andrò a cazzo di cane, bensì sfoltirò gli oc in modo tale da eliminare coloro che, dopo aver lasciato l'oc, non si sono più fatti sentire, come ad esempio: Kira, Kay, Hana, Penny, Enor e molti altri. Per alcuni di loro ho già avuto il consenso mentre per altri so che hanno problemi o cose simili, perciò sono temporaneamente perdonati. SIETE STATI AVVISATI!

4) Tanto per, mi sono fatto un account Ask, così se volete chiedere delle cose non pertinenti a determinati argomenti, potete farlo qui: http://ask.fm/Smiling_Mask

5) Faccio che avvisarvi qua così siete contenti: causa università e mille altre cose, ho ormai poco tempo per scrivere, perciò i capitoli usciranno più a rilento del solito. Inoltre, il prossimo capitolo di questa fic arriverà tra un bel po', devo pur dedicarmi alle altre u.u

6)

GARA DI DISEGNI!!! FINALMENTE SCOPRIREMO CHI HA VINTO!!!

ECCO A VOI IL DISEGNO VINCITORE!!!!

Lilu_wolf!!!


 photo Lilu_wolf_zpsc9cvhxcx.jpg

CONGRATULAZIONI!!!

Un sentito ringraziamento va anche agli altri utenti che hanno deciso di partecipare a questa prima gara! Di seguito, i loro disegni (ordine sparso, sia chiaro)!

Jeo 95!!!

 photo Jeo95_zpspabuglqf.jpg



StelladelLeone!!!

 photo StelladelLeone_zpsix5vk1ip.jpg



kisskiss_Hikari!!!

 photo kisskiss_Hikari_zpsnnxnva6m.jpg



kaori_kuran!!!

 photo kaori_kuran_zpsmb9yaf9v.jpg



dragun95 (che però non mi ha risposto alla domanda sul poter pubblicare il disegno, perciò non sarà reso visibile)!!!

7) Solo per Lilu_wolf, hai vinto la prima gara, perciò puoi richiedermi una One-shot ambientata in questa fan fiction con i suoi OC! Non appena vorrai, contattami in privato via mp e dimmi pure che genere di OS vuoi, così vedremo il da farsi ^^

8) Sempre per la gara di disegni, mi sembra giusto andare avanti! Il prossimo OC selezionato è... Edward Yoshina!!! Ecco a voi le sue caratteristiche!

Aspetto fisico: 21 anni, 175 cm, fisico normale. Capelli riccioli e lunghi legati in una crocchia, occhi verdi. Una cicatrice sull'occhio sinistro (che non lo ha reso cieco) e varie cicatrici sulle braccia. Simbolo della gilda nel polso sinistro, una lettera "A" tatuata nel polso destro.

Vestiario: sempre sportivo. Scarpe da ginnastica, pantaloni corti o pantaloni della tuta e maglietta a maniche corte. All'occorrenza felpa (rigorosamente con il cappuccio) sempre a maniche tirate su, se fa freddo allora indossa il cappuccio.

Come sempre, se volete partecipare, fatemelo sapere ^^

9) Ultimo avviso: il prossimo capitolo pubblicato sarà probabilmente la ONE SHOT richiesta da Lilu_wolf.

Bene, direi che abbiamo concluso ma mi sarò di certo dimenticato qualcosa... ne sono certo... beh, con questo concludo e vi auguro ancora una buona pasqua!!!



  
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