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Autore: lokiandcoffee    06/04/2015    2 recensioni
Seguito del primo film di Thor.
Riprende esattamente dal punto in cui Loki si lascia cadere nel vuoto.
Una Thorki iniziata come un esperimento ma che sta prendendo sempre più forma nella mia testolina, probabilmente ci saranno crossover più avanti e molti casini per il nostro amato Loki, tra rancori e amori vecchi e nuovi.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Risveglio.



L'intero castello sembrava dormire insieme al principe ritrovato. Silenzio, in ogni angolo di esso. Ma la vita, a quanto pare, non sarebbe tornata alla normalità tanto facilmente come Thor aveva sperato. Tuttavia, vegliava su di lui dal primo momento in cui quel corpo gelido e provato era stato posato tra le coperte morbide di quel letto caldo che prima gli apparteneva. Dal momento in cui i primi giorni passati nella camera dela guarigione gli avevano restituito il calore e le sembianze di un asgardiano. Così come doveva essere.
La bestia agonizzante non esisteva più. Era tornato, il suo fratellino. Il cielo si era aperto e Asgard lo aveva accolto ancora. E al suo risveglio Loki non avrebbe trovato altro che oro, e mai più neve.

Le ferite, alla fine, si erano rimarginate quasi del tutto, lasciando il posto a lievi cicatrici che rendevano la sua pelle ancora troppo sensibile. Frigga esitava anche nello sfiorargli il viso con delicatezza. A volte si perdeva nella speranza che attraverso quel gesto Loki avrebbe potuto sentire che lei era lì, costantemente al suo fianco. Poi c'erano volte in cui sussurrava parole nella speranza di vederlo finalmente aprire quegli occhioni verdi che sembravano concedere solo a lei fugaci sguardi dolci o in qualche modo privi di qualsiasi forma di rancore.
Solo una volta aveva visto i suoi occhi chiusi tremare appena, come sopraffatto da un incubo. E all'nizio aveva aspettato di vederli aprirsi. Aveva trattenuto il respiro mentre Loki sembrava lottare per riappropriarsi della coscenza di cui la sua mente lo privava.
Aveva anche provato a chiamarlo, Frigga. Più di una volta aveva ripetuto il suo nome, preoccupata, speranzosa.
Poi più niente.

Loki si era concesso di crollare, almeno un pò. Solo per questa volta. Lo aveva promesso a se stesso, dal momento in cui i suoi occhi si erano posati su Mjolnir e aveva lasciato che le sue membra sprofondassero nella neve. Privo di conoscenza, non aveva sentito le braccia di Thor stringersi intorno al suo corpo e sollevarlo, non aveva udito la sua voce ordinare ad Heimdall di aprire il Bifrost, aveva semplicemente lasciato che il buio lo circondasse, lo reclamasse. Si era lasciato inghiottire dall'oblio e dal freddo che aveva dentro.
E chissà se la sua mente ne sarebbe uscita priva di profonde ferite così come il suo corpo. Chissà se questa volta avrebbe avuto voglia di lottare ancora.










-E chi ci assicura che non ci sia un'altro esercito di quei mostri là fuori? Pronti ad entrare nuovamente ad Asgard con il suo aiuto, magari?-
Fandral, come sempre sicuro delle proprie parole, pronunciò a gran voce quella che, in quel momento, sembrava essere l'unica preoccupazione dei tre guerrieri amici di Thor.
Thor. E non Loki. Rammentò il Dio Del Tuono seduto in disparte, lo sguardo assente davanti a sè. E in testa il pensiero ormai chiaro che nessuno di loro si sarebbe curato della salute di Loki. Lui ad Asgard era il nemico ora.

-Non sappiamo nulla di quanto è avvenuto su Jotunheim. Quando riprenderà conoscenza gli suggerirò di parlare in fretta.-

Intanto Lady Sif si muoveva su e giu per la stanza, irrequieta, pensierosa, mentre Volstagg reprimeva qualsiasi traccia di nervosismo divorando quantità di cibo che, vista la tensione che aveva tolto l'appetito ai suoi amici, sarebbe finito comunque nel suo stomaco.

-Non abbiamo la possibilità di prevedere nulla finchè rimarrà in quello stato.-
sottolineò Hogun.

-Heimdall ci avviserebbe in caso-

-Heimdall non è in grado di controllare tutte le entrate segrete del regno, di cui Loki stesso è a conoscenza. Non ha previsto nulla nemmeno la prima volta.- valutò Sif.

-Questa è follia.-
Il mormorio che Thor lasciò scivolare dalle proprie labbra mentre la sua mente era totalmente sottosopra non venne celato alle loro orecchie. Non fece comunque caso ai loro sguardi, posò i gomiti sulle ginocchia massaggiandosi piano le tempie.

-Follia? Thor-

Ma Sif tacque quando la voce di Thor la precedette.
-Dubito che abbia stretto un patto con il popolo di Laufey. Cosa ci guadagnerebbe?- scandì con voce roca.

-Vendetta.-

Le dita smisero di roteare piano ai lati della testa mentre cercava di accettare quelle parole. Vendetta, aveva detto. E senza alcuna esitazione.
Thor mantenne la calma perchè pensò che probabilmente sarebbe stato quello che gli avrebbe imposto di fare Loki, se fosse stato lì.

-Ma Laufey è morto per mano sua. Nessuno stringerebbe un patto con un traditore.- disse Volstagg.

-A meno che quella serpe non sia stata tanto abile da strisciare nelle loro menti. Sappiamo cosa i suoi poteri gli permettono di fare. E' pericoloso.-

Si ritrovarono ad annuire alle parole di Fandral. Tutti tranne Thor che non aveva ancora alzato lo sguardo.
Lo aveva ritrovato in fin di vita. E l'unica cosa che riuscivano a pensare era...quanto potesse essere pericoloso?
Era quello che succedeva sempre quando si trattava di Loki, nessuno si sforzava quel poco per guardare aldilà di quello che il suo sguardo lasciava trapelare. Chiunque si fermava in superficie, temendo ciò che c'era sotto, ciò che non riuscivano a vedere.
Ma che Thor aveva sempre visto.

-Thor?-
Non si concentrò su chi avesse pronunciato il su nome. Semplicemente non importava. Si chiese solo per quale motivo aspettassero un suo parere dal momento che le idee sembravano averle piuttosto chiare.

-Bene. Immagino di non poter contare su di voi per assicurarmi la sua protezione allora.-

-Proteggerlo? E da che cosa?-

Da quelli come voi, avrebbe voluto dire. Però non lo fece e si alzò soltanto con l'intenzione di dar loro le spalle.

Fandral schiuse le labbra incapace di continuare. Se Thor aveva il desiderio di congedarsi in quel modo non sarebbero state altre chiacchiere inutili a impedirglielo. Ma l'attimo dopo fu Sif a parlare -Stai perdendo la ragione.-
E contro ogni previsione Thor si arrestò.
-Lui non ha bisogno di protezione. Siamo noi a doverci proteggere da lui.-
Thor ascoltò con attenzione, ma non si voltò.
-Cos'altro deve fare perchè tu capisca che non è più il Loki che conoscevi?-

-Lui non è- ...cosa? Il nemico? Cosa, Thor?

E' mio fratello.

-Thor! Se perde di nuovo la testa...se perdesse di nuovo il controllo..- ma Sif non demorde. Perchè lei sa quanto male possano fare le parole. Riaprire ferite, o procurarne altre -Noi non possiamo permetterlo. Questo lo capisci?-

Certo che era in grado di capire. Ed era questo a spaventarlo. Sapere che avevano ragione.
Ma continuavano a parlarne come se fosse...perchè lui non poteva credere che...Loki non era...lui non era un mostro..
Avrebbe voluto che Loki fosse soltanto Loki. E che quelle fossero soltanto parole.
Forse le cose sarebbero andate come dovevano andare. Magari non oggi, però lo avrebbero fatto. Ma non poteva saperlo, ovviamente, il destino non è qualcosa che ti costruisci. Il destino è gia scritto, tu puoi solo corrergli incontro.

-E come pensate di agire?- chiese allora il semidio. Le spalle tese tradirono la sua voce calma.

-Aspettando il suo risveglio. E sperando che ricordi.-

-Ricordare cosa?-

-Qualunque cosa possa aiutarci ad attaccare Utgard e sterminarli tutti.- le parole di Sif invece suonavano così fiere e piene di coraggio.

-Non puoi sterminare un'intera razza.- Thor si voltò. Aveva il fuoco negli occhi.

-Vorresti aspettare che attacchino ancora?- intervenne Fandral -O stare qui a sperare che non lo facciano? Abbiamo i mezzi per fermarli. Perchè non dovremmo?-

Gia, Thor..perchè?

-Non hai esitato la prima volta.-

-Si. E abbiamo scatenato una guerra.-

-La guerra è necessaria, Thor.-

Necessaria...un tempo lo avrebbe pensato.

-Attaccheranno.- disse Hogun -Asgard ha qualcosa che appartiene a loro.-

Lo scrigno...






-Lo Scrigno degli Antichi Inverni. La fonte del potere degli Jotun.-

Thor allontanò la mano che sfiorava lo scrigno non appena la voce di Odino gli giunse alle spalle. Non si voltò e suo padre non si mostrò infastidito nel trovarlo lì. Dopotutto lo portava in quella camera da quando era bambino, quando i suoi occhi e quelli di Loki bramavano quello strano ogetto e desideravano saperne sempre di più.
Sembrava essere al sicuro lì, tra le mura del castello, ma solo ora sembrava capire che una guerra, per un potere immenso come quello, sarebbe sempre stata alle porte. Soprattutto se quel potere non apparteneva ad Asgard ma era stato portato via da una terra che, così facendo, era stata privata del proprio cuore.
Il cuore di Jotunheim.

Certo, Odino aveva raccontato molte volte la storia della propria battaglia contro gli Jotun e di come Laufey bramava la conquista di Midgard, unica strada certa che viaggiare tra i Nove Regni, di come Jotunheim era caduto in un'eterna oscurità e decadenza, eppure aveva omesso qualcosa. Lo Scrigno non era la sola cosa che aveva portato via, era ormai ovvio, e Odino aveva nascosto la verità dietro uno scudo di bugie e falso onore per troppo, troppo tempo.
 
-Raccontami di quel giorno.- disse finalmente Thor. Intimorito dalla verità, ma aveva il diritto di sapere.

-Sarebbe morto. Se io non..- non esistevano parole giuste per questo, e Odino non era mai stato pronto per affrontare quel discorso -Era stato rifiutato. Troppo piccolo e debole per sopravvivere. Ho dovuto..-

-No. Tu hai scelto di farlo. Ma non solo per salvarlo. Speravi in qualcos'altro.-

-L'ho fatto per Asgard. Per il nostro regno, Thor..-

-Era solo un bambino.- ...un principe.

-Lo so.- nel silenzio si avvicinò di pochi passi -Ma non abbiao fatto altro che amarlo.-

Thor prese un respiro profondo mentre la sua mente ripercorreva la propria vita a ritroso.
-Loki...lui, come lo ha scoperto?-
 
-Ha creduto di essere maledetto.- sospirò Odino aspettandosi prima o poi quella domanda -Quando il tuo animo irruento e desideroso di vendetta ti ha portato ad attaccare Jotunheim, Loki ha vissuto qualcosa su quelle terre. Qualcosa che non ti ha detto. Qualcosa che doveva accadere. Durante il tuo esilio...lui è tornato qui. Ha rammentato le leggende sul potere dello Scrigno, sulle conseguenze che porta con sè il tocco di un Gigante Di Ghiaccio sulla pelle di un asgardiano...poi ha chiesto il perchè lui fosse in grado di toccarlo senza alcun danno.-

Thor guardò in silenzio la fonte di potere che scintillava di un blu intenso davanti i suoi occhi, a pochi passi da lui. Ascoltando con attenzione le parole di Odino e chiedendosi cosa lui avrebbe potuto fare per evitare che Loki cadesse in quel vortice di menzogne e follia che lo aveva risucchiato.

-Non era così che meritava di saperlo. Non in questo modo.-

-Cancelleresti tutti i suoi crimini se potessi, non è così?-

-Lo farei.- rispose con vece flebile.

Per Loki, lo farei..










Pesantezza.
Fu la prima sensazione che Loki registrò. Gli occhi pesanti, così come gli arti indolenziti. E l'unica cosa che ricordava era di aver lasciato che il buio lo inghiottisse tra la neve di Jotunheim. Ricordava il rumore. Un rumore forte.
Come un tuono.
E...dolore, ce ne era tanto. Così tanto che per un attimo temette di non essere morto. Oh, la morte suonava tanto come una poesia in quel momento.

Sentiva caldo, come se il suo corpo ardesse tra le fiamme. E qualcosa dentro di lui agì per congelare quel calore, letteralmente.
Meccanismo di difesa. Non che avesse altra scelta, la sua mente si rifiutava di capire. Voleva solo farla finita con quell'incubo.
Gli occhi tremavano ora, il corpo si irrigidì preso da leggeri spasmi. Le labbra si serrarono in una linea sottile per attutire i gemiti mentre il sudore colava dalla fronte.

Voci. Tutte intorno. Sentiva delle voci.
Il suo corpo era debole, le orecchie percepivano movimenti.

Poi un tocco. O quasi. Aveva percepito il calore della mano che stava per posarsi sulla propria pelle fredda ancor prima che questa potesse averci un vero e proprio contatto. Gli occhi allora si aprirono di colpo. Rossi, più del sangue. Terrorizzati, ma spaventosi al tempo stesso.
E la mano venne bloccata a mezz'aria quando un paio di dita blu si serrarono attorno al suo polso. Loki sollevò appena il busto dalle coperte scattando in avanti e respirando affannosamente mentre teneva ben salda la presa su quell'arto tremante e latteo.
La figura al suo fianco si pietrificò. E forse non stava neanche più respirando. Poi toccò a Loki guardarla spaventato. All'inizio sembrò non capire, la testa girava e tutto appariva confuso. Poi il suo sguardo mutò e la consapevolezza lo assalì. Sciolse la presa guardando con orrore la propria mano, rigirandosela incredulo davanti al viso. Cercò di regolare il respiro, e i battiti ancora troppo veloci, e ciò accadde quando una mano si avvolse calda e delicata attorno alla sua facendogli inaspettatamente acquistare un pò di calore. Spostò lo sguardo su un paio di occhi che lo gardavano umidi e bellissimo.
Poi ancora quella voce che aveva udito nei suoi sogni, chiamava il suo nome.

-Loki.- sussurrò. Per niente spaventata, e Loki si chiese come fosse possibile. Come tanta bellezza potesse ancora guardare il mostro che era, in quel modo.

Schiuse le labbra secche e sfiatò quella che sembrò quasi una supplica tremante -Madre.-

-Sono qui bambino mio. Sono qui.-







NdA:
Mi scuso per l'immenso ritardo, innanzitutto, per eventuali errori nel testo e per non aver risposto alle recensioni c.c mi dispiace moltissimo ma rimedierò domattina. Promesso!
Non so con quanta frequenza aggionerò purtroppo ma cercherò di non sparire per periodi troppo prolungati.
Spero in qualche commento e..alla prossima :*
XOXO
  
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