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Autore: _Giuls17_    06/04/2015    4 recensioni
Katniss e Peeta hanno vinto la guerra e adesso vivono al Dodici, stanno imparando di nuovo a conoscersi e ad amarsi, sanno che ci vorrà del tempo ma finalmente non dovranno più lottare, ma nello stesso tempo, in un luogo sconosciuto, ma in realtà vicino, Tobias scopre un'amara verità: Tris è morta, e tutto il suo mondo con lei.
Un nemico comune, una nuova guerra li faranno incontrare, poichè c'è un Mostro in ognuno di loro, ma solo Tris è stata messa davanti a quella triste realtà.
C2: -Chi sei tu?-
-Il mio nome è Tris. Ti prego non sparare.
C3: -Ti hanno detto il loro nome.-
-Sì, li hanno chiamati Hunger Games.-
C4: Cercò di reprimere l’orrore che provava per se stessa ma non ci riuscì, si odiava per come l’avevano fatta diventare: un mostro.
C6: Ricordo così bene il giorno che ci siamo visti la prima volta, [...], Io non ho dimenticato, Tris.
C8: -Quattro lasciami.-
C10: Scattò in avanti ma prima che potesse afferrarle il corpo sentì un altro ago perforarle la pelle.
C13: -Dove sei stata per tutto questo tempo?- domandò quasi sulla sua bocca.
-Stavo tornando da te.- rispose lei.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tobias scese velocemente della macchina, il cuore gli batteva così forte da farlo stare male ma aveva un brutto presentimento e finché non l’avesse stretta nuovamente tra le sue braccia, non gli sarebbe passato.
Aveva percorso solo pochi metri quando l’aveva vista uscire da quella porta, apparentemente Tris aveva l’aspetto di sempre ma solo dopo pochi secondi si rese conto del sangue che le colava lungo il viso e dei suoi occhi terrorizzati.
Aveva aumentato il passato, ansioso di colmare quella distanza, di poter decretare la fine di quella missione suicida, ma le sue parole lo avevano paralizzato, come se al posto dei piedi avesse avuto il cemento.
 
-Sta per esplodere!-
 
La vide buttarsi a terra, cercò lo stesso di raggiungere ma sentì qualcuno trattenerlo per le braccia, probabilmente Zeke, urlò il suo nome ma pochi secondi dopo vide la porta del bunker esplodere e scoppiò il caos.
 
***
 
Zeke lo lasciò andare dopo pochi attimi, ma Tobias ebbe la sensazione che fossero passate delle ore, nonostante l’esplosione i suoi occhi la stavano ancora guardando: era rimasta a terra, immobile.
Rimase fermo, ignorando i suoni intorno a lui, le urla di sua madre, di Katniss e il rumore delle macchine lì intorno, tutti i suoi sensi si erano concentrati su di lei ed improvvisamente si sbloccò, iniziò a camminare piano, poi aumentò passo e si ritrovò vicino a lei.
Si lasciò cadere e le alzò il viso da terra, era sporco di sangue ma anche di sabbia, la sollevò e la strinse tra le sue braccia.
Sentì il suo respiro, breve ma nonostante tutto regolare, era ancora viva e solo in quel momento anche lui si concesse il lusso di respirare, di far entrare aria nei suoi polmoni.
-Tris.-
Le spostò una ciocca dal viso e la tirò su, la vide aprire gli occhi e decise di riportarla alla macchina per accertarsi delle sue condizioni, mentre attorno a lui la polizia e gli uomini di Panem stavano entrando nel bunker, lui ignorò il suo dovere, sentendo che niente oltre lei avrebbe avuto la stessa importanza.
Katniss arrivò poco dopo con una borraccia d’acqua e lentamente la fecero bere, aveva aperto gli occhi ma non aveva ancora proferito una sola parola.
 
-Tris… Parlami.- sussurrò Tobias, abbassandosi al suo livello per poter leggere in quegli occhi che aveva sempre amato.
-Sono scappati.- rispose, il tono di voce ruvido e spento.
-Dove?-
-Panem, volevano portarmi a Panem.- rispose, senza guardarli negli occhi, come se non fosse ancora lì con loro.
-Ma hanno fatto esplodere il bunker? Come… Un passaggio segreto?- domandò Peeta, intromettendosi nella discussione.
-Sì.-
-Merda, adesso rintracciarli sarà difficile o quasi impossibile, non abbiamo idea di dove sia la loro base e Panem è troppo vasta per lanciare una squadra che setacci il territorio, sarebbe come cercare un ago nel pagliaio!- esclamò Gale, buttando sul tavolo poco distante la sua pistola.
 
Tris osservò quel gesto e dentro di sé sentì una stretta al cuore, doveva farlo o avrebbe messo in pericolo la sua vita di nuovo e sapeva per certo che quella volta non avrebbe ottenuto nessuna redenzione, che quella volta i suoi peccati avrebbero bruciato più del fuoco sulla sua anima martoriata e non poteva permettere che Tobias ne facesse parte.
Fu veloce, nonostante sentisse ancora la testa ronzare per via dell’esplosione e anche del colpo, non si stupì di esserci arrivata tanto facilmente.
Afferrò la pistola, e si girò verso Tobias.
-Tr…-
Lo colpì con il calcio della pistola in testa e lo vide afflosciarsi a terra, lasciò cadere l’arma dopo un breve momento e guardò i suoi amici.
-Io so dov’è l’Arena.-
-Che è successo?!- domandò Evelyn, avvicinandosi a Tobias, steso a terra privo di sensi.
-Lui non viene con noi.- decretò fredda, doveva esserlo o avrebbe permesso al suo cuore di lasciarsi andare ai sensi di colpa e in quel caso si sarebbe distrutta.
-C’era bisogno di colpirlo?-
-Sì o mi avrebbe seguito, avrei preferito evitarlo mi creda, ma non c’è tempo. Loro hanno un vantaggio di almeno un’ora su di noi, dobbiamo prendere gli hovercraft e partire immediatamente.-
-Tris forse avresti dovuto dargli la possibilità di scegliere.-
-Katniss non posso permettere a Tobias di rischiare la sua vita, io voglio che lui abbia la migliore delle occasioni e non sarà partecipando ad una guerra che gliela darò. Lui rimane qua, mi odierà, ma forse capirà anche il motivo per cui l’ho fatto.-
Abbassò lo sguardo per osservarlo e dovette distoglierlo altrettanto velocemente per evitare alle lacrime di uscire dai suoi occhi, lui era la sua debolezza e a Panem non poteva permettersela, o lo avrebbero distrutto pur di arrivare a lei.
-Grazie.- disse Evelyn, alzando il capo di Tobias da terra.
-Per cosa?- domandò, sistemando le armi nella cinta dei pantaloni.
-Per avergli risparmiato questa guerra, per averlo salvato.-
-Io… L’ho fatto perché lo amo, non l’ho fatto per lei.-
-Lo so benissimo.- concluse, guardandola con il suo sguardo freddo e calcolatore.
-Dobbiamo andare.- Gale le posò una mano sulla spalla e si riscosse dai suoi pensieri, il tempo a sua disposizione era scaduto, doveva dire addio.
Prese dal tavolo il tablet che qualcuno prima aveva appoggiato e lo passò ad Evelyn, non sorrise ma sentì il suo cuore accendersi per via di una piccola scintilla che avrebbe chiamato speranza: forse aveva trovato il modo di non farsi odiare da Tobias.
-Lo dia a lui quando si sveglierà.-
-Devo dirgli qualcosa?-
-No, sarò io a farlo al momento giusto.-
Passò una mano tremante sul suo viso, spostando il ciuffo di Tobias dalla fronte, non portava più il taglio degli Abneganti e aveva notato quanto in quel modo gli stessero bene, sorrise, un sorriso amaro, un sorriso che sapeva di nuovo di addio.
-Lei cammina tra di noi, eppure non è una di noi.- disse Evelyn come ultima cosa quando ormai le aveva dato le spalle.
 
Quelle parole le si strinsero intorno al cuore, sentendole così vere, così realiste da farla quasi stare male: rispecchiavano il percorso che negli ultimi anni aveva affrontato.
La redenzione per i suoi peccati, la salvezza per i suoi genitori, lei aveva combattuto come gli altri eppure anche in quei casi non era stata come loro, come se fosse stata sempre al di sopra delle regole.
 
Un’anomalia anche per i Divergenti.
“Siamo state solo questo? Un esperimento riuscito male?”
Spero veramente di no.
 
-Io sono dell’idea che tu abbia fatto la cosa giusta.-
Peeta salì accanto a lei nell’auto che li avrebbe riportati all’hovercraft e le passò un tablet chiuso.
-Non ne sono sicura.- ammise, dopo un po’.
-Hai scelto di non coinvolgerlo, ci vuole coraggio e forza di volontà, per nostra natura siamo egoisti e nonostante sappiamo di poter portare alla morte le persone che amiamo, facciamo di tutto per realizzare i nostri desideri, pur di non restare soli; tu sei l’opposto. Pensi sempre agli altri, ti ho vista davvero poche volte pensare solo a te stessa.-
-Sono gli insegnamenti dei miei genitori, gli Abneganti aiutano gli altri.-
-Non è per questo che lo fai.-
-Per cosa allora?- domandò curiosa.
-Perché tu sei speciale, Tris.- sussurrò, facendole l’occhiolino e voltando lo sguardo verso la strada.
La ragazza rimase in silenzio, sentendo che qualsiasi altra parola sarebbe stata superflua e rendendosi conto che senza Tobias nessuno le avrebbe ricordato la sua umanità e che la sua via sarebbe stata nuovamente, solo, nelle sue mani.
 
“La vedo male.”
 
***
 
Tobias aprì lentamente gli occhi, ed istintivamente si portò la mano alla testa: pulsava forte, così forte che il dolore gli si era irradiato per tutto il corpo.
Spostò lo sguardo, notando alcuni oggetti familiari ma allo stesso tempo estranei e solo dopo pochi attimi notò che stava osservando il suo appartamento.
Si mise seduto sul letto, e sentì il cuore perdere un colpo.
Nonostante il mal di testa, il dolore, sapeva bene che quello era sbagliato, che lei non era con lui, posò i piedi a terra e provò ad alzarsi ma in quel momento la stanza iniziò a girare e dovette sedersi.
-La testa ti fa ancora troppo male, non credo che dovresti alzarti.-
-Lei dov’è?- domandò guardando sua madre.
-In volo, sta andando a Panem.-
-Devo raggiungerla.- sussurrò, poggiando la fronte sulle mani, cercando di farsi forza.
-No, non ci sono più hovercraft, lei ti ha lasciato qui.- disse, senza usare un tono di voce in particolare.
-Cosa?!-
-Tobias è stata Tris a colpirti, non voleva che tu andassi, che rischiassi la tua vita ancora. Ti ha lasciato questo tablet, si farà sentire lei il prima possibile.-
-Io… Non ci posso credere.-
Quel pensiero si fece largo nella sua mente e solo in quel momento ricordò il viso di Tris vicino al suo, la pistola e il colpo in testa, e poi solo il buio; aveva scelto per lui ancora una volta, si era presa il diritto di lasciarlo indietro.
-Tu perché glielo hai permesso?- chiese, senza nascondere la rabbia.
-Perché tu sei mio figlio e non volevo vederti morto in un’altra guerra, ho rispettato la sua scelta di salvarti.-
-Non l’hai mai ascoltata, ed hai deciso di farlo proprio ora?!- sbottò, alzandosi in piedi e recuperando il tablet.
-Sì.- rispose sua madre, uscendo dalla sua camera da letto.
Tobias strinse la mano destra a pugno e cercò di contenersi, aprì il tablet ma non vi trovò niente, nessun messaggio, nessuna nota o chiamata, Tris non si era ancora fatta sentire.
Lo ributtò sul letto e diede un calcio a quest’ultimo, aveva sempre odiato quel suo lato, la sua  ragazza era un leader nato ma sapeva essere anche una stronza colossale e in fondo, non lo aveva mai accettato.
 
-Perché scegli sempre per me?- domandò a se stesso, si sedette nuovamente sul letto.
Non l’avrebbe potuta raggiungere, non aveva i mezzi per poter raggiungere Panem ed ancora una volta si sentì la persona più inutile durante la guerra, ancora una volta aveva permesso che fosse stata a lei a farsi carico delle scelte più dure.
-Se muori come farò?-
Istintivamente si alzò e colpì lo specchio sulla parete di fronte a lui, piegò la mano per colpa del dolore ma non si preoccupò di ripulirla dalle schegge o dal sangue, poiché allo stesso modo stava sanguinando il suo cuore.
 
“Lo sai anche tu cosa succede se lei muore.”
Stavolta muoio anche io.
 
Chiuse gli occhi e si lasciò cadere a terra, nonostante sentisse quel pensiero infelice addentrarsi nel suo cuore il suo vero rammarico era quello di non aver avuto tempo, di aver perso, di nuovo, tempo e che stavolta non avrebbe avuto una terza occasione.
Tris non sarebbe tornata nuovamente dal regno dei morti.
Sentì le guance bagnarsi per colpa delle lacrime e decise di lasciarsi andare a quel sentimento che negli ultimi due anni aveva sopito, lasciandosi andare al dolore.
 
***
 
Katniss si sedette accanto a Tris e le passò una mano sul braccio, la sua amica non aveva parlato per quasi tutto il tragitto e adesso che stavano sorvolando il confine con Panem aveva iniziato a preoccuparsi veramente, ma in fondo sapeva anche il motivo.
Tobias: il centro del suo mondo.
Gli aveva dovuto dire di nuovo addio e lei sapeva bene cosa si provava, si perdeva la voglia di vivere e il proprio cuore veniva svuotato da ogni sentimento, e da tutte le forze.
Rimaneva solo la disperazione.
-Potresti smettere di guardarmi.- disse Tris, alzando lo sguardo.
-Sono preoccupata per te.- ammise, non riuscendo a nascondere i sensi di colpa.
-La scelta è stata la mia, non dovresti sentirti tu in colpa.-
-Lo so ma so come ti senti e non c’è cosa peggiore al mondo.-
-Forse no, hai ragione. Però più di una volta ho messo in pericolo la sia vita, più di una volta mi sono chiesta se lo avessi rivisto il mattino successivo e l’ultima volta è stato lui a non rivedermi; non potevo permettere che succedesse di nuovo, dovevo saperlo al sicuro. Almeno lui.-
-Se stata molto coraggiosa.-
-Sii coraggiosa Tris, me lo disse anche mia madre prima di morire.- allontanò lo sguardo per osservare il panorama fuori dalla finestra.
-Lo sei sempre stata, Tris, non dubitarne mai.-
-Quando arriveremo a Panem?-
-Tra poche ore, andremo subito dalla Paylor e tu le mostrerai le coordinate dell’Arena e poi…-
-Poi andiamo e li ammazziamo a tutti.- asserì tranquilla.
-Già.-
Katniss si alzò lasciandola di nuovo sola, sentendo che non avrebbe potuto fare niente per quella Tris, capendo che aveva uscito di nuovo le sue cinquanta sfumature per difendersi dal dolore, che in quel momento la sua amica era una macchina da combattimento e niente e nessuno l’avrebbe fermata.





∞Angolo dell'Autrice: Buona Pasqua a tutti ♥  
Mi dispiace veramente di non essere riuscita ad aggiornare ieri, ciò provato veramente ma purtroppo fra una cosa a e l'altra sono tornata a casa davvero tardi e mi è stato impossibile :/
Spero di farmi perdonare con questo capitolo, adesso Tris ha scelto: Tobias non andrà con lui. Voi cosa ne pensate? In questo momento viene fuori il suo lato martire, per certi punti di vista ma dall'altro io vedo una ragazza innamorata che vuole solo proteggere le persone che ama.
Ma la scelta di abbandonare Tobias, cosa comporterà per lei? Per la sua umanità? Katniss ha un brutto presentimento, ma lo scopriremo Mercoledi :)
Grazie come sempre per il vostro affetto, la costanza e la passione che mettete nelle recensioni e per tutte le altre perspne che leggono o l'hanno inserita nelle varie sezioni, va un grazie altrettanto importante: Anche voi mi aiutate molto ♥ 
Spoiler:


-Cos’è stato?-
-Il tablet.- sussurrò, correndo nella sua stanza, col cuore in mano per l’ansia.

 
   
 
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