8. Sing for absolution
[NanaRen]
C’era
sempre la neve in quel periodo dell’anno.
Scendeva
a fiocchi grossi come mandarini e si attaccava alla strade, accumulandosi e
compattandosi fino a ricoprire ogni margine della città, dai tetti alle strade,
rese impraticabili dalla lenta avanzata della neve.
Nana
pensava che la neve avesse un momento magico ed era quando scendeva; quando
diventava regina di ogni cosa, si impossessava dello spazio, degli occhi e del
cuore degli uomini, li rapiva in un dolce limbo che poteva dissolversi nel
momento in cui tutto si rituffava nel quotidiano e nel banale.
Era
seduta sul terrazzo proprio per non perdersi quell’attimo: si sentiva
intorpidita e gelida, aveva gli occhi lucidi per il freddo pungente e gli
stivaloni bagnati dai fiocchi che si scioglievano a contatto con il cuoio.
Ma
respirava come spesso non le capitava; il freddo le sbloccava i polmoni e le
placava il mal di testa, causato da qualche birra di troppo.
La
neve, indifferente, cadeva e cadeva e appesantiva le chiome degli alberi,
piegandoli senza spezzarli. Con dolcezza. Tuttavia, prepotentemente le rubava
un sorriso accennato, la tristezza, la durezza, sciogliendo le sue
preoccupazioni con chissà quale calore. Lo stesso effetto della voce di Ren,
accanto a lei.
La
radio era posizionata sulla destra e non tra di loro. «Niente barriere, oggi» aveva sorriso Ren, misterioso, sedendole
accanto senza altri commenti inutili.
Dalle
casse usciva una vecchia canzone dei Nirvana e la voce strascicata di Kurt Cobain, scivolosa come la chitarra, si sovrapponeva al
canticchiare lento e sommesso di Ren, che teneva il naso rosso e ghiacciato per
aria, gli occhi chiusi.
La
sua postura era fissa e immobile e Nana si era chiesta più volte se non si
fosse congelato, ma poi prendeva coscienza che quel sibilo nelle orecchie non
era il suono della neve, ma la voce di Ren. Allora spostava gli occhi dalla
neve sulle sue labbra, che si muovevano appena, accennando un sorriso.
Nana
cominciava a non sentire più le punta delle dita e rabbrividiva; Ren, al
contrario, non pareva assolutamente subire il freddo, nonostante fosse a petto
nudo sotto la solita giacca di pelle rovinata.
Nana
gli invidiava il distacco dalla realtà, la simbiosi che aveva con la neve:
diventava silenzioso, invadente, e la sua presenza le rubava il fiato e il
riso, riscaldandola.
Inconsciamente
alzò la mano e la posò sul suo torace, sfiorandolo con le dita gelide. Ren
socchiuse gli occhi – neri, non
bianchi come aveva immaginato – e li puntò su di lei, con quell’aria bonaria
che gli aveva fatto guadagnare il titolo di sex-symbol
al liceo e che Nana non aveva mai amato troppo.
«Hai
le labbra viola.» Le disse distrattamente.
Nana
sentì le guance scottare, ma avvicinò l’altra mano al viso di Ren, anche se
sapeva bene che il calore che le nasceva toccandolo era illusorio.
«E
chissene frega!» sbottò, acida, avvicinandosi
impercettibilmente al suo corpo.
Ren
rise, allora, e la prese tra le braccia, portandosela al petto come se non
pesasse niente, facendola volare come un fiocco di neve.
Le
baciò le labbra – sapeva di birra e sigaretta – e fece vibrare nella gola il
suo stesso riso, in uno scambio di voci particolare, che la spiazzò
completamente.
«Andiamo
dentro o moriremo assiderati!» commentò Ren, infine, allontanandosi da lei
mentre ridacchiava ancora, piano, portandosela in braccio dentro
all’appartamento caldo.
Nana
fece una smorfia, fissando dalla sua spalla la neve fuori dalla finestra,
odiando Ren per aver interrotto quel piccolo attimo d’infinito, dove “domani” è
una parola sconosciuta.
Si
sentì improvvisamente impaurita; il giorno dopo, fissando dal letto la
finestra, ascoltando distrattamente il respiro pesante di Ren, capì il perché.
La
neve era ormai di tutti e non più dei suoi occhi soltanto; e chissà se il suo
cuore si trovava in uno di quei mucchi.
Lips are turning blue
A
kiss that can't renew
[…]
Tiptoe to your room
A starlight in the gloom
I only dream of you
And you never knew
Sing for absolution
Sing for
absolution, Muse
[625
Parole]
________
Sì,
signori, con questa flash-fic ho vinto il concorso su Nana indetto da Ladyshadow. :)
Nonostante
la coppia, sono soddisfatta della flash, ho voluto dare una visione un po’ mia
alla neve, diversa dal solito concetto di purezza.
Ed
è un po’ autobiografica; le ho pensate, queste cose, proprio durante la prima
nevicata dell’anno! *_*
Volevo
ringraziare Tya e Kay per il supporto che hanno dato
alla flash, per i loro pareri e le piccole sbavature che aveva, ora sistemate.
GRAZIE RAGA! *_*
Complimenti
alle altre partecipanti del concorso.
E,
infine, AUGURI DI BUON NATALE A TUTTE LE
LETTRICI/LETTORI DI QUESTA RACCOLTA!
Buone
feste. <3
Kaho