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Autore: laurapalmer_    06/04/2015    4 recensioni
"E' quando sei convinto di poter stare in piedi, o di esserlo, che possono passare gli tsunami senza che tu faccia la minima piega."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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venti

amati








- Facciamo un patto.
- Di che tipo? - chiede Luke, studiando attentamente lo scaffale degli alcolici.
I suoi genitori sono a Glasgow per l'intero weekend e ne approfittano per una cena tutti insieme, dopo quelli che sembrano secoli.
- Prova a smettere di fumare. Solo per stasera.
- Tu sei fuori - sorride lui, alzando lo sguardo per guardare Lia negli occhi - Stasera fumeranno tutti, non puoi chiedermi una cosa del genere. Senza contare che fumerai anche tu.
- Se tu non fumi, non lo faccio nemmeno io.
Luke scuote la testa: - Io ti adoro, Lia, giuro, ma scordatelo.
Lei batte un piede per terra, ma ha le labbra curvate all'insù, sinceramente divertita.
Le piace passare il tempo con Luke, anche se questo significa trascurare leggermente Zara, che esce di casa sempre più spesso e torna sempre più tardi.
- Mi piacerebbe andare a Barcellona. A settembre.
- A settembre?
Lia annuisce, sorridendo come una bambina. Felice. Luke non ci crede nemmeno, a dire la verità, di essere a venti centimetri circa dalla persona che aspetta da quando si è reso conto che le ragazze non sono il nemico da combattere.
- A settembre. C'è andata una mia amica, l'anno scorso. Ha detto che è la città più bella del mondo e sai cosa? Potremmo andarci insieme, in tenda! Tequila, mare e Gaudì.
- Gaudì non mi piace molto, però - e ridacchia.
- Sai che è morto investito da un tram? Pensavano che fosse un semplice barbone e per qualche giorno nessuno si è accorto di cosa fosse davvero successo. Era un pazzo, pensava di essere stato investito da Dio di una missione speciale e la sagrada Familia...
- E' stata costruita con l'elemosina dei fedeli - la anticipa lui, optando alla fine per una bottiglia di Jack Daniel's.
- Allora lo conosci anche tu!
- Sono figlio di un architetto, amore - poi si avvicina all'improvviso, cingendole le spalle magre con il braccio, coperto dalla felpa nera che indossa da questa mattina.
Sarebbe un ipocrita, se non ammettesse che il futuro lo spaventa fottutamente. Da una parte non è nemmeno giusto, perché è arrivato al punto di volere stabilità, qualcuno che c'è e che non si vergogna di amarlo senza freni, qualcuno in grado di correre da lui a notte inoltrata e dal quale correre, un appiglio, uno svago e un impegno, qualcuno a cui poter raccontare qualsiasi cosa, le più insignificanti e le più imbarazzanti.
Qualcuno che ormai ha il viso di Lia, che tra tre mesi sarà di nuovo in Italia, e se c'è una cosa che Luke crede di aver imparato davvero bene, nella sua vita, è che le cose belle non sono destinate a durare.
Ma proprio mai.


Danie infila senza prestare la dovuta attenzione le chiavi nel buco della serratura.
- Sei sicura? - le chiede Franciscus, tra un bacio e l'altro, le mani che stringono possessivamente i fianchi magri di lei.
La bionda annuisce, facendo finalmente scattare la serratura: - I genitori di Luke non ci sono e lui è al supermercato.
- A che ora arrivano gli altri?
La porta si richiude alle loro spalle, nascondendoli alla vista.
Oggi Franciscus ha legato i lunghi dreads in una coda e indossa una camicia a fiori che, inevitabilmente, finisce per terra nel giro di pochi minuti.
- Lo fate spesso, di rubare casa agli Hemmings?
- Per me è la prima volta - ridacchia Danie contro le labbra del suo nuovo fidanzato.
- Mh, potrei sentirmi importante - biascica, un secondo prima che tutte le parole passino in secondo piano, sovrastate dalla grandezza di quello che stanno facendo.
Danie è piuttosto sicura che il suo problema sia questo: ingigantire tutto, fino allo spasmo, fino a fare scoppiare ogni cosa, per poi doverne raccogliere i cocci.
Il punto è che ora non ha paura di dover ricomporre il suo amore enorme, perché è certa che ogni cosa debba finire, ma Franciscus è l'eccezione che conferma la regola, è troppo bello per andarsene.
Lo osserva, nudo di ogni vestito e di ogni parola, e il respiro le si mozza in gola, che non ci crede sia arrivato anche il suo turno.
Ha solo una grandissima voglia di baciarlo e di essere sua per tutto il tempo possibile; se questo è quello che Calum prova quando vede Zara, quello che non riesce a spiegare nonostante ci abbia provato, allora Danie può perfettamente capire tutti i pugni al muro e le parolacce urlate tra le quattro mura della sua camera.
- Sei bellissima, Danie - sorride Franciscus, baciandole il petto con riguardo.
Lei si sente voluta bene e non può fare a meno di accarezzargli desiderosa la schiena ampia.
Probabilmente quello per Michael non è mai stato amore, perché i sentimenti per lui non l'hanno mai fatta stare bene ed è tutto talmente diverso che Danie si sente di rinnegare il passato e ritrattare le sue posizioni precedenti.
Franciscus, se se ne accorge, non lo dà a vedere: continua a coccolarla, accarezzandola con tutto l'amore che crede si meriti.
Si vogliono fino alle 7 pm, quando Luke e Lia rientrano a casa.
E' poi il turno di Ashton e Zara, Nina, Calum e alla fine Michael. Danie si autoconvince di non provare nulla.


Calum è sdraiato sul divano nero di casa Hemmings, un baccio dietro la nuca e una lattina di birra nella mano sinistra, mentre fa saettare lo sguardo a destra e sinistra, nel tentativo di nonn farsi sfuggire nemmeno il più piccolo movimento di Zara.
Stasera lei indossa un paio di jeans e una canottiera nera che lui è certo abbiano comprato insieme.
Gli avevano detto che, con qualcosa da bere e da fumare, l'avrebbe dimenticata, ma tutto quello che sta ottenendo è l'esatto niente.
Se potesse, si strapperebbe il cuore dal petto, perché se c'è una persona a 'sto mondo che si merita un po' di serenità, quello è lui e di questo ne è fermamente convinto.
Zara scoppia in una risata cristallina, arricciando il naso e coprendo la bocca con una mano, lasciandosi un po' cadere verso destra, fino a ritrovarsi completamente spalmata su Lia, che ride anche lei.
Calum la osserva, gli occhi socchiusi e un'infinità di parole che premono per uscire. Sono poi forse le 11 pm, quando si alza dal divano, con uno scatto agile, e fissa intensamente Zara negli occhi.
Nessuno dei due intende abbassare lo sguardo e, anche se gli altri continuano tranquillamente a chiacchierare (urlare, per quanto riguarda Danie), è come se il tempo si fosse fermato.
- Possiamo parlare?
Nina ride a una battuta di Luke, nessuno li sta ascoltando.
Zara fa cenno di sì con il capo, lasciando che Calum si alzi per poi seguirlo in cucina.
- Cosa devi dirmi?
Calum sgrana gli occhi, sentendo già le mani che tremano: - Io? Tu hai smesso di parlarmi da un giorno all'altro! E non... Non credo che sia per quella cosa che ti ho detto quando abbiamo litigato.
- Ti fa schifo ripetere quella cosa che hai detto? - lo scimmiotta lei, già ferita. Mette a tacere la vocina che, da dentro, le sussurra di non farsi strane idee, che Calum in realtà non la ama, che l'ha detto solo perché era fatto, ubriaco, disperato, e imbastisce l'espressione più fredda che le riesce.
- Dovevamo uscire e tu mi hai scaricato con un messaggio del cazzo! E poi sei sparita, mi hai evitato nei corridoi e non sei venuta a vedere la partita e io...
- Tu allora sei andato da Danie a fare la vittima, a dirle che sono una stronza e che non ti voglio più soltanto perché hai sparato due cazzate e mi hai detto che mi ami. Che mi ami, Cristo, Calum!
- Sai che lo penso.
- Come faccio a saperlo? Dici di amarmi e io non sono nulla della tua vita.
Calum boccheggia per un secondo, preso in contropiede. E, sì, Zara non sa nulla di lui, alla fine, ma pensava che non le interessasse.
- Tu... - continua lei, la voce rotta - Sembra che tu sappia qualsiasi cosa di me, persino il tatuaggio che volevo fare e cosa mangio al MacDonald's di solito e ti giuro che non so come cazzo sia possibile... Ma io non ho idea di che cosa voglia dire la metà delle cose che fai. Hai... Hai detto a Danie che ti piacerebbe avere un pub tuo, quando saremo grandi. Io non lo sapevo, lei sì. E...
Calum la guarda, incapace di dire qualsiasi cosa, anche la più piccola ed insignificante. Ha un peso sul petto e ogni respiro gli costa una fatica immane, come se avesse milioni di aghi conficcati nei polmoni, e intanto Zara gli sembra bellissima, tanto che vorrebbe piangere.
- E hai provato un cartone, alla festa di Joy Buster - Zara sputa le ultime parole con una tale difficoltà che non sembra nemmeno lei - Non... Non voglio dirti che fa male e che è una merda, perché lo so che odi chi ti dice cosa fare, ma gli altri lo sapevano e io... io no.
- Non volevo - tenta lui, azzardandosi.
- No, Calum, tu volevi. Volevi lasciarmi fuori da questa storia, per motivi di cui non me ne fotte nulla, e questo non è amore... L'amore è condivisione e...
- E' cercare di proteggerti ed è l'unico modo che ho per amarti.
Zara alza lo sguardo, accarezzandosi un braccio pallido. I capelli verdi le contornano il viso dalle linee morbide, gli occhi neri che spiccano come liquirizie sul suo incarnato.
Tra tutte le cose che potrebbe fare, sceglie di sorridergli. Poi tornano dagli altri, che è ora di accontentarsi.















NdA: Ciao a tuuutte :)
Mi scuso per il ritardo vergognoso, ma tra una balla e l'altra (sì, terza prova, sto parlando con te), non ho avuto un solo momento libero per scrivere.
Per inciso, il capitolo mi fa anche particolarmente cagare, a parte l'ultima parte, ma so che tanto non verrebbe nulla di migliore, se lo riscrivessi da capo come vorrei, quindi...
Ma bando alle ciance, abbiamo qui Luke e Lia che poveri cisni sono già segnati dall'inizio, cosa che blocca decisamente Luke, che altrimenti sarebbe molto più lanciato!
Danie e Franciscus sono ufficialmente una coppietta e... Chiara, perdonami ahahah
Infine, Calum e Zara sembrano finalmente venirsi incontro, gettando le basi per una relazione che era anche ora si stabilizzasse (SIAMO AL VENTESIMO CAPITOLO, non so se mi spiego ahah)
E nulla, volevo ringraziarvi davvero moltissimo, perché mi seguite tutte con un entusiasmo che io non mi spoego ancora, nonostante sia quasi un anno che scrivo qui.
Siete speciali, dalla prima all'ultima.
Un abbraccio! :*

Eleonora


  
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