Capitolo
2
Scontro
tra demoni
-Matatabi,
sai chi è quel ragazzo? –chiese la bionda davanti
al demone.
-Si,
ma non te lo dico-rispose il demone.
-Mi dici
almeno se è una forza portante? –chiese la forza
portante.
-Rispondere
a questa domanda è più difficile:
In un certo senso si, in un altro no-rispose il demone
confondendo la sua
interlocutrice.
Dopo pochi
istanti si ritrovò fuori dal suo subconscio.
Intanto B
stava dinanzi all’ottacoda.
-Chi
è il
ragazzino? Rispondi o faccio un casino-minacciò.
-Non
ti deve preoccupare chi è, è un amico-rispose
il cercoterio.
-Come fa ad
essere un amico se non lo conosco ed è più
giovane di me? –chiese B.
-Lo
conosco io e le apparenze ingannano-rispose
il cercoterio-E ora puoi andare dato che
non ti dirò più nulla su di lui-concluse.
Anche la
seconda forza portante uscì dal suo subconscio senza
informazioni rilevanti.
-Allora?!
–chiese A.
I due
scossero la testa in segno di diniego.
-Non
vogliono dire niente-disse Yukito per entrambi.
A in preda
alla rabbia ruppe la scrivania.
-Si
calmi-affermò l’assistente del kage a
quest’ultimo.
-Voglio un
rapporto su cosa è successo e su di lui-ordinò il
Raikage.
-Si,
signore-disse la ragazza.
Subito dopo
raccontò cos’era successo ai suoi tre
interlocutori.
Una volta
che ebbe finito di raccontare gli altri tre riflettevano su
ciò che avevano
appena sentito.
-B, tu
Darui, C e Yukito proseguirete la missione di quest’ultima
insieme e B, tu
sarai il capogruppo-decretò il Raikage.
-il Villaggio
del Raggio nel Paese dell’Estate, davvero un posto piacevole
per le
vacanze-rispose B.
-Il Raykage ha
un documento che dobbiamo ricevere al più presto
possibile-affermò l’assistente
del kage con pacatezza.
-Se rivedete
quel tipo portatelo a qualsiasi costo qui-ordinò A.
-Si, Quarto
Raikage-disse la forza portante del bicoda.
-Si,
fratellone-disse la forza portante dell’ottacoda.
Detto questo
le due forze portanti se ne andarono a cercare i due compagni per la
missione.
-Che
noia-rispose Darui sbuffando una volta sentita la proposta.
Nonostante
ciò prese comunque la sua spada e il suo armamentario.
Invece C si
limitò ad annuire.
Subito dopo
i quattro si diressero verso il Paese dell’Estate, ma vennero
interrotti nel
loro viaggio dagli stessi tizzi che avevano quasi catturato Yukito, la
ragazza
si mise subito in guardia, poco dopo imitata dagli altri tre.
-Non ho
ancora …-disse Hidan prima di venir interrotto da quattro
Kurama che
conficcarono un kunai a testa nel terreno formando una zona romboidale
che
divideva i due di Alba dai quattro della Nuvola.
Un quinto
Kurama conficcò un kunai al centro esatto della figura e
tutti e cinque unirono
le mani per poi recitare il nome della tecnica con tono tombale.
-Sigillo
a Zona: Contenimento a Cinque-detto
questo da ogni kunai partì un raggio azzurro che
formò un solido dalla base
romboidale e alto diverse centinaia di metri di un materiale azzurro
simile al
chakra e semi-trasparente, chiuso in ogni lato.
Un ghigno
deformò
il viso di Kurama e le quattro copie all’esterno esplosero.
-Avanti,
fatevi sotto-
Hidan,
credendo di essere più forte, scattò verso
l’Uzumaki tentando inutilmente di
colpirlo con la sua falce venendo colpito da un calcio da Kurama e
allontanato.
Il
Jashinista lanciò la sua falce manovrandola con il cavo di
ferro ottenendo un
risultato peggiore di prima.
Infatti il
bersaglio non solo aveva schivato la falce, ma aveva anche utilizzato
la
tecnica del Drago di Fuoco indirizzandolo attraverso il cavo di metallo
riuscendo a colpire l’albino.
Il rosso si
stava davvero stancando di trattenersi e ciò veniva visto
anche dal avversario
con la maggior esperienza.
Hidan non
aveva la minima possibilità.
-Hidan,
levati di torno. Non sei alla sua altezza-
-Che stai
dicendo, Kakuzu? –chiese iracondo.
-Ho detto
che ti devi levare di torno, ora-
-Se vuoi ti
do una mano io. Arte del Fuoco: Prigione
Infuocata-Kurama creò un clone che andò
davanti a Hidan e lo imprigionò in
una sfera di fuoco, una tecnica che aveva creato personalmente
ispirandosi alla
Prigione Acquatica.
Kakuzu
guardò sorpreso l’avversario che si rivolse
direttamente a lui mettendosi in
guardia.
Il nukenin,
una volta tolto il mantello, fece uscire dal suo corpo le quattro
maschere con
dei filamenti neri che formarono quattro esseri che si diressero
minacciosi
verso Kurama.
Quest’ultimo
rimase impassibile e trapassò la maschera della figura con
la maschera bianca
con dei segni blu con una Falce Fiammante.
Subito dopo
sia la maschera che l’essere si fusero sotto lo sguardo di
Kakuzu che ritirò le
altre tre maschere.
A quel punto
cominciò a fare dei sigilli con le mani e la maschera rossa
aprì la bocca per
poi lanciare una fiammata verso l’Uzumaki che non fece la
minima piega.
-Arte
del Fuoco: Tecnica della Palla di
Fuoco Suprema-detto questo lanciò
un’enorme palla di fuoco contro la
fiammata avversaria che riuscì ben presto a battere
l’essere che venne
investito dalla fiammata per poi incenerirsi insieme alla maschera.
Kakuzu era
sempre più stupito dall’avversario e
quest’ultimo ancora non aveva mostrato
nulla.
Senza il minimo
indugio le sue maschere si riunirono a lui e
subì un cambiamento notevole.
Le braccia si
divisero dal resto del corpo con dei filamenti
neri che li collegavano mentre dei filamenti uscirono dalla sua bocca e
dalla
sua schiena creando una criniera in cui c’erano le due
maschere.
Kurama non fece
una piega comportandosi da perfetto Uchiha che
non era e attaccò con una tecnica particolare.
Kurama
cominciò ad impastare il chakra sia nella mano destra
che nella mano sinistra e lo compresse formando due sfere di chakra
compresso e
rotante.
-Doppio
Rasengan-affermò
prima di sparire in un lampo rosso apparendo nei pressi del sigillo
impresso
sull’avversario e centrandolo in pieno sulla maschera con i
segni gialli e sul
petto facendolo scontrare con la barriera e distruggendo la maschera.
-Questa
è la fine-disse prima di aprire le prime quattro
porte del chakra e di attivare il manto di chakra con due code e delle
orecchie
da volpe.
Subito dopo
concentrò il chakra nella mano destra e trasformò
le sue code in mani con cui condensò il chakra in una sfera
che divenne prima
rossa per poi divenire azzurra.
-Arte
del Fuoco:
NovaRasengan-
Subito dopo si
espanse in maniera estrema e Kurama avrebbe
colpito in pieno Kakuzu se Hidan non si fosse liberato dalla tecnica
con
moltissime ustioni e non si fosse preso il colpo in pieno.
Appena il colpo
lo colpì venne spinto contro la barriera, la
sfera azzurra che premeva contro il suo petto si espanse in maniera
estrema e
si sentì carbonizzare non riuscendo a non emettere un urlo
strozzato.
Quando
l’attacco finì il malcapitato presentava ustioni
su
tutto il corpo e il petto era completamente bruciato tanto che anche le
costole
erano annerite, Hidan cadde a terra con un tonfo secco.
Era vivo,
ovviamente, comunque non riusciva a muoversi, come
effetto secondario della tecnica di Kurama il suo sangue era quasi
completamente evaporato e non riusciva più a muoversi.
Kakuzu aveva
capito di aver trovato un avversario che
semplicemente era impossibile da battere per loro e stava pensando alla
taglia
che un avversario del genere poteva avere e gli vennero i brividi solo
ad
immaginare di possedere tanti soldi.
Prima di poter
colpire o anche solo far qualcosa venne
colpito da un calcio sotto il mento che lo fece alzare di diversi metri
per poi
subire l’assalto di due copie dell’avversario e
dopo poco tempo venne buttato
in terra dalle due copie mentre questi gli appariva davanti con un
Rasengan per
mano mentre le sue code distruggevano l’ultima maschera e
l’attacco colpì in
pieno petto e le due copie lo bloccavano a terra con i piedi.
Fatto questo
Kakuzu sputò un rivolo di sangue mentre Kurama
si avvicinava ad Hidan che non accennava a muoversi se non scrutare
negli occhi
l’avversario che era senz’altro superiore a loro
due.
Mentre faceva
queste considerazioni Hidan non si trattenne
dall’imprecare e lanciare maledizioni a Kurama.
Tuttavia Kurama
venne rallentato dall’ultimo tentativo di
Kakuzu che si lanciò contro di lui con
l’intenzione di ucciderlo o almeno
ferirlo.
Mera illusione.
-Arte
del Legno: Drago
di Legno-sibilò il demone.
Detto questo dal
terreno spuntò un enorme drago di legno che
conficcò le proprie zanne nel corpo
dell’avversario trapassandone le carni per
poi atterrarlo al suolo.
Subito dopo si
concentrò nello stupore generale sull’ultimo
avversario.
Una volta che i
loro sguardi si incrociarono lo bloccò in un
illusione forte abbastanza da competere con lo Tsukuiomi di Itachi
Uchiha.
Hidan si trovava
nel buio più assoluto e nel silenzio più
assordante in cui fosse mai stato.
L’unica
cosa visibile era un enorme figura simile ad una
volpe con dieci code e una pupilla a croce con un iride rossa sulla cui
testa
c’era Kurama, ma con degli occhi particolari.
Erano simili e
diversi ad Itachi: invece che tre le tomoe
erano quattro, invece che rossa l’iride era nera, invece che
nere le tomoe e la
pupilla erano rosse.
La luce
proveniva da dietro di loro dava ad Hidan
l’impressione di trovarsi davanti ad una divinità,
cosa che non era neanche
così lontana dalla verità.
I capelli del
ninja non erano rossi, ma argentei.
-Hahahaha
e così questo
misero umano è entrato dentro la nostra mente. Ce
l’hai portato te vero? –chiese
una voce profonda appartenente al demone.
-E’
tutto tuo-
Una fiammata
investì Hidan, successivamente venne investito
prima da fulmini, poi da una folata di vento freddo e, infine, da una
tempesta
di lame di vento che lo ferì in maniera gravissima in
moltissimi posti.
Se credeva che
fosse finita si dovette ricredere appena delle
fiamme nere si accesero dalle sue ferite e cominciarono a consumarlo
con una
velocità allucinante finche di lui non rimase altro che un
corpo
semi-carbonizzato e le sue urla, mentre sentiva una risata
agghiacciante dal
demone e il commento freddo dell’altro.
-Sbrigati a
finirlo, ho da fare-
Il demone
sbuffò dopodiché si accinse a finire il
divertente
passatempo.
Si
avvicinò spalancando la bocca e lo ingoiò intero.
Hidan
sentì un tale dolore da desiderare per la prima volta
di morire, non gli importava in che modo.
Prima della fine
dell’illusione sentì una frase provenire
dall’Uzumaki.
-Me ne dovresti
essere grato, ti ho liberato dell’illusione
di credere in Jashin quando non esiste nessun dio all’infuori
di una persona-disse
Kurama.
Una volta che la
tortura psicologica finì, Hidan svenne di
botto.
La barriera di
chakra scomparve e Zetsu portò via i due prima
che Kurama li potesse uccidere e fargli fare la stessa fine, al momento
aveva
più paura della forza portante che di Pain.
I quattro erano
ammutoliti dinanzi a tanta potenza combinata
con un’abilità innata ritenuta leggendaria ed
estinta dalla morte del Primo
Hokage.
Kurama
ritirò il manto di chakra e chiuse le quattro porte
precedentemente aperte cominciando ad ansimare in modo grave, dopotutto
aveva
sempre dei sigilli molto potenti che limitavano tremendamente i suoi
poteri.
Dopo pochi
istanti venne raggiunto dalle due forze portanti
della nuvola.
-Come hai fatto
ad usare l’arte del legno? –chiese Yukito
Nii.
-Ti piacerebbe
saperlo, vero? –chiese divertito e ironico
Kurama.
-Sei una forza portante? –chiese ancora la ragazza.
-No-rispose
solamente.
-Allora come...?
–chiese di rimando la ragazza venendo
interrotta dal ragazzo.
-Semplice, in un
certo senso sono io stesso il demone-rispose
abbassando la cerniera della maglia nera e alzando la maglia sotto per
mostrare
l’assenza di un sigillo nell’ombelico.
-Che significa?
–chiese B.
-Devi venire con
noi-disse Darui.
Kurama lo
guardò con un ghigno e dopo essersi riassettato la
maglia, con un leggero dispiacere da parte di Yukito, chiese con tono
divertito.
-Altrimenti?
–
-Altrimenti ti
attaccheremo-rispose C con tono esitante.
-Va bene, vi
aspetto-accettò la sfida Kurama.
Senza aspettare
un solo istante Killer B cambiò di posto con
l’Ottacoda che acconsentì solo perché
voleva una sfida come ai vecchi tempi
contro Kurama che era pari in combattimento al fratellone.
Stessa cosa fece
Yukito e in questo modo Kurama si ritrovò a
combattere allo stesso tempo contro Mata e Otto, senz’altro
uno scontro duro
per cui iniziò subito a dare il meglio che poteva,
aprì le prime quattro porte
del chakra e veniva circondato dal manto di chakra con tre code che
velocemente
aumentarono fino a quattro in cui diventò una versione in
miniatura di quattro
code della Volpe a Nove Code.
La situazione
preoccupò non poco i due ninja che non erano
forze portanti.
-Vi conviene
allontanarvi se ci tenete alla pelle- parlò il
demone volpe dalla pelle incandescente e con gli occhi luminosi come
due fari
mentre spuntava una quinta coda e la pressione del chakra aumentava.
Subito il demone
gatto cominciò ad ammassare sfere blu e
rosse in un’enorme sfera viola che poi lanciò
addosso al mezzo-demone.
Quest’ultimo
non si preoccupò più di tanto e congiungendo le
code lanciò la sfera verso l’alto mentre Kurama
aveva l’assoluto controllo di
se.
Una sesta coda
si sviluppò mentre subiva un’ulteriore
metamorfosi ovvero si sviluppava un esoscheletro di volpe intorno al
demone e
ammassava sfere blu e rosse in una sfera prima viola e poi nera che
rimpicciolì
per poi ingoiarla e trasformava le code in teste di volpe per poi
scagliare un
colpo da ognuna di esse.
L’Ottacoda
lanciò dell’inchiostro che si scontrò
con le sfere
di energia esplodendo con esse.
Matatabi
cercò lo scontro diretto attaccando con le zampe di
fuoco cosa bloccata da due code del demone che avevano preso la forma
delle
zampe della Volpe a Nove Code che bloccarono quelle del demone gatto.
Subito dopo
anche Otto cercò lo scontro diretto però si vide
sparire il mezzo-demone in un lampo rosso apparendogli vicino ad una
spalla per
poi colpirlo con una sua zampa ingrandita in pieno volto.
Appena il demone
polpo si rialzò gli lanciò contro
dell’inchiostro che lui contrastò con una fiammata.
Subito dopo
creò un Rasengan che abbatte sul demone gatto.
Esso si
rialzò quasi subito creando un'altra Teriosfera e
stessa cosa fece il demone polpo e le lanciarono sul mezzo-demone che
senza
fare una piega trasformò le sue code in delle enormi zampe
del demone volpe che
afferrarono le sfere e le rilancianciò verso il cielo.
I due tornarono
normali poiché era inutile cercare di
competere contro il suo immenso potere e stessa cosa fece lui che
appena chiuse
le porte e ritirò le code cominciò a tossire
sangue in modo abbastanza violento
mentre lanciava maledizioni a chi gli aveva imposto il secondo sigillo.
Subito i due
demoni e Yukito si preoccuparono per lui anche
se la ragazza cercava di controllarsi.
Intanto il
ragazzo aveva smesso di tossire e stava cercando
di regolare il battito cardiaco alterato sia dalle porte del chakra che
dalla
quantità di code di chakra.
La forza
portante si avvicinò al ragazzo con un sorriso
vittorioso.
-Mi sa che non
hai molta scelta-
-Sicura?
–rispose questi per poi sparire nel nulla e
riapparire istantaneamente alle spalle della ragazza.
-Ho molti assi
nella manica, ricordatelo-le sussurrò
nell’orecchio.
Dopodiché
si allontanò da lei e diede il suo consenso.
-D’accordo,
verrò con voi…Ad una condizione-
-Ovvero-chiese
Yukito a cui sembrava che la condizione
premesse più degli altri.
-Voi dovete
andare nel Villaggio del Raggio, una semplice
deviazione di poco più di un’ora per salutare una
persona che ha un oggetto che
mi appartiene e recuperarlo-
-Fattibile-mormorò
C.
Subito dopo
Darui evocò un piccolo falco a cui dette il
messaggio che portò in poco tempo al Raikage per poi
ripartire verso il loro
obbiettivo, il Villaggio nascosto del Raggio.
CONTINUA…
Angolo
dell’Autore
Eccoci con il
secondo capitolo. Per prima cosa ringrazio le
persone che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e
che
hanno recensito il capitolo 1. Per eventuali domande o opinioni
c’è l’opzione
commenta apposta quindi non siate timidi nessuna volpe a dieci code vi
mangerà (se
mi ricordo di dargli da mangiare). Alla prossima con il terzo capitolo.