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Autore: Lidia00love    08/04/2015    1 recensioni
Lily Wright è una giovane ragazza di quindici anni che sta passando un ottima estate di divertimento inisieme ai suoi amici, alla famiglia e...le sue vittime paranormali. Lei e la sua famiglia sono cacciatori di ogni genere di creature oscure, demnoni e vampiri che imbrattano il loro suolo di sangue e dolore, ma lei è la prescelta colei che porterà lo scompiglio nel mondo demoniaco e una nuova era nel loro mondo, giudando i cacciatori...ma le cose si complicheranno con l'arrivo di un clan di vampiri, le creature più temute dai cacciatori,guidate da Peter Gavis l'unico vampiro che è riuscito ad uccidere più cacciatori fra cui i prescelti, cosa succederà quando una cacciatrice e un vampiro che non temono niente si scontreranno l'uno con l'altro, e cosa succederà se saranno troppo vicini per resistere alla loro attrazione fatale?
Storia romantica, comica, d'azione e sexy...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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PREMESSA

Mia madre, quando ero piccola mi addormentava raccontandomi storie dove principi buoni sconfiggevano mostri cattivi, mi ha sempre descritto la vita delle persone buone che abitano in questo mondo, come vivevano, quello che facevano, chi amavano e proteggevano ma io mi sono chiesta...e i mostri cattivi?Loro che cosa sono?Che cosa fanno?Dove sono?
Credevo fossero tutte domande a cui non potevo rispondere, ma mi sbagliavo, la mia famiglia mi ha voluto far entrare in questo mondo, mi ha fatto scoprire nuovi mondi, mi ha insegnato a proteggerli o a combatterli, a combattere creature incredibili che ho sempre sognato di essere, davvero tutto questo esiste?avevo chiesto a mio padre, io non ci potevo credere, era tutto troppo incredibile, un tunnel di emozioni e immagini tutte insieme che mi hanno completamente cambiato, tutte le lacrime che ho versato, i dolori che ho sopportato forse riusciranno a far di me chi devo essere? Ma come posso esserlo se invece di combattere il mio nemico come mi hanno insegnato per tutta la vira, ci sono sempre più vicina...

CAPITOLO 1        “Festa”
Lily
Non so se sono felice di essermi svegliata, perchè così ho potuto porre la parola fine ai miei infiniti incubi, oppure essere molto scocciata visto che voglio dormire almeno per tutta la giornata che mi aspetta. Alzo lo sguardo sopra di me e vedo un soffitto bianco, monotono con alcune piccole lampade, alcune fulminate altre fin troppo funzionanti.
Decido lo stesso di alzarmi, la luce di quelle lampadine è più accecante di un eclissi di sole, dove devi indossare quegli strani occhiali per non rimanere completamente ceco.
Con i piedi strascicanti vado verso la scrivania dove sono poggiati comodamente i miei vestiti che avevo preparato il giorno prima, per scuola, dato che sono fin troppo pigra per sceglierli la mattina in cui mi sveglio.
Li prendo e vado verso il bagno, cominciando a vestirmi velocemente. Nel bagno c'è un odore penetrante di deodorante, che non riesce nemmeno a farmi respirare così apro un poco la finestra ma non molto, per evitare le occhiate da parte della casa che abita sopra il nostro giardino in una piccola stradina che porta alla casa di mio padre.
Mi ricordo che qualche anno fa, il figlio più piccolo aveva cominciato a spiare me mia sorella che ci cambiavamo e avevamo deciso di mettere delle tende per evitare che riaccadesse, mi ricordo anche che il mio fratellino più piccolo aveva quasi tentato di picchiarlo, era in quella fase dove si sentiva in dovere di proteggere tutte le femmine del mondo, strano che l'avesse a soli sette anni, adesso se qualcuno mi aggredisce lui nemmeno se ne accorge.
Scaccio i pensieri della mia assurda famiglia e dopo essermi finalmente vestita mi guardo allo specchio. Vedo una ragazza abbastanza alta, solo un po' di più grazie agli stivaletti con un po' di tacco, magra con indosso una cannottiera nera con sopra una camicia rossa e nera per coprire i lividi e i graffi che sono rimasti dopo lo scontro con un muta-forma la scorsa notte, a volte è difficile evitare scontri del genere. I miei capelli sono lisci e lunghi, esattamente sette mesi fa li ho tinti, adesso sono mori nella pare più alta fino a scurirsi sempre di più diventando biondi. La pelle è chiara infatti sembro quasi un vampiro, una volta grazie a questa mia caratteristica ne ho attratto uno in una trappola, facendomi passare per uno di loro.
Gli zigomi abbastanza alti, due occhi castani scuri,che definisco monotoni e le labbra carnose e rosse.
Esco dal bagno velocemente subito dopo essermi truccata un poco e vado verso la cucina dove mia madre legge il suo sofisticato tablet impegnata mentre beve una tazza di cafè, si accorge di me solo dopo aver sentito le scarpe-Oh, ciao tesoro dormito bene?-chiede alzandosi e dandomi un bacio sulla fronte.
-Benissimo, mai dormito meglio-rispondo con poco interesse alla conversazione che sta per iniziare fra noi due.
Prendo la brocca che ha ancora al suo interno un po' di cafè e comincio a versarci del latte, poi lo verso in un bicchiere e comincio a bere, è caldissimo, infatti sento il mio palato bruciare ma sono troppo assetata per badarci e continua a bere il liquido saporito.
-Allora come è andata ieri sera, successo qualcosa?-chiede appoggiando il tablet sul microonde, e io nel frattempo studio il suo sguardo. Mia madre sa essere davvero bella, infatti lo è, alta, con i capelli corti e biondo scuro e due occhi verdi. Ma le borse sotto gli occhi e lo sguardo malinconico mi fanno pensare che non è la mia serata a cui deve pensare-Bene, non è successo niente di nuovo il solito, i muta-forma si aggirano sempre in questa zona ma li ho dato del filo da torcere-
Mia madre sorride, un sorriso assonato che sembra nascondere un espressione triste-Ne sono felice, ma ricordati di stare attenta, tu sei molto importante adesso-
Non so quante volte me l'ha ripetuta questa frase, non me lo scorda mai che io sono importante, che io sono l'eletta, e io vorrei tanto distaccare la mia mente da quel pensiero, essere l'eletta l'unica cacciatrice con doni speciali in grado di combattere qualsiasi forma di paranormalità che esista e l'unica che può proteggere la sua stirpe.
Mio nonno una volta mi ha detto che senza le prescelte, la nostra specie è una specie perduta, senza una leader che possa guidarla, ma io non ne sono molto sicura, insomma lui era il nostro leader e grazie a lui siamo riusciti a far fuori più demoni possibili.
-Si mamma, lo so ora vado o farò tardi Arianna mi aspetta dobbiamo ancora organizzare la festa-mento, in realtà i preparativi iniziano fra tre ore ma non intendo stare qui ad ascoltare gli elogi di mia madre sulle cacciatrici elette che sono state uccise.
Bevo velocemente il mio cafè e saluto mia madre con un cenno della mano, lasciandola sola in cucina.

Le feste scolastiche che vengono organizzate a fine state mi sono sempre sembrate la più noiosa delle celebrazioni, i professori che festeggiano la fine dell'estate, così da poter ricominciare il loro meraviglioso lavoro, vale a dire torturare dei poveri ragazzi dai quattordici ai diciotto anni, costretti a rimanere chiusi in una struttura al quanto claustrofobica e incastrati in bachi di legno che cadono a pezzi.
Ma purtroppo non solo viene organizzata, ma anche da noi, gli sfigati.
Io e Arianna stiamo finemente decorando uno striscione per una delle bancarelle, la festa si svolgerà all'unico Luna Park della città, che si limita a cinque giostre e qualche gioco in cui è impossibile vincere.
Ci sono almeno qualche dozzina di ragazzi che stanno preparando le decorazioni tutti eccitati, soprattutto le ragazze, i ragazzi si limitano a girare a torso nudo sudati aspettando solo di ricevere gli ordini.
-Che ne dici dell'azzurro?Mi sembra il colore più fattibile per una bancarella del genere- mi fa notare Arianna, mi volto e la guardo è una ragazza minuta con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore, gli occhiali appoggiati sul naso e un'espressione pimpante.
-Si dai, tanto è anche l'unico colore che ci rimane, gli altri gli hanno fregati tutti per i volantini-bofonchio mentre comincio a colorare con il pennello.
-Be perchè non li prendi da casa tua?- mi propone e io la guardo sforzandomi a non ridere per quello che aveva detto, la osservo intensamente e lui alza gli occhi al cielo-Vuoi davvero dirmi che con tutti i fratelli che hai nessuno a mostrato un interesse particolare al disegno oltre a te?-chiede e io annuisco-Disegnano i muri ma con i pennarelli-
-Partita chiusa-ribatte lei.
-Già-concordo, continuando a passare il pennello sopra le lettere.
-Allora, ieri sera non hai chiamato ho dedotto che fossi un po' impegnata con i tuoi amici paranormali-dice divertita, Arianna è una delle poche a conoscere il mio segreto e nonostante la sua risata un po' dispregiativa, ha sempre avuto un gran paura di essere colta da sola da uno dei miei “amichetti”come dice lei.
-Si, ne ho beccato uno sotto forma di umano che si faceva la barista del locale di fronte alla palestra- spiego, Arianna fa un verso di disgusto e torna dipingere.
-Si è stato orrendo non ti dico di quando ho dovuto spostare il preservativo perchè era infilato nella sua bocca, è stata la seconda cosa più disgustosa di tutta la mia vita-
Arianna alza il capo incuriosita-La prima?-
Scuoto la testa disgustata, ripensando a quell'orribile episodio e li metto una mano sulla bocca per zittirla.
Lei ubbidisce e si alza, dopo pochi minuti abbiamo già finito di dipingerlo, attaccarlo sarà compito di Luca, uno dei miei migliori amici e suo cugino Mark che ha sempre avuto un gran bella cotta per Arianna.
Ci avviamo verso il bar che è a circa cinque isolati dal Luna Park, ma io attraverso sempre una strada alternativa che attraversa i boschi.
-Perchè siamo passate da qui, stare sulla strada ci avrebbe fatto risparmiare tempo-si lamenta Arianna, che si continua a grattare le braccia piene di pinzature delle zanzare.
-è solo un modo per dire che non ne puoi più delle zanzare, ma per strada c'era troppo casino-
-No, solo perchè hai doti sovrumane non significa che puoi predire il...-li metto una mano sulla bocca per interromperla quando sento uno strano odore aleggiare nell'aria, un odore familiare di carne avariata, tiro fuori un fazzoletto dalla tasca e lo do ad Arianna e gli ordino-Mettitelo davanti al naso e respira con la bocca-, lai inizialmente rimane un po' perplessa ma annuisce ed esegue gli ordini senza discutere.
Io raddrizzo la schiena e mi guardo intorno, e credo davvero che non ci sia nessuno che mi sia immaginata tutto ma quando sento uno stridio acuto come di due ferri che si strofinano l'uno contro l'altro mi volto e lo vedo. Vedo il demone, un mostro grosso alto, con alcune squame azzurre sulle braccia e un liquido denso che gli scende da quella che potrebbe sembrare la sua faccia, anche se mi ricorda il didietro di un rinnoceronte.
-Salve piccoline, ho tanta voglia di fare uno spuntino-sibila guardandomi storto, la sua voce è un stridio acuto di rabbia e divertimento.
-Anche io, stavo proprio andando ma tu hai interrotto il mio cammino-
Dopo quelle parole mi avvento contro il demone, lo colpisco in faccia con un forte pugno e lo
scaravento contro il fusto di un albero la cui corteccia comincia staccarsi. Il demone si rialza subito e in pochi secondi mi ha già atterrata, ora è sopra di me e un pungiglione li spunta dal petto, nero lucente e imbevuto in quel liquido disgustoso.
-Mi dispiace tanto di averlo fatto-sibila di nuovo.
-Già anche a me-
Con un calcio lo colpisco alla base delle gambe e lo faccio cadere, poi come un fulmine strappo un pezzo della camicia e arrotolo il collo del demone intorno al fusto di un albero, stringo bene, poi mi volto verso Arianna che è rimasta in disparte dietro un albero terrorizzata-Mi potresti dare la tua penna-chiedo gentilmente con il fiato corto, lei tira fuori dalla tasca la sua penna multicolore e me la porge, ed io sotto i suoi occhi la infilo nel petto del demone che comincia ad espellere un liquido verde dalla bocca e dalla ferita, e comincia ad accartocciarsi, fino a rimarvi nel punto in cui stava solo un pugno di cenere nera.
Mi volto verso la mia amica, che è sempre più sconvolta, gli occhi leggermente scossi e la bocca aperta-Scusa per la penna te la ricomprerò-
Arianna scuote la testa e si porta una mano alla fronte, poi mi guarda e fa un piccolo sorriso-Tu, sei incredibile Lily-
Io sorrido e alzo le spalle.

Peter

Ho sempre pensato che gli umani fossero utili solo per una cosa, il sangue. L'unica cosa che mi porta a stare vicino ad un umano è solo questa buonissima bevanda, che varia di gusto a seconda del sapore della vittima. Adoro quando gli umani si caricano di profumo aromatizzando di conseguenza anche il mio pasto.
Il sangue della ragazza mi invade la bocca, sa di fragole, uno dei miei frutti preferiti, rinfrescante.
Ho sempre invece non sopportato i gemiti delle mie vittime, ogni volta che i miei denti affondano nel loro collo, emettono sempre suoni di piacere e dolore insieme, ma sono io quello che deve sentire piacere non il contrario, io devo sentire il desiderio di volerne ancora di quella prelibatezza.
Questa ragazza invece non emette alcun genere di suono, forse perchè la mezz'ora che ho passata a dissanguarla ha impedito che generasse ogni genere di suono. Infatti non sento più nemmeno il suo respiro o il battito del suo cuore che pompa quel sangue così saporito.
-Ora basta Peter, abbiamo da fare-sento una voce femminile dietro di me e sorrido sopra il collo della ragazza. Alzo le braccia, lasciando cadere la vittima sul divano, si affloscia come uno straccio bagnato.
Mi volto e vedo Eva dietro di me, che mi guarda con un sorriso divertito, no, annoiato, si vede che la mia routine quotidiana è troppo noiosa per lei-Dimmi tesoro, hai qualche buona ragione per aver interrotto il mio pranzo?-chiedo pulendomi le labbra con un fazzoletto.
Mi avvicino ad Eva che non si muove di un centimetro, la tuta nera aderente e la frusta avvolta nel braccio sinistro-Primo il pranzo era almeno un'ora fa-comincia.
Io scrollo le spalle-Ho i miei tempi-
Lei alza le sopracciglia e si scuote i capelli biondi-Secondo, è stato ucciso un demone eidolon mezz'ora fa,mentre tu copulavi con il sangue di quella ragazza, l'eletta ne ha fatto fuori un altro-
A quelle parole alzo lo sguardo che da divertito e compiaciuto si vela di rabbia e si fa idrofobo.
-è stata la prescelta?-chiedo avanzando sempre di più fino a trovarmi faccia faccia con Eva che annuisce-Si un osservatore l'ha vista, e ha potuto confermarlo, era la prescelta Peter-
Improvvisamente mi sento sollevato, come non lo ero mai stato in vita mia, mi hanno appena trovato la preda perfetta, e allora si che avrei avuto il pranzo migliore della mia vita.
-L'avete trovata, bene adesso si che cominciamo a ragionare, portami da quell'osservatore-gli ordino che si avvia verso il corridoio principale mentre io la seguo.
Se avevano davvero trovato la prescelta, ci sarebbe stato un altro oggetto da collezione nella mia stanza per completare la mia magnifica scultura di ossa.
Entriamo nella stanza dove ci sono alcuni computer che mostrano immagini su immagini di demoni morti per le strade o nei vicoli della città, si vede che in questa cittadina ci sono davvero cacciatori capaci di impugnare un arma.
Seduto su uno sgabello davanti ad un tavolino in ferro, c'era l'osservatore, un uomo sulla trentina sudato e affaticato con qualche graffio sulle braccia, la camicia a maniche lunghe nera un poco sbottonata e le scarpe eleganti imbrattate di fango, si fa passare per un professore si matematica nel liceo linguistico della cittadina visto che lui ha una laurea.
Mi guarda e sospira-Amico, la prossima volta che ti rifugi da qualche parte allora trova un rifugio in una cella frigorifera- si lamenta portandosi uno strofinaccio inzuppato d'acqua alla fronte.
-Colpa tua che vai in giro a maniche lunghe in estate-ribatto mettendomi a sedere di fronte a lui.
Si chiama Mike, infatti ha proprio il cartellino sulla camicia con su scritto il nome, cognome e luogo lavorativo-Be,come dici tu agli umani piace essere alla moda-cita metà della mia frase.
-Senza riuscirci-la completo con un tono di voce amaro.
Mike fa una smorfia e appoggia lo strofinaccio sul tavolino-Allora, cosa hai saputo?-chiedo.
L'uomo tira un sospiro e comincia a spiegare-Come previsto frequenta il liceo in cui insegno, è al secondo anno ha quindici anni appena compiuti, è una ragazza di nome Lily non conosco il suo cognome, ma è abbastanza alta, magra con i capelli mori e biondi, è davvero molto carina-commenta sorpreso.
-Non vogliamo sapere se è carina-gli sibila contro Eva, ma io li metto una mano sul braccio per controllarla e guardo Mike -Sai dove abita?-chiedo ancora come se fossimo nel bel mezzo di un interrogatorio.
-No, ma so che stasera sarà ad una festa per gli studenti al Luna Park della città, posso dirti lì con certezza chi è-
Io con un sorriso appoggio la schiena la sedia e comincio a giocherellare con l'accendino che tengo fra le mani, accendendolo e spegnendolo più volte.
-Bene, allora preparatevi, stasera voglio proprio vedere la piccolina in azione-

Lily
Questa non era esattamente una festa, ma una fiera, dove le persone cercano invano di vincere alcuni oggetti inutili a cui all'inizio presteranno attenzione ma poi non guarderanno più.
Arianna è seduta sullo sgabello della bancarella e prende i soldi di chi prova a vincere il gioco.
Luca invece insieme a Mark guarda le ragazze che passano di fronte a loro senza nemmeno rivolgergli uno sguardo, le loro presenze non erano molto eccitanti ma sono entrambi dei bei ragazzi, entrambi molto abbronzati e muscolosi.
-Finitela di fare gli idioti, piuttosto aiutateci con questa maledetta bancarella-li scrollo da lì e li spingo verso la bancarella, Mark incrocia lo sguardo con quello di Arianna e arrossisce violentemente. Io alzo gli occhi al cielo e do una spintarella a Luca che sembra abbastanza concentrato-Si va bene ci sono, ma non dovresti stare attenta che ne so che un mostro senza testa non ci insegua?-chiede sull'orlo di una risata.
Io mi volto verso Arianna che alza le spalle e consegna un peluche ad una bambina, poi mi rivolto verso Luca e li tiro un pugno non troppo forte sulla spalla-Stronzo-
Luca sorride divertito e si appoggia ad un palo della luce, inquadrando le giostre per bambini a cui c'è una lunghissima fila di adulti che tengono per mano i propri figli.
Io appoggio la testa sul materasso che fa da protezione per la bancarella, e chiudo gli occhi per qualche secondo.
Non so perchè, ma per tutta la sera mi sono sentita sempre sull'attenti, come se da un momento all'altro dovesse spuntare un demone o altro alle mie spalle, con in mano un arma pronto a fare del male ai miei amici.
Non mi ero mai sentita così timorosa in vita mia, forse per quello che era successo la notte scorsa o stamattina ma sta di fatto che non voglio abbassare la guardia di fonte a niente.
Magari mi sto immaginando tutto, magari è solo la stanchezza che mi fa pensare cose assurde, non riesco più a dormire bene in questi giorni e non sono i demoni, è qualcosa di più grande di più importante che sta per arrivare, ma non so che cosa.
Sono talmente tanto presa dai miei pensieri che non mi ero nemmeno accorta che un gruppo di persone si sono ammassate intorno a qualcosa dall'altra parte della strada proprio davanti al sentiero che si inoltra nel bosco, poi sento anche il suono di una sirena della polizia e guardo i miei amici.
-Andiamo a vedere!-esclama Arianna uscendo dal bancone e correndo verso la folla di persone. Io la segue e in pochi secondi ci ritroviamo ammassati nella folla aspettando di poter vedere meglio ciò che è successo.
Un sacco di persone si portano le mani alla bocca e si allontanano da lì come se non volessero vedere, altre invece si sussurrano fra loro-morta- o -uccisa- e io non posso fare a meno di continuare a farmi strada tra la folla, a suon di gomitate e abbassamenti della schiena.
Quando finalmente trovo una visuale adatta, vedo un corpo a terra, i capelli della ragazza sono sparsi sul terreno, neri e sporchi di terra, lo sguardo pallido con gli occhi aperti, ma la mia vera sorpresa arriva quando vedo due profondi solchi sul collo, da cui fuoriesce sangue.
Senza nemmeno pensarci sguscio fuori dalla folla e mi inoltro nel bosco in modo da essere il più lontano possibile dalla folla di persone.
Se una ragazza era stasa uccisa in quel modo, l'unica spiegazione possibile era solo una:vampiro.
-Lily!-esclama una voce provenire da dietro di me, che mi spaventa. Luca è dietro di me con il fiato corto e Arianna è con lui-Mi avete spaventato e Mark?-chiedo osservandoli.
-è rimasto là a controllare se riusciva a chiamare suo padre-risponde con il fiato corto.
Io li metto una mano sulla spalla dandoli il tempo di respirare, poi prendo il telefono dalla tasca e digito il numero di casa sullo schermo, dopo un paio di squilli decido di ritentare, ma niente il telefono non prende.
-Cazzo, maledetta recensione telefonica!-esclamò esasperata riprovando, ma senza risultato.
-Andiamo dove c'è più campo, questo posto non mi piace-consiglia Arianna. Io annuisco e faccio per avviarmi sulla strada principale ma mi blocco quando sento la voce di una ragazza dietro di noi che dice-E fai bene, ragazzina-
Mi volto e rimango quasi di stucco. Di fronte a noi c'è una ragazza che indossa una tuta di pelle nera aderente, e intorno al braccio sinistro a attorcigliato una cordicella d'orata luccicante, una frusta.
La pelle pallida, bianca come il latte, due occhi rosso fuoco, furibondi e affamati, inquietanti, i capelli biondi e lisci che sembrano una cascata di alabastro.
Troppo bella per essere un'umana, ma dubito fortemente che lo sia.
Una vampira, infatti vedo i canini spuntare fuori dai denti, luccicanti e vedo la sua lingua passarci sopra.
-Credevo che voi bastardi aveste smesso di venire qua, non siete stanchi di essere uccisi?- chiedo provocandola avvicinandomi. Quella ragazza avrà avuto almeno diciassette anni.
Si avvicina a me, ancora più furibonda-Non provocarmi ragazzina, non sai contro chi ti stai mettendo-mi minaccia, ma io sbuffo. Nonostante abbia combattuto poche volte contro i vampiri il loro modo di combattere era praticamente uguale a quello dei demoni solo che erano più forti.
-Una puttana?-chiedo alimentando ancora la sua rabbia. Una delle cose che mi piace di più di quando vado a caccia di demoni, è provocarli, se poi sono vampiri il divertimento è doppio, sono molto più permalosi e infuriabili da questo punto di vista.
La vampira con un movimento scattante si avventa su di me.

Peter
Io ho sempre adorato vedere un combattimento, che fosse in tv o no, non mi importa, lo trovo divertente, imitare le mosse da combattimento che mi permettono di vincere in uno scontro. L maggior parte dei cacciatori che ho affrontato avevano tutti lo stesso stile, non ne avevo visti di nuovi in tutti gli anni in cui ho vissuto, almeno fino ad oggi.
Guardo Eva che combatte contro la prescelta, non riesco a vedere il suo volto ma so che è lei, si muovo velocemente, la sua velocità è paragonabile a quella di un vampiro e riesce a dare del filo da torcere ad Eva che si sta sforzando a resistere sempre di più. Non so perchè ma provo piacere, non mi piace affrontare cacciatori o cacciatrici che non riescono ad assestare bene un colpo, quindi vederne una per la prima volta è davvero impressionante.
Tira un forte pugno contro Eva che è ormai all'estremo delle forze, ma io non intervengo, non devo intervenire, un combattimento deve arrivare fino alla fine, niente interruzioni, i miei scontri non si sono mai interrotti e visto che io sono qui e vivo, si saranno conclusi solo in un modo.
Eva è a terra con sopra la prescelta che la solleva per la frusta, che afferra con la mano sinistra e avvolge nel polso, poi caricando la mano sbatte Eva contro un albero che crolla spezzandosi il fusto e avvolge la mani di Eva con la frusta e in pochi secondi la vampira si ritrova legata dalla testa ai piedi.
Sento la voce della prescelta che urla -Qualcosa di appuntito per favore-ha una voce melodiosa, ma alta. Piacevole.
Sento la voce di Eva che grida -Peter!ma io non rispondo, come ho detto, un combattimento non si interrompe mai. Vedo la prescelta che conficca un pezzo di legno nel petto di Eva, e subito la vampira incenerirsi.
Dopo pochi secondi sento la voce della prescelta -Peter...-è un po' confusa, meglio rendergli più chiare le idee.
Esco fuori dall'ombra e finalmente riesco a vedere la prescelta. Definirla molto carina era un insulto, è davvero bella. Abbastanza alta e magra, i capelli lunghi e chiari e due occhi color cioccolato che sembravano quelli di un cerbiatto smarrito. Sento fin da qui il suo sangue pulsare nelle vene e mi irrigidisco, poi comincio a battere lentamente le mani-Bene,bene bene molto brava bellezza, sei stata davvero bravissima-
Lei fa un passo aventi per potermi vedere meglio e deglutisce, ma non per lo spavento credo che la mia bellezza inquietante l'abbia un po' intimidita, come biasimarla.
-Chi diavolo sei tu?-chiede con voce minacciosa.
-Io, ho ma l'hai sentito prima il mio nome, ma ci tengo a renderti le cose più chiare dolcezza...io sono quello che ti ucciderà-la mia voce si fa sempre più bassa, mente fisso gli occhi della ragazza, cavolo non mi era mai capitato di vedere una cacciatrice così, anche se in realtà mi limitavo a spezzare loro il collo, senza badare al loro aspetto fisico.
-Ti conviene stare attenta venerdì, non vorrei coglierti impreparata-
Dopo quelle parole, senza nemmeno aspettare la sua risposta sparisco.
 
   
 
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