Buonasera,
fanciulli e fanciulle!! Qui
è Hypnotic Poison che vi parla! Scusate per il ritardo, ma noi tre
Moschettieri
ci siamo trovati un po’ troppo impegnati tra esami, matrimoni, e vita! :D
Ria: matrimonioooooo!
*sbrodola
cuori*
Danya: *raccoglie i cuori
sparsi*
Mi raccomando, ormai dovrete aver capito i colori per sapere chi ha scritto cosa ;)
A questo proposito, fate i complimenti ad AngeloBiondo99, che ha indovinato correttamente a chi appartenessero le fic, e quindi si è meritata un prompt :)
Fateci sapere, promettiamo che cercheremo di non farvi attendere così tanto la prossima volta!
Bacioni da tutte e tre!
PROMPT 2: TATTOO
L’espressione delle ragazze era incredula, dopo la confessione di Ryou.
- Onii-chan ha un tatuaggio? - domandò nuovamente Purin, con gli occhi enormi e luccicanti dalla curiosità.
-Già- confermò Ryou –Lo ha fatto ai tempi dell’Università, ma non so cosa sia né dove sia.
-Come fai a non saperlo? - domandò Minto scettica.
Il biondo strinse le spalle –Non è che io lo abbia mai visto nudo, eh! - fece sarcastico.
Tutte cominciarono a pensare, a buttare giù idee su cosa potesse essere e soprattutto, dove. Le idee erano le più assurde: gatti, fragole, aquile, cuori, scritte matematiche, ricette per dolci…
-Io so cosa si è tatuato Keiichiro- disse d’un tratto Zakuro, sorridendo sorniona.
-E come lo sai?
Bastò lo sguardo divertito di Zakuro per farle arrossire tutte.
Solo Purin continuava a fissare la modella confusa –Cosa? Perché lo sa?
§§§§
« No. Assolutamente no, scordatelo. »
« Per la verità è il mio corpo, posso farci quello che mi pare. – puntualizzò lui – E comunque perché no? »
« Stai scherzando?! »
« È la cosa più figa che voi umani abbiate mai inventato! »
Recriminò teatrale.
« Non m'interessa. Non ti farai alcun tatuaggio Kisshu, punto e basta. Altrimenti giuro che non ti rivolgo più parola. »
Con stizza Minto finì di indossare gli orecchini e aprì le ante della sua cabina armadio. Kisshu le planò alle spalle sussurrandole dolcemente:
« Potrei tatuarmi il tuo nome. »
La mora prese la giacca senza rispondere, arrossendo come una ragazzina.
« Lo prendo come un forse? »