Dune d'oriente
〖La Rosa del
deserto〗
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ROXASS-ASS-ASS-ASS-ASS *ç*
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4 ✧ Compiacenza e sottomissione
La
porta venne scossa da un violento colpo.
“Riku?!”
Riku aprì gli occhi stropicciandoseli, ancora assonnato.
Aveva dormito scomodissimo….ma non ricordava perché…
Ah! Si! Sora!
“Riku apri questa porta!” era la voce di Roxas, e non prometteva nulla di
buono….
Riku prese la maniglia già pronto ad aprila ed affrontare le conseguenze dei
suoi gesti che si accorse di essere ancora nudo…
“Maledizione!” imprecò spalancando l’armadio.
Ne tirò fuori un abito rosso con sfumature ocra e cercò di infilarselo, finendo
a rotolarsi in tondo sul pavimento.
Un altro colpo alla porta e la voce di Roxas, sempre più adirata.
“Riku apri questa porta, SUBITO!”
Riku si lisciò il vestito sperando di esserselo infilato bene ed aprì la porta.
C’era Roxas sulla soglia e alle sue spalle facevano capolino due guardie, ma
non quella della sera prima.
“La rosa!” sibilò Roxas arcigno “Hai portato la rosa, QUI?!”
Riku chinò il capo umilmente.
“Si, vostra altezza…”
“NONOSTANTE IO LO AVESSI VIETATO?!”
“Si…vostra altezza…”
“E PERCHE’?!” gli urlò Roxas isterico.
Riku si fissò i piedi scalzi con docilità, senza sapere cosa dire.
All’improvviso però il suo sguardo si illuminò e risollevò la testa con foga.
“Per voi” disse, sicuro.
Roxas aprì la bocca già pronto ad urlargli qualcosa, ma si bloccò emettendo un
sibilo basso e fischiante…
“Per me?” chiese incuriosito abbassando il tono di voce.
“Si, per voi.” Confermò Riku, ormai sicuro del suo piano.
Sfruttare l’egocentrismo di Roxas si stava rivelando la mossa vincente “Scusate
la mia sconsideratezza, vostra maestà, ma mi è sembrato un peccato dare morte a
questo servo, impedendogli di ballare per voi…”
Si interruppe, per capire cosa ne pensava Roxas, lui scosse una mano nella sua
direzione con aria di sufficienza.
“Continua…” disse.
“Ho pensato che salvandolo esso avrebbe potuto ancora servire umilmente la
vostra magnificenza…voi che siete così nobile e potente avete bisogno di un
danzatore che sappia presentarvi ai vostri ospiti come il più grande principe
di tutti tempi..”
Gli costavano quelle parole, gli costatavano più di ogni altra cosa…
…stava deliberatamente dicendo che il suo paese era inferiore a quello di
Roxas…e solo per salvare un misero schiavo…
Roxas, però sembrava soddisfatto…ma non troppo.
“Hai perfettamente ragione, mio caro ambasciatore, ma qua vige la mia legge e
voi l’avete infranta…”
Sorrise maniacalmente, fissandolo negli occhi e avvicinandosi di un passo.
“Inoltre sai che quello non è il tuo schiavo…e non puoi deciderne le sorti…”
gli ricordò “Per una disobbedienza ai miei ordini diretti, la pena è la
lapidazione in piazza….”
Riku chiuse gli occhi e fu scosso da un brivido violento che cercò di contenere
in tutti i modi.
“…ma devo anche tener conto che sei un ambasciatore di pace…e potrei ridurre la
pena ad un semplice taglio della lingua...per aver osato proferire parola conto
la mia…”
Riku deglutì….ci teneva alla sua lingua…
“...purtroppo però se voi perdeste la capacità di parlare…come potremmo
suggellare il contratto?” domandò Roxas con fare teatrale.
Riku si chiese se lo stesse facendo apposta a farlo spaventare così…
“Devo riflettere meglio sulla tua punizione…” concluse il principe.
“Come ordinate….mio signore…”
“…stasera vieni in camera mia….ne parleremo con più calma…”
Riku fu scosso da un brivido violento che lo fece cominciare a sudare freddo.
“…come ordinate…mio signore…” mormorò a mezza voce, mentre Roxas si ritirava
tirandosi dietro la sua tunica rosso sangue.
✧✧✧
Riku
stava guardando intensamente il deserto che iniziava a tingersi di rosso
bruciando con il colore del sole…
Dei raggi lucenti erano riflessi sul corpo sudato di Sora, che ogni tanto
cercava di voltarsi e gemeva per il dolore…ancora nel suo stato di incoscienza.
Quando lo faceva Riku si tappava le orecchie con tutta la forza che aveva
sperando di non sentirlo…
…quel ragazzino lo avrebbe fatto diventare matto!
Sperava già che il principe si fosse dimenticato del loro incontro, quando il
sole non fu più visibile all’orizzonte…ma un colpo alla porta lo fece
sobbalzare.
“Ambasciatore Riku, il principe vuole vederla” disse decisa una voce
sconosciuta.
Riku sospirò sconfortato, staccandosi dalla finestra.
Si sprimacciò il caffettano rosso cercando di lisciarne le pieghe senza alcun
risultato, dopotutto quel maledetto vestito continuava a stargli grande…
Prese coraggio ed uscì dalla sua stanza, rispondendo con calma all’inchino
della guardia che lo attendeva.
“Seguitemi..” disse incamminandosi.
Riku obbedì.
Camminarono a lungo, passando in zone del castello che non aveva mai visto.
Salirono molte rampe di scale, e quando Riku si affacciò ad una finestra vide
che si trovavano più in alto di quanto non avrebbe mai pensato…dovevano essere
in una di quelle torri con gli orli d’oro che aveva visto al suo arrivo.
“Eccoci arrivati…” disse la guardia fermandosi di fronte ad un portone
imponente.
Riku rimase fermo a fissarla.
Vi era un disegno in rilievo di una fenice ad ali spiegate, i bordi erano d’oro
e l’occhio un rubino rosso come il sangue.
Lo stemma dell’Ajabd.
Sobbalzò appena quando la guardia spinse la porta con due mani, facendola
aprire lentamente.
Gli indicò l’interno con un cenno della mano, e Riku annuì obbedendo a quel
silenzioso ordine e scivolando nella camera.
Era decisamente una stanza insolita…
Sul soffitto erano attaccati dei veli colorati che pendevano fino a strusciare
contro il pavimento, nascondendo qualsiasi cosa vi fosse dietro.
Alcuni erano più trasparenti, altri di stoffa pesante, ma tutti sulla stessa
tonalità rossa arancione.
Lo spicchio di pavimento sotto i suoi piedi era ricoperto di un prezioso
tappeto finemente intrecciato, ma Riku non poté capirne la sua grandezza perché
i veli gli impedivano di vedere oltre un passo di distanza…
La luce era soffusa, data da delle piccole candele purpuree, riflettevano sui
veli e sulle pareti delle ombre sfuggenti e tremule.
La porta si richiuse e Riku sobbalzò spaventato.
Si sentì in trappola.
In un primo impulso ne afferrò un battente cercando di aprirla, senza riuscire
a spostarla.
“…Riku?” la voce di Roxas gli giunse distante ed ovattata.
L’ambasciatore posò la testa contro il legno ruvido della porta, chiudendo gli
occhi.
Ok Riku.
E’ la resa dei conti.
Si, si, lo so che ti eri ripromesso di non trovarti MAI in una stanza da solo
con lui.
Che credi, sono la tua coscienza, le vedo le occhiate che ti manda.
Ma tanto adesso che ci puoi fare?
Sei chiuso dentro, no?
Quindi sei spacciato comunque.
Mettiamola così: il tuo è un gesto nobile, stai salvando la vita di sora.
Lo so, lo so, è solo uno schiavo.
La sua vita non vale certo quanto il tuo corpo.
Però lo stai salvando.
Lo stai salvando dalla morte.
Tu almeno non morirai, no?
Magari ne uscirai un po’ stanco ma vivo!
Stai salvando una vita, pensa a questo!
Ripetitelo.
“Salvo una vita…” mormorò Riku terrorizzato “salvo una vita, salvo una
vita…”
Si voltò verso i veli penzolanti.
Desiderò che sparissero, per scoprire subito che cosa lo aspettava oltre di
essi.
“Sono io.” disse con voce ferma.
Così abituato a mentire e nascondere le proprie emozioni che anche in un
momento come quello la voce non gli tremò.
La risposta si fece attendere per pochi secondi, poi la voce mielata di Roxas
si udì.
“Vieni avanti…”
Riku prese un bel respiro e scostò il primo velo, camminando sui tappeti
morbidi senza fare alcun rumore.
L’intera stanza era tappezzata di tappeti, non solo l’ingresso.
Quei maledetti veli sembravano non finire mai…Riku ne scostava uno con il cuore
in gola e subito dopo ne trovava un altro ad occupargli tutta la visuale.
Così, in ansia, lo scostava e…un altro velo era lì…
Strada facendo si tranquillizzava…come se credesse che i veli fossero infiniti…
Gli si rivoltò lo stomaco quando spostandone uno giallo ocra vide un imponente
letto a baldacchino.
Dal tettuccio pendevano quattro veli rosso scuro dalla rete così piccola che
attraverso di essi si poteva intravedere solo i contorni di ciò che vi era
dietro, ma nessun particolare.
Ad esempio, Riku vi vide qualcuno sdraiato, e dalla voce sapeva che era Roxas,
ma non seppe dire se avesse gli occhi chiusi o aperti, se sorridesse o no...se
fosse vestito o nudo...
"Vieni più vicino..." ordinò Roxas carezzandosi una gamba.
Riku fece un passo insicuro verso il letto.
"Di più..." gli sussurrò Roxas divertito.
Così a Riku non rimase altro da fare che accostarsi accanto al letto a
baldacchino, in piedi davanti al velo scuro.
Nella stanza calò il silenzio per un lungo interminabile attimo che a Riku
sembrò durare anni.
"Perché ti sei fermato?" chiese poi la voce curiosa di Roxas.
Riku lo video voltare la testa verso di lui.
Cercò di non sembrare spaventato, e fece finta di non aspettarsi da
quell'incontro niente più di una chiacchierata.
Credici Riku, credici...
"Dovresti essere la mia coscienza! Almeno non mi sfottere!"
Uh...è vero, scusa.
Uscì dai suoi litigi mentali per chiedere con voce falsamente sorpresa:
"Dove sarei dovuto andare, mio signore?"
Roxas rise come in un gorgoglio e si tirò a sedere.
"Forse..." mormorò gattonando verso di lui "...nel mio..."
allungò le mani verso il velo rosso, premendoci le dita fino a che non
raggiunse il volto di Riku.
Gli strinse il mento, tirandolo verso di se, e l'ultima parola gliela disse
soffiandogliela sulle labbra attraverso la stoffa scura "...letto..."
Le ginocchia di Riku tremarono e poi divennero molli come gelatina.
Fu sul punto di cadere a terra rendendosi conto che tutte le sue mirabolanti
ipotesi erano la pura, terrificante, verità.
"Vostra altezza io non credo che..."
"sssh..." lo zittì Roxas leccandogli le labbra attraverso il velo
scuro "...prima raggiungimi..."
Il respiro di Riku era già affannoso, e lo divenne ancora di più quando fu
costretto ad alzare la tendina e sedersi sul letto.
Non rivolse una sola occhiata a Roxas, ma tenne lo sguardo fuori dal letto,
fisso sui molteplici veli colorati che da dietro quella coltre scura erano
diventati cupi anch'essi.
"Avanti...." lo incoraggiò Roxas.
Le sue mani fini carezzarono le spalle di Riku in un dolce massaggio
"Guardami...."
"Vostraaltezzaiononcredochetuttoquestosiafattibile!" disse Riku tutto
d'un fiato, serrando con forza le palpebre.
Gli mancava il fiato solo per aver detto una frase.
"...invece lo è..." sibilò Roxas infilandogli le mani sotto il
caffettano rosso, a carezzargli le spalle nude "lo è perchè lo dico io e
la mia parola è legge..."
C'era una vena d'irritazione nella sua voce, che Riku si limitò blandamente ad
ignorare.
"ma il contratto..." Riku tentò la sua ultima carta di salvezza.
Forse il trattato di pace e il suo ruolo di ambasciatore lo avrebbero potuto
salvare, anche se ne dubitava fortemente.
"Sempre a parlare di quel maledetto contratto..." la lingua di Roxas
gli si posò, fredda e umida, sul collo, provocandogli un brivido "Mi hai
disobbedito una volta ma ti ho risparmiato evitando di mandare tutto a
monte...vuoi disobbedirmi di nuovo, forse?" posò le labbra fini sulla
pelle abbronzata di Riku, succhiandola con forza.
"...N-no, mio signore..." Riku soffocò un singulto "Io non vi
disobbedirò più..."
"Bene" disse Roxas soddisfatto, staccando le labbra dal collo rosso
di Riku per poterci di nuovo passare fugacemente la lingua "Allora fa come
ti ordino e guardami..."
Riku si voltò lento, mentre il suo corpo desiderava fuggire e la mente glielo
impediva.
Stai salvando una vita.
Stai salvando una vita.
Stai salvando una vita.
Roxas ERA nudo, accovacciato tra le coperte morbide in tutto il suo
splendore.
I capelli biondi come il grano appena arruffai sul volto dalle guanciotte già
rosse.
La sua pelle dorata riluceva appena alla flebile luce di quelle piccole candele
rosse messe ai lati del letto.
Non era brutto, no di certo, ma Riku lo trovò vomitevole.
Odiava essere lì...
Odiava che qualsiasi cosa quel ragazzo capriccioso dicesse doveva venir
accontentato...
Odiava essere lui a doverlo accontentare...
"Ti sta un po’ grande questo vestito, non trovi?" chiese Roxas
corrugando appena la sua fronte liscia e rilassata.
Si portò una mano al meno come a carezzarsi una barba che non aveva, in un
gesto da antico sapiente pensatore "Ti sei mai chiesto perchè?"
Riku scosse piano la testa.
Bhè, era un inizio.
Per ora stavano solo conversando.
Quando gli aveva detto del vestito aveva già pensato di doverselo togliere, e
quel breve insignificante discorso gli fece ritrovare un po’ di speranza...
La perse subito, quando Roxas ne afferrò l'orlo giocchicchiandoci.
"So’ bene che taglia porti, ma l'ho fatto fare apposta più grande...perchè
odio che mi si guardi in faccia mentre faccio...questo..."
In un attimo Roxas si era tirato l’orlo del vestito addosso.
Vi era scivolato sotto con la stessa sinuosità di un serpente velenoso e quando
Riku tentò di chiudere le gambe lui vi premette contro le mani, piantandoci le
unghie curate.
Non gli fece affatto male, ma servì a ricordare alla sua preda che doveva solo
restare muta al suo posto.
Infatti, Riku si trovò timidamente a lottare contro se stesso mentre riapriva
le gambe lasciando che Roxas vi si sedesse in mezzo.
Sentì le sue mani fini carezzargli il bacino e poi stringere così forte da strappargli
un gemito.
Lo sentì ridere anche mentre si chinava ad avvolgere il suo obbiettivo tra le
labbra soffocandolo come tra le spire di una serpe.
La stessa odiosa, stupida, serpe velenosa.
Riku cercò di dire qualcosa, ma la voce gli si spezzò in un gemito acuto mentre
le sue mani andavano inconsciamente sulla testa coperta di Roxas, a
spingergliela più a fondo.
"n-no..." mugolò cercando più di convincere se stesso.
Ansimante gettò la testa all'indietro, chiudendo gli occhi con forza.
"No! Ti prego...ti prego basta...smettila!"
Roxas lo accontentò, lasciandolo.
Gli leccò il bacino soffermandosi sull'ombelico e poi seguì con la lingua i
contorni dei suoi muscoli formati.
"Odio che mi vengano dati ordini..." sibilò rabbioso serrando le mani
in una stretta ancor più forte di quella delle labbra.
Riku gemette di nuovo, persa ogni capacità di risultare il vecchio ambasciatore
di sempre che rimane impassibile di fronte a qualsiasi avance o richiesta
inappropriata.
La testa gli si stava svuotando...era come se pian piano tutto ciò che aveva
appreso e imparato....tutti i suoi pensieri e i suoi ricordi...migrassero dal
cervello.
Il sangue che affluiva in basso, riscaldandogli il corpo in maniera traditrice,
cercando di spingerlo a chiedere di più.
Riku serrò i denti, deciso a non farsi sfuggire più alcun suono, fosse stato
esso un gemito o una richiesta di pietà.
Pensa che lui sia una schiava...una di quelle che hai sempre avuto nel tuo
palazzo nel Jel’ilh.
Quante volte ti avranno fatto questo?
Ne hai perso il conto, ormai.
Riku soffocò un gemito, non convinto dalla sua coscienza.
...oppure...pensa che sia Sora...
Spalancò gli occhi a quell'idea.
Perché Sora?
Perché gli era stato suggerito quel nome nel suo ultimo momento di lucidità.
Per quale motivo poteva pensare a quel corpo sinuoso da danzatore in un momento
come quello?
Perché avrebbe dovuto provare piacere con quel misero schiavo e non con un
principe?
Le sue domande si interruppero proprio come si interruppe il movimento della
mano sul suo membro.
Roxas si mosse sotto il caffettano, girandosi.
Facendo sfiorare le sua natiche contro l'erezione insoddisfatta di Riku.
L'ambasciatore non ce la fece, e un gemito incontrollato gli sfuggì comunque.
"Adesso non credi più che sia una cattiva idea, vero?" ansimò Roxas
pronto a ricadervi sopra "Di che mi desideri. Dì che sono la cosa più
importane a questo mondo. Elogiami, ed io ti accontenterò."
Uno stupido ragazzino pervertito con manie egocentriche, ecco cosa era.
Un bastardissimo cobra tentatore.
Velenoso quanto attraente.
Un colpo all porta salvò Riku dallo scegliere.
Un colpo, forte, ben accennato e poi una voce.
"Maestà!"
Un altro colpo, più potente.
La porta iniziò ad aprirsi scricchiolando.
Roxas scivolò fuori dalla veste di fretta e Riku lo trovò totalmente rosso in
volto, la fronte imperlata dal sudore.
"Fuori!" urlò con voce stridula, come un bambino che fa i capricci
"Il primo che metterà piede in questa stanza verrà giustiziato oggi stesso
in piazza!"
La porta smise di cigolare, ma una voce timorosa si fece avanti comunque.
"Vostra maestà, è una situazione importante..."
Roxas rivolse un occhiata furiosa a Riku, ansante sul suo letto.
Stava riuscendo a farlo crollare e lo avevano interrotto, maledizione!
"Parla in fretta!" gridò isterico, rendendo ancor più rosso il suo
volto.
La voce della guardia si fece più sicura mentre comunicava l'importante
notizia.
"Mio signore, lo sciamano è qui. L'abbiamo preso."
Roxas spalancò gli occhi e poi sorrise.
Un ghigno di pura soddisfazione e malvagità.
"Si!" esultò.
Saltò fuori dal letto e batté le mani due volte.
Lo schiavo dal viso triste uscì da dietro un velo ocra con una veste magenta in
mano.
Riku arrossì di colpo tirandosi il caffettano a coprirsi la sua evidente erezione...e
chiedendosi da quanto tempo il servo fosse lì...e se li avesse visti...o
sentiti!
Roxas si fece infilare la veste e solo dopo rivolse un occhiata a Riku, ancora
seduto sul letto a baldacchino.
"Scegli il servo che più ti aggrada e fagli pure finire il lavoro che ho
cominciato. Riprenderemo la nostra discussione in un altro
momento." detto questo scostò il primo velo e sparì dalla sua vista.
Riku si alzò barcollante e scese dal letto sempre con gli occhi del servo
puntati su di lui.
"Non sceglierò te. Voglio solo che tu mi riporti alla mia stanza."
gli disse intuendo i suoi pensieri.
Lui sembrò rilassarsi, tirando un sospiro sollevato.
"Come ordinate..." si inchinò servile aprendogli la strada.
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Arrivato
in camera Riku si chiuse dentro sfilandosi il caffettano con foga.
Guardò il suo eccitato corpo traditore e rivolse un occhiata fugace al Sora
abbandonato tra le coperte.
"Terrò il mio bonus per un altro momento..." disse sedendosi a terra
senza staccargli gli occhi di dosso "...per adesso mi accontenterò solo
della tua immagine..."
Si portò una mano sul bacino, guardando fisso il danzatore.
E se lo vide addosso, mentre fantasticava sui gemiti che emetteva nel sonno...
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Buon natale a tutti in anticipo! –o^
Sperando che dopo questo capitolo non mi mandiate dei pacchi bomba a casa XD
E nel prossimo….chi sarà il misterioso sciamano???
Intanto rispondo ai commenti….
Isuzu : Yeah! Sperando che con questo capitolo non ti sia crollato il
mito di dune XD
KH4 : FIRE-PRONEEEE viva il mangiafuoco! La carne di Roxas deve tuttavia
essere gustosa…è sempre stata trattata così bene…però Sabiri adora ciucciare la
testa di Riku! (omg…sarà una specie di spoiler? OuO) Eheheh…Riku e la
tentazione sono due cose indissolubili..ma per ora si trattiene…poi..si vedrà….
*w* La Vane vuole assolutamente urlare con te “TRAGEDIAAAAAA” in maniera
disperata -.- Non lo so…non chiedere… <.<
Alynna : Io ho già liberato le mie pantere-Sephiroth a caccia di
Neko-Sora....ihihihih che peccato…Sisisi…A Riku basta poco per diventare
frustrato…e adesso è super-frustrato perciò…lol Io non ho mai immaginato Sora
con vestiti da uomo…forse solo una volta o due ma erano piuttosto da nigth-club
XD Irlandaaaaaaaaaaa! Vengo anch’io a trovare Nuada…prendo il mio Pony gay
volante e ti raggiungo cavalcando sull’arcobalenooooo! Nuadaaaaaaaaa! *U*
Fly89 : Bava sprecata…era uno RikuRoku <.< Soprattutto da te spero
di non avere un pacco-bomba-di-natale. La Vane è con te!
Il_Trio_Infernale: Ma non userei mai il quaderno della morte contro TE!
Tu approvi le molestie a Sora...povero piccoletto <.< (la vane mi
picchia) Eheheheh stavolta il principino Roxas ha fatto la sua gloriosa
comparsa da bitchy! Ke-ke-ke…ti sarà piaciuto, immagino?
KairiChanRules: Benebene, sapere che le apperenze ingannano in questa ff
è un ottima cosa! –o^ ….adesso mi ucciderai? -.-
mikyfantasy : Se a te piace il mio modo di scrivere..bhè, io adoro il
tuo modo di scrivere i commenti *__* Quando faccio io (raramente) i commenti non
riesco mai a scrivere bene cosa sento…invece con i tuoi lo capisco alla
perfezione! Sono io a farti i complimenti, non il contrario XD
Soruccio : Io sono immune al Death Note…PERCHE’ IL TUO E’ UN FALSO,
MIKAMI! *sto delirando* *Death note mi fa male alla testa* Uff…purtroppo
scrittura e microfono sono quasi incompatibili…ce la stiamo mettendo tutta ma
sarà difficile… T^T
BloodberryJam: Riku è SEMPRE un segaiolo...ce l’ha nel DNA!!!!!!
Brava…io approvo Sephi…anche se a Dune devo dire che non lo approvo del tutto
<.<
Sorina_SA: Anche io adoro il deserto *u* Così dunosoooo -u- Devi
aspettartelo…nelle mie ff Sora ha quasi sempre vesti femminili XD Aggiorno più
lentamente perché Dune è molto più complessa e mi serve molto più tempo per
scrivere bene e rivedere gli errori…inoltre non ho solo Dune a cui badare
<.< tra compiti e altri impegni è già un miracolo se riesco ad aggiornare
ogni 2 settimane. LOL.
- Marti