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Autore: Neverland98    12/04/2015    5 recensioni
-Ho sentito molto parlare di te- il ragazzo assottigliò gli occhi, rendendoli due fessure del color del ghiaccio. -So che sei in grado di fare quello che faccio io- saltò giù dal cornicione e le si avvicinò, sul suo viso vedeva dipinta la stessa meraviglia, la stessa curiosità e, soprattutto, la stessa gioia che provava lei. Era come guardarsi allo specchio. -Sei reale?- le domandò infine, e nel suo tono di voce traspariva tutta la vulnerabilità e la solitudine che accomunava due esseri come loro.
Elsa annuì decisa, il ragazzo le porse la mano.-Molto piacere- disse -Mi chiamo Jack Frost-
-
Salve ^^
E' il mio primo crossover, quindi vi prego di essere buoni e di farmi sapere che ne pensate! Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Jack Frost, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                          III




Il sole splendeva alto nel cielo e il profumo dei fiori inondava le case e le strade.
Elsa sedeva in giardino, all'ombra di un salice, leggendo e godendosi appieno uno dei rari momenti di tranquillità.
L'ultimo periodo era stato frenetico.
Dopo che, per ovvie ragioni, Arrendelle aveva interrotto ogni tipo di rapporto commerciale con Wafferton (o Wisselton, o come si chiamava!) c'era stata la necessità di trovare un altro valido alleato e molti Paesi si erano candidati, tra cui la Spagna rappresentata dal povero Martinez.
Elsa aveva dovuto vagliare le proposte migliori, studiando la situazione economica del suo Paese e rapportandola a quella degli altri, il tutto facendo il possibile per mantenere un clima diplomatico con le varie nazioni. Alla fine l'alleato migliore si era rivelato essere proprio le Isole del Sud, poichè re Jan si era dimostrato un uomo molto più intelligente e di granlunga migliore di suo fratello Hans.
E così adesso, con Anna e Kristoff in luna di miele, Elsa si godeva la sudata tranquillità.
Amava stare in giardino, perchè aveva passato la maggior parte della vita chiusa nelle sue stanze, osservando i fiori e gli alberi solo da lontano, attraverso i vetri spessi delle finestre o leggendo di prati incantati nei libri. I libri che tanto amava e che più di una volta l'avevano aiutata a evadere dalla realtà; i libri nei quali poteva essere una persona diversa - normale - e vivere una vita diversa - normale.
E ora, anche se in parte, poteva farlo. Certo, la vita di una regina non era quella che si definiva una vita "normale", ma di sicuro era meglio di quella di prigionia che aveva prima. Adesso che aveva acquisito il controllo dei suoi poteri, era libera di uscire nei giardini e di muoversi per il regno senza il timore di congelare ogni cosa.
Si lasciò andare contro il robusto tronco dell'albero. Le piaceva stare lì, al riparo, nascosta dalle lunghe fronde verdeggiandi che si inclinavano davanti a lei come una tenda mossa appena dal vento.
Il libro che stava leggendo era molto interessante.
Gliel'aveva consigliato Anna, che conosceva a memoria tutti i volumi della libreria del castello. Era una storia d'amore. Parlava di due principi, Karl e Alissa, che, costretti a sposarsi dai loro genitori, inizialmente si detestano a vicenda, ma più si avvicinano e si conoscono, più scoprono di piacersi. Era una trama molto diversa da quelle che in genere sceglieva Elsa, che narravano di avventurieri e di pirati ( e in questi aveva la possibilità di fuggire dal suo castello e esplorare mondi incantati) o di filosofia e arte, nei quali c'era pochissimo spazio per l'amore. Per questo era stata riluttante quando Anna gliel'aveva suggerito, ma alla fine aveva deciso di leggerlo per farla contenta, perchè se pensava all'infanzia solitaria di Anna, si sentiva ancora in colpa per tutte le volte che aveva dovuto rifiutare le sue proposte di giocare insieme. In realtà non era proprio dipeso da Elsa, dopo tutto era stata una decisione dei loro genitori per proteggere entrambe, e lei per prima avrebbe amato giocare con Anna come facevano prima dell'incidente e prima che i troll cancellassero la memoria di sua sorella, ma si sentiva in colpa comunque. L'infanzia di solitudine che Anna era stata costretta a vivere riempiva Elsa di tristezza. Perciò, ora che poteva, faceva del suo meglio per essere una degna sorella maggiore. Le aveva organizzato un matrimonio da favola, con tanto di decorazioni di ghiaccio - che avevano fatto commuovere Kristoff (sul serio, Elsa giurava di averlo visto piangere!), e una luna di miele altrettanto favolosa.
E, in più, accettava anche i suoi consigli in campo letterario.
Non che non fossero validi, anzi. L'ultimo libro, Due Cuori Sotto lo Stesso Cielo, era decisamente affascinante, ma Elsa non riusciva a comprenderlo appieno, perchè non conosceva l'argomento principale del romanzo: l'amore. Non poteva immaginare "le farfalle nello stomaco" descritte da Alissa, nè il buonumore improvviso di Karl. Non comprendeva il brivido che provavano i protagonisti quando si baciavano, la sensazione di labbra morbide e il calore di un abbraccio sensuale. Non sapeva cosa fosse l'ondata di desiderio che li travolgeva e l'elettricità  che sprizzavano i loro corpi quando si toccavano. L'unico esempio di vero amore che poteva osservare erano Anna e Kristoff, e ultimamente si domandava spesso se anche sua sorella provasse le emozioni descritte nel libro. Doveva essere bello.
Ma Elsa aveva altro a cui pensare. C'era il regno, i problemi di politica interna, i problemi di politica esterna, l'economia, il commercio e chi più ne ha più ne metta. No, Elsa aveva davvero pochissimo tempo per abbandonarsi a fantasie romantiche. Non che ne sentisse più di tanto l'esigenza, comunque. L'argomento più che altro suscitava la sua curiosità, ma finiva lì. Se l'amore poteva essere davvero struggente e devastante come lo era per Elissa, allora forse era meglio non averne proprio a che fare. Del resto, se proprio ne sentiva il bisogno, poteva immergersi nella lettura e vagare per un po' con la fantasia. Sempre, ovviamente, nei pochi attimi di riposo che le erano concessi.
-Ciao, Elsa!- Olaf irruppe nel suo scenario trotterellando allegramente.
-Ciao, Olaf. Come stai?-
-Oh, io sto benissimo! Come potrei stare con questo sole? Guardalo, non lo trovi anche tu bellissimo? E guarda i fiori... Sono così colorati e profumati...-
Elsa rise.-Quanto sei buffo-
-Amo la primavera!- squittì il pupazzo di neve, volteggiando e annusando tutti i fiori che si trovava davanti.
-Sì, Olaf lo so- la regina sorrise e tornò a leggere.
-Che stai facendo?-
-Sto leggendo, vedi?-
-Ooooh! Che bello. E come si fa?-
-Beh, è un po' complicato. Magari un giorno potrei insegnarti-
-E perchè non oggi?-
-Perchè oggi pomeriggio ho una riunione con il re Jan delle Isole del Sud-
-E perchè non ora?-
-Perchè ora ho da fare-
-Che cosa?-
-Leggere!-
-Che bello! Mi insegni?-
Elsa sospirò, sempre sorridendo. Ci voleva davvero tanta pazienza con quella creaturina.-Ti ho detto di sì. Un giorno...-
-Voi esseri umani fate sempre così- si lamentò Olaf.
-Così come?-
-Rimandate. E non capisco perchè! Magari non avrete più altro tempo per fare quello che dovevate fare-
-Olaf, non prendertela! Sono solo un po' stanca e voglio rilassarmi-
-E ti rilassi leggendo?-
-Certo-
-E anch'io posso rilassarmi?-
-Certo-
-E anch'io posso leggere?-
-Certo-
-E allora mi insegni? Voglio rilassarmi-
-Oh, Olaf!-
-Va beeeeene, ho capito, sarà per un'altra volta-
-Ti ringrazio!-
-Uffa, voi umani siete davvero noiosi. Non ve la meritate, la primavera- borbottò il pupazzo di neve scomparendo tra le siepi.
Elsa rise, squotendo la testa, e riprese la lettura. Riuscì a proseguire per appena una dozzina di pagine, prima che la sua pace fosse nuovamente disturbata.
-Vostra maestà-
Elsa alzò gli occhi, sorpresa nel trovarsi davanti re Jan. Il giovane sovrano sorrideva educato, mostrando una fila di denti bianchi e regolari. Era molto diverso dal fratello minore. Se Hans era scuro e dai tratti marcati, Jan aveva una carnagione simile alla neve e occhi neri particolarmente in contrasto con i riccioli biondissimi che gli incorniciavano il volto delicato. Tuttavia, nonostante l'insieme di caratteristiche diverse, il viso aveva un'armonia tutta sua. Non si poteva definire "bello", ma "gradevole".
-Re Jan, il vostro soggiorno ad Arrendelle sta procedendo nel migliore dei modi?-
-Certo, regina Elsa, e colgo l'occasione per ringraziarvi della vostra squisita ospitalità- il principe si inchinò elegantemente.
-E' un onore, maestà.-
Re Jan sorrise.-Siete impegnata, al momento?-
Elsa si rese conto che il libro avrebbe dovuto attendere almeno altri sei mesi.-No, in effetti ho approfittato di questa splendida mattinata per svagarmi un po'-
-Bene, allora vi spiace se vi faccio compagnia?-
"Sì!" avrebbe voluto rispondere Elsa, che, per quanto si sforzasse, non tollerava molto la compagnia di altre persone.
-No, anzi.-
-Bene, allora- il sovrano delle Isole del Sud sorrise e, con disinvoltura, si sedette accanto a lei, sul prato.
Elsa si sentì immediatamente a disagio, a tal punto che temette di perdere il controllo sui suoi poteri. Non era abituata a stare così vicina ad un uomo.
Si sforzò di concentrarsi, congelare re Jan sarebbe stato un pessimo modo di suggellare una pace fra nazioni.
-Cosa state leggendo di bello?-
-Oh, è un libro che mi ha suggerito mia sorella. Si intitola Due Cuori Sotto lo Stesso Cielo. Lo conoscete?-
Re Jan scosse la testa, agitando i riccioli biondi.-Temo di no. Sapete, un erede al trono con dodici fratelli ha davvero poco tempo per dedicarsi ad un passatempo piacevole come la lettura-
Elsa aveva voglia di scappare. Il calore che le trasmetteva la vicinanza del corpo di lui era qualcosa cui non era affatto abituata e non era nemmeno sicura che le piacesse. Il calore in generale non le andava a genio. Preferiva il freddo.
-Beh, immagino che la vostra infanzia non sia stata affatto noiosa-
-No, immagino di no- re Jan sembrava perfettamente a suo agio. Elsa lo invidiò, e in parte gliene fu grata. Uno dei motivi per cui non amava la compagnia era perchè si sentiva diversa dagli altri, ma Jan non si era mai mostrato particolarmente distante o timoroso con lei. Anzi, la faceva sentire quasi normale. E fino ad allora, le era capitato solo con Anna.
Rimasero in silenzio per un po', cullati dal canto delle cicale.
-La primavera è la mia stagione preferita- commentò d'un tratto re Jan. A Elsa venne subito in mente Olaf, e non riucì a trattenere un sorriso.-Sì, non siete l'unico-
Il giovane sovrano si girò verso di lei, guardandola negli occhi e sorridendo.-Voi però avete gusti diversi-
-Lo ammetto- sorrise di rimando Elsa.
-Sapete, tutto il mondo parla dei vostri poteri. Molti, addirittura, vi temono-
-Non li biasimo-
-Io no, però. Anzi, penso che siano un dono-
Elsa rise amaramente.-Non dovete dirlo solo per compiacermi.-
-E' la verità, vi giuro. Ho sempre trovato noiosa la normalità-
-Non parlereste così se foste al mio posto-
Re Jan sorrise. Un sorriso sincerlo, luminoso.- Io credo che siate troppo severa con voi stessa, ecco tutto. Vivete i vostri poteri come una maledizione e non come il dono che sono-
Elsa era sinceramente colpita.- Non finite mai di sorprendermi, re Jan-
-Ne sono lieto. Dunque, sono ad Arrendelle da quasi un mese, ormai, e non ho ancora visto niente. E' un vero peccato, perciò pensavo di fare un giro. Vi va di accompagnarmi?-
-Adesso?-
-Certo, adesso. Mi pare di aver capito che non avete altri impegni...-
-No, infatti. Tuttavia se siete interessato ai centri storici del mio Regno potrei fornirvi le guide migliori. Di certo saranno più competenti di me.-
-Ma io non sono interessato ai centri storici-
-Ah, no? E a cosa siete interessato allora?-
-A voi-
La schiettezza di quella risposta lasciò Elsa di sasso.-Come, prego?-
-Mi piacerebbe conoscervi meglio. Siete una donna terribilmente affascinante, è raro incontrare qualcuna come voi-
-Più unico che raro, direi-
Re Jan rise.-Sì, in effetti avete ragione. Ad ogni modo, vi andrebbe o no di accompagnarmi?-
Elsa si prese qualche istante per decidere. Una parte di lei avrebbe voluto rifiutare immediatamente quella proposta, e tornare a leggere il suo libro all'ombra del salice. Da sola. Tuttavia sarebbe stato un male rifiutare la gentile proposta del sovrano delle Isole del Sud. Se re Jan si fosse sentito offeso dal diniego, avrebbe potuto verificarsi un incidente diplomatico, considerato il passato burrascoso dei due regni. In quanto regina, Elsa doveva mettere al primo posto il benessere e la sicurezza del suo Paese. E poi, doveva ammetterlo, la compagnia di re Jan non era tanto spiacevole.
Sarebbe stato un dolce sacrificio, dopo tutto.
-D'accordo- sorrise Elsa.
-Mi fa molto piacere- re Jan si alzò e le porse una mano per aiutarla. Elsa la guardò, apprezzando la galanteria del gesto, ma temendo di farsi prendere dal nervosismo e di congelarla.
-Grazie, ce la faccio- disse, mettendosi in piedi. Il lungo vestito di seta cobalto le fasciava il corpo alla perfezione (in fondo l'aveva creato da sè, quindi era ovvio che le stesse a pennello), l'orlo della gonna sfumava in un azzurro scintillante, richiamando i bordi delle maniche e della scollatura. Come aveva commentato Anna, "sembrava che avesse preso un lembo di notte e lo stesse indossando".
-Avete davvero un giardino magnifico- osservò re Jan, mentre procedevano tra gli alberi in fiore.
-Vi ringrazio. Ne affido la cura ai migliori giardinieri del regno.-
-Fanno un ottimo lavoro, non c'è che dire.-
Elsa sorrise, facendo seguire una parentesi di silenzio.
Silenzio che, proprio mentre si stava facendo imbarazzante, fu prontamente spezzato dalla voce calda del giovane re.
-Sapete, mi sono sempre chiesto una cosa.-
-Cosa?-
-Ad Arrendelle è diffusa la magia o siete l'unica a possederla?-
-Come mai me lo domandate?-
-Oh, semplice curiosità, sapete. Nel mondo ormai non ne è rimasta molta. Anzi, in realtà prima di sapere di voi credevamo che non ce ne fosse affatto. Poi, l'anno scorso, quando mio fratello Hans è tornato a casa in manette farfugliando qualcosa su una regina in grado di controllare il ghiaccio e di pupazzi di neve parlanti, ammetto che in un primo momento la mia famiglia ed io abbiamo pensato che avesse perso il senno.- abbozzò una risata.-Tuttavia, quando è giunta fino a noi la notizia della leggendaria regina di Arrendelle, abbiamo dovuto ricrederci.-
-Siete stati delusi, forse?-
-Assolutamente no. Almeno, non io. Sapete, non appena si è sparsa la notizia mi sono sentito attratto da questo regno come da una calamita.-
-Ed eccovi qui, dunque. Venite, entrate pure, io devo avvisare i miei funzionari della mia breve assenza.-
-Certo- re Jan attese sulla soglia finchè, dopo qualche minuto, Elsa fu di ritorno.
-Stavamo dicendo?-
-Vi avevo chiesto se ci fosse altra magia ad Arrendelle-
-No, non ce n'è-
-Siete sicura?-
-Certo. Sono l'unica creatura magica di tutto il regno e, stando a quanto avete detto, di tutto il mondo.-
Elsa aveva scelto volontariamente di mentirgli. Sapeva bene di non essere l'unica creatura magica del regno, visto che insieme a lei c'erano anche i famosi Troll delle Rocce, ma, per qualche motivo, l'istinto le aveva suggerito di tacere la loro esistenza. E raramente il suo istinto aveva torto. Certo, re Jan si era sempre comportato in maniera impeccabile, ma Elsa non riusciva a dimenticare che un anno prima il fratello minore, Hans, aveva architettato un piano diabolico per rubarle il regno. Preferiva essere cauta e, ad ogni modo, doveva ammettere che l'interesse che re Jan mostrava per la magia era abbastanza sospetto. O magari era solo lei ad essere paranoica. Forse Anna aveva davvero ragione riguardo il suo rapporto con gli altri esseri umani. Forse. Quello che era certo, però, era che lei era la regina di Arrendelle e doveva proteggerlo, se necessario, anche da sovrani affascinanti.
Re Jan parve profondamente deluso, ma l'ombra sul suo viso sparì in poco tempo. -Beh, immagino che dovrò farmene una ragione, giusto?-
-Temo di sì- sorrise di rimando Elsa.
-Allora, dove avete intenzione di portarmi, innanzitutto?-
-Stavo pensando al Parco di Primavera. In questa stagione, appunto, è splendido.- spiegò Elsa, iniziando il tour guidato di Arrendelle.

 


Note dell'autrice
Ebbene rieccomi qui, proprio come avevo promesso! ^^
Re Jan?? Chi sarà costui? Che ne pensate? Lo trovate simpatico? Non lo potete soffrire?
LET ME KNOW! :D
Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno la storia tra le preferite/ricordate/seguite! (Aumentate capitolo dopo capitolo, vi adoro <3 <3 <3)
E niente, ci vediamo domenica prossima :* :* :*

   
 
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