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Autore: Kurosmind    12/04/2015    3 recensioni
Raccolta di traduzioni di one-shots di diversi autori, tutte incentrate su Bilbo e Thorin. Ci saranno diversi rating/situazioni/generi, e sarà tutto segnalato nell'indice e all'inizio di ogni capitolo!
Sommario dell'ultima shot pubblicata: I vecchi del prato, di TheBookshelfDweller

È la storia di un giorno di aprile, e di quanto sono fortunati di essere arrivati così lontano, di aver vissuto abbastanza da vedere i capelli l'uno dell'altro diventare bianchi, nel caso di Bilbo, e argentati, in quello di Thorin.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salpare via con te

by Frodo_sHeart
traduzione di KuroCyou

Rating: Verde
Genere: Fluff
Note: Post-LotR, Bilbo vive a Erebor
Introduzione:

Frodo dice a Thorin che ha intenzione di partire per i Porti Grigi, e Bilbo è contrariato. Ma non per Frodo. Gandalf e Thranduil sono sconvolti.
Storia originale qui

 

"Cosa significa te ne vai? Non te ne puoi andare! Sei appena tornato!"

"Sono passati quasi quattro anni," disse la voce, piano.

"Non importa quanti anni! Non puoi lasciarci, non puoi lasciare Bilbo ora! Sai che non è stato bene. E poi non sei stato bene neanche tu!"

Provò a guardare duramente il piccolo essere davanti a lui, ma sapeva che quello sguardo non aveva mai veramente funzionato su quei vivaci occhi blu. La rabbia che saliva nel suo petto gli fece venire un attacco di tosse.

"Per favore calmati, zio Thorin."

"Non ci provare! Non te ne vai!"

Esasperato, Thorin si sedette di nuovo. Dannati polmoni, dannate articolazioni scricchiolanti, dannata debolezza! Guardò severamente lo hobbit moro davanti a sé.

"Mi dispiace tanto, zio Thorin." Il Re sotto la Montagna, con i capelli ormai argentati, guardò Frodo. Perché sembrava così scarno, così pallido, così tormentato? Il suo cuore doleva per il fragile piccolo hobbit. Sempre tanto più fragile di com'era suo zio, ma costretto a vivere un'impresa che nessuno capiva davvero, eccetto forse Sam Gamgee, che non ne parlava mai.

"Non puoi andartene," ripeté. "È semplicemente fuori questione. Sarebbe un colpo troppo duro per Bilbo, e comunque non sei in grado di viaggiare."

Frodo sembrò sbriciolarsi sotto lo sguardo del re. Improvvisamente si coprì il viso con le mani.

"Non posso… non posso più andare avanti," gemette. "Non ce la faccio più!"

Thorin si alzò il più velocemente che il suo corpo indolenzito gli permetteva. Afferrò lo hobbit e lo attirò nel suo abbraccio. Sentì il piccolo corpo tremare contro il suo.

"Che c'è, Frodo?" chiese dolcemente, accarezzando con una mano i ricci scuri, con quell'unica semplice treccia chiusa con un fermaglio con lo stemma dei Durin. "È di nuovo quella cosa?" Percepì lo hobbit annuire contro il suo petto. Imprecò sottovoce, maledì gli spettri, maledì la lama Morgul che aveva ferito il suo piccolo pupillo in modo così incomprensibile, maledì gli elfi che non erano stati in grado di curarlo anche se dovrebbero essere i migliori guaritori del mondo.

Tenne Frodo a distanza di braccio per poter guardare il viso pallido, umido di lacrime.

"Cosa migliorerà andandotene?" chiese. "Erebor ti provoca angoscia?"

"Oh, no, zio Thorin," Frodo si affrettò a dire. "No…" esitò. "È solo… la vita, immagino."

"La vita?"

"Tutto."

"Ma dove andrai?" chiese il re, cercando di capire. "Come ti aiuterà lasciare casa tua?" Sentì Frodo irrigidirsi sotto le sue mani. Lo hobbit si guardò i piedi.

"Ebbene?" disse Thorin, mentre una paura irragionevole gli saliva nel cuore.

"Io… io sono stato invitato," rispose Frodo. Sembrava riluttante a continuare.

"Invitato da chi? Dove?"

Silenzio.

"Dove, Frodo?" incalzò.

"Ai Porti Grigi, e oltre," ammise Frodo infine.

Thorin inalò bruscamente e quasi spinse via il piccolo hobbit.

"I Porti Grigi? Gli elfi ti hanno invitato a salpare con loro?" Anche dopo tanto tempo di relazioni pacifiche l'avversione di Thorin per gli elfi tornava occasionalmente in superficie, anche se non spesso con tanto impeto.

Si accorse dello sguardo addolorato di Frodo.

"Mi dispiace tanto, zio Thorin," ripeté. "Non sopporto dover andare, ma non sopporto nemmeno… esistere. Non lo so. Dicono che tutto andrà meglio per me lì. Anche se come riuscirò a sopportare il dolore di non avere più con me te e zio Bilbo, non lo so." Le lacrime rotolavano di nuovo giù sui suoi tratti delicati.

Thorin sentì un senso di gelo stringersi attorno al suo cuore. Inciampò indietro sulla sua sedia.

"Come puoi accedere alle Terre Immortali?" chiese. "Pensavo che solo gli elfi potessero andarci."

"Anche Gandalf andrà," disse Frodo.

Thorin si accigliò. Dannato stregone.

"Allora è di questo che ti ha parlato ieri sera," disse. "Ma non sei né un elfo né uno stregone."

"Io… sono un Portatore dell'Anello," disse Frodo, esitante. 

"Questo sei," disse Thorin. Poi venne colpito da un pensiero e alzò lo sguardo così velocemente che il suo collo scricchiolò, facendolo sussultare.

"Bilbo," disse. "Anche Bilbo è un Portatore dell'Anello."

Frodo non disse nulla. Non guardò il vecchio re, che si stava tirando la lunga barba bianca con le trecce che Bilbo amava tanto fare.

"Starai bene lì?" chiese Thorin burbero. "I tuoi malanni saranno curati?"

Frodo mantenne il silenzio.

"Ebbene?" gridò il re, pagando lo sfogo con un altro attacco di tosse.

"Non ne sono sicuro," disse infine Frodo. "Ma Gandalf e Lord Elrond sembrano pensarlo. Sentono che ritornerò in piena salute."

"E Bilbo?" la voce di Thorin ora era poco più di un sussurro, piegato verso lo hobbit. "Sarebbe curato se andasse? Vivrebbe?"

Frodo annuì impercettibilmente.

Thorin si raddrizzò di nuovo, sul volto un'espressione determinata.

"È deciso," disse. "Chiederai loro di portare anche Bilbo."

Frodo non reagì, il viso ancora abbassato.

"Frodo? Glie l'hanno già chiesto? Gli hanno chiesto di unirsi a te?"

"Gandalf ha presentato l'invito questa mattina. Non partirà," disse piano. Poi alzò lo sguardo. "Davvero, zio Thorin, pensavi anche solo per un secondo che se ne sarebbe andato senza di te?"

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  "Bilbo." Thorin sorrise alla vista del viso del vecchio hobbit, così delicato e rilassato mentre sonnecchiava seduto accanto al fuoco. Un libro era scivolato via dalla sua presa per cadere sul pavimento.

Il nano premette un lieve bacio sulla fronte del suo consorte.

"Âzyungel", disse dolcemente. Due occhi grigli si aprirono davanti a lui, e un sorriso si aprì sul viso rugoso, ma ancora bellissimo.

"Thorin," disse Bilbo, afferrandogli una mano. "Hai lavorato fino a tardi oggi, amore mio. Pensavo che Fili si sarebbe occupato dei tuoi compiti ancora questo pomeriggio."

Con un gemito Thorin si abbassò sul piccolo poggiapiedi davanti a Bilbo. Guardò il viso divertito del suo amante

"Vecchio nano scemo," disse Bilbo affettuosamente. Prese tra le mani il viso di Thorin, tirandolo a sé per un lento bacio. Thorin si lasciò sciogliere contro le labbra morbide. Ottant'anni, e l'amore per il suo hobbit era ancora forte com'era stato prima che riprendessero Erebor. Più forte, se non altro. Più profondo indubbiamente. Sospirò quando Bilbo lo lasciò andare. Poi si sporse in avanti, posando la testa sulla pancia soffice di Bilbo.

"Bilbo?" disse, trovando la mano dello hobbit con la sua e intrecciando le loro dita.

"Si, amore mio?" disse lo hobbit sognante, accarezzando con la mano libera i lunghi capelli di Thorin, argentati, anzi, quasi bianchi ora.

"Frodo è venuto da me," disse piano Thorin. Percepì che Bilbo si irrigidiva. Dopo un breve silenzio, lo hobbit disse: "Te l'ha detto allora."

"L'ha fatto," affermò Thorin. Bilbo ricominciò ad accarezzare i suoi capelli.

"Mi mancherà terribilmente," disse piano. "Ma sarà per il meglio. Eru sa come se lo merita il ragazzo."

Thorin alzò la testa per guardare il marito negli occhi.

"Ma tu?" disse. "Anche tu te lo meriti."

Improvvisamente la mano delicata afferrò i suoi capelli e tirò. Thorin grugnì. I dolci occhi grigi dello hobbit si fecero severi.

"Non dire sciocchezze, Thorin Scudodiquercia," disse con un tono forte che riportò alla mente del nano un tempo in cui erano entrambi molto più giovani. "Sai benissimo che non ti lascerò mai."
Thorin sospirò. Aumentò la stretta sulla mano di Bilbo.

"Il tuo tempo su questa terra sta finendo, amore mio," disse con fervore. "Sai che l'età ha cominciato a raggiungerti da quando… da quando l'Anello è stato portato via. Se Gandalf ha ragione, potrai avere infiniti, bellissimi anni nelle terre dell'Ovest Immortale."

Lo hobbit sbuffò sarcastico.

"Bellissimi?" disse, tirando via la mano da quella di Thorin e spingendolo via.

"Bellissimi?" gridò, furioso. "Ti prego, dimmi come potrebbero essere bellissimi quando avrei lasciato indietro il mio cuore?" Si sporse in avanti e afferrò il marito per le trecce, tirandolo verso di lui. Fissò duramente gli occhi blu zaffiro, una volta così saldi, ora ammorbiditi dall'amore e dall'età.

"Io. Non. Ti. Lascerò." Disse, enfatizzando ogni parola. "Mai." Dopo una breve pausa continuò: "Tra l'altro, neanche tu rimarrai per molti altri anni su questa terra, mio re. Già così stai forzando gli anni nanici." Improvvisamente ridacchiò.

"Guardaci," sbuffò. "Bianchi, rugosi, patetici vecchiacci."

Thorin non poté non ridere con il suo hobbit.

"Oh, mio Bilbo," sospirò una volta che le risate si furono placate.

"Oh, mio Thorin," disse Bilbo con un sorriso. Poi l'espressione ritornò seria.

"Rimarrò con te fino al mio ultimo respiro," disse. "O il tuo, quello che viene prima."

Thorin lo guardò. Occhi grigi fissavano occhi blu, ma improvvisamente non sembravano completamente focalizzati. Proprio quando Thorin stava per dire qualcosa per catturare la sua attenzione, vide una scintilla accendersi in quegli occhi. Un sorriso speranzoso apparve sul viso dello hobbit.

"Dove sono le stanze di Gandalf?" chiese.

"Perché?" Thorin non poté non insospettirsi.

"Dimmelo e basta, tesoro," supplicò Bilbo, avvicinandosi, sapendo bene che Thorin non avrebbe potuto rifiutare la sua richiesta se accompagnata da qualche bacio.

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"Zio?" Thorin si rese conto che non aveva prestato attenzione alle parole di Fili.

"Mi dispiace Fili, cosa stavi dicendo?" Vide lo sguardo preoccupato negli occhi del nipote che sembrava essere lì molto spesso ultimamente. Il vecchio Re sotto la Montagna sospirò. Era il momento. Lo sapeva da qualche mese ormai, ma era difficile. Era una grande parte di ciò che era, a prescindere da cosa diceva Bilbo.

"È tempo," espresse i suoi pensieri. "Che ne pensi del Dì di Durin?"

Fili fissò suo zio.

"So che è molto vicino, ma hai già assunto molti doveri nell'ultimo decennio. Cambierà poco." A parte il titolo ufficiale, pensò Thorin, con una fitta di tristezza.

"La tua coronazione," chiarificò al nipote sbalordito. I gentili occhi blu, che finalmente erano diventati seri negli ultimi decenni, si spalancarono. Poi Fili raddrizzò la schiena.

"Sono pronto," affermò senza esitare. "Pronto a servire Erebor nel momento in cui mi verrà chiesto."

Thorin sorrise e annuì.

"So che lo sei," disse, mettendo le mani sulle spalle del suo erede. Fili chinò il capo e Thorin premette le labbra sulla sua fronte.

Furono interrotti dalla porta dello studio che si apriva improvvisamente, e senza bussare. I due nani si girarono a guardare, rilassando entrambi l'espressione in un sorriso quando videro la massa di ricci e trecce bianche.

"Maledetti maghi! Maledetti elfi!" esclamò Bilbo, zoppicando verso di loro, il bastone che ticchettava irritato sul pavimento di pietra.

"Cosa c'è, Bilbo?" Thorin si affrettò a raggiungere il coniuge agitato, prendendogli il braccio per guidarlo su una delle sedie.

"Dannati elfi!" gridò lo hobbit. Guardò Thorin, gli occhi fiammeggianti. "Sai, muhudel, dopo tutti questi anni penso di dover ammettere che hai sempre avuto ragione su di loro." Prese un respiro profondo.

"Non vogliono portarti!" gemette. "Gli ho offerto tutto ciò che possiedo e di più, ho invocato ogni remoto favore a cui potevo pensare e lui dice che non si può fare. Beh, non mi bevo quegli occhi tristi. Se non lo vedo mai più, sarà comunque troppo presto!" Respirando pesantemente, si appoggiò all'indietro. Thorin si sedette al suo fianco. Mise dolcemente una mano sul braccio di Bilbo. Lo hobbit lo guardò, gli occhi improvvisamente lucidi di lacrime.

"Oh, amore mio," disse Thorin. Lo tirò contro il suo petto e lo strinse a sé. Un lieve colpo di tosse gli fece alzare lo sguardo. Fili li stava guardando con preoccupazione.

"Cosa c'è, zio Thorin?" chiese. "Bilbo, cos'è successo? Posso aiutare?"

"Temo di no, Fili," rispose Thorin. Esitò su cosa dire al nipote. Aveva la sensazione che Frodo non aveva ancora parlato della cosa con i cugini nani, o Fili avrebbe di certo detto qualcosa. Bilbo si raddrizzò improvvisamente. Si asciugò le lacrime, e disse:

"Beh, non c'è niente da fare allora. Vivremo i nostri anni, tu ed io, e ne saremo felici. Anche se temo che tu ci rimetta. Ho passato più di metà della mia vita con te, ma il tuo tempo con me è stato una parte molto più piccola della tua."

Thorin lo tirò a sé di nuovo.

"Non ricominciare, mezzuomo cocciuto!" Una protesta fu soffocata dal petto reale. "È stata la parte più importante della mia vita, e lo sai." Bilbo si divincolò per liberarsi, ma le braccia di Thorin erano ancora più che abbastanza forti per tenerlo. Rise e lasciò che suo marito si liberasse dall'abbraccio. Uno sconvolto, indignato volto rotondo si presentò a lui e non poté fare a meno di baciarlo.

"Dannato nano," mormorò Bilbo sulle sue labbra.

Un cauto colpo di tosse ricordò a Thorin che non erano soli. Si rivolse a Fili, che aveva distolto gli occhi, ma non poteva fare a meno di sorridere, un leggero rossore sulle guance.

Thorin si schiarì la gola. Negli anni era diventato decisamente più libero nel dimostrare l'affetto per il Principe Consorte in pubblico. Sapeva che il popolo ci scherzava sopra, ma dato che era principalmente in modo bonario non si lasciava turbare.

"Cena," disse Fili.

"Oh si," disse Bilbo, lisciandosi il panciotto. "Chi c'è ospite oggi?" la sua espressione si rabbuiò. "Niente elfi spero?"

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Bilbo fu notevolmente silenzioso a cena. Di solito riservava parole gentili per tutti, ma dopo i saluti di rito si sedette nella sua sedia alla sinistra del Re e non parlò. Non mangiò neanche molto. Sembrava più occupato a guardare male Gandalf e l'ospite seduto al suo fianco.

Thorin gli diede un colpetto con il gomito. Bilbo alzò lo sguardo e mimò con la bocca: "Cosa?"

Thorin si sporse verso di lui e sussurrò: "Sono certo che Thranduil non ha voce in capitolo, per quanto voglia avere così tanta importanza."

Bilbo sbuffò.

"Sono tutti d'accordo, ne sono certo."

Thorin sorrise.

"Cominci a sembrare me, amore," ridacchiò. Improvvisamente Bilbo infilò il braccio sotto quello di Thorin e lo tirò vicino, così da potergli sussurrare nell'orecchio.

"È solo… vorrei così tanto passare molti più anni con te" disse ardentemente. "Ti amo così tanto."

Per il suo imbarazzo, Thorin si sentì un nodo alla gola. Sbatté le palpebre, cercando di trattenere le lacrime, ma senza successo. Doveva essersi rammollito negli ultimi tempi, perché il suo dolce marito potesse farlo piangere ad una cena officiale. Forse sarebbe stato meglio far prendere la corona a Fili domani. Deglutì, asciugandosi velocemente le lacrime dagli occhi con il tovagliolo. Strinse il braccio di Bilbo senza dire nulla. Solo allora osò prestare di nuovo attenzione agli ospiti. Sebbene gli altri ospiti facevano almeno finta di non aver notato nulla, Gandalf e Thranduil osservavano entrambi la coppia reale. L'espressione del Re Elfo era illeggibile come al solito, ma aveva alzato un sopracciglio scuro. Gandalf aveva un'aria vagamente colpevole. Thorin li guardò severamente, e decise che avrebbe scambiato due parole severe con lo stregone più tardi.

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"Tu," disse Thorin con enfasi, puntando un dito accusatore allo Stregone Bianco, mentre chiudeva la porta dietro di sé. "Tu hai qualcosa a cui rispondere, ficcanaso pezzo di…"

"Via via, Thorin," disse Gandalf, accendendosi la pipa. Aggrottò la fronte al nano arrabbiato. "Non puoi biasimarmi per aver cercato di aiutare il ragazzo. So che non vuoi perderlo, ma la vita è diventata molto difficile per lui."

Thorin sbatté le palpebre.

"Sai perfettamente che non parlo di Frodo," disse. Si piazzò davanti allo stregone seduto, guardandolo severamente. "Tu," spinse il dito contro il petto di Gandalf. "Hai provocato dolore a Bilbo, e quello non lo accetto."

"Guarda, Thorin," cominciò il mago, ma il nano alzò la mano.

"Non voglio sentirlo!" gridò. "Perché mai hai menzionato l'invito quando sapevi che non avrebbe accettato?" cominciò a tossire, inframmezzato da imprecazioni di Khuzdul.

Gandalf ebbe il buonsenso di sembrare un minimo a disagio. Thorin ricadde su una sedia, improvvisamente troppo stanco per continuare a litigare. Rimasero in silenzio per un po'.

"Mi dispiace tanto, Thorin." Disse piano Gandalf. "Non ho mai pensato che avrebbe accettato, ma gli altri hanno insistito perché chiedessi."

"Chi altri?" 

"Lord Elrond, e Lady Galadriel, Re Celeborn, tra gli altri." Quando Thorin reagì con uno sbuffo arrabbiato, continuò: "Sono grati che Bilbo si sia occupato così bene dell'Anello per così tanti anni e che abbia permesso a Frodo di portarlo via. Sanno quanto deve essere stato difficile.

"Non è stato così difficile, davvero," disse una voce. Alzarono entrambi lo sguardo per vedere Bilbo che chiudeva piano la porta dietro di sé. Andò da loro e si sedette al fianco di Thorin.

"Da quanto mi ricordo, non ne eri entusiasta, Mastro Baggins." Lo stregone guardò Bilbo con un sorriso. Lo hobbit scrollò le spalle. "Da quanto mi ricordo, ci è voluta un po' di persuasione e l'aiuto del tuo reale marito per lasciare la busta sul tavolo."

Thorin non aveva dimenticato quanto riluttante era stato Bilbo di separarsi veramente dall'Anello, sebbene fosse stato d'accordo quando gli era stata presentata l'idea. Molte volte era stato sul punto di consegnarlo ma aveva finito per infilarsi la piccola busta di nuovo nella tasca del panciotto. Infine, Thorin aveva allungato la mano e lentamente glie l'aveva presa, mettendola sul tavolo. Ricordava lo sguardo sorpreso sul viso di Gandalf quando Bilbo aveva sussultato, come dolorante, ma era stato solo per un momento e poi si era rilassato. Lo hobbit aveva sospirato e aveva rivolto un sorriso a Thorin.

Il Re fu riscosso dai pensieri da un secco bussare alla porta.

"Avanti," gridò.

Una guardia aprì la porta e annunciò, leggermente sconvolta:

"Re Thranduil vuole vedervi, Sire."

Oh, cavolo, pensò Thorin. "Si, fallo entrare," disse, alzandosi. Il Re del Reame Boscoso entrò a grandi passi nel salotto, l'aria sprezzante come sempre. Posò gli occhi su Bilbo per un istante, salutandolo con un cenno del capo.

"Prego, siediti," disse Thorin formalmente, indicando la sedia vicino a Gandalf. "Cosa posso fare per te?"

Thranduil alzò un sopracciglio.

"Dovevamo discutere i nuovi accordi commerciali," disse con una punta di irritazione.

Thorin voleva darsi uno schiaffo. Nella smania di confrontare Gandalf, si era completamente dimenticato di quello.

"Si, si, certo," disse velocemente.

"Comunque," disse lentamente l'elfo, spostando lo sguardo da Thorin a Bilbo a Gandalf, "Penso che ci sia un altro problema in questione che richiede la tua attenzione." Alzò un dito e sembrò ascoltare. Improvvisamente sentirono voci arrabbiate nel corridoio e la porta si spalancò di colpo. Kili piombò dentro, trascinando con sé un Frodo sconvolto e seguito dal fratello.

"Questo è inaccettabile!" gridò a Thorin, spingendogli davanti il piccolo hobbit. "Non puoi permetterlo, zio!"

Thorin si alzò, la rabbia che cominciava a salire.

"Come osi entrare in questo modo!" tuonò. "Sei fuori di senno!?" riuscì a sopprimere la tosse per una volta.

Kili si congelò. Guardandosi intorno, si accorse improvvisamente della compagnia e un rossore salì sul suo viso. Inconsciamente, tirò Frodo verso di sé in un gesto protettivo.

"Mi… mi dispiace, zio Thorin," incespicò.

Thorin lo guardò torvo. Con la coda dell'occhio vide un sorriso divertito sul volto di Thranduil. Quell'elfo sembrava godere delle difficoltà degli altri, pensò Thorin irritato. Si risedette, cercando di ritrovare un contegno.

"Penso che dobbiamo parlarne," arrivò la voce calma di Gandalf.

Thorin si girò furioso verso di lui.

"Non c'è nulla di cui parlare in questa compagnia," commentò sarcastico, con un'occhiata al re elfico.

"Perché non gli permettete di venire?" chiese Bilbo all'improvviso. Guardava Thranduil. "È perché è un nano? Perché, sai, è meschino da parte vostra." La sua voce era bassa. "Avevo un'opinione molto più alta degli elfi."

Gli occhi di Kili sfrecciarono da Bilbo a Thranduil a suo zio. Thranduil guardava Bilbo come se stesse contemplando una risposta quando Gandalf parlò. La sua voce era gentile.

"Solo in parte perché è un nano," disse. Bilbo strinse i pugni sui braccioli della poltrona. "In effetti a nessuno oltre gli elfi, e questo stregone, è permesso andare all'Ovest. Frodo è stato invitato con un'eccezionale offerta, per il servizio straordinario che ha reso alla Terra di Mezzo."

"Ma certo," disse Bilbo, guardando ancora Thranduil. "Ma non avete invitato solo Frodo, non è così? E quale cosa straordinaria avrei mai fatto io per meritarmi l'onore? Semplicemente avevo uno stupido anello dell'invisibilità di cui non avevo davvero bisogno, e poi l'ho dato via. Niente di speciale, affatto. Quindi se potete invitarmi, potete invitare anche la mia altra metà."

La stanza divenne molto silenziosa. Thorin vide gli occhi di Kili spalancarsi enormemente mentre cominciava a capire. Inciampò all'indietro, cercando la mano di Fili.

"Vorrei non aver mai trovato il dannato anello," mormorò Bilbo. "Tanto bene ci ha fatto."

"Ci hai salvati con quell'anello," disse Fili nervosamente. Sembrava devastato. "Ci hai salvati tutti, più e più volte."

"Beh," ammise Bilbo. "Forse l'ho fatto. Ma non è questo il punto."

"No, non lo è." Disse all'improvviso Thranduil. Gli guadagnò un'occhiata arrabbiata dai nani nella stanza. Alzò una mano elegante per silenziare qualunque protesta. "Il punto è che tu hai posseduto l'Unico Anello per molti anni senza soccombere ad esso. Quello in sé è un fatto lodevole. E ti ha guadagnato l'invito. Non molti esseri in vita in questa Era sarebbero in grado di resistere al suo richiamo dopo averlo indossato anche una sola volta."

"Sciocchezze," disse Bilbo. Lo fissarono. Lo hobbit si rivolse al marito.

"Neanche tu hai ceduto," disse. "E l'hai indossato più di una volta. Vedete, nulla di così straordinario."

Gandalf e Thranduil restarono senza fiato.

"Cosa?" disse Bilbo, guardando i loro volti stupefatti.

"Tu… lui… Thorin…?" Gandalf si sforzò di emettere suoni coerenti. Improvvisamente Thranduil si alzò dal suo posto. Sembrò espandersi, un'aura verde scuro comparve intorno a lui.

"Intendi dire che un nano ha toccato, ha indossato l'Unico Anello?" tuonò.

Bilbo si alzò, per nulla intimidito. Thorin quasi lo tirò di nuovo giù.

"Non un nano," urlò lo hobbit. "Questo nano, il mio nano, mio marito, il mio cuore e la mia anima!" ansimò, riprendendo fiato. "Si," continuò, parlando con più calma. "Si, Thorin ha indossato l'Anello."

Thorin si ritrovò quasi senza fiato come Bilbo quando vide il Re Elfo rimpicciolirsi per ritornare alla normale statura e colore. Bilbo si risedette. Afferrò la mano di Thorin.

Thranduil si sedette, per una volta a corto di parole, sembrava. Gli occhi di Gandalf erano tornati normali. Si piegò in avanti, guardando intensamente il Re nano. 

"Tu hai indossato l'Anello?" chiese, incredulo.

Thorin scrollò le spalle. "Solo due volte," disse. "Guardate non capisco perché sia così sconvolgente per voi..."

"Com'è stato?" interruppe lo stregone, occhieggiandolo curiosamente.

"Beh…" esitò Thorin.

"Era solo per divertirci un po'," disse Bilbo. "È stato quando stavo scrivendo di Gollum e del nostro imprigionamento a Bosco Atro." Thranduil fece un movimento improvviso. Bilbo lo ignorò. "Il mio libro, sai. Comunque, lo stavo leggendo a Thorin e lui ha chiesto com'era essere invisibile. Quindi sono andato a prendere l'anello e l'ha provato." Sorrise al ricordo. "È stato così divertente vederlo scomparire davanti ai miei occhi. Finalmente ho capito cosa deve essere stato per gli altri vedermi scomparire e riapparire." Ridacchiò. Thorin gli sorrise. Era un ricordo felice, anche se non completamente. Gli occhi di Gandalf erano ancora fissati su di lui.

"Comunque, il giorno dopo abbiamo deciso di fare una passeggiata in giro per la Montagna insieme, Thorin con l'anello."

"Mi piaceva vedere come la mia gente si comportava con il mio Consorte senza che fossi presente," disse Thorin. "Eravamo sposati da quanto?"

"Quasi quarant'anni," rispose prontamente Bilbo. "Si stavano preparando i festeggiamenti."

"Oh si, certo. In ogni caso, è stata un'esperienza molto interessante." Si interruppe.

"Interessante, eh?" disse Gandalf. Aveva alzato le sopracciglia. "Nulla di più?" Si tirò indietro, masticando il bocchino della pipa mentre osservava Thorin. Improvvisamente si raddrizzò. Puntò il lungo gambo della pipa verso il nano.

"Tu," disse a alta voce, "sei della stirpe di Durin, tuo nonno è morto a causa della Febbre dell'Oro che non è stato in grado di sconfiggere. Tuo padre cedette all'ultimo degli Anelli dei Nani così che fosse preso da Sauron. E tu hai indossato l'Unico Anello. Dev'essere stato qualcosa di più che interessante."

Thorin strinse la mano di Bilbo prima di parlare. Non gli aveva mai parlato di quello che stava per dire.

"C'è stato," riconobbe. "Non la prima, breve volta che l'ho indossato, ma il giorno dopo, mentre camminavamo. Diventava sempre più forte man mano che lo portavo." Sentì Bilbo tendersi al suo fianco. "Era… era un richiamo, qualcosa che tirava nel profondo della mia anima. Ho cominciato a vedere immagini di oscurità e fuoco. Di potere inimmaginabile. È stato… molto spiacevole." La stanza era immobile come una tomba.

"Quindi me lo sono tolto." Concluse Thorin.

Tutti rilasciarono il respiro allo stesso tempo. Thranduil era diventato pallido, Fili e Kili sembravano incerti di cosa stesse succedendo. Frodo, comunque… Thorin non capì l'espressione negli occhi di Frodo, ma improvvisamente lo hobbit si lanciò in avanti e lo abbracciò stretto. Poi tirò anche Bilbo nell'abbraccio. Per un momento si strinsero gli uni agli altri così, poi li lasciò andare e fece un passo indietro, l'aria un po' sconvolta.

"Quindi è per questo che me l'hai ridato all'improvviso," disse piano Bilbo. "Non l'ho mai saputo, Âzyungel. Perché non me lo hai detto?"

"Non volevo spaventarti, amore mio," Thorin disse con difficoltà. "Non volevo che avessi paura di me, come hai dovuto fare una volta." Un vecchio dolore comparve sul viso di Bilbo. Mise un dito sulle labbra di Thorin.

"No," disse. "Non andare lì." Si sporse e lo baciò dolcemente. "Capisco."

Gandalf canticchiò, soffiando fumo dalla bocca.

"Ecco, vedi," disse. "Voi due siete alquanto straordinari." Guardò Thorin e Bilbo con un sorriso affettuoso. "Molto straordinari infatti."

"Non capisco!" gridò improvvisamente Kili, prendendosi la testa tra le mani disperato. "Non capisco nulla di tutto questo."

"Io si," disse Frodo a bassa voce. Tutti si girarono verso di lui e lui arrossì. Gandalf gli fece un cenno.

"Kili, l'Anello ha un potere terribile," disse Frodo. "Chiunque con un minimo di desiderio di potere soccomberebbe ad esso quasi immediatamente. Gandalf non voleva accettarlo perché sapeva cosa sarebbe diventato, persino Lady Galadriel ha rifiutato quando glie l'ho offerto."

Thranduil saltò su, gli occhi fuori dalle orbite.

"Hai offerto l'Anello a Galadriel?" urlò. Frodo lo guardo, sorpreso dello scatto.

"L'ho fatto," disse. Thranduil ritornò in sé e si risedette, l'aria scovolta. Thorin si ritrovò a divertirsi molto.

"Persino lei, la più buona e la più saggia degli elfi, persino lei non sarebbe stata in grado di resistere all'Anello. Tu hai resistito, zio Bilbo, perché non hai mai voluto davvero alcun potere. Io ci sono riuscito per un po', anche se Eru sa quanto è stato difficile alla fine. Se non fosse stato per Sam… e Sméagol…" la sua voce si affievolì. Poi si riprese e continuò. "Che tu sia stato in grado di resistere al suo richiamo, zio Thorin, è di fatti straordinario. Tu sei un nano, un potente Re, da una lunga stirpe di Re, molti dei quali hanno ceduto al lato oscuro del potere. Ma tu non hai vacillato." Guardò Thorin per un lungo momento. Sospirò con un sorriso. "L'Anello non poteva prendere il tuo cuore e la tua anima, perché li avevi già donati volontariamente e irrevocabilmente."

Thorin sentì Bilbo stringergli la mano.

"Hai riconosciuto il pericolo e hai immediatamente rimosso la tentazione da te stesso. Hai mai voluto toccare ancora l'Anello?" chiese Gandalf.

"Mai," disse Thorin risoluto. "Avevo tutto quello che volevo e non avevo intenzione di rischiarlo."

Frodo gli sorrise di nuovo.

"Quindi... quindi... continuo a non capire," si lamentò Kili.

"Davvero, Kili," disse Fili, alzando gli occhi al cielo. "Zio Thorin aveva già dato il suo cuore a zio Bilbo, quindi l'Anello non poteva far presa su di lui."

"È giusto, Fili," disse Gandalf. "Una coppia straordinaria." Meditò per un po', poi si rivolse a Thranduil. "Penso che dobbiamo mandare qualche messaggio.

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"Svegliati, zio Thorin." Qualcuno gli tirava il braccio libero. Si svegliò lentamente, sbattendo le palpebre.

"Che c'è, Frodo?" chiese. Era piacevolmente consapevole che Bilbo era addormentato contro il suo petto, infilato al sicuro sotto il suo braccio destro.

"Siamo arrivati," disse Frodo. Infatti, la carrozza sembrava essersi fermata. "Siamo lì!"

Bilbo si mosse.

"Dove?" chiese assonnato.

"Siamo arrivati ai Porti Grigi, zio Bilbo."

Il vecchio hobbit si sedette su, improvvisamente del tutto sveglio. Guardò Thorin con occhi lucidi.

"Muhudel! Siamo qui!"

"Sembra di si, amore mio," ripose Thorin, sorridendo alla sua felicità. Si sentiva così stanco. Sembrava che lo hobbit avesse reagito al lungo viaggio meglio di lui.

"Non manca molto ora, non manca molto," disse Bilbo, ben consapevole di come si sentisse Thorin.

Frodo aiutò la vecchia coppia ad uscire dalla carrozza. Dopo aver sciolto le membra doloranti, Thorin si guardò attorno. Elfi si stavano già imbarcando sulla grande nave bianca che rimbalzava lentamente contro le pareti del porto. Vide Elrond, Galadriel e Celeborn scendere e parlare con i loro parenti. Dietro di loro sentì zoccoli di pony. Sam, Merry e Pipino smontarono e si avvicinarono a loro, i volti tristi.

S'inchinarono al precedente Re sotto la Montagna. Thorin alzò una mano in protesta.

"Vi prego," disse. "Non sono più Re. Thorin, solo Thorin."

Tre volti si alzarono a guardarlo.

"Sarai sempre il nostro Re," disse Merry. "Perché sei il Re del Signor Bilbo."

Thorin sorrise e inchinò la testa.

"Allora vi ringrazio," disse. I tre giovani hobbit spostarono l'attenzione su Bilbo. Il vecchio hobbit sorrise e aprì le braccia. Tutti loro lo abbracciarono, e le loro lacrime gli macchiarono la giacca.

"Addio, signor Bilbo," disse Sam Gamgee, strofinandosi gli occhi con la mano. "Non vi dimenticheremo mai." Guardò timidamente Thorin. "Addio Re Thorin. Possano i tuoi giorni essere benedetti e felici."

Thorin si inchinò.  

"Grazie mastro Gamgee, possano i tuoi essere altrettanto benedetti."

Bilbo gli prese il braccio e si voltarono per andare lentamente verso la nave, lasciando Frodo a dire addio ai suoi amici. Furono aiutati ad imbarcarsi da forti braccia elfiche. Quando guardarono la sponda, Thorin vide i quattro giovani uniti in un forte abbraccio. Anche Bilbo l'aveva visto. Una lacrima rotolò giù sul suo viso.

"Odio gli addii," disse Bilbo piano.

"Lo so, Âzyungel," rispose Thorin, ripensando all'addio a Erebor, quando aveva lasciato indietro sua sorella, i suoi nipoti e i suoi compagni. "Anch'io." Avvolse le braccia intorno al suo hobbit e lo girò verso Ovest, dove il mare grigio sembrava infinito, ma dove sapeva che esistevano le terre in cui gli era stato così misericordiosamente permesso di andare. Se Gandalf aveva ragione, lì c'era la promessa di infiniti anni felici in compagnia l'uno dell'altro, anche se doveva soffrire tanti elfi. Bilbo gli sorrise.

"Vieni qui, mio cuore," disse dolcemente. Le loro labbra si trovarono in un bacio pieno di ricordi appassionati e la promessa di nuovi da creare.
 

Fine


Note dell'Autrice
1. Quindi, Frodo ha vissuto a Erebor con Bilbo. Immagino che Bilbo abba ricevuto la notizia della morte di Drogo e Primula e sia andato ad adottare Frodo e lo abbia portato a Erebor. Il Signore Degli Anelli è comunque successo. Immagino che Frodo si sia offerto volontario per la missione dato che Bilbo era troppo vecchio per andare lui stesso. Sto pensando che gli amici di Frodo, Sam, Merry e Pipino, lo andassero a trovare regolarmente, quindi sarebbero stati comunque i suoi compagni sulla strada per Mordor. Forse Sam viveva addirittura a Erebor, o almeno ci restava per lunghi periodi di tempo.
2. Età: su internet ho scoperto che in nani apparentemente hanno un'aspettativa di vita di circa 250 anni, anche se alcuni vivono di più. Ne Lo Hobbit, Bilbo ha 50-51 anni, Thorin 195 (si, so che nei film sembra molto più giovane, ma hei, è fantasy!). In LotR Bilbo ha 131 anni quando salpa dai Porti Grigi. Questo lo pone 80 anni dopo la fine de Lo Hobbit. Thorin avrebbe quindi 275 anni. Entrambi quindi avrebbero vissuto molto a lungo rispetto all'aspettativa, rendendoli una cara vecchia coppietta. Se le informazioni che ho trovato sono scorrette, beh allora, dovremo vivere con il fatto che ho cambiato un'altra cosa ancora nella saga del signor Tolkine :P
3. Come funziona l'Anello e la spiegazione del perchè Thorin sia stato in grado di resistergli sono ovviamente una mia interpretazione/fantasia. Probabilmente non è canon, ma hey, è un'AU. Ed è così romantico! Penso anche di aver combinato il book!verse e il movie!verse per quanto riguarda il destino di Thrain e Thror.
4. Âzyungel = amore più grande
Muhudel = benedizione più grande
5. Sono consapevole del fatto che in LotR non viene davvero detto che le Terre Immortali sono una forma di Paradiso in cui tutti vivono per sempre (anche se ovviamente gli elfi si, siccome sono comunque immortali). Ho letto che è molto probabile che i mortali semplicemente vivono le loro vite in pace. Comunque, nella mia piccola AU, è una forma di Paradiso o Eternità. Perchè ho disperatamente bisogno di un 'e vissero per sempre felici e contenti'. Quindi ecco qui.


Note della Traduttrice
Un po' di fluff ci voleva no? Ok si tanto fluff. Vecchietti adorabili loro ♥
L'aggiornamento della domenica questa volta è qui, x)
Alla prossima!
-Kuro

 

   
 
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