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Autore: callistas    24/12/2008    7 recensioni
Ciao a tutti! Sono tornata con un'altra storiaccia malefica! E' la classica favola del brutto anatroccolo rivisitata da me. Ovviamente, credo la si conosca e non servono ulteriori dettagli. Ma per chi non la conoscesse è la storia di un anatroccolo che quando è nato è bruttissimo, ma alla fine diventa un bellissimo cigno. In questa storia non ci sono animali ma persone. So che è un obrobrio di presentazione, ma spero di avervi dato l'idea. Commentate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vendetta nr. 2 - Bankotsu e... Bedde beddissime! Ciao a tutte! Perdonate il mio spaventoso ritardo, ma purtroppo mi si sono accavallate tante di quelle cose sotto le feste…ma penso che lo sappiate meglio di me. Come al solito, mi sono presa in ritardo con i regali e gli ultimi tre li ho comprati oggi. PANICO!
Perdonatemi…

Sapete, sono veramente contenta che la storia piaccia. I vostri kilometrici commenti me lo confermano ogni volta e credo che non ci sia miglior soddisfazione per uno scrittore sentirsi dire che la propria storia è bella e che piace. Ovviamente, sono bene accette le critiche costruttive. Grazie ad esse la storia è un po’ più completa. Parti che io avrei omesso perché per me erano ovvie, sono state dovute essere (mazza che casino di verbi…ma è giusto scritto così?) ampliate per dar modo ai lettori di comprendere meglio la storia.
Detto ciò, io passerei al prossimo capitolo.

Allora…Kagome si sta dando da fare per cercare di accoppiare i fighetti dell’istituto con alcune belle giovani. Abbiamo visto la svolta Koga-Ayame e adesso mancherebbe Bankotsu-Aruka.
Che succederà? Ce la farà anche stavolta la nostra Kagome?
Vi mando l’aggiornamento, ma prima…RINGRAZIAMENTI!

Kaggi_Inu91: ciao bedda! Stai tranquilla se non hai potuto commentare, anche perché mi fa piacere che tu l’abbia messa nei preferiti. Quanti complimenti! Mi fai arrossire così…in ogni caso mi farebbe piacere anche se la leggessi soltanto così magari, quando avrai possibilità di aggiornare, mi farai un resoconto dettagliato di quello che avresti voluto leggere o di quello che avresti voluto tagliare. Kizzuoli anche a te e a presto!

Cri_91: bedda! La sfuriata ci voleva, non credi? Dopotutto Naraku gliel’aveva promesso a Kagome che ne avrebbero riparlato, ma per fortuna si è risolto tutto bene. Kagura è una mediatrice incredibile, non trovi? Ti aspetto alla fine del capitolo!

Kaggy95: esagerata…ma mi fa piacere…hehehe…ti sono piaciute la sfuriata e la parte finale? Certo che Kaggy ce la sta mettendo proprio tutta nella sua vendetta. Adesso c’è in mezzo Bankotsu…che succederà?

Diamontpearlvoiceinu: bedda! Eccoti l’aggiornamento!

Mikamey: è quello che avrei fatto io pur di uscire con un ragazzo che alle superiori mi piaceva un casino. Gli avrei lavato perfino le mutande a mano se avessi potuto…per il litigio, beh…d’altronde ci serviva, no? Naraku glielo aveva promesso e tutta la frustrazione per non essere stato in grado di capire come stavano realmente le cose è saltata fuori. Io credo che adesso vedrò Kagura sotto occhi differenti, non più la Signora del Vento cattiva, ma anche come la madre tenera che un po’ tutte noi vorremmo avere (per l’amor di dio, la mia va più che bene, però…). La scena della camomilla l’ho messa perché è successa ad una mia amica. Era venuta da me in lacrime perché il suo ragazzo l’aveva mollata di punto in bianco così, senza motivo. L’ho portata in camera mia e io sono arrivata dopo con una camomilla, si è sfogata e le lacrime le erano cadute appunto nella camomilla. Quando l’ha bevuta per poco non le veniva un collasso. L’ho assaggiata anch’io e poi l’ho gettata giù per il bagno. Questo però l’ha fatta star meglio…le ha risollevato il morale. Adesso sta con uno che non è minimamente paragonabile al suo ex.
Guarda che era inevitabile, sai? Quando una scrive le cose tanto da appassionarti in quel modo, alla fine cerchi sempre di prendere in prestito le sue idee, ma alla fine non riusciranno mai bene come in origine.

Kagome19: lo so che fa pena, ma è la giusta punizione. Tu che faresti al posto di Kagome? Gli avresti detto “Oh Inuyasha, ma certo…anch’io sono innamorata di te…” e fine. Eh no…qui serve un intervento drastico sul ragazzo che deve imparare che la bellezza esterna non è tutto.
Sei troppo gentile e spero di arrivare alla parte focale della storia in breve tempo.

Ryanforever: anch’io concordo. Se non fosse stato per Kagura dove sarebbe a quest’ora Kagome? Guarda, preferisco non immaginarmelo nemmeno…
Il fatto di urlarle addosso, e credo tu l’abbia capito, non era tanto perché era arrabbiato con Kagome, si anche con lei, ma più che altro era furioso con sé stesso. Essere genitori non è una cosa facile, come non è facile essere figli. Un padre, Naraku in questo caso, deve essere sempre attento ai bisogni dei proprio figli, che siano appena nati o che abbiano trenta’anni; l’aver sbagliato in pieno con sua figlia lo ha fatto sbottare, perché lui doveva capire in quanto genitore e ora ha paura di sbagliare con il piccolo Hakudoshi. Concordo che abbia sbagliato, ma era necessario. Adesso finalmente si sono chiariti e possono affrontare la loro nuova vita senza più l’ombra del passato che aleggia come la nuvoletta di Fantozzi. Io mi immagino Kagome, quando era una bambina, una bambina tranquilla, che non dava mai problemi a nessuno, che se ne stava sempre in disparte, che giocava sempre da sola…che chiedeva solo un minimo d’affetto. La sua solitudine se l’è portata avanti fino alle superiori, ma qualcosa sta cambiando. E non vedo l’ora che tu legga cosa…
Infatti, se ti ricordi, quando Kagura, Naraku e Kagome sono tornati a casa dopo il matrimonio, Kagome si era infilata in camera sua e ha detto “mi sono già trovata il lavoro…” intendevo proprio quello.
Inuyasha se lo merita fino alla fine questo trattamento. Con tutto quello che ha dovuto passare Kagome anche se adesso è lui a sopportare non casca mica il mondo, non credi?
Per la tua domanda, adesso vedo se riesco a risponderti. Più che altro sarà un vero dramma vedere se la mia mente contorta riesce ad elaborare pensieri così difficili ed esporli in maniera logica e capibile (soprattutto…).
Inuyasha è il classico ragazzo che, non appena acquisita un po’ di popolarità, ne approfitta. Inizia a tirarsela, quando magari prima era un timidone pure lui, inizia a sfottere…i suoi compagni gli vanno dietro solo perché lui rappresenta quello che loro stessi vorrebbero essere: bello, pieno di soldi, ambito dalle ragazze…e nello stesso tempo lui si attornia di persone che riflettano la sua immagine. Gli altri sono solo lo specchio che lo fanno apparire più bello agli occhi del mondo esterno. Più avanti capirai anche qualcosa sul comportamento di Inuyasha e sul perché prendeva in giro Kagome. Comunque, scusa se l’ho presa larga, non era “innamorato” di Kagome e anche se lo fosse stato, non poteva ammetterlo perché altrimenti tutti i suoi sfottò gli si sarebbero ritorti contro.
Scusami se sono stata prolissa, ma ho cercato di ridurre all’osso la questione, cercando di non perdermi ulteriormente. Ti aspetto in fondo al capitolo.

Mary_loveloveManga: eh, sentiamo cosa devi dirmi…(callistas lo dice con fare fintamente scocciato).
Mi fa piacere di aver raggiunto l’obiettivo della missione odiate-Kikyo. E comunque, non trattenerti…esprimiti nella più totale libertà…
Tutte sono rimaste colpite dalla scenata di Naraku e di come abbia reagito male, però per fortuna che è intervenuta Kagura che ha messo tutto a posto, alla quale dobbiamo anche la trasformazione di Kagome, appunto…sai per caso quando scade Santa Kagura sul calendario? Io l’ho cercata ma non la trovo… :p
Sono contenta che quella versione di Naraku ti sia piaciuta. Insomma, lo troviamo sempre freddo, calcolatore, spietato e sicuro…se per una volta lo troviamo tenerone tenerone, spiazzato e balbettante, non sarà mica la fine del mondo, no?
Per l’appuntamento dovrai pazientare e vedrai come se la caverà. Impacciata o sicura di sé? Dopotutto, i consigli che da agli altri dovrebbero pur essere validi anche per lei, no?
Inuyasha è un tonto. E questo è un dato inconfutabile. Che poi ascolti le conversazioni equivocando, o addirittura equivocando i comportamenti, ciò dimostra che gli manca qualche venerdì. Ha voluto andarsene dal terrazzo e non ascoltare tutto? Fatti suoi…e se avesse visto la scena, tutte quelle pippe mentali non ci sarebbero state.
E finalmente ti sei decisa! Hai scelto di stare con Kagome! Scelta azzeccata, bedda!
Davvero non ce lo vedi Bankotsu con Kagome? Perché? A me piace come tipo…
Il binomio Inuyasha-cervello non credo sia contemplato, né in questa fic né nella mente geniale della Takahashi, mi spiace.
Vabbuono dai…per msn ti faccio sapè. Besitos!

Kirarachan: porella…ci sei rimasta male per la dedica? Dopotutto io te l’avevo detto che se avresti letto la sfuriata sarebbe stata interamente dedicata a te. Grazie ad essa abbiamo scoperto quali sono le paure di Naraku nei confronti della nuova nascita. Sarà all’altezza? Sbaglierà tutto? Cosa combinerà?
Anche tu odi Kikyo? Ma com’è possibile? O.O…
Alura…qui si potrebbe aprire un forum di discussione.
Le tue stesse perplessità me le ha fatte notare anche ryanforever. Come ho scritto anche per lei, Inuyasha, appena acquisita un po’ di popolarità, ne approfitta. I suoi compagni lo ammirano perché vorrebbero essere come lui e lui si circonda di ragazzi o ragazze che lo idolatrano. Ora, contando che Kagome non lo caga nemmeno di striscio, il suo (immancabile) orgoglio lo spinge a cercare di attirare l’attenzione di Kagome. Però ora sta iniziando a capire…lo infastidisce che Kagome si sia appartata con Koga ai giardinetti, o che Bankotsu l’abbia baciata. E quando uno è infastidito da certi comportamenti la soluzione, di solito, è una sola. O si sta innamorando, o sta iniziando a capire che la bellezza esterna non è tutto nella vita. Preferisci la prima o la seconda opzione?
Quando sei popolare cerchi di non “intaccare” la tua popolarità con gente che non è come te. Ricordi i difetti principali di Kagome all’inizio della storia? Secchiona, malvestita, occhialuta, odia Inuyasha.
Ora non ti posso dire niente di preciso, altrimenti si scopre tutto, però ti dico solo una cosa: alla Talpa nulla è come sembra…
E con la ca22ata del giorno ti lascio al nuovo capitolo.



Bedde! Prestate molta attenzione a questo capitolo, perché si scopriranno alcune cosucce interessanti!




Correva verso l’uscita, sperando di trovarlo.
=Eccolo la!=
“Bankotsu?” – lo chiamò Kagome, fermandolo a metà strada.
“Kagome, ciao…cosa c’è?” – la ragazza si fermò, piegandosi sulle ginocchia per prendere fiato. – “Ehi, gioia, respira…” – disse lui, accarezzandole la schiena.
“Aspe…aspetta…” – Kagome si drizzò a fatica.
Con il codino dell’occhio, la furfantella Kagome, aveva visto una chioma argentata uscire dall’edificio e decise di mettere in moto il suo proposito di vendetta.
=Devo essere totalmente impazzita…= pensò la ragazza, allibita di sé stessa.

Inuyasha la vide correre verso quel Bankotsu, che gli accarezzava la schiena e il sangue iniziò a bollirgli nelle vene. Era in procinto di esplodere. Poi la vide alzarsi e regalargli un bellissimo sorriso, al quale Inuyasha non rimase di certo immune.
Ma il colpo di grazia, gli arrivò quando Kagome lo prese a braccetto.
“Facciamo un pezzo di strada insieme? Devo parlarti.” – Bankotsu annuì e insieme se ne andarono verso casa.

“Certo…dimmi pure…” – disse lui, una volta uscito da scuola.
“Ho parlato con Aruka oggi…” – il ragazzo si fermò e si bloccò di scatto.
Anche Inuyasha si era fermato dietro di loro, intento a seguirli, e si era nascosto dietro il classico bidone dell’immondizia. Purtroppo percepiva solamente i dialoghi a metà.
“COOOOOSAAAA?” – esclamò Bankotsu. – “DAVVERO?”
“Si, davvero davvero…” – disse Kagome, che ad un certo punto si sentì prendere per la vita e girare per aria. Per Inuyasha fu la conferma che quei due si erano messi insieme.
Sconvolto, imboccò la strada contraria e se ne andò, cercando di non farsi scoprire.
Cosa diavolo gli stava succedendo? Vero che Kagome era diventata uno schianto, ma perché sentiva un groppo alla gola quando la vedeva parlare con una ragazzo che non fosse lui?
Accidenti, è Higurashi!
Pensò il ragazzo, calciando un sasso con violenza. Lo zaino appoggiato su una spalla e le mani in tasca. Aveva lo sguardo basso, come di uno che aveva appena preso un’insufficienza. Arrivò a casa e andò diretto in camera.

“Ancora non ci credo…” – disse Bankotsu felice. – “Ha detto veramente così?”
“Si, comunque…per l’appuntamento…dove vorresti portarla?”
“Pensavo ad un cinema…non voglio niente di troppo impegnativo come primo appuntamento, solo un’uscita tranquilla…”
“Bene…che film?”
“E qui casca l’asino…” – disse Bankotsu, grattandosi la nuca imbarazzato. – “Sicuramente vorrà vedere qualcosa di romantico e io certe cose proprio non le reggo…” – Kagome lo guardò fintamente arrabbiata.
“Potresti fare uno sforzo per la ragazza che ti piace…” – Bankotsu la guardò e sorrise. Ma si, in fondo…aveva ragione lei.
“Sai che forse hai ragione? Ok…” – Kagome ritrovò subito il suo sorriso.
“Perfetto. Lascia fare a me.” – disse Kagome.
“Grazie mille, Kagome…sono nelle tue mani…” – la ragazza si girò e se ne andò a casa.

Doveva decidersi a mettere una tariffa sul suo lavoro.
Kagome era appena arrivata a casa e aveva già in mente cosa fare, tuttavia, non riusciva a concentrarsi. Ripensava ancora a quando si era attaccata volutamente al braccio di Bankotsu, sapendo che Inuyasha la stava guardando. Chiuse la sua agenda e appoggiò il mento sul dorso delle mani.
Anche se sentiva di avere il pieno diritto di prendersi una piccola vendetta su Inuyasha, ciò non toglieva che poi si sentiva uno straccio. Suo padre non le aveva insegnato così. Le aveva insegnato che la vendetta non porta a nulla, se non altro dolore e questo lei non lo voleva.
Nonostante la tentazione di vendicarsi ancora e ancora fosse forte, decise di darci un taglio. Non era la cosa giusta da fare, ma almeno poi non avrebbe avuto rimorsi di coscienza.
Riaprì la sua agenda e continuò a scrivere tutto il necessario per l’appuntamento di Bankotsu e Aruka. Prenotò un film comico, almeno avrebbe accontentato tutti e due e poi, come per Koga e Ayame, avrebbe noleggiato una barchetta al Parco degli Innamorati.
Con il telefono di casa, prenotò i due posti e poi potè dedicarsi esclusivamente alla pancia della sua mamma.

A casa, Inuyasha non era sceso nemmeno per la cena. Lo stomaco era praticamente chiuso con tanto di lucchetto. Era fermo nella stessa posizione da quando era arrivato a casa e non aveva ancora aperto un libro. Ogni pensiero era indirizzato a quella frase.
Perché mi capita tutti i giorni di venir baciata da uno schianto di ragazzo, Bankotsu.
Prima di vegetare su quel letto si era fatto la doccia, ma ugualmente il suo pensiero andava a finire a quella frase. Aveva per sbaglio pensato di studiare, ma lo studio gli faceva venire in mente lei e di conseguenza quella frase. Si era guardato la punta dei piedi, ma quella frase era sempre in mezzo alle scatole.
“Ma perché diavolo mi incazzo tanto?” – urlò Inuyasha, alzandosi di scatto dal letto e tirando una cuscinata alla parete. Dio solo sa la voglia che aveva quel ragazzo di fare a brandelli tutto e tutti.
Ma aveva anche voglia di andare da Kagome e chiederle cosa aveva fatto con Bankotsu. Si mise a ridere da solo, di sé stesso.
“Si, bravo…col cavolo che mi risponderebbe…che palle…”
Era bravo ad alzare le gonnelle delle sue compagne di classe, eccellente nello sport, un asso nel prendere in giro le persone…ma era proprio uno stupido, se ancora non riusciva a capire perché il fatto che Kagome baciasse un altro che non fosse lui gli desse così fastidio.

Il mattino si presentò come tutti gli altri. Il cicaleccio della sveglia aveva interrotto i sogni dei ragazzi che dovevano recarsi all’istituto Sakkey per un’altra noiosa giornata di studio.
Le vacanze di Natale si stavano avvicinando inesorabilmente e ancora i regali non erano stati acquistati. Kagome si arrovellava il cervello per decidere semplicemente se fare un regalo o meno a quel ragazzo che l’aveva fatta tanto piangere, mentre Inuyasha, beh…Inuyasha era nella sua identica situazione. E poi, cosa si sarebbero potuti regalare a vicenda? La classica stupidata giusto per dire “guarda che non mi sono dimenticata che esisti…” ma come avrebbero fatto a scambiarsi i regali se a malapena si parlavano? In più, c’era da dire che si conoscevano poco. Il classico portachiavi sarebbe andato bene ma entrambi, anche se non lo avrebbero ammesso nemmeno sotto tortura nazista, volevano qualcosa che fosse speciale.
I giorni passavano e finalmente Kagome si decise ad andare per negozi e comprare regali per tutti.
Anche per Inuyasha.
Alla fine si era decisa, finalmente.
Da quando aveva deciso di abbandonare i suoi (giusti) propositi di vendetta aveva iniziato a cercare un dialogo civile con lui, che non lo aveva di certo disdegnato.
Come con Koga, aveva visto Bankotsu entrare mano nella mano con una ragazza di terza e si era dato dello stupido tante di quelle volte per esserci cascato per la seconda volta, che per poco non ci credeva lui stesso (cosa non tanto impossibile).
Il loro ritrovo era diventato la terrazza, nonostante il freddo facesse notare la propria presenza, bastavano loro due per star bene.
Entrambi avrebbero ricordato il momento in cui si erano confessati di aver preso un regalo per l’altro come il più ridicolo ma tenero dei ricordi. Erano estremamente imbarazzati ed erano rimasti in silenzio per alcuni minuti. Una battutina stupida di Inuyasha aveva messo la parola fine a quell’imbarazzante silenzio.

Kagome avrebbe consegnato il suo regalo a Inuyasha il giorno di Santo Stefano, dato che il Natale il ragazzo l’avrebbe passato dai nonni ad Osaka.
Dai genitori, Kagome ricevette un braccialetto con tanti pendenti di animali porta fortuna nei vari paesi più conosciuti del mondo. La madre decise di regalarle un altro paio di scarpe con il tacco bianche che la ragazza apprezzò moltissimo. Lei invece regalò al padre un kit composto da sciarpa e guanti perché d’inverno era sempre congelato, mentre alla madre prese un profumo speziato che sembrò gradire molto. Kagome passò il Natale più bello della sua vita, eccezione fatta per la neve, che quell’anno non ne aveva proprio voluto sapere di scendere. Faceva perfino fin troppo freddo anche per lei per venire giù…
Il giorno dopo arrivò con la velocità di un missile sparato in aria.

Era Santo Stefano e quel giorno lei avrebbe dovuto consegnare il suo regalo a Inuyasha. Non sapeva nemmeno lei perché era così nervosa ma lo era e, a furia di camminare avanti e indietro per la stanza da letto, aveva fatto un solco profondo.
Vennero le tre del pomeriggio e Kagome si avviò verso il luogo dell’appuntamento, se così poteva chiamarsi quel loro incontro. I ragazzi si erano messi d’accordo di trovarsi nel parco vicino a casa di Kagome per scambiarsi i regali.
La ragazza prese il giro più largo, non voleva dare l’impressione di essere impaziente, anche se lo era, arrivò e lo vide seduto su una panchina, avvolto da una calda sciarpa gialla.
“Inuyasha?” – il ragazzo si girò e scoppiò a ridere quando vide Kagome sepolta sotto mille strati di stoffa pesante. – “Beh? Che hai da ridere?”
“No niente…non credi di essere un po’ esagerata vestita così?” – Kagome batteva i piedi per scaldarsi.
“No…fa un freddo polare…come fai a resistere tu, poi?…” – chiese la ragazza, tremando.
“Andiamo?” – Kagome diventò di ghiaccio. Doveva camminare in mezzo al freddo? Ma non se ne parlava nemmeno!
“Do…dove?” – chiese lei costernata.
“Il mio regalo non si trova qui. Dobbiamo prendere il treno.”
“I-il treno?”
“Si.” – i due s’incamminarono verso la stazione, che fortunatamente non distava molto da li. Inuyasha prese i biglietti, li vidimò e fece salire la ragazza in prima classe.
“Bella la prima classe…non c’ero mai stata…” – disse guardandosi intorno. Fortunatamente il riscaldamento funzionava alla grande e Kagome si tolse il cappotto, tenendo però la sciarpa. Si fecero portare qualcosa da bere e attesero che il treno partisse. Il ragazzo fissava intensamente Kagome e lei per non arrossire era costretta guardare da un’altra parte. – “Dove si va?” – chiese lei giusto per dire qualcosa.
“A nord…” – rispose lui semplicemente. Con un sussulto il treno partì. Ci volevano almeno due ore di viaggio e i ragazzi non fecero altro che parlare. Le tende erano tirate e rendevano l’atmosfera alquanto romantica. ad un certo punto, Inuyasha si spostò vicino a Kagome e la cosa l’aveva messa alquanto in agitazione. – “Ti da fastidio che mi sia seduto vicino a te?” – chiese lui accarezzandole il dorso della mano, poggiata sul bracciolo. Kagome, imbarazzatissima, la ritirò subito, come se si fosse scottata.
“S-si…n-no…cioè…” – prese un bel respiro e lo guardò dritto in faccia. – “…dobbiamo parlare. Seriamente.” – aggiunse lei infine. Il ragazzo capì che era venuto il momento di chiarire la cosa e ascoltò quello che aveva da dire. – “…io non ti capisco, Inuyasha. Hai passato tre quarti della tua vita a sfottermi, mi hai umiliata davanti a tutti. Solitamente sono una che non porta rancore, ma tu mi hai fatto veramente male.” – lui la guardò stupita. Pensava che i suoi sfottò non le facessero niente, invece… – “Già…mi hai fatto del male. Anche se sembrava che non me ne fregasse niente, io dentro stavo malissimo, non capivo perché mi odiassi così tanto da diventare il tuo giochetto preferito…non sai le lacrime che ho speso per colpa tua e adesso siamo qui, a scambiarci i regali di Natale, con te che mi tieni la mano. Scusa, ma per quanto io cerchi di capire non ci riesco…” – concluso il suo monologo, Kagome si girò verso il finestrino. Forse dopo quella confessione lui se la sarebbe presa e sarebbero tornati indietro, ma non le importava. Se Inuyasha voleva la sua amicizia doveva essere sincero fino in fondo con lei altrimenti ci sarebbe sempre stata quell’ombra a ricordarle il passato. Kagome si sentì girare il volto dalla sua mano calda. Aveva iniziato a piangere in silenzio, serrava la mascella per impedire alle lacrime di scendere. Inuyasha gliele scacciò con il pollice. Non voleva vederla piangere. Non per colpa sua.
“Kagome…” – la ragazza lo guardò, ansiosa di sapere se la loro amicizia era destinata ad andare avanti oppure a fermarsi in quel vagone di prima classe. – “…mi dispiace così tanto, ma…era più forte di me. Anch’io a mio tempo sono stato preso in giro da tutti perché sono un hanyou e mi sono detto “ehi, che male c’è a prendermi una piccola rivincita?” Così, quando ti ho visto la prima volta avevo deciso che saresti stata tu la mia vittima sacrificale, dimenticandomi completamente di come ci si poteva sentire quanto tutti ti prendevano in giro. Ti chiedo scusa…” – la ragazza, si passò le mani sugli occhi per cercare di allontanare le lacrime, Inuyasha la strinse a sé e l’ultima mezz’ora del viaggio la passarono così.
Gli insegnamenti di suo padre non furono mai tanto azzeccati. Aveva proprio ragione…la vendetta porta solamente altro dolore.
Quando arrivarono, il ragazzo le asciugò gli ultimi residui di lacrime dal viso e l’aiutò a scendere. Quando Kagome si rese conto di dov’erano, la tristezza sparì dal suo volto e un enorme sorriso le illuminò il viso. Si girò di scatto verso Inuyasha e lo guardò interrogativamente. Il ragazzo la prese per mano, perché ancora non erano arrivati e dopo un’ulteriore mezz’ora di strada, passata tutta con il naso per aria, furono arrivati. Erano di fronte ad un campo interamente coperto dalla neve. Incurante del freddo, Kagome corse nel campo e fece un salto, tuffandosi su quel manto bianco. Inuyasha appallottolò un po’ di neve e quando Kagome si girò se la prese dritta in faccia.
“INUYASHA!” – iniziarono così una feroce battaglia di palle di neve e alla fine vinse Kagome che era tutta bagnata fradicia. Inuyasha era mortificato.
“Cavolo…domani come minimo avrai il raffreddore…” – Kagome alzò le spalle contenta.
“Fa lo stesso…”
“Ti va una cioccolata calda?” – Kagome guardò il prato, tutto rovinato dalle loro pestole e pensò alla cioccolata.
“Si.”
Si avviarono verso un bar li vicino e si fecero portare due cioccolate calde con della panna sopra, le bevettero e rimasero ad osservare il panorama che offriva quel bar. Tutte le vie erano coperte dai fiocchi bianchi e Kagome non poteva non rimanerne affascinata.
Inuyasha a sua volta non poteva non rimanere affascinato da lei.
Il tempo passava e la ragazza non aveva ancora trovato il coraggio di dare il suo regalo a Inuyasha, che dava quasi l’impressione di essersene dimenticato. Prese tanta di quell’aria da far scoppiare i polmoni e si decise.
“Inuyasha?” – il ragazzo la guardò.
“Dimmi…” – Kagome rabbrividì. Il suo tono di voce aveva un che di…sensuale? Kagome si girò e rovistò nella sua borsa, sotto lo sguardo incuriosito del mezzo demone. Fece scivolare sul tavolo del bar un pacchetto di medie dimensioni. Inuyasha era molto stupito. – “…per…per me?”
“S-si…” – Kagome era in procinto di staccarsi un’unghia. Riprese il suo regalo che mai come in quel momento le sembrava tanto idiota. – “…n-no senti…lascia stare…è una cretinata bella e buona…te ne faccio un altro…” – ma Inuyasha non era dello stesso parere. Poggiò le sue mani su quelle della ragazza e la fissò negli occhi.
“Voglio questo…” – disse lui semplicemente, iniziando ad aprire il regalo. Scoprì un cofanetto in velluto blu, lo estrasse e vide che c’erano sette cd. Non capì cosa se ne potesse fare di sette cd, ma l’illuminazione lo colpì all’improvviso. Estrasse subito i cd e sgranò gli occhi. – “Ma come…” – erano sette cd del suo gruppo preferito, cd che il ragazzo non riusciva proprio a trovare. – “…ma come…hai fatto? Sono anni che li cerco…” – ammise lui sbalordito. – “…come facevi a sapere che li cercavo?” – Kagome rise e guardò fuori dalla finestra.
“Tu pensi che io sia stupida, vero?” – il ragazzo negò visibilmente con la testa. – “Ho sentito che ne parlavi in prima superiore con Sasuke…” – disse lei.
“E…e te ne sei ricordata?”
“Sono una secchiona, no? Mi ricordo di tutto…” – il ragazzo le si sedette vicino e le diede un bacio sulla guancia. Kagome divenne viola in un nano secondo.
“Grazie…secchiona…” – Kagome rise, ma poi venne l’ora di tornare a casa. Tornarono a casa in treno, ma stavolta Inuyasha si sedette fin dall’inizio del viaggio accanto a lei. Kagome poggiò la testa sulla sua spalla e rimasero così; istintivamente Inuyasha sentì il bisogno di accarezzarle il viso e, senza guardarla in faccia, prese a toccarle le guance che sentì diventare immediatamente bollenti.
Sorrise.
Quando arrivarono in stazione, i due si separarono, promettendosi di rivedersi a scuola e così fu.

Era il dieci di Gennaio e Kagome era già in classe, come al solito e con sua somma sorpresa arrivò anche Inuyasha.
“Come sei puntuale oggi…” – ammise lei prendendolo in giro.
“Mi avrai attaccato la tua malattia…” – Kagome mise il broncio, cosa che la rese ancor più adorabile agli occhi di Inuyasha. Il professore entrò e la lezione potè iniziare. Inuyasha era diventato più attento e partecipava di più alle lezioni, con sommo piacere dei professori.
Passarono i giorni e i giorni divennero mesi. Kagura diventava sempre più bella e la pancia sempre più grossa. La data di scadenza, manco fosse una medicina, era prevista intorno ai primi di Giugno.
Inuyasha e Kagome avevano ormai consolidato la loro amicizia ed erano sempre insieme. Arrivavano a scuola con dieci minuti in anticipo per parlare insieme, durante l’intervallo erano sempre insieme, alla fine delle lezioni erano sempre insieme.

Il tempo volava che era una meraviglia e i due giovani si intendevano quasi alla perfezione. Era marzo e il ragazzo era terribilmente indietro in matematica. Aveva alzato di molto la sua media, ma in quella materia, il cinque regnava sovrano incontrastato. Kagome decise di offrirgli il suo aiuto e gliene avrebbe parlato in terrazzo quel giorno.
La lezione di biologia fu particolarmente pesante quel giorno, anche per il fatto che i primi caldi iniziavano a farsi sentire e il cervello era già steso al sole con in mano un bicchiere pieno di acqua ghiacciata con tanto di ombrellino. Finalmente la campanella suonò, permettendo agli studenti di riprendere il fiato per un quarto d’ora. Inuyasha e Kagome si erano già diretti in terrazzo.
“Senti…vedo che in mate non ti riesce di alzare la media…” – iniziò Kagome. L’altro fece il finto offeso.
“Grazie Kagome per avermi rovinato l’intervallo…”
“Dai che scherzo…se ti serve una mano io sono qui…” – Inuyasha la guardò riconoscente. Si prostrò ai suoi piedi ringraziandola. Kagome era in imbarazzo e rideva.
“Dai scemo…alzati…” – Inuyasha si alzò e si mise d’accordo con la ragazza su quando trovarsi.
“…perfetto. Allora rimaniamo d’accordo così. Entro Giugno non avrai il debito, parola di Kagome.”

Così iniziarono anche a vedersi il pomeriggio. Inuyasha era particolarmente attento anche perché Kagome spiegava, usando termini non troppo tecnici, in modo che anche un bambino dell’asilo potesse capire. Gli portava esempi con le caramelle, i biscotti e altre cose ancora e Inuyasha le metteva in pratica negli esercizi che la ragazza ricopiava dal libro. Gli rispiegava gli argomenti che avevano studiato durante l’anno e Inuyasha li assimilava senza tanti problemi.
“No, no…fermo…” – disse Kagome mettendo le mani sulle sue. A quel contatto, entrambi rabbrividirono.
Era da un po’ di tempo a quella parte che i due ogni volta che si toccavano sentivano delle scosse lungo la spina dorsale, ma avevano sempre cercato di ignorarle. – “…ragiona…se vuoi risolvere l’esercizio, devi prima capire che formula applicare, quindi…” – lasciò Inuyasha pensare un attimo per poi fare una faccia scocciata per l’errore commesso.
“Questa, vero?” – Kagome annuì.
“Non ti buttare a capofitto sul problema anche se ti sembra di saperlo…ci devi ragionare sopra perché è sufficiente sbagliare l’equazione che sballi tutto il problema. Coraggio…ora fallo d’accapo.” – Kagome attese pazientemente che Inuyasha finisse il suo esercizio e poi lo corresse e vide, con sua somma gioia, che le sue ripetizioni avevano dato i suoi frutti. La settimana successiva sarebbero partiti per la gita programmata al mare, meta promossa da tutti i compagni di classe e il giorno prima della partenza, Inuyasha avrebbe dovuto sostenere l’esame di riepilogo di tutti gli argomenti trattati durante l’anno. Se l’avesse passato con la sufficienza, non avrebbe avuto il debito.
Passarono tutti i pomeriggi rimanenti a ripassare e Inuyasha si sentiva preparato come non mai. Affrontò l’esame con serietà, ma purtroppo non portò a casa la sufficienza. Quando Kagome lo venne a sapere sentì la terra franarle sotto i piedi.

“Eppure mi sembrava che li avessi capiti…ma forse non te li ho spiegati bene io…mi dispiace tanto…” – ammise lei sinceramente dispiaciuta.
“Già…” – Inuyasha era demoralizzato, ma in un secondo sorrise radioso. Kagome pensò che avesse fumato qualcosa di tagliato male. – “HO PORTATO A CASA L’OTTO KAGOME!” – la ragazza rimase interdetta. Quindi…
“Mi…mi hai preso in giro!” – Inuyasha la prese in braccio e la stritolò. Finirono con il trovarsi l’uno troppo vicino all’altro. Si staccarono immediatamente. – “O-ottimo lavoro…”
“Naaa…il merito è tutto tuo.” – disse Inuyasha, impaziente di tornare a casa dai suoi e dirglielo. – “Non vedo l’ora di dirlo ai miei…ci rimarranno secchi!”
“E allora che stai aspettando? Va da loro, no? Ci vediamo domani alla stazione dei treni.”
“Ok, ciao Kagome. A domani!”
I due si salutarono in quel modo, con il vivo ricordo di quello che avevano provato quando si erano trovati così vicini.

I complimenti per Inuyasha fioccarono come una bufera di neve improvvisa. Il padre e la madre non smettevano un solo secondo di elogiare lui e la ragazza che pazientemente lo aveva aiutato a superare quel maledetto scoglio di materia. Come premio, gli ricaricarono il bancomat di una bella sommetta, in modo tale che potesse portare fuori a cena la sua amica per sdebitarsi almeno in parte.





Aluuuuuuuuuuuuura? Che ve ne è sembrato?
Alcune cose si sono spiegate, no? Per esempio, il perché Inuyasha avesse iniziato a prendere in giro Kagome. Porello…che dite, si è un po’ riabilitato ai vostri occhi oppure è stato stronzo due volte?
Finalmente la parte descrittiva è finita. Non ce la facevo più. Ora inizia la parte che più mi premeva leggeste, ovvero quella della gita al mare. Che succederà in questa luuuuuunga settimana? Riusciranno Kagome e Inuyasha a far evolvere il loro rapporto? Inuyasha si dichiarerà sulla spiaggia con il tramonto in sotto fondo? Oppure, noleggerà una barca e “rapirà” Kagome per una settimana intera? Oppure entrerà dal balcone della sua camera, facendole una sorpresa notturna e tra un bacio e l’altro le dirà quelle due famose paroline? Oppure…oppure aspettate e lo leggerete da sole.
Besitos e alla prossima!
  
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