Eccovi il secondo capitolo,
spero davvero che vi piaccia!
Buona lettura ^^
Capitolo 2: Ritorno
al villaggio – i primi incontri
Ero
davanti alle porte di Konoha. Per fortuna quel giorno
pioveva, il sole era coperto. Non che esso mi crei qualche danno o mi sciolga,
come spesso le leggende raccontano, ma mi crea un certo disagio. Noi vampiri
siamo creature della notte e il sole ci abbaglia gli occhi e ci fa vedere meno.
La nostra vista è molto acuta e con il sole possiamo paragonare il nostro senso
a quello umano. Ma a dire il vero tutti i nostri sensi ne risentono un po’ e in
caso di pericolo può essere svantaggioso. Per fortuna che all’ombra tutto torna
normale.
Dopo
aver fatto il mio primo passo oltre alle porte del villaggio mi domandai se
qualcuno di fosse ricordato di me. Erano passati 5 anni. Ero cresciuto fisicamente, ma anche la mia trasformazione
mi ha notevolmente cambiato. Ora chiunque mi veda potrebbe dire che sono malato,
talmente sono pallido e poi quei fastidiosi segni, simili a baffi, che avevo
sulle guance non ci sono più. Quello poteva essere un segno di riconoscimento.
Feci altri passi. Camminavo molto piano per non dare nell’occhio, ed ecco che
la prima scocciatura arrivò.
“Fermati!
Chi sei? Gli stranieri non possono entrare nel villaggio senza un permesso!” mi
disse un ninja, di cui non ricordavo il nome, alla guardia dell’entrata.
“Non
sono uno straniero! Sono anch’io un abitante del villaggio. Sono passati 5 anni
da quando me ne sono andato!” dissi sperando di non dover loro spiegare ogni
minima cosa. Non ne avevo proprio voglia. Se non mi avessero fatto passare…forse Konoha si sarebbe
trovato con un ninja in meno e se il suo
amico fosse intervenuto…due. Ma forse optare nella
velocità sarebbe stata una scelta migliore, non mi avrebbero nemmeno visto passare.
Ihihih è divertente e facile ingannare gli umani.
“uhm?
Non hai un aria familiare! Non ti ho mai visto” continuò a dirmi il ninja. Come
era noioso.
Sbuffai
“Sono Naruto Uzumaki
contento? Posso passare ora? Non ho voglia di stare qua a discutere con voi!”
Il
ninja rimase a bocca aperta. Approfittai del momento di stupore per svignarmela
“ciao, ciao!”
Mi
feci un giro per il villaggio. Mamma mia quanti odori che c’erano, uno più
buono dell’altro. Decisi di trattenere il respiro. Ah già, noi vampiri non
abbiamo bisogno di aria, ma se non respirassimo non potremmo sentire gli odori
e andare a caccia. Ma quando la tentazione è forte, meglio tapparsi il naso.
Sinceramente
non sapevo bene cosa fare. Sarei andato a trovare i miei vecchi amici, se
sapessi i loro nomi o volti, ma qualcosa mi sarebbe tornato in mente appena
visto qualcuno di loro. Optai per andare in una costruzione che sorgeva ai
piedi di una montagna con 5 volti. Mi sembrava di esserci stato spesso in
passato e ricordavo anche l’immagine sfocata di una donna. Non ne ero sicuro,
ma ricordai che poteva essere l’hokage in carica al
momento.
Camminai
ancora tranquillo avvicinandomi sempre di più alla mia meta. La gente mi fissava.
Chissà se lo faceva perché non mi riconoscevano, perché sembravo un tipo strano
o perché camminavo sotto la pioggia che non smetteva di cadere e di inzupparmi
dalla testa ai piedi. Forse se avessi preso un ombrello, avrei dato meno
nell’occhio, ma la pioggia non mi infastidiva per niente. Ma si, cosa può
importare a un vampiro quello che pensa la gente? Basta che faccia un ringhiò e
tutti scapperebbero…uhmmmm ero allettato all’idea.
Peccato
che arrivai alla costruzione ancor prima di poter attuare lo scherzo, bhe sarebbe stata per la prossima volta! Dopo feci 3 o 4
piani di scale in un secondo…letteralmente. Con nessuno in giro, potevo muovermi secondo
l’andatura vampiresca no? che non è assolutamente paragonabile all’andatura umana…troppo lenta.
Entrai
nella stanza…forse avrei dovuto bussare, perché la
donna seduta a un scrivania in mezzo alla stanza, mi fulminò con lo sguardo.
Potevamo fare una gara di chi avesse lo sguardo più minaccioso.
“chi
sei tu?” chise sorpresa di vedere…me
“Salve!”
“Non
hai risposto alla mia domanda” la donna parlava con una voce alterata. Pensava
di farmi paura?
Sbuffò
“Naruto le dice niente?” le dissi guardandola
dall’alto al basso.
“C-cosa?” balbettò una giovane donna dai capelli corvini
accanto all’hokage. Non ricordavo nemmeno il suo
nome. Certo che se la trasformazione in vampiro non cancellasse la maggior
parte dei ricordi, sarebbe più comodo. Uffa.
“Naruto? Sei davvero tu? Sei…sei
cambiato moltissimo! Non ti avrei mai riconosciuto” mi disse la donna bionda.
Risposta prevedibile.
“eh
già, me lo dicono in molti! Qui tutto bene?” dissi fingendo interesse.
Mi
guardavano ancora come se fossi un alieno…grave
errore “s-si tutto bene, tu? E quel pervertito…cioè Jiraya?”
Jiraya?
Finalmente potei dare un nome all’eremita porcello. “Io tutto bene, Jiraya è morto!”
Non
so come mai, ma in sala cadde un silenzio glaciale. Persino io avevo freddo e i
vampiri non temono le basse temperature.
Ops…forse
Jiraya era un loro amico? Uhmmm
qualcosa mi sembra di ricordare…oh oh…erano amici di vecchia data. Avrei dovuto avere un po’
più di tatto. Bhe ormai il dado era tratto.
“Signorina
Tsunade, state bene?” la mora finalmente si era
decisa a dire il nome dell’hokage. Bhe almeno avrei evitato di farmi figuracce in futuro.
Tsunade
cominciò a parlare anche se con voce tremante “C-come
è successo e q-quando?”
“4
mesi fa! Non so come e non so perché! Non ricordo cosa sia successo! L’ ho
trovato in fin di vita e basta!” le risposi calmo. Forse un po’ troppo calmo.
Infondo quell’uomo era il mio maestro e dovevo provare un po’ di compassione
per lui. oh compassione la provavo …eccome, ma non
verso di lui, verso di me.
“Shizune, chiama tutti gli abitanti del villaggio, questo
pomeriggio celebreremo il suo funerale con o senza corpo”
“Wow,
arrivo qui e in attimo porto scompiglio nel villaggio” pensai.
Il
funerale fu molto triste… almeno per gli abitanti del
villaggio. L’unica a piangere era Tsunade. Ci teneva
proprio molto a Jiraya. Perché avevo l’stinto di
andare li a consolarla? Non me lo spiegavo. A volte sono freddo come il
ghiaccio e niente riesce a scuotermi, altre invece ritornano a galla alcuni dei
sentimenti umani che per i primi 3 mesi di questa vita, avevo completamente
scordato, adesso riesco addirittura a distinguere perfettamente le differenze
fra le varie emozioni.
Quasi
tutti dopo il funerale, se ne andarono. Rimasero li davanti alla lapide, tre
persone. Tsunade, Shizune e…Sakura.
Riconoscerei
il suo odore fra mille. Consolava l’hokage, che era
molto abbattuta.
Sakura,
non so se per sensazione o per puro caso, si girò verso di me e mi vede. Ero
rimasto in disparte fino ad allora. Mi ero trattenuto in mezzo agli alberi. Li
l’odore delle persone era meno forte. Si potevo non respirare, ma è una tale
seccatura.
La
vidi avvicinarsi a me…pericolosamente…troppo
pericolosamente, almeno per lei, ma non potevo andarmene via. Decisi di restare
e frenare il mio istinto di mangiarmela.
“N-naruto?” balbettò incerta
“oh
qualcuno che mi riconosce! Ciao Sakura? Come va?” le chiesi come se niente
fosse.
Rimase
in silenzio a guardarmi per interi e interminabili secondi. Mi studiò. Forse
cercava di trovare in me, qualche segno del vecchio Naruto,
quello che lei conosceva…bhe forse i capelli sono gli
stessi.
Finalmente
cominciò a dare qualche segno di movimento, la scambiai per un vampiro talmente
era immobile. Alzò un braccio poi…CIAFF
Cos’era
stato? Uno schiaffo? Bhe non l’ho sentii nemmeno a
differenza di lei.
“ouch” disse mentre si stringeva la mano per alleviare il
dolore.
“tutto
bene?”chiesi
“Come
no? scompari per ben cinque anni senza farti sentire, senza scrivere una
lettera. Arrivi qua e ci porti la notizia della morte di Jiraya.
Per quanto ne so, potevi essere tu!” piangeva…perché?
Inspiegabilmente alzai una mano e le asciugai una lacrima e le sorrisi
dolcemente. Non credevo di esserne capace.
“come
vedi sto bene! non piangere!” le dissi, ma qualcosa mi colse di sorpresa.
Sakura mi abbracciò. Mi portò le braccia al collo e mi strinse “forte”. Non mi
dispiaceva quel gesto, anche se non sapevo il perché, ma un soffio di vento fece
svolazzare una ciocca dei suoi capelli sotto il mio naso.
Cavolo che buon odore. L’istinto cominciò ad
avere il sopravvento, ma per fortuna riuscii a dominarlo. Con forza staccai Sakura
dall’abbraccio e l’allontanai bruscamente da me. Mi tappai il naso con le mani
e la fissai, ancora indeciso sul da farsi, ma per fortuna riescii
a ordinare alle mie gambe di allontanarsi da lei e con una rapidità incredibile
sparii dalla sua vista.
Non
so come abbia reagito, ma credo di averla lasciata parecchio confusa. Meglio
confusa che…aaah decisi che sarebbe stato meglio
pensare a qualcos’altro…rischiavo di tornare indietro
e di non rispondere più di me stesso.
Rimasi
per conto mio a lungo. Dovevo ritrovare padronanza di me stesso. Incredibile
quanta sete mi abbia procurato il suo odore, nonostante avessi mangiato quella
mattina stessa.
Persi
la cognizione del tempo, ma tanto cosa importa? Ho tutta un eternità davanti,
però quel giorno era passato più velocemente del solito. Forse era dovuto a
tutti i pensieri che mi affollavano la testa. Non sapevo cosa fare con
precisione. Avrei voluto tranquillamente continuare il mio giro per il
villaggio, vedere se riuscito a ricordarmi qualcosa del mio passato, ma sentivo
come se dovessi andarmi a scusare con Sakura.
Insomma
era un umana, perché mi sarebbe dovuto importare se si fosse offesa o meno del
mio comportamento. Non me lo sapevo spiegare, ma decisi di andare comunque a
cercarla.
Non
sapevo dove abitasse, quindi feci l’unica cosa possibile…seguii
la sua scia.
Giunsi
rapidamente davanti a casa sua. Bussai alla porta…aspettai,
ma nessuno venne ad aprire. Che in casa non ci fosse nessuno? No…sentivo con chiarezza il suo odore. Sakura era in casa,
ma non vuoleva aprirmi! Eh si, si era offesa, ma non
demorsi.
Vicino
alla finestra della sua camera era presente un albero. Con un balzo salii sul
ramo più vicino e cominciai a chiamarla. La chiamai più volte, ma lei non diede
segno di voler aprire. Stavo per perdere la pazienza e anche a costo di
sfondarle la finestra, le avrei parlato.
Per
fortuna non dovetti arrivare a tanto.
“Cosa
vuoi, Naruto?” Disse con voce alterata. Era davvero
arrabbiata.
“Volevo
assicurarmi che stessi bene!” Dissi con il sorriso sulle labbra.
“Perché?”
A
saperlo! “bhe perché…ti ho
lasciata in un modo brusco prima e…insomma ho avuto i
miei motivi e non voglio che tu ce l’abbia con me!” dissi sincero. In quel momento
pensai davvero di aver preso un colpo in testa.
“perché
ti sei comportato così? Non ci vediamo da 5 anni, mi sei mancato molto. Non è
stato così anche per te?” mi chiese Sakura con la voce tremante.
“Bhe sinceramente non ne ho la più pallida idea!” risposi.
Era meglio se me ne fossi stato zitto. Mi lanciò ogni sorta di oggetto che
aveva a portata di mano, addirittura una cosa che mi sembrava familiare. Non
feci fatica a schivare ogni roba che mi lanciava addosso, ma quel quadretto lo
presi e lo osservai a lungo…cioè un paio di secondi. Bhe il mio modo di contare il tempo vi sembrerà assurdo, ma
anche quello è cambiato nella mia visione.
Dentro
a quel quadretto c’era una foto dove eravamo rappresentati io, Sakura e…
“Questo
è Sasuke?” dissi ad alta voce, ma era solo un
pensiero.
“Chi
vuoi che sia?” mi rispose Sakura. Non la degnai nemmeno di uno sguardo, come se
non stesse parlando con me. Poi il mio sguardo si spostò su una 4° persona.
“Chi
è questo con la maschera?” chiesi alzando lo sguardo verso Sakura, la quale a
quella domanda mi fissò turbata.
“Naruto quello è il nostro maestro, Kakashi!”
“Maestro?
Ma non era Jiraya il mio insegnante!” sta faccenda
della memoria cominciava davvero a seccarmi.
“A-anche, ma…Naruto che ti
succede? Sembri così diverso, cosa ti è successo in questi anni!” mi chiese
Sakura, speranzosa di aver forse qualche risposta al mio strano comportamento.
Ma
perché poi quello strano sono io? gli umani fanno un sacco di cose assurde che
non riesco a spiegarmi e…bah lasciamo perdere.
“Sakura,
non sembro diverso, sono diverso…non puoi immaginare
quanto!”dissi fissandola negli occhi. Anche lei mi fissava…era
come abbagliata dai miei occhi.
“I
T-tuoi occhi” mi disse.
“Ehm…si?” cosa aveva di strano i miei occhi? Almeno quelli
sono rimasti normali.
“Sono
azzurri!” mi disse. Bhe indovinate la mia reazione…e poi sono io quello strano qui. Fra i due era lei
che aveva preso una botta in testa.
Sorrisi
“Lo sono sempre stai!” le dissi prevedendo la cosa divertente.
“Oggi
pomeriggio…i tuoi occhi erano diversi. Erano sul un
viola bordeaux!” mi disse incredula con ancora lo sguardo fisso sui miei occhi.
Eh
già…mi ero dimenticato di quel particolare. Cioè a
dire la verità, allora non sapevo di questa mia capacità di cambiare colore
delle iridi, ma non era la prima a dirmi che avevo gli occhi di quel colore.
Qualcuno aveva affermato addirittura che avevo avuto gli occhi rossi… fu l’ultima cosa che ebbero la possibilità di dire.
Feci
qualche ragionamento velocemente e arrivai a una conclusione, che vale ancora
tutt’ora. I miei occhi cambiano colore a seconda della sete che ho. Quando sono
rossi non mi controllo e finisco per attaccare chiunque mi ritrovi davanti. Con
Sakura, anche se sono arrivato vicino a farle del male, sono riuscito a
controllarmi ed è dovuto al fatto che non avessi gli occhi completamente rossi.
Bhe
almeno appena qualcuno mi avrebbe fatto notare il cambiamento delle mie iridi,
sarei potuto andare via. Ma in quel momento potevo stare tranquillo. Occhi
azzurri uguale no istinto omicida.
“Ehm…forse dipende dalla luce che c’era in quel momento.”
Dissi e anche se un po’ titubante da quella spiegazione, Sakura accettò questa
risposta.
Sentii
dei passi avvicinarsi alla casa e anche un odore simile a quello di Sakura.
Probabilmente era la madre…era ora che me ne andassi.
Inutile
dire che Sakura credette che gli stessi raccontando
una balla. Ovviamente lei non riusciva percepire quello che sentivo io, ma
comunque non riuscì a convincermi a rimanere.
Ormai
era sera inoltrata e la gente si rinchiudeva in casa pronti per andare a dormire.
Konoha la sera era proprio un mortorio. Anche i
negozi erano chiusi, non avevo niente da fare. Per un attimo pensai di tornare
a casa dalla mia famiglia. Ovviamente non ricordavo di non aver famiglia…lo scoprii più avanti. Almeno avrei evitato di
spiegar loro diverse cose.
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Allora cosa ne pensate? Bello? Brutto?
Orripilante? Fatemi sapere, recensite!!!
Grazie per le vostre recensioni,
rendono me feliceeeee ^^
Buone feste ciaoooooo!!!!
Neko