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Autore: The_BlackRose    20/04/2015    2 recensioni
Dopo che la gran parte dei ragazzi aveva cominciato a cadere uno dopo l'altro, avevano pensato che forse ce l'avrebbero potuta fare. Forse sarebbero riusciti ad uscire dall'arena. Ma poi avevano realizzato qual era la verità: solo uno poteva essere il vincitore. E ora si ritrovavano lì in piedi, faccia a faccia. Due amanti che si fronteggiavano. Chi sarebbe sopravvissuto? Come avrebbero trovato il coraggio di combattersi a vicenda per cercare di salvarsi la vita?
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il colpo di cannone annunciò l'ennesima morte. Probabilmente non aveva retto alla tensione e aveva deciso di porre fine alla sua vita, o aveva avuto un incidente. Con gli aghi inseguitori, forse. Ma tutto ciò non importava più ormai. L'unico pensiero che attanagliava le menti dei due giovani era ciò che avevano temuto fin da quando si erano resi conto di essere più forti e astuti rispetto agli altri tributi.
Dopo che la gran parte dei ragazzi aveva cominciato a cadere uno dopo l'altro, avevano pensato che forse ce l'avrebbero potuta fare. Forse sarebbero riusciti ad uscire dall'arena. Ma poi avevano realizzato qual era la verità: solo uno poteva essere il vincitore. E ora si ritrovavano lì in piedi, faccia a faccia. Due amanti che si fronteggiavano. Chi sarebbe sopravvissuto? Come avrebbero trovato il coraggio di combattersi a vicenda per cercare di salvarsi la vita?
"Non lo farebbe mai," pensò Clary, la ragazza che fin da subito aveva affascinato gli sponsor con i suoi lunghi e setosi capelli rosso fuoco. Davanti a lei Jace pensava la stessa identica cosa: "Non lo farebbe mai."
Due ragazzi provenienti dallo stesso distretto che condividevano i propri cuori e le proprie anime si trovavano ora a doversi affrontare. Era questione di vita o di morte.
Si sarebbero potuti ribellare, si sarebbero potuti rifiutare di fare del male all'altro e avrebbero potuto gettare la armi a terra. Sì, l'avrebbero potuto fare. Ma entrambi sapevano che, in un modo o nell'altro, gli strateghi sarebbero riusciti a costringerli ad uccidersi a vicenda. Era il loro lavoro d'altronde, fare in modo che rimanesse un solo tributo in vita. Niente li avrebbe fermati dall'adempiere al loro compito.
Su entrambi i volti dei ragazzi erano visibili il dolore e la frustrazione. Avevano attraversato ostacoli che nessun ragazzo della loro età si sarebbe mai sognato di dover affrontare. Le cose che avevano dovuto fare, tutti quei cadaveri... E ora si ritrovavano l'uno di fronte all'altra, pronti per uccidersi. O almeno, sarebbero dovuti essere pronti. Come potevano anche solo pensare di compiere un gesto simile? Uccidere la propria ragione di vita, la persona che più amavano al mondo. Ma se invece l'avessero fatto? Sarebbero sopravvissuti all'arena, sarebbero potuti essere liberi.
No, non lo sarebbero mai stati.
In un attimo, Jace allungò una mano alla cintura e afferrò l'elsa del coltello affilato agganciato alla striscia di cuoio che gli cingeva i fianchi. Un'ondata di terrore puro si riversò addosso a Clary che cominciò ad arretrare lentamente. Ma dove sarebbe mai potuta scappare? Si trovavano nella vasta pianura vicino alla Cornucopia, niente l'avrebbe potuta proteggere. Con gli occhi lucidi guardò il ragazzo che ricambiava il suo sguardo. Sembrava devastato.
“Mi dispiace,” disse con voce rotta ed estrasse il coltello dalla cintura impugnandolo saldamente in mano. A Clary scappò un singhiozzo e si portò le mani al petto, preparandosi per la sua fine.
Ma la fine non arrivò quel giorno.
Jace non prese la mira contro Clary, bensì rivolse il coltello contro se stesso e si diede una decisa pugnalata nello stomaco. Ne seguì un'altra e un'altra ancora, finché il ragazzo non crollò in ginocchio sul pavimento erboso.
Un grido disumano squarciò il giorno e la ragazza si ritrovò a correre verso il proprio amato urlando disperatamente il suo nome. Si inginocchiò accanto a lui e gli strappò il coltello dalle mani che strinse forte tra le proprie. Il sangue del ragazzo sgorgava rapido e fluido dallo squarcio nel suo ventre e le sue dita erano impiastricciate dal liquido rosso. Clary boccheggiava sconvolta mentre guardava il suo viso pallido che cominciava a spegnersi. Gli afferrò il volto tra le mani spargendogli il suo stesso sangue sulle guance e calde lacrime le sgorgarono dagli occhi arrossati. Non riusciva a parlare, non riusciva a emettere un singolo suono. Il suo amore era lì, a pochi centimetri da lei, e se ne stava andando.
Il ragazzo sorrise ed interruppe il silenzio. “Ora sei salva.” La sua voce era rotta dal pianto.
Jace piangeva. Non lo faceva mai.
Il viso di Clary si contrasse in un'espressione di puro terrore e disperazione e prese a singhiozzare rumorosamente. Con le ultime forze rimaste Jace allungò una mano e con le dita insanguinate le asciugò le lacrime che le solcavano le guance. “Non devi piangere.” Ogni sillaba sembrava un grosso impegno, gli toglieva molta energia. Ormai mancava poco.
Clary raccolse le forze e riuscì a parlare per la prima volta dopo quelli che erano sembrati anni. “Non te ne andare.”
Jace sorrise di nuovo. “Non sarai mai libera, ma almeno la tua vita è salva.” Un forte attacco di tosse lo interruppe e un rivolo di sangue sgorgò dalla sua bocca andando a sporcare le labbra morbide e piene. Clary aumentò la presa sulle sue guance e posò la fronte sulla sua.
“Voglio che tu ti faccia una nuova vita. Sposati, costruisciti una famiglia e alla prima occasione scappa da qui. Sfuggi dal governo di Capitol City e sii libera.”
Clary lo interruppe singhiozzando e posandogli una mano sulla bocca per zittirlo. Lui la prese tra la sua e la spostò delicatamente. “Ma non dimenticarti di me.” La guardò un'ultima volta negli occhi e parve vederla per davvero. “Ti amo, Clary,” e con ciò si spense.
Il suo corpo si afflosciò contro quello della ragazza che lo sostenne con le ultime briciole di forza che le erano rimaste. Si guardò in giro nel panico più totale e tornò a fissare lo sguardo negli occhi spenti e senza vita del suo ragazzo. Aveva dato la vita per lei, l'aveva salvata.
Una voce profonda riempì l'aria impregnata di dolore. “Siamo lieti di presentarvi Clarissa Fairchild, vincitrice dei settantatreesimi Hunger Games.”
Clary affondò il viso nell'incavo del suo collo e scoppiò nel pianto più profondo che avesse mai sperimentato in vita sua. Si sentì urlare come in lontananza. Urlò, urlò e urlò ancora, finché i polmoni non le dolsero a tal punto da non riuscire più ad emettere un solo altro suono. Sentì delle mani che le afferravano le spalle e la trascinavano via dal suo amore. Si ribellò con tutte le sue forze, prese a scalciare, a dimenarsi. Non le importava se era sopravvissuta agli Hunger Games, in quel momento avrebbe solo voluto morire. Vide due uomini avvicinarsi al corpo di Jace e afferrarlo per le braccia e per le gambe. Clary cominciò ad urlare di lasciarlo andare, di non toccarlo. Nessuno la ascoltava e la devastazione prese il sopravvento. Si abbandonò agli uomini che la portavano via e con l'espressione più vuota che il suo viso avesse mai sperimentato si lasciò trascinare. Non staccò lo sguardo da Jace neanche per un secondo. Vide la sua stessa vita venirle strappata via dalle proprie dita insanguinate mentre il corpo del suo amato veniva portato via da lei, dalla persona a cui apparteneva. Si sentì vuota. Vuota e devastata.
Si ricordò le sue parole poco prima di spegnersi: "Non dimenticarti di me."
Quando infine distolse lo sguardo e lo posò sul cielo nuvoloso sentì se stessa sussurrare: “Mai.”

 

Note dell'autrice:
Eccomi ritornata a scrivere one shot. Lo so che è parecchio angosciante e triste, ma quando penso ad un cross-over con Hunger Games mi viene sempre e solo in mente devastazione e morte. Non fraintendete, io amo quella saga, ma è davvero angosciante. Troppi morti... *rabbrividisce*.
Vi sarei grata se spendeste qualche minuto per commentare. Mi fareste un grande piacere.
Grazie e alla prossima!

  
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