John, disteso sul suo letto, pensava.
La sua mente era tornata indietro, come spesso accadeva, a pochi giorni prima, quando ancora abitava con Sherlock Holmes.
Era stata terribilmente dura vivere con l’investigatore, e soprattutto sopportare continuamente le sue strane manie.
Come quella di suonare il violino nel cuore della notte, ad esempio.