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Autore: Tiblis    21/04/2015    1 recensioni
salve, questa è la mia prima storia
l'ho scritta di getto e non l'ho neanche corretta ma è piuttosto leggibile. vi chiedo le classiche cose, leggete, recensite e possibilmente non accusatemi di plagio.
la storia è basata di una storia che ho letto nel gioco Skyrim e lo riadattata per farla ambientare nell'Italia anni 40°, a voi il compito di indovinare a quale storia mi riferisco. ( intro temporaneo)
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una notte invernale, in una casa in montagna vicino ad una cittadina.
Un bambino si sveglia, ha sentito dei rumori , si sente osservato
Una presenza vede che si alza, si nasconde sotto sotto il tavolo nella cameretta del bambino, sotto era pieno di polvere, emise un grugnito disgustato.
“ mamma??Dove sei? Ho paura” gridò debolmente il bambino con la poca voce che poteva emettere dal suo corpo, la presenza a causa del buio non poté vedere bene il bambino ma poteva intuire che era ancora un bambino piccolo.
Di nuovo un’altra serie di rumori,  tut-tut-tut-tut.
Sia il bambino che la presenza smisero di far battere i loro cuori per qualche secondo. 
“ haaaaa!!!! MAMMA!!!” urlò il piccolo.
Si sente un’altra serie di rumori, stavolta passi pesanti e veloci
“ sono qui amore mio, la mamma è qui”
“ HO PAURA !! NON LASCIARMI!”
“ Mamma è qui…”
La presenza era ancora sotto il piccolo tavolo, grazie al riflesso di luce lasciato dalla finestra dai vetri rotti riuscì intravedere  meglio l’aspetto della donna;  poté vedere il suo viso spaventato, ma nello stesso tempo cercò di essere rassicurante per il figlio. Il figlio intuendo dalla voce della madre sapeva che anche lei non sapeva cosa stesse succedendo.
“ mamma , voglio andare via….”
“ tra un secondo tesoro”
Ci fu un rumore  nel buio del corridori dietro di lei, si voltò.
Gocciole di sudore caddero dalla sua fronte, la presenza nascosta sotto il tavolo  stava osservando tutto con attenzione. Sentì un formicolio sulla mano destra, era un ragno.
“HAAAAAA”
Un tavolo si capovolse
“ CHI E’ LA???? COSA VOLETE ?????” la donna non riuscì ad allentare l’emozione, anche il bambino urlò.
La presenza  si allarmò ma con grande stupore si rese conto che la donna  non lo stava guardando. Neanche il bambino , lui stava alzato sul letto con lo sguardo rivoltò verso la porta. Sua madre aveva chiuso gli occhi. Aveva una crisi asmatica.
“ no ti prego, non possono essere loro , non possono…..”
La presenza stava semi alzata, guardava tutto e non mosse un muscolo.
Silenzio.
…………………..
“ mi scusi signora, siamo qui soltanto per derubarla”
Una presenza si avvicinò alla porta, aveva una lanterna ad olio fabbricata a mano e stava guardando divertito la faccia della signora, la luce della lanterna  tremolante illuminò il viso della donna. Aveva la pelle bianca e i capelli rossi come del resto lo erano anche i suoi occhi .
“ che c’è signora???” domandò la presenza con la lanterna “ sono forse troppo bello?”
Il suo ghigno era derisorio ma la donna parve neanche di accorgersi di lui .
“ andiamo Michele” disse la donna, sembrava aver riacquistato coraggio “ papà è di sopra”
Michele senza dire una parola  si alzò dal letto, la presenza che era sotto il tavolo notò che il letto , illuminato dalla lanterna, non sembrava essere rifatto da anni.
Il bambino si avvicinò alla madre
“ mamma, ho paura”
“ piccino mio” la donna prese il bambino in braccio “ sei tutto bagnato”
“ avevo tanta paura”
La donna gli  diede un bacio sulla guancia poi cominciò a camminare con il bambino in braccio su per le scale
“ Marco!! Marco!!! Dove sei????”
“ papà! Papà!!!”
Andarono di sopra, la presenza con la lanterna  ancora sogghignante seguì i loro spostamenti. Il rumore dei loro passi divenne sempre più lontano. Poi incominciarono a parlare, ma la loro voce era troppo lontana per essere udita.
La presenza a con la lanterna si voltò , aveva lo stesso sguardo di prima. Stava guardando la presenza che era sotto il tavolo. Un forte vento invernale stava cominciando a soffiare attraverso la finestra rotta.
“ sentendo la puzza, immagino che  il bambino non sia stato solo a pisciarsi addosso”
La presenza che era sotto il tavolo si toccò i pantaloni, erano bagnati.
“ NON MI AVEVI AVVERTITO’!!!”  urlò la presenza .
“ Smettila di urlare come una checca!! Te l’avrò detto sin dal primo giorno che saremmo andati a rapinare una casa infestata”
“ MAH….MAH” la presenza si rialzò “ p—pe—pensavo che stessi scherzando….. chi poteva realmente immaginarlo”
“ forse guardare di meno quelle cagate dell’istituto luce” parlò la presenza con la lanterna in tono derisorio”  questa casa è diventata famosa in tutto il mondo per la sua storia”.
La presenza sotto il tavolo si Alzò, la tracolla che aveva intorno al collo pareva per lui un gigantesco peso
“ Omar vecchio asino delle colonie, non sei forse il migliore scassinatore di Mogadiscio?? Hai passato notti in posti più pericolosi di questo ” disse la presenza con la lanterna mentre lo aiutava ad alzarsi.
“ può darsi “ disse Omar “ ma in trent’anni di onorata carriera non mi è mai capitata una storia simile”
Una volta alzati “ la tracolla mi soffoca Rodrigo, gli strumenti sono troppo pesanti”
“ Mizzega!!! Omar!!!! Devo fare tutto io???” Rodrigo era infastidito “ sin da quando abbiamo visto quelle presenze ti sei messo a nasconderti dovunque, sono passate due ore e abbiamo malapena cominciato”.
“ non è colpa mia, quelle cose, l’abitudine…..”
“ QUELLE COSE NON POSSONO  VEDERCI!!! Per questo che ti ho detto che era un  colpo perfetto, i morti non possono accorgersi di ladri in casa propria!!”
Omar decise di lasciare perdere
“ scusami….. hai per caso trovato qualcosa??” chiese
“ mentre tu passavi il tempo a nasconderti  e a pisciarti addosso ho notato diverse casseforti” Rodrigo era ritornato con il suo ghigno “ su! Muovi il culo !! E’ per questo che sei qui“.
I due si mossero uscendo dalla stanza, era tutto buio, mentre Rodrigo stava parlando su cosa fare della su parte Omar si stava chiedendo dove fossero  finite le presenze.
 I due erano ormai arrivati sul Pianerottolo, la moquette che lo ricopriva era ormai sporca e marcia, emanando un cattivo odore.  Omar non resisteva più, era sicuro che il suo cuore stesse per scoppiare. Si trattenette per un attimo sulla ringhiera delle scale per riposare.
Alzò un attimo lo sguardo e vide un uomo con la vestaglia a pochi centimetri da lui  che stava correndo velocemente. Lo scontro lo face cadere dalle scale.
“ Luisa….. dov’è Luisa??”
“ Santo Dio!!!!! MI—Mi- ha toccato Rodrigo” disse Omar, stando sdraiato sulle scale immobile dalla paura
“ Grazie al cazzo !!! Cosa ti aspettavi?? Che ti passasse attraverso come niente ?”
“ Si!!”
Omar stava guardando la figura allontanarsi continuando a ripetere il nome di Luisa, i suoi occhi non si distolsero fino a quando la presenza non aprì una porta e scomparve nel buio.
“ quelle cose possono interagire con gli oggetti?”
“ solo con quelli con che hanno avuto a che fare di prima di morire” disse Rodrigo “ stanno rivivendo la loro ultima notte”
Omar sentendo questa affermazione scattò in piedi e urlò “ COSA cazzo mi stai stai dicendo?? lì vedremo morire? “
“ haha non proprio, gli ho già esaminati l’anno scorso e ho letto i ritagli dei giornali. Basterà soltanto evitare le stanze in cui sono stati ritrovati i  loro cadaveri” riprese fiato e poi continuò ù” poi te lo ripeto, quelle cose non si accorgono della nostra presenza…. Quel fantasma che ti ha fatto cadere ne è la prova, nonostante ti sia andato incontro non ha reagito in alcun modo ( a differenza tua , cretino!);  quindi anche se vedremmo la loro morte probabilmente di beccheremmo solo un bello spavento”.
Omar , sentendo queste parole, parve tranquillizzarsi. 
“ andiamo, finiamo il lavoro e andiamocene. Non voglio stare più di un minuto di più in questa villa”
“ la prima cosa sensata che ti sento dire”.
I due salirono le scale e andarono nell’ufficio del vecchio  conte, nonostante il resto della villa stesse incominciando ad andare in rovina l’ufficio era ancora praticamente  intatto. Fatta eccezione per uno spesso strato di polvere sul pavimento.
Rodrigo con il suo solito sorriso tolse un quadro dalla parete raffigurante una copia di “ Urano che divora i suoi figli” di Goya.
“ tutto a te, mi raccomando non incepparla”
“ ho scassinato la cassaforte del Negus durante l’invasione “ disse Omar “  l’Ovra non mi avrebbe mai assunto se non fossi stato il migliore”
Omar prese i suoi strumenti e cerò la combinazione della cassaforte. Il lavoro l’aveva  fatto dimenticare per un attimo il luogo in cui si trovavano  e aveva ritrovato l’allegria che solo il suo “lavoro “ poteva dargli.
Pochi minuti dopo aprì la cassaforte, piena di gioielli  e gemme preziose.
“ hehehehe, fondendole ci ricaveremmo qualche centinaio di milioni” rise Rodrigo “ i gioielli della nobile famiglia Bixio ora appartengono a noi” detto questo incominciò  a riempire il sacco di gioielli.
Omar stava rimettendo gli strumenti della sua bisaccia “ perfetto, ora andiamo”
“ non così in fretta “ disse Rodrigo “ mentre tu ti stavi pisciando addosso ho trovato un altro posto dove trovare roba preziosa”
“ mi sembra che abbiamo già trovato abbastanza” affermò Omar.
“ dai Omar” disse Rodrigo “ abbiamo ancora spazio, nessuno si accorgerà  del furto per anni e noi saremmo a fare la bella vita in Svizzera”
Svizzera…… Il suono di quella parola fece ricordare il motivo per cui Omar aveva deciso di fare il colpo, ricordava l’infanzia orribile  che aveva avuto. Suo padre era il Mullah del villaggio in cui viveva, lo picchiava spesso perché non riusciva a memorizzare i versetti coranici a memoria. Scappato dalla sua famiglia  andò a vivere a Mogadiscio dove imparò il mestiere dello scassinatore , divenne bravo, fottutamente bravo a fare il suo lavoro.  Ma nonostante tutto, rimase sempre povero poiché ogni soldo che rubava doveva darlo al mafioso locale Calogero Rifletti, imprenditore che gestiva la compagnia reale commerciale italo-somala. Ogni tanto aveva pensato di scappare con il denaro rubato ma ogni volta vedeva anche cosa faceva Calogero a chi sgarrava.  
Una notte di una decina di anni prima, stava rapinando la villa di un pascià. Per un colpo di sfortuna una guardia lo notò e lo condannarono all’impiccagione immediata. Se non fosse stato per i servizi segreti fascisti    sarebbe sicuramente morto, lo assunsero nell’Ovra divisione colonie dove , durante l’invasione dell’Etiopia, riuscì a rubare i piani militari del Negus e permettere una rapida vittoria dell’Italia, il tutto in onore del Re e del Duce! Ma nonostante questa formidabile impresa non gli aumentarono lo stipendio  e non gli diedero neanche una medaglia, era sempre un “ fottuto barbaro delle colonie”.
Una volta che gli inglesi si anniserò l’Africa Orientale Italiana dopo l’entrata in guerra, combatte in nord ‘africa dove assistette alla sconfitta di El-Almanein. Stancò di combattere per gli altri senza avere un tornaconto personale   decise di fingersi morto e andare in Italia dove avrebbe  ricominciato la carriera di scassinatore.
Un anno dopo…. A Napoli incontrò un vecchio commilitone dell’Ovra Rodrigo. Era il gennaio del 43’ e li propose il furto del secolo.
“ rapinare una casa dei nobili??? Mi sembra dannatamente difficile”
“ lo è di solito” disse Rodrigo “ ma questo sarà il furto più facile della storia, devi solo avere coraggio”
E di coraggio Omar ne ha , o perlomeno ne aveva.
“ e di grazia “ chiese Omar “ la casa dove si troverebbe?”
“ nella Valtellina, è la casa dei nobili Bixio. Ora  è disabitata” rispose Rodrigo
“ si saranno portati via dietro tutto”
“ no amico mio, la casa è infestata, nessuno ha avuto il coraggio di entrarvi da quando sono morti”
Omar crucciò lo sguardo “ ora mi stai prendendo per il culo, vattene prima che ti tiri un pugno sul quel dannato ghigno” ma prima che Omar potesse continuare , Rodrigo tirò fuori una collana, era di oro massiccio e tempestata di zaffiri
“ ho potuto prendere solo questa dalla casa, ho bisogno di un bravo scassinatore” poi riprese “ unisciti a me e faremmo metà e metà”
Omar controllò la collana, era vera, ma rimase comunque dubbioso “ mi sembra troppo facile, rapinare una casa considerata infestata senza colpo ferire”
“ la casa è realmente infestata, non avremmo problemi” poi Rodrigo  aggiunse “ e poi che alternative ti rimarrebbero?  Qui ormi a Napoli sono  ormai più poveri del tuo villaggio d’origine e presto la guerra arriverà fino a qui. Con quei soldi potremmo corrompere i  funzionari di confine  e andare a vivere in svizzera per il resto della guerra “
A questo punto Omar , più per la mancanza di alternative che di vera convinzione , accettò. 
Appena arrivarono nel paese, notò che c’era qualcosa di strano. Una volta doveva essere una località turistica di lusso ma sembrava in qualche modo che gli stessi abitanti l’avessero abbandonato a se stesso.
“ tutta colpa di quella villa” disse Rodrigo con lo zaino in spalla “ prima il massacro e poi la guerra, questo posto è diventato deserto”
“ tutto questo per una credenza? E dire che pensavo che gli italiani fossero così acculturati ” disse ridendo Omar.
“ fanno bene ad avere paura” disse Rodrigo “ in questo modo non romperanno le palle a noi”
Omar non si era convinto della storia della casa stregata, Rodrigo continuava a ripetergli che era una storia vera ma Omar continuò a pensare che lo stesse prendendo per il culo.
Inutile a dire che la sera stessa alla vista del primo fantasma dovette essere picchiato da Rodrigo per evitare che scapasse via. Mentre però Omar passò il tempo a nascondersi dai fantasmi, il buon Rodrigo passeggiava tranquillo per la villa alla ricerca di posti interessanti da rapinare; era già stato qui l’anno prima, ma aveva per lo più osservato i movimenti dei fantasmi che cercare dei preziosi da rubare.
Mentre Omar stava riponendo gli attrezzi da scasso disse “ mi hai convinto, se quelle cose non ci possono fare del male allora abbiamo tempo per un ultimo colpo”
“ così ti voglio!”  affermò Rodrigo “ ma prima una piccola pausa”
A questo punto, Rodrigo tirò fuori due sigari dalla tasca e una bottiglia di vino
“ dono del generoso conte a dei generosi ladri”
“ Rodrigo, forse non dovremmo…”
“ Cosa cazzo c’è ancora ??” urlò Rodrigo “ li stiamo rubando i gioielli di famiglia e hai dei remori per due sigari?”
“ no” rispose Omar “ voglio solo andarmene da qui  il più in fretta possibile”
“ calmati “ ordinò Rodrigo “ abbiamo bisogno di riposarci…. E poi non corriamo più nessun pericolo” disse questo ritornando a fare il solito ghigno.
A questo punto accese un sigaro e un sorso di vino e si mise accanto alla finestra
“ non posso rendermi ancora conto” affermò “ domani mattina sarò ricco , questo è davvero il colpo del secolo”
Un altro  sorso e continuò “ anche se gli abitanti del paese sentissero dei rumori penserebbero che siano i fantasmi”
Omar , che nel frattempo aveva acceso il sigaro guardò dalla finestra che si affacciava sul cortile interno. Doveva una volta essere uno splendido parco all’inglese ; ma ormai il tempo e l’incuria del tempo lo facevano sembrare una landa desolata. Guardando meglio  notò che al centro del parco c’erano le presenze che discutevano animalmente fra di loro, c’era la donna con i capelli rossi con ancora il bambino in braccio che strillava. Due giovani ragazze che piangevano e c’era una coppia di gente anziana che cercava di riportare alla calma. Quei due erano senz’altro i conti Bixio pensò Omar. Erano troppo distanti perché potessero sentire alcunché .
“ stanno parlando di Marco, il marito di quella con i capelli rossi” soggiunse Rodrigo “ quello che ti ha spinto per le scale poco fa”
“ come lo sai?” chiese Omar
“ l’anno scorso mi ero messo ad ascoltare i loro discorsi lì seduto su quei gradoni di pietra, speravo che sentendoli parlare potessero dirmi l’ubicazione dei gioielli di famiglia” aspirò una boccata di sigaro e poi ricominciò “ ma parlarono soltanto che non riuscivano a trovare Marco, il poveretto fece una brutta fine”
Omar si sedette su una sedia, sebbene stesse incominciando ad marcire reggeva ancora bene il suo peso. Voleva da tutta la notte fare una fatidica domanda a Rodrigo ma aveva troppo timore della risposta.
Quasi senza rendersene conto pronunciò “ ma come sono morte queste persone?”
“ non ti piacerà saperlo” disse Rodrigo “ sono state assassinate, in modo brutale”
“ cosa intendi ?” chiese Omar
“ trovarono i cadaveri qualche giorno dopo nelle varie stanze del palazzo, tutti squarciati con gli organi fuori. Come se qualcuno li avesse voluto fargli soffrire prima di farli morire”
Omar sentì un tremendo peso salirli sulla gola, ma la cosa che li faceva più timore era come Rodrigo riuscisse a mantenere la calma dopo questa affermazione.
“ sai chi è stato? gli hai visti morire?” chiese Omar
“ no, non ho avuto il coraggio, ho preso quello che potevo e mentre me ne andavo ho sentito le urla di una delle vittime. Penso che fosse il bambino” dopo questo prese la bottiglia di vino e cercò di scolarla tutta “ nessuno sa chi è stato! è successo cinque anni fa e da allora ogni anniversario della loro morte ripetono le stesse identiche azioni che fecero prima di morire”
“ la casa divenne famosa in tutto il mondo, questo posto che una volta era una rinomata località turistica divenne deserto dopo gli avvenimenti e la guerra ha contribuito a ridurre ancora di più sul lastrico gli abitanti” poi aggiunse “ sai che ne hanno dette di tutte i colori sulle loro morti? La Chiesa  tirò in ballo i riti satanici, qualcuno invece disse che si drogarono e in preda alle allucinazione di fecero fuori a vicenda “ una boccata di sigaro” la cosa strana è che chiunque gli avesse uccisi  non provò a rubare niente, gli investigatori notarono che tutto era rimasto al loro posto”
“ quindi non trovarono nessuno indizio?” chiese Omar
“ assolutamente niente” rispose Rodrigo “
“ allora chi potrebbe essere stato?” chiese Omar
Rodrigo tentennò , sembrava non voler parlare, poi incominciò “ girano delle voci nel paese, molto sinistre”
“ racconta”
“  dopo il ritrovamento dei cadaveri, la polizia cercò di ricostruire la loro storia personale. Ma della contessa Bixio non trovarono tracce, sembra che prima dei diciannove anni fosse come mai esistita. Proprio da quell’età si sposò con il conte, nessuno sapeva chi era. Dal colore della pelle si poté intuire solamente che era di razza magiara ( ungara o zingara ndr) . ma eccetto questo non si poté risalire ad altro.  Le vecchie e le donnette superstiziose  la temevano, sebbene la  sua vita coniugale fosse felice molti sostenevano che fosse una strega; sai no, straordinaria bellezza, intelligenza e un buon marito che da don giovani incallito diventa un marito fedele e innamorato . tutti gli ingredienti perfetti per attirare la gelosia delle donne del posto e delle nobil donne in cerca di un marito da sposare. Molte nelle case qui vicino la accusavano di aver vincolato un pattò con un antico e potente demone che in cambio di farselo innamorare di se, le nobili invece sostenevano che avesse scoperto uno scottante segreto sulla loro famiglia e che lo avesse obbligato a sposarla”.
“ in poche parole, era una strega”
“ così dicono, in realtà non mi stupirei che in realtà siano state le amanti respinte del conte ad uccidere lui e tutta la famiglia, le donne quando si innamorano non ragionano più. Appena vedono un bell’uomo vogliono averlo per se e per nessun’altra., hahaha. Donne tremende, le uniche con cui valga la pena starci sono quelle nei bordelli, ma solo per un ‘ora! Dopodiché si và in osteria a bere fino e cantare il allegria fino a collassare” una piccola lacrima scese sul viso  di Rodrigo “ bei tempi…. La mia gioventù”
“ da quanto ne so anche gli uomini si comportano nello stesso modo” disse Omar “ ad esempio un nobile che governava le terre in cui vivevo io aveva messo gli occhi  su una ragazza cristiana figlia di un bracciante; la rapì, la obbligò a convertirsi alla mia religione e se la fece come propria concubina poiché aveva già quattro mogli. Quella povera ragazza finì , dopo che il nobile si stancò di lei, i propri giorni sulla strada .” riprese fiato , seppur debolmente, ricordando quel doloroso evento “ quindi” chiese Omar “ non potrebbero essere stati gli spasimanti della donna ad uccidere la donna?”
“ non ti facevo così paritario nei diritti”  lo canzonò Omar “ ma nessuna delle due ipotesi è corretta, la coppia conviveva ormai da vent’anni, qualunque spasimante  ormai si sarebbe messo il cuore in pace”.
“ quindi ci rimane solo un’ultima ipotesi” disse Omar
“ qualè?”
“ quella del tremendo demone, non hai finito di spiegarla quella storia”
Ci fu un attimo di silenzio, per un attimo Omar vide rabbrividire Rodrigo. Poi, sembrò riacquistare vigore
“ non c’è niente da raccontare” disse “ solo un racconto inventato da un demente prete che li piaceva praticare esorcismi nel tempo libero”
“ prete?”
“ l’anno scorso quando venni per la prima volta qua,  mi raccontarono di un prete che era scomparso  l’anno prima,  mi diedero i suoi appunti in cui c’era scritto che anni prima la donna avesse evocato un demone per garantirsi l’amore di quel gnocco del conte. In cambio il demone le chiese una qualsiasi cosa che lei avrebbe avuto con se nel momento in cui si sarebbero rivisti. Lui ritornò anni dopo, indovina in quale circostanza la cosa la ritrovo?”
“ ma non mi dire…”
“ secondo il racconto del prete, la donna in quel momento era incinta. Lui le chiese il bambino che aspettava in grembo” disse Rodrigo “ ovviamente lei rifiutò, fece una classica invocazione alla madonna e lo spirito parve scomparendo, ma sorridendo”
“ sorridendo? Come faceva il prete a sapere tutte queste cose?” domandò Omar
“ a quanto ne so era un tipo piuttosto suggestivo e superstizioso solo come possono essere i preti di campagna” disse Rodrigo che poi aggiunse “ secondo gli scritti disse di aver inalato troppo incenso durante una funzione religiosa in memoria dei defunti e di aver avuto una visione di ciò che accade…… questo te la dice lunga su quanto questa storia sia attendibile”
“ che fine fece il prete?
“ sembra che l’anno prima che venissi  avesse avuto in mente di andare nella villa per praticare un esorcismo,  entrò nell’anniversario dell’omicidio nella casa. Non fece più ritorno”  Rodrigo riprese ad aspirare il sigaro.
“ e questo non ti ha preoccupato?”
“ ma no!! Era vecchio! Era rincoglionito!! Probabilmente vedendo i fantasmi gli e semplicemente venuto un infarto ed è morto.” Rodrigo poi aggiunse spirando il fumo “ il cadavere è ancora da qualche parte nella villa secondo me, gli abitanti non entrano mai in questo posto e quindi hanno lasciato il cadavere a marcire”.
“ tremendo”  disse Omar
“già”
Una volta finita la discussione Rodrigo gettò via il sigaro, “ ne ho avuto abbastanza” disse “ finiamo il lavoro e andiamocene”.  Rodrigo sembrò irrequieto nel modo di parlare. Uscirono dalla stanza in silenzio, il corridoio era buio, la lanterna di Rodrigo illuminava appena i quadri che decoravano le pareti. “ devi ricordarti di cambiare l’olio” disse Omar.
“ lasciami in pace , va bene?? Lo farò appena siamo arrivati”
Entrambi stettero zitti per tutto il tragitto. Salirono le scale e arrivarono sulla soglia di una porta che portava ad un soggiorno. Rodrigo fece per aprire la porta ma all’improvviso si fermò .
“ silenzio porco demonio” disse sottovoce
Omar e Rodrigo  si scambiarono uno sguardo, erano entrambi  in allerta. Sentivano dei rumori nell’altra stanza. C’era qualcuno che continuava a gemere e agitare qualche oggetto per aria.
“ deve essere un fantasma, riesci a sentire cosa sta dicendo?” chiese Rodrigo ad Omar.
Omar appoggiò l’orecchio e poi disse “ sta gemendo, ha paura , disse frasi sconclusionate come: non voglio ! o lasciami!!”
“ l’assassino,  deve averlo visto”
Improvvisamente sentirono il rumore di passi pesanti appena al di là della porta.  Sembravano umani ma qualsiasi cosa fossero facevano un rumore innaturale, come se il pavimento stesso stesse gemendo al contatto con i suoi passi.
“ OH NO!!! TI PREGO! NON UCCIDERMI!!” un urlo disumano
Omar e Rodrigo rimasero fermi, impietriti dalla paura, per qualche secondo non accorgendosi che nel frattempo la lanterna si stava spegnendo sempre di più. Sentirono le urla di agonia del povero uomo e i due poterono anche sentire  l’odore del sangue.
“HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”
Tre forti colpi e il rumore di uno strappo misero fine a tutto, più una lanterna che cade per terra spenta.
“ merda” fece Rodrigo raccogliendola, poi guardò Omar. Anche se era ormai quasi completamente buio vide la sua faccia nera impallidirsi.
“ non sento più rumori”
I due rimasero in silenzio per qualche secondo, in apnea.
Riprese quell’orribile rumori di passi, lento e costante. Diretto verso loro due.
Ai due venne un colpo e Omar urlò “ Corri cazzo!!”
I due corsero  senza metà nel buio delle sale, erano talmente presi dal panico che non avrebbero saputo riconoscere la strada del ritorno.
“ dove siamo? DOVE SIAMO???” gridò uno dei due
“  Non lo so!!!”
I due istintivamente cominciarono a salire le ultime rampe di scale, era tutto completamente buio ma nonostante questo riuscirono a non dividersi.
Rodrigo correva seguendo Omar, Omar correva seguendo Rodrigo.
 L’ultimo piano puzzava di acqua e legno marcio e sebbene non potessero vedere i  quadri sembrò a loro che li incitassero a scappare. Le urla dei due fuggiaschi echeggiavano nei vuoti corridori come le urla dei dannati.
disperati e quasi al limite e giunsero in un enorme stanza. Istintivamente si fermarono a riprendere fiato e si guardarono attorno. Sebbene ci fosse poca luce gli intarli d’oro della sala creavano una sorta di penombra  permettendo ai due di vedere leggermente oltre il proprio naso. I mosaici  erano difficili da distinguere ma a loro parve che raffigurassero una scena di uno che cadeva in terra attorniato da figure con le aureole. La scena dava a loro un misto di patetica rassegnazione e terrore. Attorno a loro il tanfo della morte entrava nelle loro narici che l lasciò sgomenti.
Omar parve riprendere controllo di se stesso , la sua parte più fredda e logica gli consigliò di chiudere la porta, aveva ancora la tracolla con gli attrezzi e si diresse verso il portone che  chiuse con difficoltà e poi con il grimaldello fece scattare la serratura.
CLACK CLACKE
Il rumore si echeggiò in tutta la stanza,  sentì Rodrigo ancora scosso gridare e per un attimo anche Omar fu preso dal panico.  E se solo Dio sa cosa avesse sentito i rumori  avrebbe potuto raggiungerli e …..
“no, non può essere” pensò. Non c’era prova  che gli avesse seguiti . si erano semplicemente fatti prendere dal panico. Si voltò e vide la sagoma di Rodrigo chinata su se stessa che continuava a respirare forte e poi diede un forte rigurgito.
“fottutisima puzza,  questa stanza sa di morto” imprecò sputando per terra.
Omar si avvicinò a lui, notò che mancava la borsa con i gioielli. Doveva averla lasciata cadere durante la corsa. “ non l’ho mai visto così spaventato, neanche ai tempi di Alessandria. “ ; provò a mandare un sondino  dentro di lui  ma non sentiva il terrore ma piuttosto una sensazione di freddo e vuoto.
“ che sia questo il terrore? Quello vero?” si domandò mentre si sedette accanto a lui. Il freddo ricoprì i loro corpi facendoli gemere entrambi.
Poi Rodrigo per farsi coraggio incominciò a guardare intorno e vide una enorme croce a qualche  metro davanti a loro. C’era una scultura sulla croce, ma nonostante la penombra non la illuminasse , non era difficile sapere il soggetto.
“ la puzza sembra provenire da li” disse Rodrigo, con un tono di voce flebile. “ dovremmo essere nella cappella di famiglia” poi si voltò verso Omar “ hai chiuso la porta vero?”
“ sisisi” rispose Omar con tutta fretta “ hai ancora la lanterna?” Rodrigo per tutta risposta emise un grugnito
Omar pensò, se era una cappella allora dovevano esserci delle candele ancora intatte,  si alzò e andò verso il muro dove ne trovò alcune negli altari volitivi.
“ non accendere” parlò Rodrigo “ non accendere”  e continuò la cantinella mentre Omar usò il suo cerino per accendere la candela che aveva preso. Una volta accesa    cercò altre candele prendendole dagli altri altari che erano ai lati accanto alla porta ma Rodrigo lo interruppe “ NON ACCENDERE!!!!”
Per un attimo Omar si Fermò  osservando la sua faccia rigata dalle lacrime  illuminata dalla luce della candela, i due si fissarono per qualche secondo “ più luce accendi più attirerai l’attenzione “ sussurrò lui “ non accenderne più”. Omar disse“ smetti di parlare invece, siamo chiusi qui dentro. se quella cosa è reale la attireranno le tue urla” detto questo Rodrigo disse soltanto  quasi ringhiando “ non accenderne più!”. Allora Omar sospirò e si sedette accanto a lui ancora una volta. Tenendo però la candela accesa che stava colando cera sulle sue dita nere.
Una volta seduto “ perché non vuoi che ne accenda altre?”
“Non voglio vedere cosa c’è attorno a me” rispose
Rodrigo poi assunse una espressione  volpina “ avrei dovuto dare ascolto a quel vecchio pazzo del mio nonno, heehheh. Lui con i suoi stupidi proverbi.” Omar stette zitto e lo osservò spaventato “ . Io ero giovane, avevo visto sulla banchisa quei signorotti giovani, volevo solo diventare come loro. Mangiare pasta e carne e bere buon vino tutti i giorni. Provai e provai, all’inizio  facendomi beccare come contrabbandiere e finendo in prigione. Poi nell’esercito, sono un uomo che sa prendere le cose quando vuole ma……” si fermò
“ tu hai paura, lo vedo” disse Omar
Rodrigo annuì con un semplice cenno “ ho solo colto un’opportunità”
“ ma prova a pensare!!” Omar cercò di assumere un tono convincente “ magari ci siamo spaventati per niente !!  ho provato sulla mia pelle che i fantasmi possono essere toccati, magari quella cosa è solo un fantasma e non ci ha seguito. Ricordi?? Stanno rivivendo la loro ultima notte, non la nostra!” riprese dopo u fiato “ non crederai alla storia alla storia  del demone? Vero???” Omar fece un sorriso non troppo convinto
Ma Rodrigo non parve consolato , voltò la testa verso di lui “ e se in realtà quella cosa non fosse un fantasma?? E se fosse la stessa creatura di cui parlò il prete?? Che non soddisfa la sua sete omicida da cinque anni?? “
Omar provò a rispondere  ma gli usci solo una voce stridula, stava guardando il pavimento di marmo della cappella  e stava vedendo dei vermi strisciare. Si guardarono  e poi Rodrigo prese la candela e istintivamente  indirizzò la luce verso il crocifisso.
“ o anche di meno” sussurrò  soltanto
Quello che sembrava una statua indossava un Saio ormai pieno di sangue coagulato in e la carne di sotto che si muoveva per l’attività dei vermi. La faccia aperta e completamente marcia con ancora lo sguardo paralizzato di terrore. Sotto il crocifisso si stava un calice d’oro che aveva raccolto il sangue e accanto ad esso quello che sembrava pane macchiato di rosso. Infilzato sopra la testa c’era un cartello.
 “La Madonna ci ha fatto il miracolo, perché il Signore ci è stato troppe volte in questa casa!”
Omar con le lacrime agli occhi “ non può…”
“ Non ha più la testa !!! non c’è l’ha !!” gridò isterico Rodrigo.
 
TONF!!! La porta dietro di loro si aprì
Un forte urlo e calò il sipario.
FINE
 
 
 
 
 
  
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