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Autore: Akira Yuki    22/04/2015    5 recensioni
-START-
►NUOVA PARTITA
.CONTINUA
.NON PUOI USCIRE
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E mentre la bambola bianca si muoveva lentamente con le braccia protese verso Luk, lui potè trovare la porta. Era l’altra del piano sottostante.
Entrò.
C’era una strana nebbia che riempiva la sala, ma si potevano vedere dei lettini di obitorio, alcuni con schizzi di sangue. Nessuna finestra, era tutto grigio, di metallo. C’erano scaffali chiusi.
Luk si avvicinò all’angolo dove qualcosa brillava: vide un’ago con delle macchie di sangue, del filo da cucito e un fiore ormai secco.
-Che diavolo di posto è..??-.
Si avvicinò a un tavolo e interagì, apparvero i pensieri del personaggio:

‘QUESTO SANGUE E’ QUI DA ANNI’.

-Mh…-.
D’un tratto da un’armadio chiuso, uscì una ragazza: capelli nerissimi e pelle bianchissima.
Restava immobile, i capelli troppo lunghi impedivano di vederle il viso.
Luk si avvicinò, per curiosità, e vi interagì. Apparve l’immagine della ragazza: le guance erano cucite, gli occhi erano bottoni neri.

-!!-. Il personaggio si allontanò di scatto.

-CATTIVO..-. La bambola fece un passo verso di lui.

-CATTIVO.. PAPA’ E’ STATO CATTIVO..-. La bambola tirò fuori una mannaia.

-Merda! Che faccio..?!-.
Luk cercò di uscire, ma la porta era bloccata.
-Merda Merda!-.
Per diverso tempo la evitò, girando attorno ai tavoli. Ma dopo poco apparve una scritta:

-NON PUOI SCAPPARE-.

Era Doll.
Luk pensò, poi aprì l’inventario.

-INVENTARIO-
►COLTELLO
    MONETE
    CROCE
    LETTERA DI MI
    TESCHIO DI CAVALLO
                  
Col coltello cercò di affrontarla, allontanandosi quando si avvicinava o attaccava. Lo scontro durò diverso tempo, ma poi riuscì ad ucciderla.

-AHHHHH!!-.

Luk sentì un’urlo straziante entrargli nella testa. Una voce acuta: era Doll.
Poi nulla. Luk si guardò attorno, in camera, per vedere se c’era qualcosa, ma nulla. Era tutto tranquillo, tutto come prima.
Posò gli occhi sul personaggio: stava apposto, tutto era ok.
Luk deglutì e si prese un’altra pausa, tornando a giocare una mezz’ora dopo.

Girò per la stanza, non si era aperto nulla. In compenso trovò una chiave sul corpo della bambola. Quando uscì dalla stanza, la marionetta era sparita.
-Mh.. La preferivo qui… Almeno sapevo dov’era..-.
Luk salì le scale che portavano al piano superiore e davanti a lui due porte d’argento. Sicuramente la chiave era per una di queste.
Ma non ora.. Ora doveva riposare, era tardi.
Mise il gioco in standby e si mise in pigiama, andando a riposare.


La mattina dopo la tempesta non si era fermata, anzi, forse era peggiorata. Dalla finestra vedeva un tetto di una casa vicina praticamente senza tegole.
-Cavolo..-. Luk si vestì e andò a controllare se era tutto apposto in casa, poi andò in cucina a far colazione, mentre sentiva le nuove del giorno.

-La tempesta pare non volersi fermare. Ci sono stati almeno 5 morti e 20 feriti da quando è cominciata-. Disse la giornalista.
Luk si preoccupò e chiamò la madre.

Stettero al telefono per una mezz’ora buona: lei, sua sorella e suo padre erano ancora sani e salvi in un albergo.

Dopo, Luk non voleva tornare subito a giocare, così prese lo zaino e un keeway e uscì.
Fuori il vento era incessante quanto forte. Tuttavia vide che molti si stavano dirigendo in chiesa per la messa mattutina, così andò anche lui, avrebbe potuto trovare qualcosa con cui pensare ad altro.
Entrò che il prete stava leggendo dei versi dalla Bibbia. Lui andò a sedersi in fondo.
Era stanco, ma si mise ad osservare gli affreschi della chiesa: non ci aveva mai fatto caso, ma erano molto belli. A destra era rappresentata la Genesi, a sinistra la storia del santo della chiesa. Forse San Pietro: vide una scena dove un angelo stava liberando un santo dalla prigione, sicuramente era lui.
Fissò quell’angelo: così bello, la veste morbida e leggera, il viso delicato, l’espressione serena e piena di pace. Le ali erano grandi e voluminose. Lo invidiava: anche lui avrebbe voluto tornare ad essere il ragazzo sereno e felice di una volta.
Tuttavia, l’angelo lì raffigurato girò il viso, guardando verso Luk.
Luk si strofinò gli occhi, sicuro di avere le allucinazioni. –Cos..?-.
Poi sentì una voce nella sua testa:

-Continua, stai andando bene. Non perderti. Per ogni cosa siamo qui. Ma ormai sei vicino alla fine. Ma fa presto..-.

Luk fissò stupito l’angelo dipinto che tornò a guardare San Pietro.
La messa finì e lui, con tutti gli altri, lasciò la chiesa tornando a casa.
Era ancora stupito: se l’era immaginato? Era uno stupido scherzo di Doll o era reale??
Non riusciva a capire.
Poco dopo però tornò in camera, dove trovò sul letto una piuma. La prese sorpreso, era soffice e morbida, ma anche bellissima. Sopra c’era scritto qualcosa in nero: ‘Hai sconfitto Nightmare’.
-Nightmare? Incubo? Oh.. La bambola dai capelli neri?-. Luk non capiva, ma mise la piuma da pare e tornò a giocare, riprendendo da dove era rimasto.

Era davanti alle due porte. La prima si aprì grazie alla porta: era un lungo corridoio attraversato da un enorme tappeto rosso. Ai lati dei baldacchini con delle marionette. Ad ogni baldacchino c’era una scritta e una scena.
Primo baldacchino: vi era una ragazza dai capelli neri in un boschetto e una casetta in lontananza.
Secondo: la ragazza era accanto ad un uomo vestito in modo strano, trasandato. Lo sfondo pareva la stanza dove vi erano i lettini da obitorio.
Terzo: nulla. La scena era totalmente nera.
Quarto: tante marionette in terra, e del liquido risso su di loro. Erano morte.
Quinto: si vedeva sulla scena solo un simbolo strano, una bambina in esso e tante mini-bamboline attorno.

-Ma cosa..? Cosa dovrebbe rappresentare tutto questo??-.
Luk infine, entrò nella porta in fondo al corridoio.
Era una stanza bordeaux.
Al centro stava una bimba dai capelli neri e vestita di rosso.
D’un tratto Luk sentì le sue risate.
-AHAHAH!-.
La ragazza stava ridendo in modo sguainato, sembrava pazza.
Poi la ragazza tornò a guardarlo, tirando fuori una frusta.
-Cosa?!-. Disse Luk.
Provò ad uscire ma la porta era chiusa.
-Merda..-.
La ragazza si avvicinava piano piano, ma si poteva scorgere un sadico sorriso sul suo volto.

-INVENTARIO-
►COLTELLO
    MONETE
    CROCE
    LETTERA DI MI
    TESCHIO DI CAVALLO

Luk voleva tentare a sfidarla, ma un coltello contro una frusta non era proprio alla pari: lei poteva attaccare da lontano, mentre lui doveva avvicinarsi per forza.
Lo scontro era iniquo.
Dopo pochi minuti, lei non aveva un graffio, mentre il personaggio di Luk perdeva lentamente sangue e si muoveva lentamente.
Che fosse la fine per lui?




Nota del'autrice: Scusate se vi ho fatto aspettare tanto.. Ma inizialmente avevo pensato di non finirla, ma poi ho visto le vostre recensioni e ho cambiato idea..xD Ora cercherò di riprendere col ritmo, ma sappiate che siamo vicini alla fine;)

  
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