Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko
Segui la storia  |       
Autore: Blue_Wander    22/04/2015    4 recensioni
"XANA aveva scoperto dalla rete che c'era solo una cosa in grado di distruggere per sempre il bene: l'amore del male. E quale migliore simbolo d'amore se non un figlio? Il problema era che lui non sapeva amare, non poteva nemmeno provare sentimenti. Questo gli ha sempre impedito di vincere[...]. Però, per ANAX, il tempo era passato e questo andava contro ogni regola del mondo virtuale."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Vinto.- Teo alzò le spalle, come se si aspettasse la vittoria, mentre sul televisore compariva la scritta in verde “Hai Vinto” sulla sua parte del campo e partiva il filmato finale di vittoria del personaggio per la quarta volta consecutiva.
-L’ultima volta.- esclamò la mora, con il joystick lucido stretto tra le mani e, inconsciamente, pronta a perdere per la quinta partita.
-Ma davvero?- chiese lui, lasciando il controller sul pavimento e sistemandosi meglio sul cuscino dove era seduto. –Accetta le quattro sconfitte.
-…No.- ribatté lei, mettendo il broncio e avviando una nuova partita. –Giocheremo fino a che non otterrò la vittoria.
Teo si alzò, stiracchiandosi appena. –Dai Emy sono stanco, sono stato al computer tutto il giorno e…Emy, ma mi stai ascoltando?- chiese, guardandola assorta nel fissare lo schermo.
-Non trovi che abbia qualcosa di strano?- chiese la ragazza, sporgendosi per guardare più da vicino. Sul monitor erano comparsi degli strani cerchi, come se qualcuno avesse lanciato un sassolino in uno specchio d’acqua. Teo si avvicinò al televisore, guardando quello strano fenomeno, sentendosi soffocare tutto a un tratto, provando ad allontanarsi, poggiando le mani ai lati dello schermo per fare leva, invano. Una mano aveva afferrato la gola del ragazzo, stringendo e cercando di portarlo dentro alla TV; Emy si alzò immediatamente, prendendo la mano uscita dal monitor e cercando di spostarla dal cugino, mentre una seconda le afferrava a sua volta la gola, tirandola all’interno, per poi riservare lo stesso trattamento a Teo, ormai quasi del tutto senz’aria.
 
Aelita aspettò Jeremy davanti alla macchinetta del caffè, arrivata con qualche minuto di anticipo, forse proprio per gustare una delle bevande calde e scacciare via l’ansia che la perseguitava. Combatteva contro mostri virtuali ma aveva paura di Jeremy e di un appuntamento. Beh, un appuntamento che avrebbe cambiato la sua vita. Si era innamorata di Jeremy fin da subito e nonostante sapesse che anche lui era dello stesso avviso, non avevano mai preso una decisione degna di questo appellativo. Era spesso successo che fosse lei quella che tra i due prendesse il controllo, ma pensava che per lei, il biondo che tanto amava, avrebbe fatto qualche sforzo. Sperava di non sbagliarsi e che l’unico motivo per il quale lui l’avesse liquidata in quel modo fosse per la sua timidezza, anche se in fondo al suo cuore sapeva bene che non era così. Mise i soldi nella macchinetta, selezionando la maggiore quantità di zucchero possibile e, in seguito, la cioccolata calda.
-Posso?- chiese una voce familiare alle sue spalle che la fece girare e diventare leggermente rossa. Jeremy si era vestito bene solo per l’occasione, sicuramente aiutato da uno dei ragazzi.
-Ciao.- rispose, prendendo la sua cioccolata ormai pronta, soffiandoci sopra leggermente. –Allora, perché mi hai invitata ad uscire?
Il ragazzo si sistemò gli occhiali sul naso, guardandola negli occhi, leggermente indeciso. –Beh, ecco, vedi…i-io credo di averlo fatto perché meriti una spiegazione. Non sono stato chiaro e…h-ho sbagliato.- ammise titubante, abbassando poi lo sguardo verso le scarpe, ormai diventate causa d’attenzione per il biondo.
Aelita incrociò le braccia, appoggiandosi al muro con la schiena, chiudendo gli occhi. –Sì, hai sbagliato.- “E sinceramente mi sono sentita una stupida ad averti fatto quella domanda” pensò, senza trovare il coraggio di dirlo davvero. Seguirono alcuni minuti silenziosi dove Jeremy cercò il coraggio per dare alla rosea lo splendido regalo che le aveva fatto, mettendo una mano nella tasca della felpa.
-Aelita, io ho qualcosa per…- Jeremy si fermò all’istante, trovando impossibile continuare il suo discorso, visto che, con la coda dell’occhio, aveva notato Sissi ferma a guardarli con il sorriso stampato.
-Ma guarda un po’ chi abbiamo qui…- disse solo, uscendo allo scoperto, mettendo una mano su un fianco.
 
Teo si alzò in piedi leggermente frastornato per la botta presa, ricordando solo in un secondo momento di essere stato aggredito da una mano gigantesca uscita dal televisore, il che era forse una delle cose più normali che gli era successa nelle ultime settimane. Guardò la cugina stesa a terra poco distante da lui, rendendosi conto di essere a Lyoko e non più nella stanza di Emy, la quale si stava lentamente alzando, capendo a sua volta di essersi ritrovata nel mondo virtuale a cui ormai era quasi abituata. Teo la raggiunse mentre lei gli sorrideva, chiedendogli se ricordasse come fossero arrivati su Lyoko. Il ragazzo aprì la bocca per parlare ma si trovò battuto sul tempo da qualcuno che temeva e dal quale voleva tenersi il più alla larga possibile: proprio dietro Emy si era palesata la figura mascherata del loro nemico, Ehtan. –Vi ci ho portati io, dopotutto questo è uno dei miei innumerevoli poteri.- la ragazza davanti a lui notò la sua presenza e si allontanò, incerta e spaventata. Teo odiava quel tono canzonatore che usava Ehtan, l’avrebbe volentieri messo alle strette se solo la gemma rossa sul suo bastone non si spingesse oltre la magia curativa. –Ma ammetto che è stato semplice.- cominciò nuovamente l’uomo, avanzando tra la sabbia virtuale del settore deserto. –Con due pivelli come voi era scontato.
In uno scatto e con le lacrime agli occhi per la paura, la maggiore tra i due evocò l’arco insieme ad una freccia argentea, puntandola verso la maschera del nemico davanti a loro che si liberò nella risata malata e sadica di chi sa di avere la vittoria tra le mani. –Dai, avanti, stai per piangere. Come speri di potermi colpire?
Aveva ragione, maledettamente ragione. Era la prima volta che Emy si trovava sola su Lyoko con Teo e lui non aveva la possibilità di aiutarla nel combattimento se non ridandole dei punti vita extra; nonostante l’utilità in difesa, in quel momento le serviva qualcuno che potesse darle una mano perché, da sola, avrebbe sicuramente fatto un danno. Ehtan sbuffò e per un attimo alla ragazza sembrò che stesse provando compassione. –Non voglio combattere con te, vincerei e non sarebbe divertente.- finì, dandole un buffetto sulla fronte che le fece strizzare gli occhi umidi dalla paura, riaprendoli dolcemente, per poi scoprire che non c’era più.
-È andato via…- sussurrò mentre le armi tra le sue mani si dissolvevano in tante piccole scintille, sentendo nella sua testa un pensiero diverso da tutti quelli avuti prima. Era come l’ago nel pagliaio o le uova nel paniere. “Sono qui solo per Aelita” diceva. Ma come ci era arrivato quel pensiero dentro la sua testa? E soprattutto cosa significava?
-Ti ha fatto male?- chiese il minore avvicinandosi e toccandole la spalla, come per risvegliarla. Lei scosse la testa, negando che in realtà sentire nella sua mente il nome di Aelita dopo essere stata toccata da Ehtan le faceva un brutto effetto, come se mille marinai le stessero legando lo stomaco, facendole salire una spiacevole sensazione di vomito, mista a rabbia improvvisa e voglia di calciare quella strana sabbia, frutto di complicati algoritmi che non avrebbe mai voluto nemmeno provare a decifrare. –Non so perché sia andato via.- continuò Teo, iniziando a camminare insieme alla maggiore. –Ma spero che Jeremy si accorga presto della nostra assenza, non ho voglia di starmene qui a non fare niente, soprattutto con lui in giro.- Emy non rispose, si limitò a continuare a guardare verso la sabbia dorata, calciandola lievemente con gli stivali. Pensava a quella frase e a come potesse essere entrata nella sua testa; era così strano per lei che quasi pensò che fosse stato proprio l’uomo a parlargli tramite il pensiero, dopotutto non conosceva granché i suoi poteri: sapeva solo che lui poteva avere il controllo di tutto Lyoko e che possedeva l’abilità di rigenerarsi. Niente di più. Non poteva essere a conoscenza di tutto ciò che accadeva dentro il corpo del nemico, anche perché non sapeva nemmeno se fosse un uomo a tutti gli effetti o solo, proprio come la sabbia fittizia, una serie di zero e uno. Ma poteva essere davvero così? Lui sembrava in grado di provare sentimenti umani tanto quando lei, anche perché aveva notato la paura incontrollabile e le lacrime nonostante la maschera.
-A che pensi?- chiese il cugino, nonché amico, della ragazza, notandola immersa nei suoi pensieri, come sempre. Lei gli sorrise, scuotendo il capo in senso di negazione, indicandogli di non preoccuparsi perché stava bene, continuando a camminare verso la torre attiva per aspettare di essere notati da Jeremy e farsi aiutare.
 
TING TING TING.
Fece nuovamente il supercomputer, così insistente da far preoccupare forse più del dovuto Jeremy ed Aelita, che osservavano impressionati la video-finestra che si era aperta da sola. Emy e Teo camminavano verso la torre attiva -che ormai non sembrava più così lontana- nel settore deserto, la maggiore qualche passo indietro del moro.
-Ma come è possibile?- chiese Aelita sporgendosi leggermente, guardando poi verso il biondo che non rispose, rimanendo con la bocca spalancata. –Allora?- riprovò lei, incrociando le braccia.
Jeremy scosse la testa leggermente, riprendendosi. –T-tu vai. Io chiamo gli altri, devono venire assolutamente: Emy non ce la farà da sola.- la ragazza obbedì, correndo all’ascensore, ritrovandosi subito nella sala scanner, pronta alla virtualizzazione ed entrando in uno di quegli aggeggi tecnologici che facevano da teletrasporto per Lyoko. In un attimo si sentì pervasa da un aurea rosea e da un vento forte che, in un soffio, la trasportò nel cielo di Lyoko, atterrando poi sulla sabbia virtuale, proprio davanti a Teo, che sconvolto, fece qualche passo indietro, non aspettandosi di trovare la ragazza proprio davanti ai suoi piedi.
-A-Aelita? Mi hai spaventato, scusa.
-Scusami tu Teo, è stata colpa di Jeremy che mi ha virtualizzato troppo vicina.- rise, ricevendo un verso di disappunto da parte del ragazzo che aveva gonfiato le guance, arrossendo appena, blaterando qualcosa sul fatto che riuscisse a sentire anche se non era con loro.
Dal canto suo, Emy, si era letteralmente pietrificata, ricordando la frase su Aelita che era entrata nella sua testa. Quel sentimento strano di rabbia mista a tristezza era andato via, lasciando posto a una sensazione di ansia e pericolo. –A…- provò a chiamarla la maggiore, ma un vento forte si palesò fra i tre ragazzi, mentre la figura di Ehtan stringeva la vita della giovane elfa con un braccio, sollevandola di poco.
-È così facile fregare voi bambini. Anche se forse sta diventando un po’ monotono, vero? Ci voleva proprio questo incarico, mi sbaglio?- domandò folle, come se stesse guardando verso Emy che, nel mentre, aveva nuovamente evocato la sua arma, puntandola verso di lui, per la seconda volta nel giro di un’ora.
-Lasciala!- ordinò, mentre Jeremy sudava freddo seduto davanti allo schermo, impotente.
-E se non lo facessi?- rispose, beffardo. –Mi colpirai?- rise, ancora, fermato però da una delle frecce della ragazza che, con la presa salda sull’impugnatura del suo arco, respirava a fatica per la paura. Aveva fatto centro nel petto dell’uomo, arrecando solo poco danno ad Aelita che venne lasciata andare per il dolore, permettendole di allontanarsi.
-Aelita va alla torre, Ulrich e Yumi stanno arrivando ad aiutare Emy e Teo!- strillò Jeremy dal microfono, guardandola annuire e correre verso la torre attiva, per far finire tutto quel trambusto.
Ehtan, lentamente, si riprese dal danno inferto dalla ragazzina, recuperando i suoi punti vita, sparendo dal punto in cui si trovava e ricomparendo davanti alla mora, prendendola per il collo, cercando di soffocarla, mentre Teo veniva circondato da una serie di Block. –Le stronze impiccione come te devono solo morire, inutile umana.- lentamente prese a camminare verso il mare digitale, strisciando Emy al suolo, prendendola dai capelli, come un bambino che trascina un peluche. Gli occhi di lei si riempirono di lacrime per il dolore, visto che i suoi punti vita si abbassavano velocemente. La ragazza sentì cedere la presa dell’uomo, fino a lasciarla sul terreno, con le lacrime, i capelli arruffati e meno di venti punti vita. Alzò lentamente lo sguardo incontrando quello di Yumi, corsa in suo aiuto, ora presa a colpire a raffica il nemico con i suoi ventagli, mentre Ulrich aiutava Teo, eliminando l’ultimo mostro che puntava il suo amico con una delle sue lame.
-Arrenditi Ehtan, è finita, Aelita sta già disattivando la torre.- esclamò Yumi, guardandolo. Lui strinse i pugni, facendo tentennare le sue catene per i leggeri movimenti compiuti per arretrare.
-Un giorno gliela porterò! E a quel punto voi non potrete fare più niente per fermarmi.- rispose, sparendo esattamente come era arrivato.
Teo corse da Emy, asciugandole le lacrime con l’aiuto di Yumi. –M-mi dispiace. N-non sono riuscita a fare di p-più.- continuò a piangere, mentre Ulrich avvisava Jeremy di riportarli indietro.
 
Il giorno seguente le nuvole scure e cariche delle prime piogge d’autunno, minacciarono il sole che cominciava a farsi pallido, segno di un noto sbalzo di temperatura: per molti, colpa del riscaldamento globale; per pochi altri, colpa di una pericolosa intelligenza artificiale; per Jeremy, colpa di entrambi.
Emy aspettava Yumi come ogni mattina, perché nonostante la puntualità della maggiore, la mora doveva sempre arrivare con largo anticipo, colpa del suo essere lenta nel prepararsi e dell’esserne consapevole, finendo per uscire dalla stanza comunque troppo presto. Era appoggiata ad una delle colonne del corridoio esterno, intenta a guardare qualcosa sul cellulare, nervosa per via della risposta che avrebbe dovuto dare all’affascinante professore di inglese. Ovviamente ne era attratta, ma chi non lo era tra quelle studentesse del Kadic? Forse solo Yumi, la quale non sembrava avere nessun tipo di interesse in un tipo come lui, probabilmente per ciò che Emy le riferiva. Però lei aveva solo quattordici anni, non poteva pensare di uscire con il suo insegnante: come faceva a sapere che non la stesse solo prendendo in giro, visto che lo aveva fatto fin da quando si erano conosciuti? Lei, poi, che aveva paura anche solo di essere guardata negli occhi; come faceva a prendere una decisione su una cosa di cui nemmeno lei era a conoscenza? Voleva smettere di pensarci, doveva. Non poteva andare avanti in quel modo, anche perché, in ogni caso, non avrebbe avuto una risposta da dare al moro, quindi che senso avrebbe avuto? Avrebbe dovuto assolutamente parlarne con Yumi e…
-Emy!- la salutò da lontano, avanzando verso di lei. –Aspetti da molto?
L’amica scosse la testa, sorridente. –No, sono arrivata da cinque minuti.
Insieme varcarono la soglia del laboratorio di chimica, sedendosi ai loro soliti posti. Una volta poggiata la borsa sul banco, la minore si decise a parlare con quella che, ormai, considerava una migliore amica, visto che, in poco tempo, erano già arrivate a raccontarsi tutto. Eppure la mora la batté sul tempo, leggermente contrariata. –Scusami se ho fatto così tardi, non puoi immaginare che cosa è successo oggi.
-Perché? Sembri sconvolta.- notò Emy, preoccupandosi appena.
-In realtà è una storia quasi divertente, anche se imbarazzante allo stesso tempo.- fece una pausa per ridere un po’ e tirare fuori il libro. –Ho visto Werner rifiutare Sissi: lei si è dichiarata e ha detto che avrebbe anche parlato con suo padre per fargli avere un aumento, ma lui ha detto che è già impegnato con qualcuna della scuola.
Il cuore della più giovane si fermò un attimo. Voleva davvero parlare con Yumi del suo problema, ma come poteva dopo quello che le stava dicendo? Non era certa nemmeno lei e dopo ciò lo era ancora meno. Cosa avrà voluto dire Werner rifiutando Sissi in quel modo? “Impegnato con qualcuna della scuola”? Era impossibile che si riferisse a lei, no? Alla fine non gli aveva nemmeno dato una risposta. “Che stupida” pensò “Non avrei nemmeno dovuto pormi il problema.”
Con il cuore infranto, smise di pensare al giovane professore, mentre Yumi le chiese se, nel pomeriggio, avesse avuto voglia di allenarsi su Lyoko con lei, così da potersela cavare da sola anche nel caso in cui fosse l’unica, durante una missione, ad accompagnare Aelita, anche perché, a detta di Jeremy, il file corrotto di Emy era sparito senza lasciare traccia e solo quello di Teo era rimasto, quasi sembrasse stato vittima di un virus o molto peggio ancora.
 
-Puoi aspettarmi un attimo qui?- chiese la mora alla minore. –Devo solo posare delle cose che Aelita mi ha chiesto di mettere nella sua stanza.
Emy annuì. –Non preoccuparti, non mi muoverò di qui.- rispose, guardandola andare via subito dopo, sedendosi su una panchina e chiudendo appena gli occhi, beandosi di quell’aria fresca che si stava facendo sentire davvero troppo tardi. Aprì nuovamente gli occhi poco dopo, trovandosi di fianco Werner che, silenzioso, l’aveva raggiunta senza farsi notare, appoggiando i gomiti al di sopra dello schienale e con gli occhi chiusi, come se stesse dormendo, indisturbato dal mondo esterno. La giovane fissò il suo profilo perfetto, soffermandosi sui piccoli nei del viso, mentre i capelli scuri di entrambi si spostavano lentamente per via del leggero vento.
-È molto bello qui, non credi?- chiese. –È così rilassante…potrei quasi abituarmi, ma non ti nascondo che sarebbe noioso dopo un po’ di tempo. Piuttosto…- cominciò, aprendo gli occhi e sporgendosi verso di lei, guardandola con un sorriso perfetto, anche se, per certi versi, inquietante. -Aspetti qualcuno?-
Emy divenne rossa, pensando che fosse troppo vicino. Subito lei si alzò, seguita da lui che, continuando a sorriderle in modo strano, la prese per il braccio, tirandola verso la prima delle stanze ormai vuote e spingendola all’interno, chiudendo la porta con una delle tante chiavi del suo mazzo. –Allora, ci hai pensato?
-A-a cosa?- chiese lei, visibilmente in imbarazzo, fingendo di non sapere di cosa parlasse.
Lui la guardò fisso e le sembrò quasi un bambino innocente, anche se dai suoi comportamenti era chiaro che non lo fosse affatto. –Di quello di cui abbiamo parlato ieri, no?
-Quello di cui abbiamo parlato ieri…- ripeté, senza dare una risposta effettiva. Lukas non distoglieva lo sguardo dalla ragazzina che, imperterrita, guardava verso il pavimento impolverato dell’aula. –Io…
-La tua amica ti ha detto quello che è successo con Elisabeth, vero?- chiese, cambiando espressione. Era così serio e aveva perso l’innocenza che sembrava aver acquisito solo qualche istante prima. A Emy sembrò di parlare nuovamente con l’uomo manipolatore e pieno di fissazioni che aveva conosciuto solo qualche tempo prima. –L’avevo notata e per questo motivo ho alzato la voce, speravo che lei venisse a riferirti l’accaduto, così che tu possa capire che ormai ti considero mia.
Gli occhi della ragazza si spalancarono, non credendo di essere sveglia in quel momento e pensando ad una presa in giro. Sospirò, arrossendo, continuando a guardare il pavimento, notando una macchia di cioccolata calda che non era stata ben pulita; rispetto che guardare Lukas, le sembrava un’ottima alternativa. “Queste cose succedono solo nei film e nei K-drama”.
-Effettivamente…- iniziò, ridendo. –Non credo di aver davvero bisogno di una tua risposta.- ammise, facendo alzare la testa alla giovane, attirando la sua attenzione avvicinandosi lentamente, posandole un braccio intorno alla vita, guardandola negli occhi spalancati e, in un certo senso, terrorizzati. –Non ho bisogno proprio del tuo consenso, sai?- le sorrise, avvicinando il proprio viso a quello di lei, sussurrando sulle sue labbra. –Perché, come ho detto, sei già la mia persona.
Guardò un’ultima volta il viso della ragazzina che aveva davanti, per poi chiudere gli occhi, poggiando delicatamente le labbra rosee su quelle pallide di lei.
Quindi, questo è un bacio vero
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Wander