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Autore: Mentos E CocaCola    23/04/2015    1 recensioni
Lei è una ragazza con la passione del pugilato, una brutta storia alle spalle che influenza la sua vita e le sue decisioni.
Lui è un ragazzo con la passione del canto, deve fare il doppio gioco per proteggere chi ama, ma l'unica persona che non può proteggere è se stesso.
Due ragazzi completamente diversi ma accomunati dallo stesso destino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Mi spieghi perché sei scappata così ieri? Insomma non avevo detto niente di male…-
Lo guardai per un attimo mentre prendeva dei libri dall’armadietto.
-No, non avevi detto niente di male, anzi...però…-
-Sai sembra quasi che tu non voglia andare d’accordo con me, in fondo sarebbe molto meglio-
Annuii.
-Sì…-
-E allora perché sei scappata?-
-Hai una brutta fama!- sbottai.
-Lui mi guardò sorpreso, guardandomi negli occhi.
-Chi?...Juan- disse duro appoggiandosi all’armadietto.
-Non andate molto d’accordo, non è vero?- gli chiesi aggiustandomi la cravatta.
-Già penso che sia ossessionato dal potere o qualcosa del genere…comunque vi sedete con noi a colazione?-
Uhm, di certo per Charlotte era un’opportunità unica, ma per me…
-Con Evelyn?! E poi non sono neanche tanto sicura che ci sarà una colazione…-
Lui rise.
-Non sarai gelosa?- mi chiese malizioso.
Se il mio sguardo avesse avuto il potere di fulminare qualcuno a quest’ora il povero Payne sarebbe stato un ammasso di cenere fumante sul pavimento.
-Certo che sono gelosa, sarò tua moglie prima o poi quindi vedi di dimenticarti quella putroccola!-
-Sì sì, ma come ti ho già detto per me è una croce starle vicino. Andiamo a mensa?-
Annuii.
Stavo per attraversare il corridoio con Liam Payne, il ragazzo più intonato e più bello del Royal College? Le cheerleader avrebbero avuto di che squacquerare per circa un’eternità. E comunque non ero di certo io a dire che era bello e intonato, lo avevo sentito da una ragazza svenevole del suo anno che non faceva altro che strusciarglisi contro.
Beh Meg, lo hai detto tu stessa che era affascinante.
Sì, ieri sera quando aveva quel cappuccio che gli copriva quasi tutta la faccia! Dai , non ha niente di speciale: di fisico è carinello ma ho più muscoli io e di lineamenti sembra un cucciolo bastonato! Quindi no, non è assolutamente nulla di speciale.
E che mi dici della barba? Ti sono sempre piaciuti i ragazzi che sembrano più maturi di quello che sono.
Sì, forse quella è accettabile.
E direi! La stai guardando  da mezz’ora.
O merda!
E si era pure accorto tanto che mi stava guardando come se fossi una macchina che si impalla per qualche minuto.
-Mi sembrava di aver visto un pidocchio- cercai di spiegare.
Lanciò uno strillo che coprì quello che lanciarono i cuochi in quell’istante.
Allora era proprio vero che preparavano i pasti cinque minuti prima  e poi arriva il Ciccino che mi viene a dire che per preparare il pranzo si è impegnato come se lo avesse preparato per i propri figli.
Per me quello non ne aveva neanche uno di marmocchio per non parlare di una buona donna disperata disposta a sopportarlo!
Presi per mano Payne e lo scollai dallo specchio che aveva nel suo armadietto, proprio come una donnetta, per poi correre verso la mensa dove una miriade di adolescenti stava a fissare inebetita una cuoca che si era nascosta sotto un tavolo e non faceva altro che gridare qualcosa come:
-Moriremo tutti!-
Cavolo erano solo topi un po’ cresciutelli e scarafaggi!
Più che altro dovevamo festeggiare per esserci liberati da quella cucina che mi faceva sognare il polpettone di mia madre e vi dico solo che quella donna una volta aveva coperto una torta di dentifricio perché credeva che fosse commestibile e perché assomigliava alla panna.
Quindi potete immaginare cos’era il polpettone , immagino che prendere a morsi la Grande Muraglia Cinese sarebbe stato meno doloroso!
O cavolo, e quella mattina cosa avremo mangiato? Io ero super affamata , mi sarei mangiata un bue intero e quei cuochi neanche si organizzavano per prepararci qualcosa.
Era il colmo!
-Credo di dover andare da Evelyn, in questo momento si starà strappando i capelli a ciocche-
Annuii.
-Se vuoi aiutarla ti noleggio un tosaerba –
Lui rise e si allontanò a sgomitate tra la mandria di studenti.
Beh, in effetti se volevo respirare non era male come idea così andai in cerca di Charlotte, lontano da quella folla di ficcanaso rimbambiti.
La trovai in bagno delle ragazze mezza sconvolta.
-Che succede Lot?-
-Meg, sono terrorizzata e se ci scoprissero? Uno scherzo di questo genere comporta l’espulsione te ne rendi conto?- sussurrò.
-Ma dai! Ci dovrebbero dare il Premio Nobel per aver salvato un intero college da intossicazioni alimentari mortali! Scherzi a parte, ieri non ci ha visti nessuno, come possono solo pensare che siamo stati noi?-
Niente, mi guardava ancora con quei bellissimi occhi azzurri spalancati dal terrore.
-E se uno di noi confessasse?-
E proprio in quel momento sentii la voce di Payne che parlava attraverso la radio della scuola.
-Ragazzi, questo è un buongiorno di fuoco per la nostra scuola, mentre i nostri valorosi cuochi stanno combattendo contro feroci tigri che hanno invaso la cucina (così ci dicono), la preside ordina espressamente e militarmente che Juan Montez raggiunga la presidenza-
Ci guardammo negli occhi.
-Meg, Liam lo ha denunciato alla preside, è sempre stato dalla parte di Evelyn…-
-Dobbiamo raggiungere Tony e parlare con lui, forse si tratta di qualcos’altro-
La presi per mano e mi diressi verso la porta del bagno.
-No Meg ti prego, non ce la faccio, lasciami qui-
Non feci storie anche perché ero sempre più convinta che Charlotte avesse ragione, insomma Payne aveva dichiarato espressamente di non andare d’accordo con Juan.
Ma ora il punto era ci avrebbe denunciati tutti? Oppure lo stesso Juan avrebbe dato alla preside i nostri nomi?
No, Juan non lo avrebbe mai fatto, l’unico senza scrupoli era quell’idiota di Payne che cercava di fare anche il simpatico con me!
Ma certo, si era vendicato, io gli avevo detto di stare lontano da quella ragazza e lui ricambiava, denunciando Juan alla preside, dato che lo avevo difeso la sera precedente.
Che idiota!
No, non avrei parlato con Tony, non gli avrebbe dato una punizione esemplare, era troppo buono, qui ci voleva qualcuno che usava le maniere forti e con la tremenda voglia di dargli una lezione.
E quel qualcuno in quel momento ero io.
Anche perché a dirla tutta mi sentivo tradita da quell’idiota di cui avevo cominciato a pensare veramente bene. Aveva spento quel barlume di speranza che avevo che mio marito non fosse proprio un idiota.
Beh, questa era l’ultima volta che si sarebbe dimostrato gentile nei miei confronti, non gli avrei dato neanche la possibilità di parlarmi.
Per me Liam Payne era un uomo morto!
L raggiunsi nella stanza in cui parlava alla radio, mentre sparava cavolate su tramezzini impazziti.
-Payne spegni tutto, dobbiamo parlare- gli dissi risoluta, tanto risoluta che non fiatò neanche e mi seguì senza fare storie.
-Che succede?- mi chiese.
Gli diedi uno schiaffo che gli fece girare la testa dall’altra parte.
-Questo è per la denuncia di Juan-
Poi gliene diedi un altro.
-E questo è per me, brutto idiota!-
Lui mi bloccò il polso mentre con l’altra mano si teneva la guancia.
-Si può sapere che ti prende?-
-Hai denunciato Juan! Ci hai traditi Payne e a me più di tutti-
Lui mi guardò.
-Sì, è vero ho denunciato Juan, ma non…-
Gli mollai un cazzotto prima che potesse dire altro. Si era messo contro la ragazza sbagliata!
E ammetteva pure così facilmente di essere un traditore.
Mi spinse contro un armadietto, provocandomi una fitta di dolore al braccio.
-Ascoltami Meg…-
-Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi così?- urlai buttandolo a terra e cominciando a riempirlo di cazzotti, beh, diciamo che anche lui si dava da fare.
Sentii delle grida che provenivano dal corridoio. Qualcuno tentò di separarci ma senza risultato: ero troppo arrabbiata con lui per provare pietà.
 
-Ho spiegato alle vostre famiglie cosa è successo- concluse quella ranocchia racchia della preside guardandoci da sopra quegli occhialetti minuscoli.
-Signorina ha sentito cosa ho appena detto o è troppo impegnata a giocherellare con la sua borsa del ghiaccio?-
-È colpa mia se questo bamboccio- risposi indicando Payne che era seduto accanto a me davanti alla preside –mi ha quasi ucciso un braccio?-
-Ti ricordo Playcastle che ho ricevuto ben due schiaffi e un pugno prima di reagire- disse fingendosi calmo, mentre nascondeva le sue smorfie di dolore sotto la borsa del ghiaccio che si teneva sull’occhio destro.
-Wow, viva la cavalleria! Ed è stato ugualmente cavalleresco quello che mi hai fatto? Stavo cominciando a pensare veramente bene di te, quando tu…-
-Smettetela!- sbottò la preside interrompendomi.
-I vostri genitori mi hanno detto che voi due non vi potete neanche vedere, è così?-
-Assolutamente- esclamammo in coro, per poi scambiarci uno sguardo truce.
-Bene, allora la soluzione che hanno trovato le vostre famiglie non vi piacerà neanche un po’- disse la preside sospirando e guardandoci preoccupata.
-Qual è la soluzione?- chiese Payne spalancando l’unico occhio che poteva spalancare, dato che l’altro era talmente gonfio e nero che neanche due stecchini  lo avrebbero aperto.
Stavo per scoppiare a ridere quando la preside cominciò a sfogliare un elenco con dei numeri.
-Credo che il 27 faccia a caso vostro-
Ci guardammo interrogativamente per poi ricordarci che c’era dell’odio tra di noi.
-È un appartamento in cui vivrete insieme per il resto dell’anno scolastico e, se non ci sarà un cambiamento sostanziale del vostro rapporto, la vostra convivenza durerà anche di più-
Occorsero circa cinque minuti prima di capire che quello che stava dicendo la ranocchia era vero e che avremo dovuto vivere insieme per un bel po’ di tempo.
-Coooooooooosa?!- urlai prendendo per il colletto della camicia la ranocchia e alzandola a forza dalla sedia.
La fissai minacciosa.
-Ci deve essere un errore…controlli!-
La preside mi guardò severa per poi aggiustarsi gli occhiali che le erano calati sulla punta del naso.
-L’unico errore , signorina, è quello che avete commesso voi e non avete fatto altro che peggiorare la situazione, non volendo darmi spiegazioni sull’accaduto, quindi se non volete essere espulsi da questa scuola vi consiglio di prendere quelle chiavi e di andarvene, mi sono spiegata?-
Altro che se si era spiegata: avevo un timpano perforato e un padiglione auricolare liquefatto.

SPERO CHE VI PIACCIA COME SI SIANO MESSE LE COSE...:))
 
  
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