Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jack continuava a volare nel cielo da interminabili minuti ormai cavalcando il vento che non accennava a diminuire.
Credeva che non avrebbe mai raggiunto il luogo dove si trovavano i guardiani finché il vento cessò e lo spirito atterrò lentamente su un terreno innevato.
Scorse una fabbrica in quella landa deserta e per un momento credette di essere arrivato al polo nord davanti al laboratorio di Babbo Natale.
Non poté fare ulteriori considerazioni poiché si sentì afferrare per la felpa ed essere messo…in un sacco?
-Ehi! Fatemi uscire! –gridò da dentro l’involucro che cominciò a gelare sotto il suo tocco.
Gli sembrò di galleggiare ed infine atterrò con un tonfo a terra.
Sentì delle voci ed uscì da qualsiasi oggetto lo avesse rinchiuso.
Era davvero un sacco!
-Jack Frost! –disse un omone grande e vestito di rosso somigliante parecchio a…
-Babbo Natale? –chiese lo spirito un po’ scettico.
-Tu puoi chiamare me Nord. –ammise.
Il ragazzo sorrise alle parole sconnesse e con l’accento russo dell’omone ma poi tornò serio.
-Sei uno dei guardiani? –chiese Jack alzandosi.
-Oh sì, da tanto tempo ormai. –affermò Nord.
Lo spirito annuì poi si guardò intorno.
La fabbrica di Babbo Natale era piena di fermento, elfi e…yeti?
-Gli altri saranno qui a momenti. –riprese a dire l’omone in rosso.
Jack non fece in tempo a chiedere che…
-Nord l’hai trovato. –disse una voce.
Lo spirito si voltò e vide tre personaggi piuttosto strani.
Uno era piccolo e tutto giallo, l’altro doveva essere un canguro o qualcosa di simile e l’ultima era una specie di uccello-donna.
-Certo Calmoniglio, cosa credevi? –chiese Nord al coniglio.
“Ah allora è un coniglio.” Pensò un per momento Jack divertito.
-Sarebbe lui? Ma è un ragazzino! –lo indicò Calmoniglio.
-Ehi! E tu saresti?!- chiese Jack offeso.
-È pure sfacciato! No, no no. Io non ci sto a lavorare con lui. –affermò il coniglio alzando le zampe.
Lo spirito strinse il suo bastone, stava per congelarlo quando Nord parlò.
-Calmoniglio non essere maleducato. È tempo di presentazioni. –ammise Babbo Natale.
Jack si rilassò ma continuò a guardare male il CANGURO.
-Lui è Calmoniglio, il coniglietto di Pasqua. –lo presentò.
Jack non disse niente.
-Poi c’è Dentolina, fata dei dentini. –continuò indicando la donna uccello.
Lo spirito le fece un cenno con la testa e la fata si lisciò le piume. Suppose che le aveva una lieve cotta per lui.
-Ed infine Sandman, l’omino del sonno. –concluse Babbo Natale indicando il tizio giallo.
-Ehilà. –lo salutò Jack.
Tra tutti il piccoletto era quello che gli sembrava più simpatico.
Lui lo salutò con la mano e aprì la bocca ma non ne uscì neanche un suono.
Allora questi erano i guardiani? Beh a parte il coniglio sembravano ok.
-Molto bene. Tutti sappiamo perché tu sei qui. –si rivolse a lui Nord.
-Sì, perché l’uomo nella luna ha detto che vi serve il mio aiuto. –rispose Jack.
-Ah ma non solo tuo aiuto, ci servi come guardiano. –disse con grandezza Babbo Natale.
Lo spirito rimase di stucco.
-Io? Come guardiano? Scherzi vero? -chiese guardandolo scetticamente, Nord non batté ciglio.
-Ok non stai scherzando…ma io non voglio essere un guardiano! –ammise.
-Uomo nella luna ha detto contrario. Tu darai una mano noi per fermare Pitch, l’uomo nero, e poi diventerai guardiano. –decretò Babbo Natale.
-No e poi no! Io non farò ne regali di Natele, ne nasconderò delle uova e ne prenderò i denti di nessuno chiaro!? –affermò deciso Jack.
I guardiani lo fissarono male ma poi Dentolina gli spiegò bene cosa facessero in realtà.
-Jack, noi facciamo queste cose per i bambini. Siamo guardiani e il nostro compito è quello di proteggere tutti loro. –disse indicandogli un grosso globo con delle lucine.
-E se Pitch non verrà fermato saranno tutti in pericolo. –concluse Calmoniglio.
Lo spirito dell’inverno guardò il globo luccicante.
Una di quelle luci rappresentava sua sorella e anche se lui era morto avrebbe fatto di tutto per proteggerla.
-Va bene. –decise infine.
I guardiani tornarono alle loro mansioni mentre Nord raccontava a Jack di Pitch.
Dopo qualche ora Calmoniglio tornò informandoli che c’era un problema al palazzo di Dentolina.
Babbo Natale caricò tutti sulla sua slitta e partirono.
Quando arrivarono Jack fece la conoscenza di Pitch che gli ricordò molto bene che nessuno credeva in lui, ma lo spirito sapeva che si sbagliava.
L’uomo nero venne poi scacciato dai guardiani e Jack scoprì che i denti contenevano i ricordi di ciascun bambino.
Nel furto erano spariti anche quelli di sua sorella e per questo si infuriò parecchio.
Dopo una notte passata a raccogliere i dentini Jack conobbe anche Jamie, un ragazzino che aveva una sorellina più piccola e che un po’ gli ricordò se stesso da bambino.
Per un “incidente” Sandy fu costretto ad addormentare Calmoniglio e tutti gli altri guardiani, poi lui e Jack combatterono contro Pitch.
In quella lotta però l’omino del sonno fu sconfitto e lo spirito dell’inverno mostrò tutto il suo grande potere.
Quando i guardiani tornarono infine al polo nord fecero una piccola cerimonia per Sandy.
Anche se Jack non lo conosceva bene gli dispiacque parecchio per lui.
Nord disse poi a tutti che potevano alloggiare nella fabbrica perché ora più che mai dovevano restare uniti.
Lo spirito dell’inverno si ritrovò quindi in una camera da letto troppo natalizia, ma non gli importava.
I suoi pensieri erano volati spesso a sua sorella Emma ma adesso sentiva solo la mancanza della sua principessa.
Sorrise al pensiero di lei che lo abbracciava.
Della neve uscì dalla sua mano e la modellò formando una Elsa in miniatura.
Jack l’ammirò con attenzione.
Non poteva vedere i dettagli colorati della principessa, come i suoi occhi o i capelli biondi, ma la sua forma emanava la grazia e la bellezza che Elsa possedeva ed il suo sorriso sembrava quasi vero.
Lo spirito si ritrovò a sorridere senza rendersene conto.
-Chi essere lei? –chiese una voce alle sue spalle.
Jack quasi saltò dal letto sentendo la voce di Nord ed arrossì.
-Ehm…Elsa. È…hm…una principessa. –disse voltandosi verso Babbo Natale.
Lui gli diede un’occhiata maliziosa e si avvicinò osservando la statuetta sul palmo della mano di Jack.
-È bella ragazza. –ammise.
-Sì lo è. –rispose lo spirito tornando a guardarla.
-Tua fidanzata? –domandò Nord con un sorriso strano.
-No! Siamo solo amici! –si difese in fretta il ragazzo.
Nord ridacchiò.
-Essere immortali no vieta di innamorarsi di umani, ma non farlo fa soffrire meno. –dichiarò Babbo Natale.
Jack fu colpito come un getto d’acqua fredda.
Era vero, lui era immortale ora ed Elsa avrebbe continuato a vivere finché un giorno non l’avrebbe persa per sempre.
Lo spirito si sentì svuotato e rimase immobile forse per minuti finché Nord non gli mise una mano gigante sulla spalla.
-Se ami lei Jack dovrai dirglielo prima che sia tardi. –lo informò.
Jack scosse via quei pensieri ed annuì ma ne lui ne Babbo Natale si erano accorti che un paio di occhi rosa li stavano osservando.
Una volta riuniti i guardiani nella fabbrica Calmoniglio invitò tutti ad aiutarlo a portare la pasqua, nella sua tana trovarono poi Sophie con cui dipinsero le uova e Jack la riportò a casa nonostante fu pregato di non farlo.
Appena terminato il suo compito sarebbe dovuto ritornare dai guardiani ma non lo fece poiché sentì la voce di sua sorella e si decise a trovare i suoi denti da solo.
Errore.
Pitch lo attendeva nel suo nascondiglio e raggirando Jack gli fece perdere tempo rovinando la pasqua e la sua amicizia con i guardiani.
Affranto lo spirito andò su una montagna, combatté contro Pitch e per Dente da latte (una fatina che seguiva sempre Jack) consegnò il suo bastone che fu poi spezzato.
Jack venne colpito e non trovò più un motivo per continuare a combattere finché non gli venne in mente sua sorella così riuscì a riparare il suo bastone ed andò dall’ultimo bambino che credeva nei guardiani.
Lo aiutò a credere fermamente facendosi anche vedere, capì poi il suo scopo nella vita dei bambini quando si accorse di non poter battere l’uomo nero da solo.
Radunò gli amici di Jamie, i guardiani combatterono di nuovo contro Pitch, Sandy ritornò e tutto si aggiustò per il meglio finché Nord non chiese a Jack di unirsi a loro.
Lo spirito dell’inverno sapeva che doveva accettare.
La sua mansione sarebbe diventata quella di far divertire tutti i bambini del mondo con il suo potere e loro avrebbero creduto in lui ma era combattuto.
Non voleva lasciare Elsa da sola mai più, almeno finché non sarebbe giunta la sua ora…o forse prima? Non lo sapeva ancora con esattezza ma diventando un guardiano avrebbe protetto Emma e forse un giorno i suoi figli assieme a quelli di Elsa e di Anna.
-Accetto. –decise alla fine.
Fece il giuramento e chiese il permesso di potersene andarsene momentaneamente via.
I tre guardiani non capirono la ragione ma Nord sì ed acconsentì.
Jack allora prese il volo e, con un vento potente e veloce, tornò ad Arendelle.
Non vedeva l’ora di riabbracciare la sua principessa, ma ciò che non sapeva era che, nonostante fossero passati solo alcuni giorni, Elsa stava soffrendo di nuovo.
Il re e la regina erano scomparsi per sempre e i guai stavano per cominciare.
  
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