Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve ad Arendelle si era sciolta del tutto ma aleggiava ancora un’aria fredda nei dintorni.
Jack arrivò davanti alla finestra di Elsa in un momento ma quando guardò nella stanza si pentì subito di essersene andato.
La sua principessa stava piangendo nuovamente ed era seduta a terra contro la porta delle sua stanza.
Il guardiano si sentì male, che fosse stata colpa sua?
Scosse quei pensieri ed entrò nella stanza.
-Elsa…-la chiamò.
Lei alzò lo sguardo ma non sorrise.
-Jack…oh Jack…–riuscì solo a dire tra i singhiozzi mentre il suo potere incontrollato ricoprì tutta la stanza.
Jack si avvicinò e s’inginocchiò davanti alla ragazza alzandole il volto.
-Che cos’è successo? -Le chiese premuroso come sempre.
Elsa non rispose ma lo afferrò stringendolo a se più che poteva.
Il guardiano si era abituato in fretta a questo gesto e circondò la principessa con le sue braccia permettendole di appoggiarsi su di lui.
-Jack…i…i miei genitori…se ne sono andati per sempre! –concluse Elsa piangendo ancora di più.
Jack rimase a bocca aperta.
“Oh no…” pensò.
-Shh…-le fece accarezzandole la testa e la schiena.
-Sono sola ora Jack. –ammise Elsa alzando lo sguardo verso il guardiano.
Non era del tutto vero visto che aveva ancora Anna che soffriva tanto quanto lei.
-Non sarai mai da sola Elsa finché ci sarò io. –la informò il guardiano.
La principessa fece un sorriso tirato poi lo abbracciò nuovamente mentre lui le accarezzava i capelli.
Tutto quello a cui riuscì a pensare Elsa fu la promessa che aveva fatto ai suoi genitori ma non poteva rispettarla.
Sospirò tra le braccia di Jack ed immerse più affondo il suo viso nella sua felpa.
Si era innamorata di lui e questo sarebbe mai cambiato.
Tuttavia doveva cercare un principe per il bene del regno, anche se lei non voleva.
Lasciò andare quei pensieri mentre i suoi occhi cominciarono a chiudersi ed infine si addormentò.
Jack sentì il corpo di Elsa farsi più pesante e i suoi respiri rallentare.
Si era addormentata ma il guardiano non vi diede peso, infatti la prese in braccio e la mise sul letto rimboccandole le coperte.
Si avvicinò al suo viso e le diede un dolce, freddo bacio sulla fronte sussurrandole: -Sono qui se hai bisogno di me…- poi scivolò sul muro accanto alla finestra sedendosi a terra, si mise il cappuccio e con un ultimo sguardo alla sua principessa cadde in un sonno profondo.
La mattina dopo Elsa si svegliò sentendosi un po’ meglio ma avvertì che c’era qualcosa di diverso nella sua stanza.
Nonostante soffrisse ancora per la perdita dei suoi, la stanza era tornata normale e c’era Jack.
Un momento…Jack!?
La principessa da distesa si mise in fretta a sedere guardando il ragazzo addormentato nella sua stanza.
Portava il cappuccio ed Elsa non riuscì a vedere il suo viso così, lentamente, scese dal letto e si avvicinò a Jack.
Quando fu a qualche centimetro dal suo viso fece scendere il cappuccio dolcemente e lo guardò sorridendo.
Il guardiano stava ancora dormendo ed era bellissimo come sempre, guardò poi il suo letto.
Non ricordava come fosse arrivata lì ma era certa che Jack l’avesse presa in braccio.
Arrossì al pensiero e si concentrò nuovamente sul ragazzo. I suoi capelli bianchi e ribelli sembravano così soffici e setosi che Elsa non resistette a non toccarli.
Avvicinò quindi la sua mano e li sfiorò, erano davvero setosi.
Fissando il suo viso sentì una voglia strana di baciarlo sulle guance o peggio, sulle labbra pallide ma si impose di non farlo.
Invece voleva parlare con lui, quindi allungò una mano ed accarezzò la guancia di Jack.
-Jack… -lo chiamò.
Il guardiano emise un respiro più forte degli altri ed aprì gli occhi svegliandosi.
-Mh…Elsa. Come ti senti? –le chiese mentre si alzava.
-Meglio. Ti ringrazio per ieri. –affermò la principessa tirandosi su a sua volta.
Jack le sorrise e rispose :-Dovere di guardiano. –
La principessa fece un largo sorriso poi lo invitò, con lo sguardo, a sedersi sul letto con lei.
Lo spirito le raccontò tutto quello che gli era successo, tranne della conversazione che aveva avuto con Nord.
-Non vorrei chiedertelo ma…i tuoi- tentò di domandarle.
Elsa tornò triste, fece poi un respiro profondo ed assunse un’aria così seria e altezzosa che Jack pensava non fosse più lei.
-Sono partiti per andare a visitare il regno di mia cugina Rapunzel ma la loro nave è affondata. –ammise la principessa cercando di non far tremare la sua voce.
-E non appena avrò compiuto diciotto anni toccherà a me governare il regno. –lo informò guardandolo dritto negli occhi.
Jack fece un lieve sobbalzo e la sua bocca si dischiuse leggermente.
Lei sarebbe diventata una regina!
-Sarai un’ottima regina. –le disse cercando di confortarla.
Elsa per tutta risposta scosse la testa, fece un sospiro e si alzò.
-Solo se nasconderò i miei poteri e darò al regno tutto quello di cui ha bisogno, compreso…un re e un giorno un’erede. –ammise camminando verso un cassetto ed estraendo un paio di guanti azzurri.
Il guardiano che la stava ascoltando sentì quelle parole ferirgli più di qualsiasi altra cosa al mondo ma non poteva vedere che Elsa era più triste di lui.
-Jack. –lo chiamò la principessa.
Lui alzò lo sguardo su di lei.
Era contrario al fatto che non usasse i suoi poteri perché erano una parte di lei che la rendeva speciale.
-Mi dispiace ma non potremo più giocare. –ammise non riuscendo a nascondere minimamente la sua tristezza e la sua delusione.
Jack cercò di darle un sorriso di conforto.
-Non importa, mi basta sapere che non mi caccerai a calci. –le disse.
Elsa sorrise, non sarebbe mai cambiato.
L’avrebbe sempre fatta sentire meglio, in ogni momento e con qualsiasi mezzo.
-Non ho alcuna intenzione di farlo. –ammise.
Dopo un paio di minuti la principessa ridacchiò e il guardiano la osservò confuso.
-Ora che ci penso ti devo cacciare in realtà…perché ho bisogno di vestirmi. –gli fece notare.
Jack la guardò, indossava un vestito da notte ma non poteva andare in giro così.
-Ripasserò dopo. –affermò lui con le mani dietro la testa e uscendo dalla porta.
Elsa scosse la testa e cominciò a slacciare qualche bottone del suo abito quando la porta si aprì di scatto e lei gridò incrociando le mani avanti al petto dove erano slacciati i primi bottoni.
Un Jack sorridente e divertito entrò nella stanza.
-Ho dimenticato il mio bastone. –ammise ridacchiando e prendendo il suo arnese appoggiato accanto alla finestra.
-Jackson Overland Frost! Scommetto che lo hai fatto di proposito! –lo sgridò Elsa.
-Noooooo. –rispose ironicamente lui mentre usciva.
La principessa scosse la testa, chiuse la porta a chiave e si vestì.
-Può darsi. –ammise il guardiano dietro la porta di Elsa prima di dileguarsi.
Cominciarono le lezioni su come governare un regno e vennero seguite anche da Jack, visto che si annoiava e che nessuno poteva vederlo.
Dovevano risultare noiose ma la principessa Elsa si tratteneva ogni volta dallo scoppiare a ridere poiché il guardiano dell’inverno riempiva l’atmosfera con le sue esilaranti battute.
-Come direste al vostro popolo che non c’è più cibo? – le venne chiesto durante una di queste lezioni da un uomo basso e molto in carne.
-Basta dire che te lo sei mangiato tutto tu. –rispose Jack che volteggiava dietro l’uomo.
Si fermò un attimo e poi gonfiò le guance assomigliando ad uno scoiattolo.
La principessa tentò di non ridere, mise anche le mani di fronte alla bocca ma cominciò a ridacchiare.
-Tutto bene vostra altezza? –le chiese un altro uomo alla sua destra.
Elsa si schiarì la voce.
-Hm…sì certo, perdonatemi. –si scusò continuando tuttavia a sorridere.
Molte delle lezioni prendevano questa piega e la futura regina passava per una donna poco affidabile e seria.
In altri casi invece Jack non poteva partecipare perché doveva portare la neve in qualche parte del mondo.
Arrivò il giorno dell’incoronazione e già dal risveglio si prevedeva una giornata molto dura.
-Regina Elsa…vostra altezza reale…posso svegliarvi o devo prima fare l’inchino? –chiese il guardiano divertito entrando nella camera della sua principessa.
-Smettila Jack. –gli rispose Elsa assonnata.
Si mise poi a sedere mentre il guardiano chiuse la porta dietro di se e cominciò a camminare per la stanza.
-Avanti, oggi è il tuo gran giorno. Dovresti sentire le lodi che tessono di te gli abitanti. –la informò.
-Davvero? E cosa dicono, sentiamo. –gli disse lei incrociando le mani e sorridendo.
Jack si schiarì la voce.
-Oh ma che sudditi fortunati che siamo, e la regina è così bella! –li imitò il guardiano appoggiando il dorso della mano sulla fronte con fare tragico. Poi fece l’occhiolino ad Elsa per quello che riguardava l’ultima parte del suo discorso.
Lei arrossì e lo scacciò.
-Forza esci che mi devo preparare. –gli ordinò scendendo dal letto.
-Ai vostri ordini maestà. –la prese in giro Jack facendo un inchino.
-Jack! –lo sgridò.
Lui si tirò su e sorrise.
-Ti aspetto in salotto. –le disse mentre usciva.
Elsa si vestì in fretta.
Quel giorno l’aveva sia atteso che non.
Da una parte non voleva diventare regina, dall’altra voleva solo farla finita.
  
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