Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come i tre sparirono in un corridoio il principe sorrise in modo malvagio e Jack, che non aveva smesso di guardarlo, socchiuse gli occhi pericolosamente.
-Sta sorridendo Elsa. –la informò.
Lei si girò a guardare Hans ma lui mise su uno sguardo serio e sottomesso.
-Doppia faccia…- lo insultò il guardiano per poi creare un sottile strato di ghiaccio sul pavimento.
Hans scivolò ma non cadde.
Elsa, che era girata di schiena, lo sentì e sorrise.
-Fate attenzione, il pavimento è scivoloso. –disse senza voltarsi.
-Me ne sono accorto. –ammise il principe.
Arrivarono nel salotto e Jack fu sorpreso nel vedere che, appena chiusa la porta, Hans cominciò a sorridere in un modo che doveva risultare…seducente?
-Vostra maestà…-cominciò a dire il principe girando lentamente attorno alla regina.
-…io so che voi non vi fidate di me perché non mi conoscete, ma vi assicuro che non ho cattive intenzioni. –le disse abbassando le palpebre.
Elsa stette in guardia, quello sguardo non le piaceva.
-Sono solo un nobile uomo che si è invaghito di vostra sorella ma capisco che voi vogliate che questo non accada. –ammise fermandosi.
-Cosa state insinuando? –gli domandò la regina offesa.
-Semplice, ho visto i vostri occhi posarsi su di me spesso questa sera e ne deduco che vi siate invaghita di me al primo sguardo. – le mentì avvicinandosi a lei.
-Ehi, ti conviene stare indietro…–gli rispose minaccioso Jack parandosi di fronte a Elsa, lei era rimasta senza parole.
Come osava quel principe dire che lei…
-Ma non temete io posso sistemare le cose con vostra sorella Anna se volete. In effetti lei è graziosa ma non è certo più bella di voi…- ammise Hans passando attraverso un Jack furioso.
“Sta facendo la corte a tutte e due!” pensò il guardiano con un istinto omicida crescente.
Non appena Hans fu abbastanza vicino a Elsa lei lo colpì con la mano guantata dandogli un sonoro schiaffo.
-Come vi permettete! Avete chiesto la mia benedizione e ora vi comportate in questo modo inopportuno con me!? –gli urlò contro la regina disgustata.
Jack sembrò ritrovare il sorriso, ma non era un sorriso felice bensì accattivante e vittorioso. Voleva persino applaudire per il comportamento di Elsa.
Hans invece la guardò sia con odio che con stupore massaggiandosi una guancia e allontanandosi.
-La conversazione termina qui. Non vi azzardate a tornare in questo reame e state alla larga da mia sorella Anna. –gli impose seria Elsa uscendo con Jack che fece la boccaccia al giovane.
La regina tornò nella sala sotto le lodi del guardiano.
Anna invece si fece subito incontro ad Hans ma lui le disse semplicemente che Elsa aveva rifiutato.
Lei diede un altro sguardo alla coppia poi disse alle guardie: -La festa è finita, chiudete le porte. –
Avrebbe protetto sua sorella a tutti i costi e da chiunque le volesse fare del male, compreso il principe Hans.
Anna tentò comunque di parlarle ma le sfilò il guanto ed Elsa le disse di andarsene.
Jack vide che la situazione stava leggermente degenerando.
-Elsa andiamocene. –le suggerì.
Lei sospirò e si voltò per fare come Jack le aveva detto ma sua sorella la richiamò.
-Non ti agitare Elsa. –cominciò a dirle lo spirito in un orecchio mentre la conduceva verso la porta.
Anna però non smise di attaccare Elsa che infine liberò il suo potere.
Il guardiano accanto alla regina sobbalzò per la sorpresa, lei lo guardò sperando di non averlo colpito e lui le diede un cenno rassicurante.
Elsa continuò poi a guardare tutte le persone presenti spaventata, Anna la osservò stupita e anche il vecchio duca disse la sua.
-Elsa corri! –le ordinò il guardiano a cui le parole del vecchio puzzavano di minaccia.
La regina aprì la porta e corse via.
Non appena furono all’esterno Elsa non riuscì a passare tra la folla, Jack avrebbe voluto aiutarla ma non poteva farla volare sopra centinaia di persone come se niente fosse.
La regina ghiacciò la fontana e fece cadere il vecchio duca poi, con la paura impressa sui volti delle persone, riprese a correre assieme a Jack e raggiunsero il fiordo.
Elsa si fermò guardando l’acqua davanti a lei poi sentì la voce di Anna e fece qualche passo all’indietro.
L’acqua a contatto con i suoi piedi cominciò a congelare e Jack osservò quel fatto con un’espressione seria mentre un’idea si faceva largo nella sua mente.
La regina intanto stava fissando l’acqua ghiacciata sotto i suoi piedi poi si voltò verso il guardiano osservandolo agitata. Stavano pensando la stessa cosa.
-Credi che sia abbastanza solido? –gli chiese lei preoccupata.
-Non ho con me un sasso per testarlo ma sono certo che il tuo potere è più forte di quanto credi. –ammise Jack.
Elsa annuì e non appena vide comparire Anna corse sull’acqua che divenne uno strato di ghiaccio liscio e solido.
Nonostante fosse ormai lontana, la regina non riusciva a smettere di correre.
Alla fine rallentò e cominciò a camminare per la montagna del nord seguita come sempre dal suo guardiano.
-Potremmo andare dai guardiani al polo nord per un po’. –le suggerì Jack per allentare la tensione.
-No…vorrei solo stare da sola. –gli rispose la regina voltandosi verso di lui e guardandolo tristemente.
Lo spirito dell’inverno spalancò gli occhi.
-Da sola senza di me? –le chiese preoccupato.
Elsa sorrise dolcemente.
-No. Da sola con te. –specificò lei, poi però accorgendosi di come suonava quell’affermazione arrossì.
Jack invece ne fu felice e si sollevò in aria per cercare un posto dove passare la notte ma niente sembrava fare al caso loro.
Scese per dirlo alla sua regina ma si bloccò, Elsa stava cominciando a canticchiare e Jack amava sentirla cantare.
L’aveva ascoltata una volta, per pura casualità, intonare una canzone da dentro la sua stanza prima che lui potesse bussare per informarla del suo arrivo.
Era rimasto perciò in piedi e immobile davanti a quella porta bianca con i decori azzurri per tutto il tempo necessario affinché Elsa finisse di cantare ma lei aprì la porta proprio mentre stava intonando le ultime parole e, vedendo Jack, si ammutolì arrossendo imbarazzata.
Riuscì a stento a chiedergli se l’avesse sentita e lui, che si era ripreso dalla sorpresa, le sorrise assicurandole che aveva una voce stupenda.
Elsa cominciò a cantare, si sfilò il guanto e sorrise mentre dava sfogo al suo potere creando anche un bel pupazzo di neve.
Si disfò del suo mantello e cominciò a camminare verso un crepaccio, poi si girò.
Elsa non guardava mai il guardiano del divertimento mentre cantava ma questa volta lo osservò sorridente e Jack fece lo stesso facendole cenno di continuare.
Lei allargò il suo sorriso e corse verso il crepaccio mentre lo spirito dell’inverno la seguiva curioso di vedere cosa avrebbe combinato.
La regina creò una scala di ghiaccio e la oltrepassò sicura, poi sbatté il piede a terra formando un enorme fiocco di neve.
Jack non capì cosa volesse fare finché Elsa non alzò le mani e il ghiaccio si sollevò insieme a lei.
Divenne un pavimento al quale si aggiunsero colonne, archi e muri.
Il guardiano dovette volare subito vicino alla sua regina per evitare di essere lasciato all’esterno e capì che Elsa stava costruendo un castello.
Rimase estasiato dalla bellezza e dalla potenza dei suoi poteri che superavano di gran lunga i propri, si sentì anche orgoglioso di lei.
La regina terminò il lampadario della stanza e Jack stava per congratularsi con lei, ma non aveva ancora finito.
Elsa prese la sua corona e la gettò via, si sciolse i capelli lasciando che un morbida treccia cadesse sulla sua spalle e trasformò il suo abito in un vestito scintillante degno di una regina del ghiaccio e della neve con tanto di spacco e strascico.
Lo spirito dell’inverno rimase a bocca aperta, Elsa era stupenda.
-Wau…-uscì solo dalla sua bocca.
La regina delle nevi sorrise e le sue guance si colorarono leggermente, Jack non l’aveva mai guardata in quel modo.
Uscì poi sul terrazzo intonando le ultime parole e rientrò nel castello chiudendo la porta-finestra.
-Che cosa ne pensi? –chiese al guardiano indicando lo spazio attorno a loro.
Lui guardò per un momento i dintorni poi si voltò verso di lei e le sorrise.
-Penso che tu sia fantastica. –ammise sincero.
Elsa rimase piacevolmente soddisfatta.
Ormai era l’alba e loro non avevano niente da fare, così insieme costruirono e decorarono le stanze del palazzo.
Passarono l’intera giornata a divertirsi e a scherzare finché all’ora di pranzo Jack pensò bene di andare a trovare qualcosa da mangiare.
Il guardiano tornò presto con della frutta e disse di essere stato molto fortunato ad averla “trovata” da un omone di nome Oaken.
Arrivò la sera ed entrambi sbadigliarono per poi augurarsi la buona notte.
Come la regina delle nevi uscì dalla stanza di Jack chiudendo la porta, lui si distese sul suo letto di ghiaccio felice.
Stava trascorrendo dei momenti indimenticabili con Elsa ma il pensiero che tutto questo sarebbe finito in un paio di anni lo atterrì e lo rattristò nuovamente.
Si impresse inoltre nella sua mente l’immagine della regina con un altro uomo e gli occhi di Jack divennero delle fessure.
Prese in fretta il suo bastone e scagliò un colpo tentando di centrare quell’orribile immagine di fronte a lui ma l’unica cosa che ottenne fu un pasticcio sui decori raffinati che ricoprivano il muro.
Lo spirito si alzò in piedi e lentamente raggiunse la superficie liscia, fece passare due dita su di essa e i decori comparirono nuovamente.
-Perché le cose non possono essere diverse? -si domandò rassegnato.
Intanto Elsa continuava a fare avanti e indietro nella sua camera da letto persa nei suoi confusi pensieri.
Sarebbe dovuta tornare indietro e chiedere scusa?
Le persone le avrebbero fatto davvero del male?
Doveva rinunciare nuovamente alla sua magia?
Si sarebbe mai sposata con un principe che amasse lei e i suoi poteri?
Tutti i pensieri si focalizzarono poi su Jack ed immaginò gli occhi azzurri del guardiano.
La regina sospirò mettendosi a sedere sul suo letto e arrivò ad una conclusione.
Jack era immortale e lei no.
-Non posso cambiare questo. –disse Elsa osservando la luna piena fuori dalla finestra.
  
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