Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mattino seguente la regina aprì gli occhi e si stiracchiò.
Era un altro giorno.
Un bellissimo nuovo giorno, anche se lei era una regina ricercata e il suo complice era uno spirito invisibile e immortale.
Pensando al guardiano Elsa stava per scendere dal letto ma sentì dei passi avvicinarsi e si distese nuovamente fingendo di dormire.
Era un comportamento inusuale per lei ma amava che Jack la venisse a svegliare ogni mattina.
Infatti arrivò e si avvicinò al letto.
La regina era pronta a sentire le solite parole che Jack le diceva ma non furono quelle ad uscire dalla sua bocca.
-Vorrei che tu fossi mia per sempre… -le sussurrò in un orecchio.
Il cuore di Elsa cominciò a battere freneticamente e lei cominciò a tremare sperando che il guardiano non si accorgesse che era sveglia.
Jack le accarezzò una guancia e la regina si immobilizzò all’istante.
-Elsa…svegliati…- cominciò a dirle.
Lei fece un sospiro di sollievo ed aprì gli occhi fingendo di essersi appena destata, ma come lo vide arrossì tremendamente.
Il guardiano le diede il buon giorno, la fece scendere dal letto poi volò via per cercare qualcosa da mangiare.
La regina ebbe qualche minuto per se stessa e cercò di convincersi che Jack era quello di sempre ma evidentemente non lo conosceva così bene, perché non si era mai accorta che lui si fosse innamorato di lei.
Mentre rifletteva il lo spirito dell’inverno tornò con frutta, verdura e con uno sguardo strano.
“Dovrei dirle che nel suo regno è pieno inverno?” pensò Jack turbato, poi scosse la testa. Non voleva agitarla e farle dubitare dei suoi poteri nuovamente così entrambi si misero a mangiare.
-Cosa facciamo ora? –chiese Elsa.
-Beh potremmo…-il guardiano smise di parlare e tese l’orecchio sentendo il rumore di una porta che si apriva.
Nel castello era appena entrato qualcuno.
Anche la regina captò qualcosa e scesero entrambi le scale che portavano all’ingresso.
-Chi è Jack? –chiese Elsa che non vedeva da dietro la spalla del guardiano.
-Non ci credo! –esclamò lui scansandosi.
L’intruso non era altro che il pupazzo di neve che Elsa aveva costruito e stava camminando!
-Cavolo… -disse lui mentre osservava il castello, poi i suoi occhi si posarono sulle due figure e corse da loro.
-Ciao! Io sono Olaf e amo i caldi abbracci! –esclamò.
-Olaf? –chiese divertito Jack guardando Elsa.
Lei continuò ad osservare il pupazzo di neve.
-Sei…vivo? –gli chiese sorpresa.
-Sì... –le rispose un po’ triste per non aver ricevuto un abbraccio da nessuno dei due.
La regina delle nevi si guardò i palmi delle mani.
-Te l’avevo detto che il tuo potere è più forte di quello che sembra. –le ricordò Jack volando di schiena.
-Ah! Ma tu sai volare! –affermò Olaf felice ed eccitato.
Il guardiano sorrise e scese nuovamente mettendosi in ginocchio davanti al pupazzo.
-E non solo. –ammise creando un fiocco di neve nelle sue mani.
Olaf rimase a bocca aperta.
-Sei come Elsa!? Sei fantastico! –gli disse con ammirazione.
Jack si alzò in piedi e si voltò verso Elsa.
-Mi piace il piccoletto. Posso tenermelo? –chiese indicandolo.
La regina sorrise e il guardiano osservò nuovamente il pupazzo dubbioso.
-Però…ti manca qualcosa, aspetta un momento. –gli ordinò prima di prendere il volo.
Tornò dopo qualche secondo con una carota che aveva preso quella mattina e gliela mise.
Olaf ne sembrò entusiasta e abbracciò Jack sulle gambe, lui si abbassò per dargli un “caldo” abbraccio.
Elsa rimase intenerita a guardare quella scenetta.
Quando i due si divisero il simpatico pupazzetto corse anche da lei e la circondò con le braccine ramose.
Durò qualche secondo poi la regina lo lasciò e Olaf squadrò sia Jack che Elsa.
-Se mi hai creato tu, saresti la mia mamma? –le chiese il piccolo ammasso di neve vivente.
La regina arrossì lievemente, in un certo senso era così ma i suoi piani non consistevano nel diventare madre a diciotto anni.
-Sì, in un certo senso sarebbe così. –affermò imbarazzata.
-Evviva! –esclamò Olaf.
Jack ridacchiò ma il pupazzo di neve aveva qualcosa da dire anche a lui.
-E tu allora dovresti essere il mio papà! –ammise.
Il guardiano smise subito di ridere ma in compenso cominciò a farlo la regina.
-Cosa!? No! –affermò.
Lui non aveva fatto un figlio-pupazzo di neve con Elsa e per come suonava la faccenda non l’avrebbe mai fatto!
Forse il marito di Elsa avrebbe fatto un “pupazzo di neve” con lei.
-Ma mi hai dato un naso però. – rispose il Olaf toccandosi la carota.
-Ma non centra niente! –cercò di difendersi lui.
-Beh non importa, per me è così. –ammise il pupazzo incrociando le braccia legnose.
-Va bene! –accettò Jack alzando gli occhi al cielo esasperato.
Olaf sorrise felice.
In fin dei conti il guardiano adorava i bambini, perché con un piccolo pupazzo di neve doveva essere diverso? Era fatto del suo elemento dopotutto.
-Che si fa? Giochiamo a qualcosa! –propose il pupazzo di neve.
Elsa lo guardò sorridente poi lei e Jack si scambiarono un’occhiata.
Andarono tutti al piano di sopra e cominciarono a divertirsi con la neve appena creata, fecero alcuni giochi e Olaf si smontò spesso facendo ridere sia la regina che il guardiano.
Ora erano seduti sulla neve fresca e stavano facendo una pausa.
Jack guardò il pupazzo accanto a lui che raccoglieva la neve e la lanciava in aria ricoprendo se stesso mentre ridacchiava poi guardò Elsa che si trovava dall’altra parte e stava creando un piccolo pupazzo di neve senza usare la magia.
Il guardiano sospirò contento, niente sarebbe potuto andare meglio.
Sì sentì un bussare alla porta e tutti e tre s’irrigidirono.
-Non hai creato altri pupazzi viventi vero? –le domandò retorico Jack.
Elsa scosse la testa e si alzò andando a vedere.
Il guardiano stava per fermarla ma Olaf seguì la regina saltellando e lui non ebbe altra scelta che volare dietro di loro.
-Anna. –disse Elsa una volta arrivata all’ingresso.
Sua sorella le fece i complimenti, lei la ringraziò ma provò comunque di farla andare via nonostante fosse felice di rivederla.
Jack e Olaf stavano in disparte nascosti dietro una colonna ma il pupazzo di neve non resistette a non presentarsi e uscì allo scoperto.
-Olaf! Torna qui! –lo richiamò il guardiano.
Anna vide quell’esserino e fu sia sorpresa che intenerita.
-Sembra quello che abbiamo fatto da piccole…- cominciò a dire alla sorella.
Elsa annuì e sua sorella tentò nuovamente di riallacciare i rapporti con lei.
La regina stava per cedere ma si ricordò di quello che le aveva fatto e rifiutò raggiungendo più in fretta che poteva il piano superiore.
Jack si scansò facendola passare e la seguì insieme ad Anna e Olaf.
Come furono di sopra Elsa tentò di far cambiare idea alla sorella ma lei le rivelò che Arendelle era intrappolata in un inverno perenne.
La regina sgranò gli occhi e fissò Jack, lui non poteva non essersene accorto!
Si fece prendere dal panico e liberò i suoi poteri.
Olaf si gettò a terra, nonostante fosse basso, per evitare il colpo.
Anna fu colpita in pieno al cuore ma anche Jack sembrò aver preso un colpo infatti barcollò piegandosi in avanti.
La regina delle nevi si voltò sconvolta proprio mentre un uomo si precipitò da sua sorella.
La giovane principessa era una calamita attira uomini!
Elsa scosse la testa e disse ad Anna di andarsene ma lei rifiutò.
Allora la regina delle nevi scagliò i suoi poteri a terra e creò un gigante di neve.
-Wow! –esclamò Jack mentre si tirava su e si massaggiava il petto dolorante.
-Fratellino! –disse Olaf contento al gigante.
-Fratellino? –gli chiese ironico il guardiano.
-Fratellone? –si corresse il pupazzetto guardandolo incerto.
Il gigante di neve buttò fuori Anna e il suo accompagnatore e liberò la lingua di Sven dalla scala di ghiaccio che aveva creato la sua padrona, forse con troppa forza poiché la principessa si arrabbiò e gli scagliò una palla di neve.
Marshmallow si adirò ed inseguì i due fuggiaschi.
Intanto nel castello di ghiaccio Elsa era caduta in ginocchio e stava singhiozzando.
Non ne faceva mai una giusta!
Le pareti del castello cominciarono a cambiare colore, Jack andò subito accanto alla sua regina e le mise una mano sulla spalla.
Elsa sembrò riprendersi e si voltò verso il guardiano che la osservava con uno sguardo preoccupato e con una mano sul petto.
La regina sgranò gli occhi e si alzò in fretta.
Non le importava se Jack non le avesse detto che la sua terra era ricoperta dal freddo, teneva davvero troppo a lui e lo avrebbe perdonato comunque.
-Jack ho colpito anche te! –affermò spaventata.
-Non preoccuparti, i miei poteri deviano i tuoi. Mi hai solo dato una bel colpo. –ammise cercando di non farle pesare quanto era accaduto.
Elsa sembrò non credergli così il guardiano le afferrò in fretta il polso puntandolo verso se stesso.
La regina delle nevi si spaventò e involontariamente un getto di ghiaccio uscì dai suoi palmi verso Jack.
Elsa rimase col fiato sospeso per la preoccupazione ma il suo potere rimase a qualche centimetro dal petto del guardiano e deviò sia a destra che a sinistra senza toccarlo.
Jack sorrise e Elsa lo abbracciò.
-Sono contenta di non poterti fare del male. –affermò lei mentre l’aspetto del palazzo ritornava normale.
Il guardiano voleva che i loro abbracci durassero in eterno ma qualcuno li interruppe.
-Oh…che carini…- ammise Olaf con le braccine legnose appoggiate sulle guance.
I due sciolsero l’abbraccio giusto qualche secondo prima che entrasse Marshmallow.
-Fratellone! Mh…serve un nome, ti chiamerò…Marshmallow! –decise Olaf entusiasta.
-Perché Marshmallow? –chiese Jack cercando di non ridere.
-Ovvio no? Perché assomiglia ad un enorme marshmallow. –spiegò il pupazzo di neve.
-Ovviamente. –rispose Jack ironico.
Elsa sorrise e scosse la testa per poi rivolgersi alla sua nuova creazione.
-Potresti sorvegliare il palazzo? Ho paura che qualcuno entri nuovamente. –ammise.
Marshmallow annuì ed uscì dal castello.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: EmilyG66