Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    23/04/2015    1 recensioni
Una fanfiction diversa dalle altre in cui Jack ed Elsa vivono nello stesso arco di tempo, che racconta il loro incontro e di come nel corso del tempo si siano avvicinati. (Elsa dovrebbe avere 21 anni ma mi piace pensare che ne abbia diciotto). I personaggi non appartengono a me alla Disney e alla DreamWorks.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Jack, Frost
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Aww…- sbadigliò Olaf.
Elsa sorrise.
-Credo che dovrò preparare un camera anche per te. –disse la regina dileguandosi.
Quando ebbe terminato scortò il pupazzo di neve nella sua nuova camera e lui saltò dalla felicità.
-Ah! La mia stanzetta! Grazie mille Elsa! –l’abbracciò.
Lei ricambiò poi mise Olaf a letto mentre Jack osservava la scena.
Tutti e tre insieme sembravano come una bella, e magica, famiglia felice.
Il guardiano scosse quei pensieri, salutò ed uscì.
Elsa sapeva cosa stava provando Jack perché lo provava anche lei.
Tornò a guardare il dolce pupazzetto di neve accanto a lei, si era addormentato subito e stava facendo degli starni versi con la bocca.
La regina sorrise ed uscì dalla stanza avviandosi verso la sua camera.
Il giorno dopo…
Jack si svegliò ed uscì in fretta dalla sua camera per andare a svegliare Elsa.
Durante il suo tragitto però incontro Olaf che era già sveglio.
-Olaf! Buon giorno. –lo salutò lo spirito.
-Ciao! Dove vai di bello? –chiese il pupazzo di neve.
-Vado in giro. –gli rispose non curante Jack per poi prendere il volo.
Olaf sorrise, aveva già capito tutto.
Dopo qualche minuto nella sala comparvero il guardiano e la regina.
Jack andò a prendere qualcosa da mangiare per lui e per Elsa e poi tutti e tre andarono a divertirsi con la neve.
Verso il tardo pomeriggio però…
-Cavoli…io non ho mai visto una fata. –ammise il pupazzetto dopo che il guardiano gli aveva parlato un po’ dei guardiani.
Tutto era perfettamente tranquillo finché non si udirono delle voci venire dall’esterno del palazzo e non si sentì Marshmallow arrabbiarsi.
Elsa guardò con preoccupazione Jack poi andò al portone e aprì.
Il gigante di neve stava respingendo dei nemici, la regina a quella vista richiuse il portone.
-Jack! Olaf! Presto di sopra! –ordinò mentre correva lungo una scalinata.
Il guardiano del divertimento afferrò Olaf e fece come le aveva detto Elsa.
Il pupazzo era contento di volare ma la sua espressione era preoccupata così come quella di Jack.
-Lassù! –si sentì gridare.
-Elsa cosa succede? –domandò Olaf messo a terra dal guardiano.
-Guardie reali. –ammise la regina spaventata.
I passi degli uomini furono sempre più vicini.
-Olaf vatti a nascondere! –gli suggerì Jack.
Il pupazzetto corse via e sparì dietro una colonna.
-Jack cosa vuoi fare? –chiese Elsa conoscendo già la risposta.
-Combattiamo. –rispose secco il guardiano voltandosi in direzione delle voci.
-Ma io non voglio ferire nessuno! –esclamò la regina.
-Non c’è bisogno di colpirli, basta respingerli. –disse Jack.
Le guardie fecero il loro ingresso e cominciò una battaglia.
Elsa inizialmente sembrava spaventata.
Infatti se non fosse stato per il suo guardiano una freccia l’avrebbe colpita in pieno.
Dopo qualche minuto però la regina cominciò a prenderci la mano e si lasciò trasportare forse un po’ troppo dal suo potere.
Arrivarono altre guardie capitanate dal principe Hans poi successe tutto così in fretta: il principe ricordò ad Elsa che non era un mostro, una guardia stava per colpirla, Hans deviò il colpo sul lampadario e quello cadde.
La regina corse per salvarsi ma inciampò e perse i sensi.
Jack osservò la scena con il fiato sospeso.
-Elsa! –gridò volando verso di lei.
Si mise in ginocchio e la osservò, grazie al cielo stava bene.
-Aiutate loro due, discuteremo di questo atto di tradimento in un altro momento. –ordinò Hans alle guardie.
Il principe si inginocchio accanto ad Elsa passando attraverso Jack.
Lui lo guardò con gli occhi pieni di odio.
-E la regina? –domandò un soldato.
Il guardiano non fece in tempo a dire o fare niente che Hans prese Elsa in braccio.
-La riportiamo ad Arendelle. –ammise cominciando ad allontanarsi.
Jack stava ribollendo, si sentiva del tutto impotente e non sapeva cosa fare.
Guardò nuovamente Hans che portava via la sua Elsa e si alzò in piedi.
-Elsa…- si sentì dire.
Lo spirito dell’inverno si voltò per vedere un Olaf triste e spaventato e volò verso di lui.
-Olaf rimani qui io tornerò presto con Elsa. –ammise.
-Fai attenzione…- lo pregò l’ammasso di neve.
Jack annuì e seguì le guardie che portavano via la sua regina.

Elsa si riprese e il suo risveglio fu orribile. Tutto il suo corpo le faceva male, il piano dove aveva dormito era scomodo e si trovava in una prigione.
Provò a mettersi in piedi e non appena vide una finestra tentò di raggiungerla ma qualcosa la bloccò.
Delle catene le impedivano di muoversi e di usare i suoi poteri.
-Elsa! –la chiamò Jack.
Lei si voltò, il guardiano era lì accanto a qualche metro di distanza.
-Jack… che cosa è successo? –domandò.
Il guardiano si alzò e l’abbracciò poi le fece guardare fuori dalla finestra.
La regina osservò la tempesta che irrompeva di fuori e improvvisamente si ricordò tutto.
Stava per dire qualcosa ma il principe Hans entrò nella cella.
-Voi! Vi avevo ordinato di non farvi più vedere nel mio regno! –gli urlò contro.
-Suvvia, vi ho salvato la vita. Dovreste ringraziarmi. –ammise avvicinandosi a Elsa.
La regina era disgustata e provò ad allontanarsi ma Hans afferrò le catene e l’attirò a se.
La prese poi per la vita e Jack si infuriò.
Sbatté il suo bastone a terra creando degli spuntoni appuntiti di ghiaccio che uscirono dal pavimento e che colpirono il principe.
Lui si ritrasse immediatamente quando sentì dolore alle gambe e osservò la regina.
Il ghiaccio la circondava con fare protettivo e Hans pensò che fosse stata lei a farlo.
Le diede infine uno sguardo indignato e maligno, poi uscì.
Quell’espressione non prometteva niente di buono.
Elsa e Jack rimasero nuovamente da soli e la regina pensò che fosse il momento di chiarirsi con lo spirito.
-Non dovresti da proteggermi da tutto Jack. –ammise lei mentre il ghiaccio che la circondava sparì.
-Non posso a farne a meno. –disse sinceramente Jack che le dava le spalle.
-Perché? –chiese Elsa avvicinandosi a lui.
-Sai il perché. –le rispose il guardiano voltandosi lentamente e trovandosi a pochi centimetri dalla sua regina.
-Io ti amo Elsa. –ammise con un sorriso un po’ triste e rassegnato.
Elsa distolse un momento lo sguardo dai suoi occhi, arrossì e poi guardò nuovamente Jack mentre gli occhi le scintillavano pieni di emozioni.
-Ti amo anch’io Jack. –dichiarò lei.
Il guardiano ne rimase poco sorpreso, lo sapeva già.
Avvicinò un po’ il suo viso in avanti, forse per baciare Elsa, ma lei non se ne accorse e voltò la testa di lato.
-Ma non potremo mai stare insieme. –affermò la regina dispiaciuta.
-Perché? –domandò Jack.
Conosceva la risposta ma voleva sentirla dire da lei.
Elsa voltò di nuovo lo sguardo verso di lui.
“Ti prego non farmelo dire…” pensò la regina implorante.
“Io non lo dirò, perché non lo accetto.” Pensò lo spirito deciso.
Entrambi stettero in silenzio finché…
-Perché sei immortale! –riuscì a dire infine Elsa più affranta di prima.
-Non mi importa della corona o del regno, non voglio nessun’altro al mio fianco che non sia tu. Ma non posso averti. –ammise lei.
-Anch’io non voglio oltre che te. –le rispose Jack posando la fronte sulla sua.
La regina tornò ad avvampare ma quando sentì il respiro del guardiano su di se si rilassò.
-Sì è ancora qui, sta parlando da sola. –disse la voce di una guardia fuori dal cella.
-Dobbiamo uscire subito di qui. –affermò Jack mentre si allontanava da Elsa.
La regina cominciò ad agitarsi e vide i suoi poteri congelare il metallo che le imprigionava le mani.
Jack ghiacciò il soffitto e i muri, poi Elsa cominciò a tirare le catene per liberarsi.
Quando ci riuscì il guardiano fece un buco sul muro ed entrambi scapparono via.

Anna intanto stava tornando ad Arendelle per baciare Hans ma a metà del tragitto Kristoff le aveva detto di amarla e lei si era dimenticata completamente del principe.
Baciò così lo spacca ghiaccio e fu salva da morte certa ma tentò ugualmente di raggiungere il suo regno.

Elsa e Jack erano fuori ormai da molti minuti tentando di proseguire a piedi quando davanti a loro comparve Hans.
La regina delle nevi tentò di scappare ma il principe le afferrò il polso.
-Non potete sfuggire a questo! –le gridò indicandole ciò che i suoi poteri stavano facendo.
Elsa lo guardò spaventata ma poi trovò la determinazione per affrontarlo.
-Avete ragione, non posso…perché non devo. –ammise allungando in fretta la mano libera e scagliando un’ondata di gelo contro Hans.
Lui venne sbalzato per qualche metro cadendo sul ghiaccio.
La regina sorrise trionfale, stava per girarsi verso Jack ma lui la prese in braccio alzandosi in volo.
-Bel lavoro vostra altezza. –si congratulò con lei.
Scorsero una barca e Jack scese depositando anche Elsa.
-Elsa adesso devi soltanto sciogliere Arendelle. –le disse.
-Non sono sicura di riuscirci Jack. –rispose lei guardandosi i palmi.
-Allora facciamolo. –affermò il guardiano.
-Cosa!? –chiese confusa Elsa.
Quella frase poteva essere fraintesa…
-Sciogliamo Arendelle insieme. –spiegò Jack.
Il guardiano prese la regina per le spalle voltandola verso il mare ghiacciato, le afferrò poi dolcemente le braccia e molto lentamente le portò in alto.
Elsa era così emozionata che sentì di potercela fare e il ghiaccio cominciò a sciogliersi.
Quando le mani della regina si congiunsero poi sopra la sua testa, formando un enorme fiocco di neve, Jack la lasciò ed Elsa dissolse la neve rimanente.
-Ce l’hai fatta visto? –sussurrò il guardiano alla regina abbracciandola da dietro.
-Grazie Jack…- lo ringraziò lei mettendo una mano sulle sue mentre con l’altra gli accarezzò una guancia.
-Elsa! –si sentì chiamare da sua sorella che era sulla riva del fiordo.
Lei la salutò.
-Credo che io debba rimediare ad alcune faccende. –affermò Elsa.
Dopo qualche minuto Hans era su una nave diretto a casa, il vecchio duca con le guardie stavano camminando sul pontile accusati di tradimento ed Anna, dopo aver abbracciato sua sorella, si stava sbaciucchiando con Kristoff.
Elsa invece era nel cortile del palazzo di Arendelle a creare il ghiaccio per far pattinare i suoi sudditi, tuttavia voleva parlare con Jack.
-Dite che ritornerò a breve. –dichiarò la regina ad un servo.
Questo annuì ed Elsa rientrò nel palazzo chiudendosi nella sua stanza. Come fu dentro guardò fuori dalla finestra il suo popolo, sembravano entusiasti di lei e questo la fece sorridere.
-Sei diventata finalmente la regina che ho sempre sperato che diventassi. –disse una voce.
Elsa sapeva che era Jack e si voltò per averne un’ulteriore conferma.
-Quale regina? –gli chiese.
-Una bellissima e speciale regina che è se stessa e usa i suoi poteri per far divertire gli altri. –ammise il guardiano sorridendo dolcemente.
Lei sorrise.
-Cosa hai intenzione di fare adesso, rimarrai? –domandò Elsa al guardiano.
-Non lo so…-rispose Jack pensoso.
La regina delle nevi sospirò sollevata.
-Allora vieni. –lo incitò.
-Dove andiamo? –chiese lo spirito.
-Mi hai aiutata, lascia che ora io aiuti te. –ammise Elsa sorridente.
Entrambi uscirono dalla stanza.
  
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