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Autore: Kamyu    24/04/2015    1 recensioni
AU - Law è il migliore chirurgo in circolazione, Kid lavora come meccanico. sono una coppia strana, ma hanno trovato il loro modo per essere felici. Cosa succede però se un incidente rovina la tranquillità che i due avevano costruito con tanta fatica?
"Arriva un momento, nella vita di tutti noi, in cui è necessario farsi forza e guardare in faccia la vita. Arrivano dei momenti, così all’improvviso, che cercano in tutti i modi possibili di distruggere la bolla di tranquillità che ti sei creato intorno a te, momenti che vogliono solo metterti alla prova. Una prova tra le tante, una prova dopo una vita di sfide."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Corazòn, Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AU – Challenging life
Cap 1 – We all have bad moments
Arriva un momento, nella vita di tutti noi, in cui è necessario farsi forza e guardare in faccia la vita. Arrivano dei momenti, così all’improvviso, che cercano in tutti i modi possibili di distruggere la bolla di tranquillità che ti sei creato intorno a te, momenti che vogliono solo metterti alla prova. Una prova tra le tante, una prova dopo una vita di sfide.
~
Trafalgar Law aveva quasi finito il suo turno di lavoro in ospedale e stava per riporre il camice bianco prima di tornare a casa, certo di trovare una cerca testa rossa appisolata sul divano del salotto, con la televisione ancora accesa e un discutibile programma di intrattenimento che veniva bellamente ignorato. Gli aveva detto mille volte di andare a letto quando si sentiva troppo stanco per aspettarlo sveglio, ma non era mai riuscito a convincerlo davvero e forse un po’ ne era felice.
Non era stato facile, dopo tutto non erano esattamente una coppia convenzionale, tutta parole dolci, colazione a letto e fiori per gli anniversari, eppure erano riusciti a trovare il loro equilibrio, perché alla fine l’unica cosa che importava davvero era che uno senza l’altro non potevano davvero stare, litigare era solo un modo come un altro per rendere la vita di coppia meno monotona. Avevano anche un gatto, una piccola peste che era viziata come una principessa.
Law stava già per salire in macchina quando il suo cercapersone aveva iniziato a suonare con insistenza.
“Oh, avanti… sono in reparto dall’alba!” aveva ringhiato richiudendo malamente la portiera prima di incamminarsi nuovamente verso l’entrata dell’ospedale.
“Meglio che sia un problema serio!” era riuscito a sibilare, ma era consapevole che nessuno si azzardava a disturbarlo se la situazione non era al limite del catastrofico, solo per questo aveva deciso di tornare indietro per vedere cosa stava succedendo.
“Allora, cosa succede questa volta?”
Al chirurgo non erano certo sfuggite le facce sconvolte dei suoi colleghi e amici, ma dal momento che loro non si decidevano ad aprire bocca, Law afferrò la cartella che uno di loro gli stava porgendo. Inutile dire che nell’esatto momento in cui prese in mano la scheda del suo nuovo paziente il suo cuore perse un battito. Forse più di uno.
“Eustass Kid…” lesse piano, senza volerci credere davvero. Avanti… Kid era a casa, sul divano, con la televisione accesa e con il loro gatto… perché diavolo c’era il suo nome su quella fottuta cartella?!
Calma, respira! Vedrai che non è niente di grave…
Le sue gambe si mossero da sole e quasi non si accorse di aver spalancato la porta della sala operatoria, almeno non finché non si trovò davanti al suo incubo peggiore. Eustass Kid, con il corpo coperto da tagli, ustioni e lesioni e con il volto reso irriconoscibile dal sangue e i capelli incrostati. Le sue labbra, solitamente colorate con un rossetto scuro, erano pallide e tirate in una smorfia di dolore. Nonostante Law amasse la pelle così pallida di Eustass, in questo momento quel pallore malato e funereo gli impedì di respirare
 “Law… dobbiamo sbrigarci…” lo chiamò una voce concitata, ma che in quel momento gli sembrava solo incredibilmente lontana
Voleva gridare, voleva spiegare a se stesso che non era possibile, che quello non era Kid ma un sogno, un incubo dal quale avrebbe solo dovuto svegliarsi. Perché lui aveva salutato Kid quella mattina ed ora voleva solo tornare a casa da lui, non voleva vederlo su quel letto, coperto di sangue e in bilico tra la vita e la morte. Le sue labbra erano chiuse, ma la mascella era contratta in un grido disperato.
Salvatelo, salvatelo, salvatelo.
“Law…” continuò la stessa voce che lo chiamava preoccupata e ansiosa “se non lo operiamo ora sarà troppo tardi!”
Troppo tardi?
Un continuo via vai di medici continuava ad tastare, tamponare e muovere quel corpo che Law immaginava già senza vita, il chirurgo sapeva bene che doveva sbrigarsi se voleva anche solo sperare di avere una possibilità di salvare Kid, eppure le sue gambe non ne volevano sapere di muoversi. Le sue mani tramavano e Law, per la prima volta, non sapeva cosa fare.
 
   
 
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