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Autore: Amanda FroudeBlack    25/04/2015    1 recensioni
Vi voglio raccontare una storia, e lo farò al meglio delle mie capacità. Sarà lunga, spossante, e non so dirvi se alla fine ne sarà valsa la pena.
Vi racconterò di famiglie che non pretendono di essere le migliori al mondo, ma saranno quelle che non puoi fare a meno di ammirare perché ti spiegano il mondo attraverso l'amore. Ci saranno famiglie che, al contrario, useranno l'odio per dividere, accecate dal potere e rese folli dall'odore del sangue.
Poi, vi racconterò di chi sa da che parte stare, ma non giudica chi ha dovuto attraversare il male per comprendere la via del bene.
Vi parlerò di seconde possibilità, del dolore della morte e della sconfitta. Spiegherò il sacrificio, il sudore, la frustrazione.
E forse, vi racconterò una vittoria.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Famiglia Potter, I Malandrini, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Rodolphus/Bellatrix
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo V: “Non è colpa del vapore”
 

 
POV: SEVERUS
 
Schivò i compagni Serpeverde con un’agilità che solitamente non gli competeva, e si diresse verso Amanda. Il suo volto esprimeva gran confusione e anche un po’ di disappunto, mentre ascoltava Potter.
L’aveva vista voltarsi, aveva seguito la traiettoria del suo sguardo e si era bloccato anche lui, dopo aver notato Black alla porta.
Poi aumentò il passo, le sfiorò un gomito.
“Amanda...” mormorò.
Lei si girò nella sua direzione, sorridendogli.
“Sev-”
“Andiamo.” borbottò, prendendola sottobraccio.
Passarono accanto a Black, che si ostinava a mantenere lo sguardo fisso su di lei.
Sentì i due Grifondoro parlottare tra loro, ma non vi prestò ascolto. Quello era il momento di allontanarsi il più possibile da loro.
“Sev, perché stiamo correndo?” gli chiese Amanda, tirando indietro il proprio braccio per rallentare.
“Vuoi cercare di uccidermi? Lo sai che sono poco coordinata!” si lamentò.
Continuarono a camminare a quella velocità ancora qualche metro. Quando fu sicuro di averli seminati, rallentò.
Sospirò, demoralizzato.
Da come Black aveva guardato Amanda capì che l’aveva notata.
L'idea che quel ragazzo potesse avvicinarsi alla compagna lo aveva reso  inquieto. Non sapeva spiegare razionalmente il perché, non si trattava di gelosia, non provava quel tipo di attrazione per Amanda; tuttavia, aveva la sensazione che Black potesse essere una minaccia per la loro amicizia.
Forse era sempre stato questo, inconsciamente, il motivo per cui costringeva la compagna a non farsi mai avanti per difenderlo dalle angherie subite, a rimanere nell'ombra da quel gruppo. Per tutti quegli anni, dietro la volontà di cavarsela da solo, si nascondeva la necessità di non farle avere scontri diretti con loro. Remus Lupin, per quanto lo considerasse un falso moralista, attraverso l’amicizia con lei aveva contribuito a calmare il suo desiderio di vendetta nei confronti dei Malandrini.
Non si sarebbe lasciato portar via l’amica, com’era successo con Lily.
Dopo lei, Amanda era l'unica persona con cui aveva un sincero rapporto di amicizia, soprattutto da quando anche Narcissa aveva lasciato Hogwarts e si era sposata con Lucius.
Quell'estate era stato invitato al loro matrimonio. Era stata una cerimonia sfarzosa, all'insegna dello spreco, a tratti un po' tediosa. A dirla tutta, non c'era anche andato con gran voglia, ma la sua presenza all'evento lo aveva messo in contatto con persone interessanti e utili. Le feste non gli piacevano, la ricchezza e lo sfarzo lo mettevano a disagio, perchè l'unica ricchezza di cui lui fosse mai stato provvisto era quella d'intelletto.
Aveva passato un'infanzia all'insegna della povertà più assoluta a Spinner's End, e le parentesi di Hogwarts erano le uniche a dargli un po' di respiro da quella casa cupa e polverosa che si ritrovava. E sebbene dovesse tornarvi ogni estate, l'unico spiraglio di speranza era la possibilità di stare in compagnia di Lily, fare i compiti assieme, esercitarsi a preparare le pozioni a casa sua, o semplicemente vedersi nel parco dove si erano conosciuti ancora prima di entrare a Hogwarts...
Prima del quinto anno.
Prima che quelle maledette parole rovinassero tutto.
Non riusciva a perdonarsi per la piega che aveva preso quel litigio con Lily l'anno prima, e da allora non si parlavano più.
Sentirsi accusare da lei di frequentare persone poco raccomandabili lo aveva fatto uscire di senno... lei, che non faceva che descrivere Potter con epiteti poco rispettosi, per poi farsi sorprendere più volte a guardarlo!
Da quando la scuola era ricominciata, l'aveva incontrata spesso a lezione, e per quanto tentasse di avvicinarla con una scusa qualsiasi, lei sfuggiva sempre, senza mai incontrare il suo sguardo.
Ad Amanda non aveva raccontato cosa fosse successo di preciso. Pensava che fosse tutto collegato solo alla scenata in riva al lago nel periodo dei G.U.F.O. Era dispiaciuta della frattura che si era venuta a creare tra loro due, così aveva cercato più volte di farli riappacificare; in fondo, lei e Lily erano amiche. Tuttavia, Amanda gli aveva raccontato che appena la ragazza faceva il suo nome, Lily si rabbuiava e se ne andava.
Dopo il litigio si era buttato a capofitto nello studio, cercando di dimenticarla, ma era stato impossibile.
Lily Evans non si dimentica.
“Perché sei arrivata tardi a lezione?” chiese, cercando di non dare più peso a quei pensieri.
Scesero le scale fino al piano terra, dopodiché si diressero verso i Sotterranei.
“Mi ha fermato Lumacorno, aveva bisogno che consegnassi ad alcuni studenti gli inviti per la cena del Lumaclub.” rispose “Sa che conosco parecchi studenti delle altre case e ne ha approfittato... Ma avrebbe potuto aspettare quest’ora!”
“In effetti…” commentò, distratto.
“Cosa c’entra Lumacorno col fatto che sei con la divisa in disordine? Dov’è la tua cravatta?” chiese poi, curioso.
L’amica si schiarì la voce, imbarazzata.
“Non vuoi saperlo davvero.” borbottò.
“C’entra con il tuo essere completamente fuori di testa?” domandò.
“Un po’…” ammise.
“Allora, certo che voglio saperlo!” esclamò, divertito.
La compagna si morse il labbro inferiore.
“Ce l'ho, ma è nella borsa, si è rotta...”
“Cosa intendi con ‘si è rotta’?” chiese, confuso.
Ebbe la spiacevole sensazione che quella conversazione stesse prendendo una piega ridicola.
“Si è tagliata!"
Ecco.
“Come... di che parli? Come ha fatto a tagliarsi?” domandò, perplesso.
“Beh, dopo l'incontro con Lumacorno mi sono persa, e ho girovagato parecchio, correndo per corridoi e scale...” cominciò a spiegare, gesticolando “Ed ero accaldata, così l'ho tolta!”
“Quindi" scandì piano “la cravatta non è rotta?”
Lei sospirò.
“Ecco... prima di toglierla mi sono lasciata prendere dal panico!”
Severus sbuffò.
“Amanda, sii più chiara!”
“E va bene!” esclamò, infastidita “Mentre cercavo di toglierla, ho tirato la parte sbagliata e si è stretta, anziché allargarsi, così per non soffocare ho dovuto tagliarla!”
“Ma no" spiegò lui, esitante "bastava semplicemente tirare la parte opposta!”
“Beh, mi è preso il panico, non ci ho pensato!” si giustificò lei.
“Non fatico a crederci” commentò, alzando gli occhi al cielo.
“Comunque, ora la sistemo. Senza, attiro troppa attenzione!” affermò, tirandola fuori.
Borbottò “Reparo”, dopodiché la indossò e abbottonò la camicia.
"Parli di qualcuno in particolare?” s'informò, con una punta di curiosità.
Con o senza cravatta, pensò Severus, Amanda era una bella ragazza. Tuttavia, non aveva mai manifestato interesse per qualche ragazzo. Per quanto lei avesse un carattere esuberante, non l'aveva mai vista in atteggiamenti intimi con nessuno, in tutti quegli anni, e nemmeno gli aveva mai confidato di essere attratta da qualcuno. In realtà, a lui pareva che lei avesse un atteggiamento espansivo solo perché ogni tanto, presa dall'entusiasmo per qualcosa, lo abbracciava. Ma, in verità, gli unici ragazzi con cui si comportava così erano lui e Regulus.
Non aveva mai avuto comportamenti simili con Marcus Avery, ad esempio, al quale, invece, sarebbe piaciuto moltissimo, siccome aveva una cotta per Amanda da almeno tre anni.
E, l’unica a non essersene ancora accorta, era proprio lei.
“Sì, l’ultima persona che avrei voluto.” rispose.
“Parli di Black?” disse in tono sorpreso “Era per questo che ti guardava, prima?”
Amanda annuì.
“L’ho incontrato mentre cercavo l’aula... Si è presentato a me come se niente fosse! Non aveva la minima idea di chi fossi, ci credi?” raccontò.
Quelle parole lo avevano improvvisamente agitato. Annuì, cercando di non dare a vederlo.
“È prevedibile, Amanda, quelle come te a lui non interessano.” disse.
Sì, okay, non gli era uscita come intendeva. Aggiustò subito il tiro.
“...perché il colore della cravatta ti ha tenuta al sicuro da lui, in tutti questi anni!” aggiunse.
Lei aggrottò la fronte, pensierosa.
"Sono stata trasparente come se avessi indossato un Mantello dell’Invisibilità." mormorò, risentita.
Gli sembrò che la compagna avesse avuto una strana reazione alle sue parole.
"Perché quella faccia? Ti piace Black?" chiese a bruciapelo.
"Ma no!" si affrettò a rispondere lei, scuotendo il capo.
"E' solo strano pensare che, ad oggi, si sia avvicinato a me solamente perché non ha visto quali colori indossassi... Come si può essere così superficiali? Senza contare che è la stessa che indossa Regulus!" esclamò, con gli occhi sgranati, come se fosse incapace di concepire una situazione simile.
Severus stava per risponderle, quando dovette abbandonare la conversazione a causa dell’arrivo di Avery e Mulciber.
“Buongiorno!” li salutò Amanda “Com’è andata Aritmanzia?”
Marcus prese sottobraccio Amanda “Ti aspettavo! Avevo tenuto un posto per te...”
“Ti ho già detto che non intendo seguirla... l’anno scorso sono impazzita a fare tutto!” spiegò.
La vide tirare fuori dalla borsa un foglio di pergamena arrotolato e chiuso con un nastro verde-argentato.
“Tieni” disse, porgendoglielo “E’ l’invito di Lumacorno alla prima cena del Lumaclub!”
“Quand’è? Tu verrai?” chiese, aprendo la pergamena distrattamente.
“Il ventiquattro... Sì, ci sarò anch’io!” rispose.
“Il professor Lumacorno mi ha già commissionato qualche dolce da preparare per l’occasione!” aggiunse, entusiasta.
Avery fece una smorfia “Non ti senti trattata alla stregua di un elfo domestico? Non è un lavoro per streghe di talento, preparare dolci!”
Ecco, quando Marcus iniziava con quei discorsi, la discussione con Amanda era dietro l’angolo.
Ad Avery non andava giù che la compagna avesse la passione di preparare dolci.
Severus, invece, la capiva. Lui si sentiva allo stesso modo quando preparava pozioni, era un modo per rilassarsi. Ogni pozione che preparava aveva un procedimento preciso, ingredienti e dosi precisi, e tutto doveva essere sotto controllo affinché il risultato fosse ottimale. E lui adorava avere il controllo.
Ma Marcus non lo concepiva. Era infastidito dal fatto che Amanda frequentasse spesso la cucina e ‘aiutasse’, per così dire, saltuariamente – da oramai tre anni - gli elfi domestici nella preparazione dei dolci ad Hogwarts.
“Non mi sembri tanto contrariato quando è il momento di mangiarli, Marcus...” commentò Severus, sorridendo.
“E guai a voi se iniziate a litigare!” li ammonì, poi, entrando nell’aula di Pozioni.
I due amici dapprima lo guardarono, poi si scambiarono uno’occhiata e si sorrisero.
 
POV: SIRIUS
 
Attese che James si avvicinasse, ma non tolse gli occhi dalla ragazza. Si era bloccata nel vederlo, e per un lungo istante si fissarono.
Mocciosus si avvicinò a lei, distraendola. Ebbe l’istinto di andarle incontro, ma si trattenne e li lasciò andare. Anche Remus e Peter lo raggiunsero, e si incamminarono per andare alla lezione di Pozioni.
“La conosci?” chiese a James, indicando la ragazza, ormai lontana, con un cenno del capo.
“Amanda Froude? Certo che la conosco... è amica di Jade e Lily. È una tipa interessante...” rispose. Fece un sorriso di scherno, e accennò a Remus.
“Ma la conosce meglio lui!”
Il compagno aggrottò la fronte.
“È solo un’amica!” si difese.
“Perché vuoi saperlo?” gli chiese Remus, guardandolo.
Sirius fece una smorfia.
"Ci siamo incontrati all’inizio del corridoio... e mi ha dato dell'idiota" spiegò.
"Ah..." Remus non sembrava sorpreso "E di cosa dovrei stupirmi?"
James e Peter risero, Sirius lo guardò con disapprovazione.
"Beh, a questa tizia non avevo fatto niente, nemmeno la conoscevo!" esclamò, piccato.
"Dimentichi che tutti conoscono te, però..." intervenne James, sorridendo.
"Sì, ma il fatto che l’abbiamo vista andare via con Mocciosus spiega tutto!" esclamò.
Il compagno lo guardò, confuso.
"E quindi?"
"E quindi" riprese "mi ha colpito è che lei abbia descritto noi come 'una banda di tre idioti'!"
Remus aggrottò la fronte.
"Intendeva noi, dici? Ma siamo quattro!" esclamò, indicando i compagni. Anche Peter annuì, convinto.
"Esatto! A quanto pare lei non considera te un'idiota..."
riprese, stringendo gli occhi in due fessure.
Remus sospirò e chiuse gli occhi qualche istante, come a cercare la concentrazione giusta per cominciare un delicato discorso.
"Sirius..." disse, ma lui proruppe.
"Tu fraternizzi col nemico!"
"Ma piantala!" sbottò Remus.
"Sai bene come la penso sulla tua concezione di nemico, qui ad Hogwarts!" continuò, rivolgendogli un'occhiata ostile.
Sirius sbuffò.
“Perché ce l’ha con noi tre e con te no?” chiese, sospettoso.
Quella ragazza lo aveva un po’ destabilizzato. Possibile che la conoscessero tutti tranne lui? Perché, in tutti quegli anni, non l’aveva mai notata?
Ma soprattutto perché, ora che l’aveva notata, provava il desiderio di saperne di più?
 
POV: REMUS
 
Aveva conosciuto Amanda frequentando la biblioteca intorno al secondo anno; dopodiché, avevano cominciato addirittura a studiare e a fare approfondimenti assieme, alcune volte persino in compagnia di Lily è un gruppo di studenti Corvonero. Aveva una mente brillante, e altrettanto misteriosa, dal momento che non comprendeva come potesse ritrovarsi in una casa così ambigua come quella.
Non era infatti l'unico ad essersi accorto che aveva davvero poco in comune con i suoi compagni. Lei stessa gli aveva confessato di sentirsi un pesce fuor d'acqua, talvolta.
In un certo senso gli ricordava Sirius, il primo Black Grifondoro che aveva gettato nel panico l'intera famiglia, e forse era per questo che aveva sempre cercato di evitare un loro scontro diretto.
Detestava il modo in cui Sirius e James si beffavano del suo amico Severus, ma Remus, diplomaticamente, aveva sempre cercato di far desistere Amanda dall'intervenire.
Si schiarì la voce, tornando alla realtà e rendendosi conto che Sirius lo stava ancora guardando, in attesa di una risposta "Allora?" insistette.
"Io e Amanda studiamo spesso insieme ad un gruppo di Corvonero, la conosco da anni." spiegò, asciutto.
Sirius sembrava ancora dubbioso.
"Sei restio a parlare di lei, sbaglio? Ti piace?" chiese.
Remus fece un cenno di diniego, senza scomporsi.
"No, sono solo confuso da tutto questo tuo interesse nei suoi confronti! Sembri piccato... Pensavi fosse la solita ragazza da poter circuire?"
"In effetti sì, prima di sapere che fosse una Serpeverde la trovavo carina!" confessò con un'alzata di spalle.
"Amanda è una Serpeverde anomala, sotto tanti punti di vista. E vi considera idioti non perché siete dei Grifondoro, ma perché prendete spesso di mira Piton, che si dà il caso sia un suo amico!"
Gli occhi di Sirius lo scrutarono.
"Stai cercando di dirmi qualcosa tra le righe?"
"Decisamente" asserì Remus "Sto cercando di dirti che, a differenza tua, lei ti detesta per un motivo che prescinde dalla casa a cui appartieni."
Sirius si fermò in mezzo al corridoio. James e Peter lo imitarono, assorti nel seguire la loro conversazione.
"Quindi, secondo te, questo farebbe di lei una persona migliore di me?" chiese Sirius, indignato.
"Forse migliore addirittura di tutti noi, e non solo per quello" confessò Remus "Tu che ne pensi?"
Si sorprese di sentirsi un po' compiaciuto nel mettere in difficoltà il compagno. Era molto protettivo nei confronti di Amanda.
"Penso che se quello che dici tu è vero, allora la ragazza si trova nel posto sbagliato!" esclamò risoluto.
Remus si girò e riprese a camminare, stanco della conversazione e innervosito dall'ottusità del compagno.
"E tu, invece?" buttò lì, senza girarsi.
Se ne andò, noncurante del compagno che tentava di richiamarlo indietro.
 
POV: SIRIUS
 
Non riuscì a toglierle gli occhi di dosso per tutta la lezione di Pozioni.
Era in piedi, un tavolo avanti al suo, riusciva chiaramente a vederla. Si era sistemata la divisa, e la cravatta verde-argentata spiccava sulla camicia. Si era legata i capelli e aveva spostato distrattamente la frangetta da un lato della fronte. Le maniche della camicia erano state tirate su a causa del calore e del vapore che il calderone emanava. Ma lei non se ne lamentava; anzi, a Sirius parve quasi che le piacesse ciò che stava facendo. La vide sorridere spesso tra sé e sé, spensierata, a tratti canticchiava.
Più la guardava, più la sua figura sembrava stonare con i compagni di casa, così seri e cupi. Era al tavolo con Avery e un’altra compagna di cui non ricordava il nome, e si muoveva con disinvoltura tra gli ingredienti, seguendo le indicazioni del libro per preparare la pozione. Lumacorno aveva promesso una boccetta di Felix Felicis allo studente che avrebbe preparato al meglio il Distillato della Morte Vivente.
“Hey, Sir?” la voce di Peter lo fece tornare alla realtà “Mi passi un Fagiolo Sopoforoso?”
“Eh? Sì, certo...” borbottò, prendendone uno dal sacchetto. Glielo passò, e tornò a distrarsi guardando Amanda.
“Ti ha colpito molto.” commentò Peter, riferendosi con un cenno del capo ad Amanda.
“Già.” mormorò, più a se stesso che al compagno, senza girarsi.
Ad un certo punto, lei spense il fuoco sotto il calderone e il vapore si dissolse. Si sventolò con una mano, un po’ accaldata, poi alzò gli occhi, intercettando in pieno il suo sguardo.
Si osservarono per un lungo momento; Sirius provò ad abbassare gli occhi verso il proprio calderone, ma quelli non risposero ai comandi.
Sembravano essersi incastrati nei suoi.
Fu lei ad abbassare lo sguardo per prima.
Notò che era visibilmente arrossita. Il vapore non c’entrava nulla.
Un ghigno apparve sul volto di Sirius.
 
Commento dell’autore:
 
Buon pomeriggio!
Ho notato che sono aumentate le persone che seguono la storia, questa cosa mi esalta un sacco! (per chi mi conosce, sa che non dovrei assolutamente entusiasmarmi oltremodo, ma sono incontenibile ahahaha!)
Bene, allora… zan zan zan! Che diavolo sta succedendo?
Ecco, sì, Sirius e Amanda si sono conosciuti. O, per lo meno, Sirius ha conosciuto Amanda.
Lei è rimasta particolarmente colpita di essergli stata indifferente in tutti quegli anni, allo stesso modo quando si accorge di essere guardata.
A voi le considerazioni del caso!
Un abbraccio,
- Amanda 
   
 
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