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Autore: Lady Moon    25/04/2015    3 recensioni
Hermione e Ron nello svolgere un compito insieme, vanno quasi incontro ad uno dei loro soliti battibecchi. Alla sera, ritrovandosi ad un banchetto organizzato da una stendetessa per uno scopo ben preciso, in cui tanti altri studenti di varie case vi partecipano, Ron guarda Hermione con occhi diversi, anche se non riesce inizialmente a capire cos'ha ella di differente, e perché la trova così carina. Ricominciando a parlare Hermione sarà sincera con lui, come lui con lei. I due alla fine riusciranno a riconciliarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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You make me happy too.

 
In quell'afoso giorno ad Hogwarts, Ronald Weasley se ne stava immobile davanti alla scacchiera, fissava la regina come se potesse dire qualcosa, e di tanto in tanto lanciava un'occhiata a qualche pedone.

:"Cosa fai? Giochi da solo?" - gli chiese d'un tratto Neville, ponderandolo.

:"No... no." - rispose Ron, di malavoglia. 

:"Hmm... oggi abbiamo da fare quel compito per Piton. Con chi ti ha messo?" - esordì Neville, tanto per avviare una conversazione un po' più interessante.

:"Non ne ho la più pallida idea. O meglio, non ha ancora stabilito con chi farmi stare, so solo che con Harry è escluso. Sai com'è, non mi avrebbe lasciato fare un compito per lui con uno dei miei amici, neppure con te..." - rispose Ronald, poggiando un gomito sul tavolino della scacchiera.

:"Sì, lo so bene. Mi ha messo con uno studente di Serpeverde. Ma credi che sia equo? Dice che potrà essermi d'aiuto... non capisce che non voglio fare brutta figura con uno di loro?!" - disse esasperatamente Neville.

:"Tranquillo, dai, almeno sai con chi andare!" - rincuorò Ron.

:"Ah... ahhh! Io so con chi potresti andare!" - enunciò attonito Neville per l'insight che gli era appena venuto.

:"Cioè?" - domandò Ronald, curioso, ma senza aspettarsi nulla di esaltante.

:"Hermione! Nemmeno lei ha qualcuno, prima gliel'avevo chiesto... in effetti non ho chiesto solo a lei. Volevo vedere se c'era anche qualcun'altro, come me, che era capitato con uno studendo di un'altra casa..." - dichiarò Neville. Ron ebbe quasi un sussulto, possibile che proprio Hermione ancora non era capitata con qualcuno, esattamente come lui?

:"Io... ok." - disse, spostando lo sguardo altrove. Neville lo salutò e se ne andò appagato, poiché credeva d'essere stato d'aiuto.

Hermione Granger entrò non molto tempo dopo nel dormitorio, notò subito Ron ancora seduto a controllare, stavolta, il suo quaderno d'appunti - che era andato a prendere un attimo prima -. Non seppe che fare, se salutarlo oppure no, o se fare finta di non vederlo e salire le scalinate. 

"Che stupida, su su Hermione. Fatti coraggio, ok?" - pensò tra sé e sé.

:"Ciao, Ron!" - disse finalmente, una volta essersi avvicinata a sufficienza. Ron la guardò, per un attimo Hermione credette di non essere la benvenuta, ergo, Ron non l'avrebbe di certo salutata.

:"Ciao, Hermione." - disse infine, facendo sbollire quegli assurdi pensieri che si stavano propagando nella mente di Hermione.

:"Cosa fai?" - chiese lei, gettando gli occhi sul quaderno di Ron, un po' imbarazzata.

:"Stavo ripassando... io credo che dovrò studiare con te, cioè, penso che... noi due stiamo insieme." - disse in modo confusionario Ron, ma Hermione captò in pieno il messaggio.

:"Oh... capito... va bene, allora. In effetti, mi ero quasi dimenticata di non avere ancora nessuno con cui svolgere il compito, Piton non mi aveva..." -

:"Sì lo so, neanche me." - soggiunse Ron, frettolosamente.

:"Quando iniziamo?" - domandò Hermione con un tono di voce lieve.

:"Va bene anche adesso. Prima finiamo, meglio è per me, cioè... anche per te, è chiaro." - le rispose Ron, contemporaneamente si alzò.

:"Andiamo in biblioteca?" - aggiunse.

:"Certamente, sì." - disse Hermione, assai contenta per essere capitata con lui, anche se cercava in tutti i modi di non dimostrarlo. L'ultima cosa che avrebbe voluto era, per l'appunto, di illudere Ron, fargli credere di essere strafelice ogni volta che si parlavano o che capitava, come in quel caso, qualcosa di particolare tra i due. Non voleva. E si diceva anche che non doveva, o avrebbe rovinato ogni cosa.
Durante il tragitto in biblioteca non si parlarono, Hermione guardava Ron con la coda dell'occhio, e Ron faceva altrettanto, presumibilmente entrambi erano nella speranza che l'altro debuttasse una parola.
Giunti a destinazione, Ronald cercò un posto a sedere,  una volta trovato lo indicò ad Hermione, che lo seguì. Ella si sedette dinanzi a lui, non accanto, poggiò il libro e i suoi quaderni sul tavolo.

:"Da dove iniziamo?" - le chiese Ron, senza voler prendere iniziative proprie.

:"Non lo so. Suggerisco di ripassare gli ingredienti che ci servono, poi scriviamo la relazione su di essi e poi..." - 

:"Ciao ciao!" - una voce, categoricamente non gradita da Hermione, giacché l'aveva interrotta, salutò entrambi, noncurante.

:"Come va? Che state facendo? Studiate? Oh, splendido! Io ho appena finito." - proferì Colin Canon, con aria solenne.

:"Oh Ron, che bella pettinatura!" - continuò, quest'ultima asserzione fece sogghignare Hermione, Ron fortunatamente non la notò.

:"Ehm... ti ringrazio, Colin. Non hai trovato Harry?" - proferì Ronald.

:"No. Infatti volevo chiederti se per caso l'avevi visto, vorrei perdere un po' di tempo... altrimenti se volete rimango qui con voi." - rispose Colin. Hermione a poco lo strangolava.

:"Dovremmo studiare, Colin, se non dai fastidio per me puoi rimanere. Domanda ad Hermione." - conferì Ronald, cercando di non essere oltremodo scortese.

:"Per me... va bene. Non vedo dove possa sorgere il problema." - mentì Granger, con gli occhi puntati sul suo quaderno.

:"Anche tu hai una bella pettinatura." - disse Colin, stupidamente.

:"Oh, beh, grazie..." - disse Hermione,  guardando la faccia divertita di Ron e disprezzando Colin ancor di più - non perché gli stesse antipatico, ma in quel momento preferiva di gran lunga che evaporasse -.

:"Di nulla. Di' un po' avete mandato via Harry per rimanere da soli? Se è così io me ne vado tranquillamente..." - Ronald spalancò di poco gli occhi, accennò un leggero sorriso e scosse il capo per dire no. Hermione si sentì il cuore saltare giù e su, per fortuna che Ronald era stato veloce a rispondere.

:"Che idiozia..." - disse poi, beccandosi un'occhiata un po' torva da Colin.

:"Perché?" - domandò egli.

:"Perché... niente, l'ho detto poiché mi sembra evidente che noi due siamo solo amici." - divulgò Hermione, insicura.

:"Capito. Beh, ad ogni modo ora devo andare, mi ero dimenticato di mio fratello, mi aveva chiesto di raggiungerlo per quest'ora. È stato un piacere, amici di Harry!" - concluse Colin, lasciando nuovamente soli quei due.

:"Sei stata rigida." - disse Ron, fissandola.

:"Scusami? Che intendi dire?" -

:"Avresti potuto evitare di dire a Colin che aveva detto una baggianata." - espresse Ron, apertamente.

:"E cos'altro avrei dovuto affermare? E poi... che t'importa di come parlo alle persone?" - disse Hermione, aggrottando le sopracciglia, in maniera del tutto severa.

:"Nulla. Iniziamo." - rispose Ron, distaccato.

:"Quando ti comporti in questo modo, sappilo, non ti capisco affatto." - affermò Hermione, concitata.

:"Siamo in due. Neanch'io ti capisco." - le propalò Ron, aprendo il suo libro.

Quella sgraziata conversazione fu sospesa - fortunatamente - dallo studio, malgrado la riluttanza di Hermione. Cercò di tapparsi la bocca e non proseguire per le lunghe, sapeva che Ron avrebbe voluto togliersi un peso dalle spalle, e se poteva fare qualcosa per aiutarlo, anziché versare ancora più sale e pepe, sarebbe stato meglio. 
Si rivolsero la parola poche volte, furono un paio d'ore di ghiaccio, nessuno dei due lasciava trapelare alcuna emozione, proprio come se le loro anime fossero state avvolte dal gelo. 

La sera alcuni studenti di Hogwarts furono invitati ad un banchetto. L'idea fu di una studentessa di Grifondoro, allo scopo di far meglio conciliare gli alunni delle varie case e passare del gradevole tempo tutti insieme, piuttosto che trascorrerlo nei rispettivi dormitori. Tra gli invitati c'erano sia Ron che Hermione, tuttavia non ne avevano discusso e non si aspettavano quindi un'incontro.
Quando Ronald giunse insieme ad Harry nell'aula ove si celebrava il banchetto - per ironia della sorte - notò all'istante Hermione che stava parlando con una sua amica e sorrideva. Mentre Harry si guardava attorno, Ron non faceva che continuare a fissarla, ciò disturbó la sua quiete, non avrebbe dovuto guardarla ma non riusciva ad evitarlo. Trovava Hermione sorprendentemente 'carina', o quasi; c'era forse qualcosa di più particolare in lei quella sera che lo costringeva a guardarla, non seppe spiegarsi cosa. I suoi capelli, i suoi grandi occhi color nocciola? Era diversa. Eppure era "semplicemente" Hermione.
Che gli stava succedendo?

:"Guarda! Ci sono una marea di dolci lì infondo! Io vado lì, tu se vuoi seguimi." - disse Harry, avendo notato a suo tempo che Ron era andato in stand-by.

:"Ma...!" - grugnì Ron, non sopportando l'idea che Harry si ingozzasse da solo.

Ora anche Hermione si era accorta di Ron e tentò di non farsi vedere, anche se invano.

"Ti odio, Weasley. Che sei venuto a fare? Vattene." - pensò, mentre Ron iniziava a sua volta a mangiare, in quanto s'era costretto a seguire Harry.

:"Hermione, va tutto bene?" - chiese Luna di fianco a lei, Hermione non si rese affatto conto del suo arrivo.

:"Sì sì, grazie Luna. E a te?" - 

Ron si avvicinó poco dopo a loro in solitudine, cercava di prendere e automaticamente gustarsi un dolce avvolto dalla panna e con un'enorme fragola sopra. 

:"Spostati, Luna, o gli diamo fastidio." - disse sarcasticamente Hermione, nonostante un attimo prima non volesse farsi notare.

:"Hmm... va bene." - disse Luna, capendo che qualcosa tra loro, inequivocabilmente era accaduto.

:"Non mi daresti fastidio nemmeno se ti alzassi sulle punte, ce la farei comunque a scavalcarti con un braccio e prendere ciò che voglio." - rispose alla lettera, Ron.

:"Io me ne andrei... a dopo Hermione. - farfugliò Luna.

:"Smettila." - 

:"No, piantala tu." - insistè Ron.

:"No. Stavolta hai esagerato tu e non provare a negarlo." - strepitò Hermione.

:"Ma se sei tu quella che ha da ridire!"-

:"Si dá il caso che io, semplicemente non volevo recarti disturbo. Lo faccio sempre, no? Allora almeno adesso, per una volta nella vita, ho voluto provare ad evitarlo." - confessò Hermione, mesta e nello stesso tempo adirata.

:"Non ho mai detto che tu mi dai fastidio, mai." - rispose Ron. Hermione si sentì rabbrividire, cosa avrebbe dovuto rispondergli adesso? Che aveva ragione lui? Che la sua era solo paura?
Paura di non riuscire a dire qualcosa di interessante, paura di non piacergli come persona, paura di non essere abbastanza, paura di essere invadente, di essere noiosa, paura di perderlo... paura di non saper accettare codesta cosa. No, sarebbe stata l'ultima cosa al mondo da volere, e anzi, anche dopo l'intero universo, perché non l'avrebbe voluto mai. E il "mai" é purtroppo un concetto troppo generico e astruso da concretizzare e da capire; bensì sapeva che il suo cuore ci era riuscito, l'aveva capito, era forte, o incantato...
Cosa avrebbe fatto senza il suo Ron? Lei chi era senza di lui? Sì, sarebbe rimasta Hermione, ma una persona totalmente diversa.

:"Io credevo che... mi spiace. È inutile parlarne adesso." - gli disse, con voce vacillante.

:"No, se vuoi parlarmene, fallo." - rispose in tono rassicurante Ron.

:"Speravo tanto che tu me lo dicessi, non sai quanto mi rende felice questo!" - disse Hermione, commossa e tremolante. Ron non riuscì a non sorriderle, ella ne rimase così imbarazzata che a poco scoppiava a ridere dal nervoso.

:"Anche tu mi rendi felice, Hermione... davvero." - disse, Ron, mielato. A Hermione scoppiò il cuore di gioia, non poteva ricevere notizia migliore di quella, gettò le braccia su di lui e lo strinse, fu un gesto così spontaneo e semplice che non potè che sorridere di se stessa, per l'aver abbracciato il suo amore. Ron le accarezzò la schiena delicatamente e con l'altro braccio la strinse anche lui, mentre sorrideva. Sapeva perché Hermione l'aveva fatto.

:"Non ti dimenticare mai di oggi." - le disse, quasi ridendo.

:"Non so come potrei... mai. E neanche tu." - raccomandò Hermione, sciogliendosi da lui.

:"Ci penserò, almeno una volta al giorno." - rispose Ron, esaminando ancora con piacere gli occhi di Hermione
 
 
   
 
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