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Autore: uri    26/04/2015    0 recensioni
E se Sesshomaru non fosse l'unico fratello di Inuyasha, ma ce ne fossero altri? E se il mezzo demone li incontrasse? Cosa succederebbe?
Se volete scoprirlo, non vi basta che leggere.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

 

<< Io so cosa vogliono. >>
Tutte le teste si girarono verso Aoi, la quale aveva pronunciato quelle parole con espressione neutra. Myoga saltellò vicino a lei per sapere ogni cosa.
<< Queste pantere non fanno parte del clan dell'est, quello che ci aveva attaccato in passato per il proprio territorio. >> spiegò la demone.
<< Vuol dire che si tratta di un altro clan? Sa cosa vogliono Aoi-sama? >> domandò Myoga, preoccupato per la situazione che si stava creando.
Tutti prestavano attenzione a quello che diceva la demone. Sesshomaru si era avvicinato di più alla sorella.
<< Le pantere in questione appartengono al clan del nord e sono venute qui per cercare vendetta contro un mio caro amico che aveva imprigionato il Patriarca del clan. Vogliono liberarlo, facendo assorbire al suo sigillo mille anime. >>
<< Ecco perchè stavano dando la caccia a Sasuke e Atsuko. >> disse Kagome.
Aoi annuì.
<< Ma sarà l'anima di un demone maggiore a liberarlo definitivamente. >>
Sesshomaru si mise davanti a lei e la guardò negli occhi.
<< Sei venuta per coinvolgerci in affari che non ci riguardano. >> disse con voce dura.
<< Che cosa?! >> esclamò Tsukiko, guardando Sheru, la quale la guardava a sua volta con la stessa espressione sbalordita.
<< Diciamo che all'inizio era così, ma poi ho incontrato Inuyasha e mi è venuto in mente che tutti noi non abbiamo mai passato del tempo insieme. Però si, outouto, vi sto chiedendo aiuto: il mio amico è prigioniero delle pantere e presto useranno la sua anima per rompere il sigillo. >>
Sesshomaru si voltò e iniziò a camminare verso l'uscita.
<< Dove vai, onii-sama? >> chiese Tsukiko, fermandolo.
Il demone si voltò appena.
<< Non mi interessa. E' solo un'inutile perdita di tempo. Rin! Jaken! Andiamo! >>
Aoi con pochi passi gli si parò davanti e lo fissò con sguardo serio.
<< Si che ti interessa, invece. Quando il Patriarca sarà liberato, le pantere conquisteranno le nostre terre. Tu sei il principe delle Terre dell'Ovest, è tuo dovere fermarle, come hai già fatto in passato. >>
Shesshomaru annuì flebilmente, di malavoglia, sapendo benissimo che la sorella aveva ragione: era anche suo compito occuparsi della faccenda, anche se non gli andava giù che gli avesse taciuto tutto fino a quel momento. Aoi sorrise e si girò verso Inuyasha e il suo gruppo, sperando nel loro aiuto. L'hanyo si alzò in piedi e scambiò occhiate veloci con i compagni, i quali annuirono in risposta, pronti per quella nuova avventura.
<< Noi ci stiamo! >> disse il mezzo demone.
Aoi era soddsfatta di come stavano andando le cose, con il loro aiuto sarebbe stato più facile risolvere tutto.
Tsukiko e Sheru sospirarono, sapendo già quale sarebbe stato il loro destino: ovviamente non potevano rifiutare in alcun modo. La prima prese la spada da Totosai, che aveva continuato a lavorare ma ascoltando tutta la conversazione che era avvenuta. Il vecchio Myoga, intanto, era salito sulla spalla di Inuyasha, un po' in ansia per la situazione.
<< Che cosa volete fare Aoi-sama? >>
<< Innanzitutto bisogna scoprire dove tengono il mio amico e liberarlo, così impediremo che il piano delle pantere si attui. >> rispose con decisione la demone.
<< Qualche idea di dove possano tenerlo prigioniero? >> domandò Miroku.
Aoi scosse la testa. Aveva cercato in lungo e in largo il loro nascondiglio ma non l'aveva ancora trovato. Miroku suggerì di cercarle vicino a villaggi umani, visto che il loro principale obbiettivo era la raccolta delle anime. Tutti concordarono e si avviarono verso l'uscita, salutando Totosai. La pulce Myoga saltò giù dalla spalla del mezzo demone, dicendo che sarebbe rimasto con il fabbro così non sarebbe stato d'intralcio alla battaglia. In realtà tutti sapevano che voleva solamente restare in un luogo sicuro per salvarsi la pelle.
Sesshomaru fece riapparire la polvere scintillante, mentre Kirara si trasformava nella sua forma più grande. Presero il volo e iniziarono la ricerca di un villaggio umano. Dopo un po' di tempo ne videro uno in lontananza e decisero di scendere a terra per proseguire il cammino a piedi.
Ad un certo punto il vento cambiò direzione, portando un odore nuovo misto a sangue. Inuyasha alzò il volto, annusando l'aria. Non c'erano dubbi, li avevano trovati. Si apprestarono a seguire quella scia, arrivando alle porte del villaggio che avevano visto in precedenza. All'interno il caos: le persone correvano da tutte le parti, inseguite da grossi felini che che li arpionavano con i loro artigli. Il sangue defluiva dai corpi ormai morti di quelli che non avevano potuto fare nulla per salvarsi. I demoni azzannavano con la bocca un braccio o una gamba gli esseri umani che ancora potevano muoversi, per poi trascinarli lontano, forse nel luogo dove risiedeva il Patriarca.
Sia Inuyasha che Tsukiko si tapparono il naso con la manica del kimono, l'odore di sangue era fortissimo. Anche il piccolo Shippo aveva la nausea e si stringeva forte nell'abbraccio di Kagome.
Sesshomaru si voltò verso Jaken, ordinandogli di condurre via Rin. Era uno scenario troppo crudele per la bambina, che avrebbe sicuramente rivisto in tutto ciò quello che era successo al suo villaggio quando i lupi lo avevano attaccato. Subito il demone rospo mosse le briglie di Ah-Un e si allontanarono da quella distruzione, dirigendosi verso una pianura fiorita, dove Rin poteva distrarsi costruendo ghirlande di fiori.
Ad un cenno di Aoi, Gin e Jin si mossero per aiutare gli abitanti del villaggio ancora vivi. Anche Sango e Miroku fecero lo stesso. La sterminatrice di demoni lanciò il suo enorme boomerang, riuscendo a spostare un grosso demone pantera che stava per azzannare una giovane donna. Le pantere si accorsero presto dei nuovi arrivati e alcuni di loro lasciarono perdere le loro prede per avventarsi sul gruppo. I quattro fratelli sguainarono veloci le proprie spade e si lanciarono all'attacco.
Aoi uccise diversi nemici. Inuyasha era quasi ipnotizzato dalle movenze della sorella, sembrava che danzasse. Colpiva i nemici con tocco leggero ma letale. Ogni punto che toccava con la spada si congelava all'istante, espandendosi. Pochi secondi dopo e tutto si riduceva a polvere e del nemico non c'era più traccia.
La spada di Tsukiko brillava come una stella in una notte scura. Affondava nelle carni del nemico, pochi attimi e questo si accasciava a terra senza emettere alcun suono.
L'hanyo decise di non essere da meno e con un colpo sprigionò la Cicatrice del Vento, che ne uccise cinque. Anche Sesshomaru stava facendo la sua parte insieme a Tokijin.
D'un tratto avvertirono delle auree demoniache più forti rispetto a quelle con cui stavano combattendo. Alzarono lo sguardo verso un tetto di una capanna dove si stagliavano tre figure. Quello di sinistra aveva sembianze femminili, i capelli neri erano acconciati in una coda di cavallo altissima e scendevano fino a metà coscia. Gli occhi erano neri come la pece e uno strano luccichio di pazzia si rifletteva in essi. Indossava un corto kimono nero con un obi rosso e alle caviglie degli scaldamuscoli di pelliccia sempre neri. Quello al centro aveva corti capelli biondi, la frangia ricopriva del tutto l'occhio destro mentre quello sinistro era di colore verde smeraldo. Indossava un kimono e un hakama neri e una spada pendeva dal fianco sinistro. L'ultimo era più basso rispetto agli altri due. Aveva fattezze di un ragazzino di circa tredici anni. I capelli scuri erano acconciati in una corta coda di cavallo e aveva gli occhi di due colori diversi: il sinistro viola e il destro nero. Indossava un kimono senza maniche beige con dei pantaloni aderenti e gli scaldamuscoli di pelliccia di colore nero.
La demone donna fece un sorriso distorto e con uno scatto si avventò su Sesshomaru, che bloccò i suoi artigli con la spada. Il sorriso sul suo volto si allargò ancora di più. Balzò all'indietro, mettendosi in posizione di attacco.
<< Tu sei la mia preda! >> dichiarò con voce suadente e lasciva, leccandosi le labbra.
Si infilò una mano nel décolleté, che era scoperto più del normale mostrando una buona porzione di seno, e tirò fuori un ventaglio bianco. Lo aprì e nascose una parte del volto dietro di esso.
Intanto anche il ragazzino era sceso dal tetto, schiantandosi contro Inuyasha che prontamente respinse il suo attacco. Il terzo demone scese con un balzo sul terreno e si mise di fronte ad Aoi. Quest'ultima alzò la spada e mise in all'erta tutti i suoi sensi. Quelli non erano dei pesci piccoli.
Nel frattempo gli altri erano occupati ancora a fronteggiare gli altri demoni , che non avevano smesso neanche per un secondo di attaccare e di uccidere gli esseri umani o di trascinarli via.
Il demone dai capelli biondi estrasse la spada e la puntò contro Aoi. Poi la riportò indietro e con uno scatto si avventò su di lei, che riuscì a schivare.
Inuyasha portò la spada sopra la testa per colpire il suo avversario. Il ragazzino si spostò di lato, evitando l'attacco, e con un calcio colpì il mezzo demone allo stomaco. Quest'ultimo non si aspettava un gesto simile, perciò lo prese in pieno per poi mettersi in ginocchio per riprendersi. Tossì due volte e si rimise in piedi. Cercò di colpirlo con diversi fendenti ma invano, il ragazzino era veloce e i suoi riflessi notevoli. Stranamente attaccava poche volte, preferendo schivare o deviare i suoi colpi.
<< Aaaaaahhhhhh!!!!! >>
La persona che aveva emesso quell'urlo la conosceva bene. Si girò in quella direzione e vide una grossa pantera, che camminava a due zampe, tenere su una spalla Kagome. Quest'ultima cercava di divincolarsi dalla stretta, scalciando e battendo i pugni sulla schiena del demone. Inuyasha la chiamò e subito si mosse per raggiungerla, ma la sua corsa fu fermata dal ragazzino che gli impediva di andare da lui.
<< Togliti di mezzo! >> ruggì, brandendo Tessaiga, ora ricoperta da una miriade di cristalli di diamanti, pronto per usare il Kongosoha.
Un fischio attirò l'attenzione del giovane demone che saltò su un tetto di un'abitazione. L'hanyo seguì i suoi movimenti, sbalordito da quella ritirata. Quando posò lo sguardo sul tetto non poteva credere ai suoi occhi: il demone biondo teneva tra le braccia Aoi, priva di coscienza e sul fianco il kimono era macchiato di sangue. Come era potuto succedere!?
Un altro fischio squarciò l'aria, richiamando la donna che stava ancora combattendo contro Sesshomaru. Questa lo guardò con sguardo truce, ma obbedì e in un attimo era accanto al compagno. Intanto i pochi demoni pantera rimasti si ritirarono, qualcuno trascinando un umano, seguiti dalle tre pantere maggiori.
<< Kagomeeee!!! >> chiamò a gran voce il mezzo demone, vedendo la ragazza portata via dalla grande bestia. Iniziò a correre per inseguirli ma qualcosa lo superò. Gin e Jin erano fuori di sé dalla rabbia, gli occhi gialli mandavano scintille di fuoco: come si erano permessi quei maledetti di ferire e rapire la loro signora?
Stavano per sparire nell'oscurità, che era avanzata con il calar del sole, quando furono fermati da una voce che li richiamava indietro. I due arrestarono la loro corsa ma la furia non abbandonò i loro volti.
Tsukiko li richiamò di nuovo, sperando che i due l'ascoltassero e non facessero pazzie. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che fu così, anche se l'occhiataccia che le rifilarono la impaurì un po'. Si vedeva che erano incavolati neri.
Nel frattempo anche Inuyasha aveva provato ad inseguire i rapitori, ma Miroku l'aveva fermato, esortandola a non procedere da solo e a restare uniti. A malincuore seguì le parole del monaco e li raggiunse.
<< Sesshomaru-sama!!!! >>
Un drago a due teste si stava avvicinando a loro con sopra un agitatissimo Jaken.
<< Dov'è Rin? >> domandò Sesshomaru, quando il drago fu atterrato, non vedendo la bambina in groppa come al solito.
<< Rin è.... Rin è.... Rin è stata rapita! >> rispose singhiozzando il demone rospo, triste per Rin ma preoccupatissimo per quello che gli avrebbe potuto fare il suo padrone sapendo che non l'aveva protetta a dovere.
Lo yokai non lo guardò minimamente. Ora era diventato una questione personale.

 



 

Hakama: indumento tradizionale giapponese che somiglia a una larga gonna-pantalone (presa da Wikipedia). Sono i pantaloni che indossano anche Sesshomaru e Inuyasha.

   
 
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