Dateci la pietra!
I vetri, sparsi
dappertutto per
terra, lasciavano che gli allenatori riuscissero a correre in direzione
della
finestra distrutta, seppur con la dovuta attenzione.
I rumori che
provenivano dai vetri
rotti erano davvero insopportabili.
-Sono
insopportabili quasi quanto la
tua voce,Ash!- esclamò Beatriz, continuando a correre.
-Ah ah ah! Molto
divertente, Bea!-
rispose sarcastico il ragazzo, per niente divertito.
Invece di
offendersi, la
ragazza\volpe fece una delle sue migliori linguacce, guadagnandosi
un’occhiataccia da parte dell’allenatore.
Gli amici
giunsero alla finestra
rotta.
Dalla cornice
della sala da pranzo si
estendevano tre ombre contro luce.
Era il tramonto.
Nemmeno una
mosca,neanche il minimo
rumore, quando si levarono delle voci acute e sinistre nella stanza.
Le tre ombre che
prima si trovavano
sul cornicione spiccarono un salto altissimo, per poi atterrare dietro
a
Beatriz e Zorua, che, spaventatissimo, tremava come se fosse appena
nato.
-Dateci la Volpe
insieme alla Mega Pietra!
Subito!- disse uno dei tre.
-Eh no eh, caro
mio, te lo scordi!-
rispose prontamente la ragazza, stringendo ancora di più a
se il piccolo
Pokèmon infreddolito.
-Già!
Pikachu, usa Locomovolt!-
esordì Ash, seguito da un attacco di
fulmineo tipo elettrico del Pokèmon Topo.
Serena si teneva
a debita distanza
dai tre personaggi oscuri che avevano fatto irruzione nella casa.
Erano degli
uomini, coperti distracci
e straccetti viola e neri, sbrindellati, il viso coperto da delle
maschere
assurde, peggio di quelle orribili mascherate giapponesi che comprava o
faceva
a mano la loro ospite.
A malapena si
intravedevano gli
occhi, due piccole fessure giallastre piene d’odio.
I capelli erano
delle distese di fili
neri e crespi, orribili.
Clem si fece
coraggio e fece una
bella linguaccia degna di Beatriz
incavolata
ad uno dei tre che si stava avvicinando a loro.
-Cosa hai osato
fare tu, mocciosa?-
digrignò i denti quest’ultimo.
Si
avvicinò di scatto alle due e
afferrò il braccio di Serena, facendola tremare.
-Oh no Serena!-
disse Ash.
-Clem
sta’ attenta!- si preoccupò per
lei Lem, il fratello, mentre Beatriz estraeva dalla sua borsa una sfera
Pokè
blu e rossa.
-Vieni fuori
Wisheon!- esclamò
lanciandola in aria.
Dalla Ball
uscì una sottospecie di
cane viola, simile ad un Sylveon, ma diverso per via delle stelle e
delle scie
che esse lasciavano sul pelo della VolpeSogno.
Due occhioni
marrone scuro con
all’interno delle stelline microscopiche sbucavano dal muso
“a cono”.
-Che
cariiiiino!- esclamarono in coro
Serena e Clem, stringendosi l’una all’altra.
-Ma per voi due
c’è qualcosa di non
carino?- chiese ironico Ash, inarcando un sopracciglio.
-Dianah, attacca
con Comete!- le
ordinò la sua padrona.
Il cane (O
Volpe. Sapete…l’ho inventata io e non ho ancora
ben chiaro se sia un Cane o una
Volpe!) rizzò il pelo sulla schiena, parendo un
riccio gigante e lilla
ricoperto di stelle, e cominciò a far roteare una enorme
stella cometa attorno
a se.
-WWWWIIIIIISH!-
ecco che lanciò il
suo attacco contro i tre tizi.
Il colpo fu
talmente potente da
spazzarli via e farli volare contro al muro.
Wisheon
tornò da Beatriz,
trotterellando, per ricevere la sua sana dose di coccole.
-Wish, Wish,
Eon!- lei faceva un
sacco di “fusa” alla sua adorata padrona.
-Wiiiish!- le
rispose amorevolmente
l’allenatrice.
Serena e Clem si
affrettarono a
raggiungere i loro amici, in modo da non rischiare più nulla
del genere.
La ragazza dai
capelli castani si
avvinghiò al collo del brunetto con il capellino con tutta
la forza che aveva
in corpo.
Per un momento,
Beatriz fece finta di
non vedere e di non sentire, poi si decise ad alzarsi anche se a
discapito di
Dianah, che voleva ancora un po di coccole.
-Ehy, va tutto
bene?- domandò alla
bambina bionda, visto che Serena si stava spupazzando Ash e no semvrava
che avesse
né il tempo né la voglia di smettere di farlo, e
sinceramente alla mezza mora
mezza bionda non dispiaceva vedere il bruno soffrire.
Clem
cercò di tirare fuori dalla gola
anche il minimo suono, ma riuscì solamente ad annuire
debolmente.
-Povera la mia
sorellina!- si
dispiaque Lem, abbracciandola.
Troppo tempo
sprecato, troppo.
I tre individui
misteriosi si stavano
già rialzando, ed ognuno di loro aveva tra le mani una Sfera
Pokè.
-Oh Cacchio!- si
stupì Ninetales,
rimasta in disparte per tutto il tempo.
-Credo che tu
non ti renda conto del
Pokèmon che tieni tra le braccia, Kitsune!-
esclamò uno di loro.
Al sentire la
parola “Kitsune”la
ragazza\volpe s’ammutolì all’istante.
Come sapevano
che lei era una volpe a
nove code?
-Ma chi siete
voi, imbecilli?!- si spazientì
dopo aver ripreso il controllo delle corde vocali.
-Noi siamo il
Trio Oscuro. Siamo quì
per lo Zorua e per la Pietra. Dateceli senza storie e nessuno
sarà ferito.-
rispose il più alto, quello in mezzo.
-Bisharp,andate!-
e da tutte e tre le
sfere uscirono i Pokèmon Acciaio.
-Sharp, sharp,
Bisharp!-.
-Oh eccome chece
ne saranno di
feriti, ma sarete voi ad esserlo! Abysseon, vieni ad aiutare tua
sorella!-
esordì Beatriz, lanciando in aria un’altra Ball
blu e rossa.
Lo stesso fisico
slanciato di Wisheon,
ma il pelo era di color nocciola e attorno alla coda gonfia vi erano
posizionati una serie di diamanti e onici, alternati tra loro.
Gli occhi erano
di due colori
diversi, blu e marrone.
-Aby, seon!-
abbaiava lei.
-Avanti Bella,
usa Abisso!- ordinò
lei, puntando il dito.
-Non in casa! La
farai sprofondare!-
le ricordò Ninetales, scuotendo il capo.
Beatriz si diede
della scema da sola.
-Beh, allora
usa…umh… Codacciaio!- ri
corresse.
La coda di
Abysseon s’illuminò di
colpo di una luce tenue e diventò d’acciaio,
colpendo la testa di Bisharp, e,
nonostante fosse anch’esso di tipo Acciaio, subì
un brutto colpo.
-Eh
sì, la mia Bella è MOLTO più
forte di voi! Idem anche la Dianah!- rise di gusto la ragazza.
Poco tempo dopo,
i tre Bisharp erano
finiti.
-Arg! Scappiamo!
– propose il
secondo, quello cicciottello.
-Oh no! Voi non
andate da nessuna
parte! Niny, Lanciafiamme!- li inibì un ennesimo attacco
della Volpe Dorata.
- ORA CI
SPIEGATE COME MAI AVETE
FATTO IRRUZIONE PER CATTURARE QUESTO PICCOLO ZORUA!- scandì
Beat afferrand il
colletto (?) di uno di loro e facendolo penzolare da terra.
-D’accordo,
ma solo se tu prometti
che ci lascerai andare senza ferite.- cercò di contrattare.
La giovane
kitsune annuì, inarcando
le sopracciglia.
-Dunque…
questo piccolo Zorua è molto
speciale perchè è il cucciolo dello Zoroark di N
e di un potentissimo Zoroark
selvatico, il Guardiano della Zoroarkite. Ci volevamo servire di quel
Pokèmon e
di quella pietra per rafforzare il nostro esercito già
potente di suo.
Non posso
rivelare altro.-.
Beatriz
digrignò i denti, infuriata
con il Trio Oscuro, con Ghetsis e con chiunque le si fosse messo
davanti in
quel momento.
-E VOI VOLEVATE
USARLO PER I VOSTRI
SCOPI MALVAGI?!? MA CHE CAZZO SIETE DIVENTATI, TEAM PLASMA?!? UN
PICCOLO DI
ZORUA! E I SUOI GENITORI! N LO SA?! LO SPERO!- si mise a gridare la
ragazza,
scuotendo ancora più forte l’uomo tra le sue
grinfie.
In preda alla
furia, gli artigli
cominciarono ad uscire, accuminati.
Le zanne
allungarsi.
Gli occhi farsi
sempre più crudeli.
Stava per
ritornare una Kitsune.
-Come sai che io
sono una Kitsune?-
sibilò con rabbia trattenuta a stento.
-Me
l’ha detto Ghetsis.-.
Eccolo, lo
scatto degli artigli.
Per poco non
colpì in piena fronte il
tipo che aveva afferrato.
Se non glielo
avesse impedito Ninetales,
facendo sì che lui riuscì a divincolarsi dalla
stretta micidiale e a scappare
con gli altri due, ma senza Illusion e la Zoroarkite.
-DANNAZIONE!-
Beatriz urlò tutta la
sua rabbia.
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Commenti dell’autrice ! *****
Salve,
come va?
Visto
che non avevo niente da fare in questa giornata di
merda (qui piove a dirotto! XD) e quindi eccolo, il capitolo 3!
Ringrazio
di tutto cuore Cyber
Witch
per gli ottimi
consigli che cercherò di seguire al meglio, ma con calma!
Ringrazio
anche tutti gli autori che hanno deciso di
seguire questa storia pertita dalla mia mente malata! XD
A
presto,
W