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Autore: the_KP_company    30/04/2015    8 recensioni
Mi chiamo Katinnis Everdeen ho 16 anni e sono sopravvissuta miracolosamente ad una cura sperimentale contro il cancro al cervello.
Mi chiamo Peeta Mellark ho 17 anni e un anno fa ho avuto un osteosarcoma un anno e mezzo fa, e mi ha portato via mezza gamba sinistra
[AU] [Leggermente OCC]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 2

Io e mamma torniamo a casa. Alle 23:30 mia madre si era presentata a casa di Peeta.
In macchina, mamma non mi aveva fatto tante domande. Me l'ero cavata con un: "Ti sei divertita?".
Avevo risposto con un semplice "sì". In effetti, era vero.
 
Mi ero divertita con Peeta, inaspettatamente.
Io e mamma torniamo a casa e notiamo la luce spenta:
conoscendo Prim, si sarà ritirata nella sua cameretta variopinta e infantile, intimorita. So perfettamente che non le piace restare sola a casa, specialmente di notte.
<> dico, alzando la voce per farmi sentire.
<< Forse starà dormendo ... è tardi. Va a dormire anche tu,
Katniss! >> sorride mamma.
 
Spengo la luce e mi dirigo verso la mia camera.
 
A letto non riesco a dormire e mi rigiro e rigiro una decina di volte. Il buon vecchio Harry mi ha davvero fatto passare la capacità di dormire? Sicuramente domani la mia testa ne risentirà.
 
Non posso fare a meno di pensare a ospedali, ricoveri, terapie intensive e chemio. Ho paura che un giorno, non potrò più svegliarmi qui. Non potrò più vivere la mia vita. Ho paura che un giorno smetterò di combattere. Ho paura di lasciare la mia famiglia, le persone a cui voglio bene, e anche lui ... anche Peeta.
 
Per fortuna, smetto all'istante di pensarci.
 
Mi domando per quale motivo la mia mente sia impostata continuamente su "Se qualcosa di male dovesse succedere,
succederà e basta."

Sento dei passi in corridoio: qualcuno sta accendendo la luce.
 
E se fossero i ladri?
Mi tranquillizzo quando vedo una testolina curiosa che fa capolino dalla porta della mia camera.
Si tratta di Prim.
 
<> esclamo. È il "vezzeggiativo" che ho attribuito a mia sorella.
Lei ride, come fa sempre quando la chiamo così.
 
<< Che fai, non dormi? >> mi chiede.
<< Non ci riesco ... tu, piuttosto, perché non stai ancora dormendo? Credevo che a quest'ora già dormissi pacificamente nel tuo lettino rosa da principessa! >> la punzecchio.
 

<<
Ah ah, che simpatica! Sai che detesto quando mi tratti come una bambina di tre anni!>> risponde lei, incrociando le braccia. << In ogni caso, ho avuto un attacco d'asma. E poi Ranuncolo aveva sete, povero! >> aggiunge. 
<< Povero? Quello stupido gatto? >> le rispondo, ridacchiando. So che questo la infastidisce molto, e infastidirla mi diverte!
<< Pensala come vuoi ... e con Peeta? Vi siete divertiti? >> chiede lei.
Non l'avevo mai sentita parlare con questo tono, stranamente malizioso.
Io sbuffo.
 
Possibile che mia madre non mi abbia investito di domande( come suo solito), e adesso debba farlo Prim?
<< Sì.>> rispondo, con tono indifferente. << Abbiamo guardato Harry Potter e mangiato popcorn>>.
<< Uh, okay>>.
<< E parlato di cose da grandi! >> le dico, liquidandola con una risata.
 
<< Cose da grandi, eh?
 
Risparmia i dettagli, grazie>>.
Okay, questo è decisamente troppo!
Mi alzo dal letto e le lancio un cuscino.
Lei lo schiva agilmente e sguscia fuori dalla mia camera, lasciandomi a fissare la porta.
Ora posso finalmente dormire in pace. Come non detto, è rientrata. Sicuramente mi tartasserà di domande sul mio pseudo-appuntamento con Peeta.
<< Allora, com'è andata? Ti sei divertita? Che avete fatto? Vi siete baciati? Insomma, lo fa ogni adolescente >> chiede a raffica, come se non ci fosse un domani in cui potrei rispondere alle sue domande.
 

<< Prima cosa: no, non ci siamo baciati. Noi siamo solo amici! E tra me e lui non ci può essere nulla, dato che siamo anche troppo diversi. Seconda cosa: sì, mi sono divertita. No, mammina, non abbiamo fatto nulla, mi ha solo passato questo libro da leggere che poi è una saga >>.
<< Cosa ne sai tu di quello che fanno le adolescenti oggi? >> le chiedo.
<< Io lo so e basta. E secondo me ti ha prestato "50 sfumature di grigio">>.

<< Ehm, Katniss, ci sei? >> mi chiede mia madre. Ah, è vero, mi ero dimenticata che lei fosse qui.
<< Sì, sì, ci sono >> rispondo a mia madre, che non dovrebbe pormi domande a quest'ora.
Poi mi volto verso Prim: << Non è quel libro che hai menzionato tu, è Shadowhunters: sono sei libri dei quali è uscito anche un film che io non ho visto, e ora ne vogliono fare una serie TV! Contenta?!>> le chiedo con la speranza che smetta con queste domande inopportune.

<< Va bene, ora me ne vado e ti lascio dormire in pace. Kat, prometto di non disturbarti più >> mi dice e io la ringrazio mentalmente. Sono stanca, ma non posso fare a meno di non pensare a Peeta.
<< Sì, Prim, sarebbe meglio se tu andassi a dormire >> interviene mia madre.
<< Mamma, grazie. >> le dico, anche se l’ho sussurrato so che mi ha sentito, perché si blocca e si gira di scatto.
<<
Katniss, perché grazie, insomma io non ho fatto nulla!>> esclama sorpresa.
<< Si che hai fatto invece, ti sei presa cura di me dopo che hai scoperto della malattia, e mamma se io non dovessi vivere abbastanza, sappi che ti voglio bene. >> le dico, perché so che io un giorno ... non voglio neppure pronunciare quelle parole.
 
<< Te ne voglio anche io, bambina mia >> mi dice lei. Non so che sensazione mi diano quelle parole, ma mi fanno sentire meglio all'istante.
<< Ora buonanotte, Kat, ti sveglio io domani mattina >>.
 
Questa è decisamente il suo "buonanotte" definitivo.
 
<< Buona notte anche a te, mamma>> le rispondo, sapendo che sarà una lunga notte. Da un bel po'di tempo trascorro delle notti tormentate da incubi. Incubi che riguardano perlopiù la morte di mio padre, oppure il breve periodo di depressione di mia madre.
 


5.00
Strano, per me, alzarmi alle cinque del mattino.
Mi alzo perché sono stanca di svegliarmi circa ogni due ore, a causa di incubi.
 
Decido di iniziare al leggere il libro che mi ha dato Peeta. Be', è carino come libro, ma avendo letto solo l’inizio non posso dirlo con sicurezza, quindi aspetterò.
Alle otto mi arriva una chiamata sul cellulare da un numero sconosciuto. Chi mi chiamerebbe a quest'ora?
Il cellulare continua squillare, quando mi decido a rispondere:
<< Buongiorno, Miss Everdeen, pronta per una meravigliosa giornata da passare con il sottoscritto?! >> sento dire.
Il sottoscritto?
Per un attimo assumo un'espressione perplessa, poi comprendo la situazione.
<< Buongiorno anche a lei, Mister Mellark! No, non sono ancora pronta per uscire con il sottoscritto, ma potrei sapere come fa ad avere il numero del mio cellulare? La ringrazio>>.
<< Sa che oggi esistono i Social Network, Miss Everdeen? Io ho trovato lì il suo numero di cellulare, comunque mi farebbe il piacere di venire con me alla mostra d’ arte che si terrà oggi a Long Beach? Conoscete quella mostra che si tiene ogni anno nella nostra meravigliosa città, dove splende sempre il sole? >> risponde, ridendo.
 
<< Mister Mellark>> ripeto << I biglietti per la mostra d’arte sono limitati, come crede di entrare, volando? >>.

<< Oh, Miss Everdeen, non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. Comunque ho già i biglietti. Me li ha dati mio fratello che ci doveva andare con sua moglie, ma ha avuto un imprevisto di lavoro e così non possono andare più, ed ha regalato i biglietti a me. Allora viene o no?>>
<< Sì, Peeta, piantiamola adesso con questi Mister e Miss.
Verrò, contento? >> taglio corto.
 
<< Grazie, Katniss. Ah, quasi dimenticavo! Vestiti elegante.”
<< Davvero secondo te non lo sapevo? Con mio padre da bambina ci andavo sempre a questa mostra! >> rispondo.
 
<< Calma, Katniss, scherzavo! Ti passo a prendere alle diciassette di questo pomeriggio. Va bene? >>.
<< Sì, Peeta, va bene. A dopo>>.
Riattacca senza nemmeno salutarmi. 
Che educazione, il caro Peeta!
<< Buongiorno Katniss, come mai sei già sveglia? Ieri sera sei andata a letto tardi! Credevo avresti dormito un po’ di più! Dopotutto ne hai tutto il diritto, sei andata a letto tardi >> mi dice mamma.
 
D'altronde, ha anche ragione, potevo restare a letto un po'di più. Se solo fossi riuscita a chiudere occhio.
<< Mamma, st- >> provo a dirle ma vengo subito interrotta da lei che inizia a parlare.
<< Sì, Kat stasera puoi uscire con Peeta, so che andate alla galleria d’arte più famosa della città. Non bere troppo che non vengo a recuperarti per strada mezza ubriaca o fatta. Sono stata chiara? >> mi dice tutto di un fiato.
Come se la cosa non fosse già ovvia.
Non ero mai stata quel genere di persona, che si ritirava a casa quasi di notte,
che passava più tempo in discoteca che a casa, che trasgrediva le regole.
E poi andavo in una galleria d'arte!
<< Bene.. quindi ora devi andare a fare shopping, deduco. Prendi questa carta di credito e comprati qualcosa di elegante per stasera.
Sai, non abbiamo problemi economici >> dice lei.
Vero, non abbiamo di questi problemi, altrimenti non avremmo questa villa e io non porterei indossare vestiti firmati o avere una Mercedes classe A. In ogni caso, non mi piace che la gente spenda troppo a causa mia.
<< Ci vediamo dopo! >> esclamo uscendo di casa e sbattendo la porta.
Salgo in macchina ingrano la marcia e parto sgommando, arrivo nella zona più popolata di boutique di Long Beach. Qui ci sono i vestiti più costosi che una persona possa trovare.
 

Mentre sto camminando non mi accorgo di essere arrivata nella mia Boutique preferita: Valentino Dresser.
<< Buongiorno, signorina, possiamo esserle di aiuto? >> mi chiede cortesemente una commessa, una donna sui trent'anni, vestita elegante. Mi sento per un secondo fuori posto perché indosso un paio di jeans neri aderenti e una camicetta nera.
<< Mi servirebbe un abito da sera, color argento. Sarebbe preferibile né troppo lungo, né troppo corto. E anche delle scarpe con il tacco, una giacca da metterci sopra, e gli accessori. Sono KatnissEverdeen, la figlia di Jason Everdeen>> dico alla commessa.
Quando pronuncio la mia ultima frase resta senza parole. Mio padre era un ricco imprenditore, ma probabilmente tutti lo ricordavano per la sua umanità, per la sua dolcezza e comprensione. Per quanto riguarda l'azienda, adesso la sta gestendo mia madre, quando non lavora in ospedale.
Mamma ha sempre detto che l'azienda non le piace.
So bene che non le piace perché le ricorda lui, mio padre. Perché le ricorda il suo sorriso, le sue dolci parole.
<< Bene,mi segua che la porto dal nostro stilista. Oggi è venuto qui per la sfilata delle nostre nuove collezioni Primavera-Estate>>.
La commessa mi indica la strada fin quando non mi apre la porta e io non mi ritrovo davanti lo stilista.
<> mi chiede lo stilista.
E'un uomo a cui interessa solamente il denaro, lo conosco da tanto.
 
<<
Beh.. immagino che la sua commessa glielo abbia già detto. Dico bene? >> la commessa sbianca all’udire le mie parole.
<< Cosa non mi hai detto, Cassidy? >> le chiede lo stilista, con una voce gelida.
<< Oh, ni-ni-ente- signore >> risponde la donna balbettando e dicendo poi allo stilista cosa voglio per filo e per segno.
<< Vieni, Katniss, oggi avrai la sfilata privata proprio per te, che sei uno dei nostri clienti più fidati >>.
Si alza dalla scrivania del suo ufficio per condurmi nella stanza privata delle sfilate.
In questo momento davanti a me scorrono le più famose modelle di fama mondiale fino a quando il mio sguardo non si posa su un vestito: arriva a meta coscia. E'argento ma ha un chiaroscuro con il nero, come dei riflessi di luce. Le scarpe sono delle decolletè con un tacco di quindici centimetri. Accanto noto una pochette bianca e vengo colpita anche dai capelli intrecciati in una complicata crocchia.
E'perfetto per me.
 
<< Stop! Questo è perfetto! >> esclamo io posando il bicchiere di champagne che mi avevano offerto.
<< Ottima scelta, Katniss, vieni alla cassa a pagare >> mi dice lo stilista accompagnandomi alla cassa.
<< Allora sono £7000. Paghi con la carta o in contanti? >>.
Io gli porgo la mia carta di credito. Lui la scruta con fare stupito ma non dice nulla, mi porge la busta e mi raccomanda di tornare presto.
Ora non resta che arrivi stasera.

 

NOTE DI Mr_Mrs_Mellark.

Per prima cosa mi scuso solo io ovvio perché colpa mia del ritardo sono stata impegnatissima con la scuola che ho fatto diverse gite e poi ero il lutto per Derek Sheperd.

Salve gente piaciuto il capitolo?

No questo non lo so, ancora perché non leggo nelle vostre menti!

Allora qui vediamo una Katniss con meno problemi economici ma non facciamo caso a questo.. poi chi non non vorrebbe avere tanti soldi come Kat. Io per prima.. ma senza tumore a cervello ovvio.

Da specificare il negozio Valentino Dresser non esiste è di mia invenzione.. per gli stilisti non ho messo ne Cinna ne Portia perché avranno un ruolo importate nella storia, ma, questo solo in seguito.

Fateci sapere cosa ne pensate con delle recensioni anche piccole piccole.

NOTE DELL’ALTRA PERSONA CHE VI DISTRUGGERA’ I FEELS:
egregi saluti, care lettrici… no, ok…
ehm.. salve plebe! (ci siamo)
è con mio grande onore che vi presento il secondo *rullo di tamburi* capitolo di TFIOSKAP!
Siii!!! Bhè, che dire? Vi piace? La mia socia ha avuto la brillante idea di creare una Suora ricca… devo dire che è abbastanza strano… ma funziona, no?
Grazie per l’ascolto… se vi va lasciate anche una piccola recensione… non ci dispiacerebbe affatto, anzi!
Kat004

NOTA di ___jenna___:
Dunque, in questo capitolo - come avete visto - la scintilla Everlark sta divampando sempre di più. 
In questo capitolo abbiamo scritto tutte e tre la nostra parte. 
Speriamo che la storia vi sia piaciuta, che la troviate coinvolgente.
Le recensioni sono sempre ben apprezzate!
Ciao, alla prossima!

 

   
 
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