Devi saper catturare l’istante. Non è una cosa che ti insegnano, ma devi imparare a farlo. Come quando al mattino il profumo di caffè ti invade. Quell’istante, breve, brevissimo.

Quando entri nella stanza non capisci davvero più nulla. La penombra, il caldo, gli odori. Tutto si mischia in un’armonia perfetta, ci si riconosce come docile fibra dell’universo. Non c’è niente da spiegare.

L’alta marea della passione non risparmia nessuno, nel acrobatico groviglio del riunirsi, si viene travolti.
Lei pensava che fosse bellissimo, lui, l’atmosfera, l’amore. Come quando riscopri il tuo piatto preferito. Non era mai stato così perfetto.
Aveva passato le sue mani ovunque senza risparmiare un solo centimetro, prima erano solo carezze, le sfiorava i fianchi, poi le mani hanno calcato, come se lui potesse modellarne le forme.

Alla fine erano stremati, belli  e sudati. Una ginnastica inusuale, potente, liberatoria.
Finalmente l’aveva ritrovato: l’equilibrio che si era spezzato sotto l’influenza del mondo, era stato rievocato, in tutto il suo splendore. Era bellissimo poterlo guardare nei suoi ricci biondi. Lui non era mai stato così bello.

Di quegli attimi non rimane altro che la fotografia scattata dalla mente, e l’odore sulla pelle fino alla prossima doccia.
L’arte dell’innamorarsi dei particolari, non tutti la conoscono, loro sì.