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Autore: LadyPalma    03/05/2015    1 recensioni
[Authella - CrudeliaxIsaac]
"Isaac fece un sorriso amaro e nel frattempo, a dispetto della paura che comunque riusciva a incutergli, mosse qualche passo verso di lei. Era vero - che era stato uno sciocco. Non si era comportato diversamente dall'ingenua Miranda di Shakespeare, innamorata del primo uomo che aveva visto in vita sua; ma per lui il mondo non si era rivelato essere il "mondo nuovo e incantevole" di cui sognava leggendo, per lui quell'esperienza era solo servita a fargli conoscere il volto assurdamente angelico del diavolo.
Si sarebbe dovuto accontentare di leggere la Tempesta, invece di trasformare in tempesta la sua intera esistenza."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crudelia De Mon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 3: Kissing the Devil

 

 

 

 

Si era presentato davanti la stanza di Crudelia in perfetto orario con un mazzo di rose bianche. Prima che potesse salire al piano superiore, l'anziana signora che gestiva la locanda gli aveva fornito una sorta di brusco e schietto avvertimento in merito al non frequentare "la psicopatica dai capelli osceni", ma Isaac ne aveva semplicemente riso; recuperando forse quella dimensione di ingenua speranza, l'unica emozione che avvertiva era una pericolosamente vicina alla gioia. E quando la porta - dall'emblematico e non casuale numero 666 - fu aperta e vide la donna, quel sentimento fu confermato. In un vestitino nero, vertiginosi tacchi rossi e l'immancabile pelliccia, era impossibile fare il confronto con la bellezza innocente di tanti e tanti anni prima; ma adesso appariva ai suoi occhi ugualmente bellissima, anche se di una bellezza diabolica.

 

"Oh questi sono per me, darling?" lo apostrofò alzando un marcato sopracciglio. Poi si appropriò del mazzo con un gesto poco elegante e li annusò per un istante. "Eppure, mi aspettavo che ricordassi che i miei fiori preferiti sono le campanule..."

 

"Oh lo ricordo benissimo, ma il signor French aveva finito quelle avvelenate" rispose lui prontamente, non riuscendo a trattenere la frecciatina. "E tra l'altro le rose bianche simboleggiano la purezza. Con il tempo ho imparato ad apprezzare il black humor."

 

Crudelia alzò nuovamente il sopracciglio, ma stavolta il disappunto si era tramutato immediatamente in una sorta di compiaciuto orgoglio. Anche l'uomo evidentemente era cambiato, lei non era stata l'unica a perdere l'innocenza dopo tutto; ma, nell'opinione della donna, quel cambiamento era stato totalmente positivo. Lasciò vagare il suo sguardo su di lui per qualche istante, poi si concesse una breve risatina.

 

"L'ho già detto che mi piace molto questo tuo lato virile" commentò alla fine calcando in modo malizioso sull'aggettivo.

 

Poi la donna sistemò i fiori in un vaso con inaspettata cura e si lanciò un ultimo sguardo allo specchio. Solo allora, prese sotto braccio Isaac e chiuse la porta alle sue spalle.

 

"Naturalmente stavolta guiderò io, dato che la macchina è mia adesso."

 

"Ho visto come l'hai ridotta. Non ci terrei a riaverla indietro comunque."

 

Un ultimo sguardo eloquente e poi scesero le scale, pronti per il loro secondo primo appuntamento che sembrava essere iniziato con il piede sbagliato. O forse era iniziato al contrario proprio con lo spirito giusto.

 

 

**

 

 

Il Rabbit Hole era molto diverso dal Murray's e dell'atmosfera magica ed elegante della Londra anni 20 non era rimasto niente nello squallore di quel pub. Eppure la magia Isaac riusciva ad avvertirla ancora e Crudelia l'avvertiva davvero per la prima volta.

 

"Dovresti andarci piano con quel gin" le disse in un tono vagamente divertito dopo solo venti minuti che avevano trascorso in quel posto.

 

Credeva che il gin fosse l'unica costante nel tempo e invece anche quel particolare tradiva l'antica memoria, data la velocità con cui la donna aveva scolato già due bicchierini.

 

Ella ridacchiò semplicemente. "Tranquillo, darling. Alla fine avevi ragione, mi sono abituata"

 

Come si era abituata all'inchiostro magico sui capelli, a controllare gli animali e a guidare la macchina.

 

"A dire il vero, è alla tua costante presenza in me che mi sono dovuta abituare" aggiunse dopo un altro sorso di gin, seguendo il filo dei suoi pensieri. "Ti rendi conto di quanto una singola notte abbia cambiato la mia vita?"

 

La sua, certo; all'uomo sfuggì un sorriso ironico. A dire il vero non l'aveva mai vista in questo modo, forse perché si era naturalmente concentrato sull'effetto che il loro incontro-scontro aveva avuto su se stesso. E non c'era paragone: se quella notte aveva cambiato la vita di Crudelia, per Isaac quella notte era stata invece tutta la vita.

 

"Eppure volevi uccidermi..."

 

"Non userei il passato se fossi in te, darling"

 

Quella freddura spense completamente il sorriso sul volto dell'autore. Lo sguardo tagliente che gli rivolse fece immediatamente crollare la magia del momento; ingenuamente aveva forse dimenticato di nuovo la vera essenza della donna, commettendo lo stesso errore. Crudelia era il diavolo, quella consapevolezza era caduta di nuovo sopra di lui adesso; era il diavolo e lui aveva promesso di amarla anche per questo.

 

Quindi tornò a sorridere, stavolta addirittura più sinceramente, e si alzò istintivamente in piedi, azzardando il gesto di afferrarle una mano.

 

"Balliamo" propose semplicemente e negli occhi brillava la stessa luce di tanti anni prima, forse solamente più consapevole.

 

Ma se allora Isaac aveva opposto un'iniziale resistenza, adesso Crudelia aveva semplicemente alzato un sopracciglio e poi si era alzata lentamente in piedi a sua volta, assecondando tacitamente quella richiesta.

 

Era riuscito a meravigliarla di nuovo e lei appariva ancora una volta meravigliosa.

 

Ballarono insieme a lungo, anche se la musica del ventunesimo secolo era pessima; ballarono senza sorridere, ma fissandosi negli occhi con una nuova intensità, colorata di una malizia che nella fanciullezza non c'era stata; ballarono per tutta la notte finché rimasero solo loro in pista oltre qualche ubriaco mezzo svenuto sul bancone. Fu allora che scoprirono la segreta passione del barista per la musica malinconica e così si ritrovarono a fare il loro ultimo ballo ad una nuova vicinanza, mani nelle mani, busto contro busto e visi che quasi si sfioravano.

 

"A questo punto, la vecchia Crudelia mi avrebbe dato un bacio sulla guancia" la provocò Isaac improvvisamente, rompendo il piacevole silenzio e lanciandole un'occhiata eloquente.

 

Pensava al passato, a quel bacio casto e dolce che l'aveva fatto innamorare, ma Crudelia pensava al futuro e il suo successivo gesto lo confermò. In un attimo, senza preavviso, afferrò infatti il viso dell'uomo tra le sue mani e lo baciò proprio come implicitamente richiesto. Ma sulle labbra e in un modo impetuoso, aggressivo.

 

"È così che bacia il diavolo, darling" sussurrò poi, interrompendo bruscamente il contatto. "Viviamo, stanotte" aggiunse in tono fortemente allusivo, sporcando l'innocente eco della stessa frase pronunciata nel passato.

 

Gli teneva stretto una mano, invitando tacitamente a seguirlo e Isaac non indugiò troppo prima di cedere. Voleva la passione, l'aggressività, la sensualità, la dolcezza, l'amore e anche la crudele sofferenza; voleva vivere e stavolta non si sarebbe accontentato di un assaggio. Stretto a lei, inalando il suo forte profumo e scontrandosi con le sue labbra rosse come il peccato, aveva una fame di vita, ma non voleva una vita qualsiasi. Per quanto letale e potenzialmente distruttiva, voleva la vita che solo quello splendido diavolo poteva offrirgli.

 

Così, scelse di vivere, anche se l’invito di Crudelia suonava più come una promessa di morte.

 

 

 

 

NDA

Buona domenica e buon OUAT day! Spero che questo “secondo primo appuntamento” vi sia piaciuto… Vi anticipo già che nel prossimo capitolo, come ho lasciato intendere nelle ultime righe, il raiting si alzerà leggermente xD

Alla prossima:)

   
 
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