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Autore: LadyPalma    28/04/2015    2 recensioni
[Authella - CrudeliaxIsaac]
"Isaac fece un sorriso amaro e nel frattempo, a dispetto della paura che comunque riusciva a incutergli, mosse qualche passo verso di lei. Era vero - che era stato uno sciocco. Non si era comportato diversamente dall'ingenua Miranda di Shakespeare, innamorata del primo uomo che aveva visto in vita sua; ma per lui il mondo non si era rivelato essere il "mondo nuovo e incantevole" di cui sognava leggendo, per lui quell'esperienza era solo servita a fargli conoscere il volto assurdamente angelico del diavolo.
Si sarebbe dovuto accontentare di leggere la Tempesta, invece di trasformare in tempesta la sua intera esistenza."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crudelia De Mon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 2: Saving the Devil

 

 

 

 

Crudelia era innocua: suonava strano definire in questo modo il diavolo, ma lei lo era. Era talmente innocua che pur avendo una pistola in mano, avrebbe dovuto temere per la sua vita; sarebbe potuta morire e la Salvatrice sarebbe diventata oscura: ecco una delle possibili conclusioni della storia. Ma Isaac poteva impedirlo, doveva impedirlo e soprattutto voleva farlo.

 

"Volevo soltanto proteggere il mondo da Crudelia"

 

Questo aveva detto ai Charmings quando erano entrati furiosamente nella piccola momentanea dimora del Signore Oscuro e, poco gentilmente, avevano cercato di tirargli fuori la verità. Egli non la nascose: mostrò la pagina che aveva scritto su Crudelia, accennò le conseguenze di ciò che probabilmente stava già succedendo, e poi fece qualcosa che sorprese anche lui. Chiese aiuto.

 

"Volevo solo salvare il mondo da Crudelia" tornò a ripetere e nel suo tono sembrava esserci adesso una nota implorante. "Ma adesso bisogna salvare Crudelia dal mondo"

 

E poi improvvisamente aveva smesso di parlare e si era messo a correre. In base alla sua sorta di etica professionale, in base al suo accordo con Tremotino, in base al cinismo che aveva assunto durante quegli anni, quella decisione sembrava quasi assurda, ma del resto non si trattava di una decisione, dato che il cervello era andato completamente in stand-by.

 

"Ti prego, non lasciarla morire. Ti prego, ti prego, non lasciarla morire": ecco i suoi pensieri filtrati dalla memoria dell'Addio alle armi di Hemingway. Era certamente assurdo, ma non voleva che morisse, non adesso, non così, non... mai. Perchè c'era qualcosa che aveva dimenticato di dirle nel loro ultimo incontro: non soltanto l'aveva amata, ma l'amava ancora. Forse non ne modo giusto – ma l’amava.

 

Correva verso i boschi ed era come se magicamente sapesse dove andare. Non era scritto da nessuna parte in fondo come doveva finire quella storia e per la prima volta Isaac sarebbe potuto intervenire a modificarla attivamente senza la sua preziosa penna. Era la seconda volta nella sua vita che si staccava dal legame con un foglio di carta e per la seconda volta Crudelia De Mon ne era la causa.

 

"Fermati, Emma! Crudelia non può fare del male a Henry!"

 

Isaac non sapeva dire chi per primo avesse urlato quella frase - se lui stesso o uno dei due Charming; ma sicuramente lui era stato il primo ad arrivare, e per fortuna in tempo. Crudelia gli lanciò un'occhiata stizzita, continuando a puntare l'inutile pistola contro il giovane Henry. Tuttavia l'uomo non se ne curò e rivolse tutta la sua attenzione alla Salvatrice.

 

"Emma, lasciala andare..." ripeté muovendo in modo cauto qualche passo verso di lei.

 

La bionda si voltò finalmente verso di lui, rendendo visibile l'espressione di pura furia sul suo volto. Riusciva già a vederlo quel lato oscuro venire fuori, ma era fiducioso che non sarebbe finita in quel modo. La magia scintillante nelle sue mani, quello sguardo quasi diabolico e la vuota espressione: nessuno poteva più fare nulla, toccava solo a lei scegliere adesso.

 

"Non preoccuparti darling, lei non mi ucciderà. È un'eroina e gli eroi non uccidono"

 

Suonava alquanto ironico come dopo un breve ma intenso silenzio, fosse stata proprio Crudelia a suggerirle la giusta scelta. Certo, aveva pronunciato quelle parole quasi con aria di sfida, ma ebbero lo stesso un proprio peso. Emma tornò a guardarla e rimase a fissarla per qualche istante, poi scosse la testa come risvegliata da un incubo e lasciò che il flusso di magia si affievolisse nelle sue mani. Solo allora la colpì, con un'intensità sufficiente appena per farle perdere momentaneamente coscienza.

 

Ecco l'epilogo della storia: la Salvatrice eroina stretta tra le braccia di suo figlio e dei suoi genitori, e la strega degli animali svenuta a qualche centimetro dal dirupo.

 

Angelicamente addormentata e gloriosamente viva - in carne, ossa e pelliccia.

 

 

 

**

 

 

 

Se fosse stata una fiaba, Isaac si sarebbe chinato verso di lei e l'avrebbe baciata; ma lui non era una principe e lei di certo non era una principessa, quindi rimase semplicemente a guardare le sue invitanti labbra rosse, di cui poteva solamente immaginare il sapore. Era stato lui a portarla via dal bosco e a condurla nel suo alloggio da Granny, poi si era seduto accanto al letto e aveva aspettato il suo risveglio in compagnia del Grande Gatsby. Anche se la sua Daisy era molto più crudele di quella della storia, anzi non era una margherita affatto, casomai una campanula avvelenata. Tuttavia la lettura era finita già da un pezzo quando gli occhi della donna finalmente si aprirono.

 

"Mmm non mi è mai piaciuto questo posto, ma mai avrei pensato che l'Inferno sarebbe stato una locanda..."

 

Con quella battuta ironica, Crudelia fece il suo ritorno alla vita, anche se la smorfia che comparve sul suo viso quando provò a tirarsi su con la testa, lasciava intuire che era un ritorno doloroso.

 

Isaac mascherò il profondo sollievo che provava con un sorrisino divertito e le si avvicinò, accantonando definitivamente Fitzgerald.

 

"Purtroppo per il mondo, non sei morta Crudelia"

 

La donna scosse leggermente la testa e finalmente dopo un nuovo tentativo riuscì ad appoggiarsi con la schiena alla testata del letto. Chiuse per un attimo gli occhi e quell'attimo di buio fu sufficiente per richiamare dal black out tutti gli ultimi ricordi. La fuga con Henry nel bosco, la minaccia della Salvatrice, l'arrivo di Isaac... Ogni dettaglio riemerse con prepotenza nella sua mente, tanto che alla fine si ritrovò improvvisamente a spalancare gli occhi.

 

"Tu... Tu mi hai salvata" mormorò, voltando leggermente la testa verso di lui.

 

Appariva genuinamente sorpresa e confusa, ma non c'era nulla di tenero in queste sensazioni; di fatti attese che l'uomo annuisse per scoppiare in una risatina.

 

"Sei proprio un idiota, Isaac..." aggiunse e stavolta nel suo tono c'era una nota di amarezza. "Io volevo ucciderti, ti volevo vedere morto... E tu mi salvi la vita, darling?"

 

Non era dispiaciuta, non provava rimorso per i suoi pensieri criminali, ma la loro rivalità in qualche modo la rendeva triste e quel salvataggio inspiegabile la meravigliava. Era invece l'assurdità della situazione generale a farla ridere.

 

"Io non ho mai voluto vederti morta"

 

La risposta di Isaac fu seria, ma l'accenno di un sorriso era ancora sul suo viso: un sorriso strano, non divertito, non amaro, forse solo determinato. Continuò a sorridere mentre si sedette sul letto anche lui e lentamente azzardò il gesto di allungare una mano verso la guancia della donna. La sentì sussultare al contatto, la vide spalancare di nuovo quei suoi splendidi occhi azzurri e in quel momento comprese. Crudelia non era mai stata innocente e tutto ciò che avevano vissuto insieme era stata una bugia, ma una cosa era sempre stata reale; c'era un filo rosso che univa il passato e il presente, l'angelo e il diavolo, e quel filo rosso era quell'aria di sincero stupore. Forse non era capace di provare affetto o empatia, ma era capace di meravigliarsi ed era lui che riusciva a tirarle fuori quell'emozione.

 

"Avevi ragione, io non ti ho mai amata completamente..." iniziò a dire, continuando ad accarezzarla con dolcezza "ma adesso ho intenzione di farlo, voglio innamorarmi del diavolo..."

 

La fissò negli occhi con determinazione e poi, prima che quell'adorabile espressione di sorpresa sparisse dal suo volto, lasciò avvicinare lentamente i loro volti, fino a posare un leggero bacio sulle sue labbra rosse, esattamente come aveva sognato di fare fino a quel momento. Quel giorno e per tutti i giorni di una vita intera.

 

Crudelia rimase immobile; a dire il vero non aveva provato niente di particolare a quel contatto, se non l'intensità dell’amore di lui. E quell'amore adesso non le dava fastidio, semplicemente la incuriosiva - e la meravigliava.

"Attento, darling... Per un uomo che non è abituato a vivere, questo potrebbe essere troppo" sussurrò con un mezzo sorriso.

 

E poi, spinta da uno strano istinto cui non sapeva dare razionalmente nome, fu lei a chiudere di nuovo la distanza tra le loro labbra.

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

Ecco qui il secondo capitolo! Con il salvataggio di Crudelia (scena che avrei effettivamente preferito vedere in questo modo!), la storia diventa ufficialmente un AU xD sono contenta che il primo capitolo sia piaciuto e spero che questo non vi abbia deluso!

A presto:)

 

   
 
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