Vi
ricordo che ci sono spoiler dell’8 stagione!
Godetevi
l’ultimo capitolo ^_^
Capitolo 6
L’Evoluzione del Ballo – Parte 2 –
My
head is saying: “Fool, forget him!”,
my
heart is saying: “Don’t let go!”.
Hold
on to the end, that’s what I intend to do:
I’m
hopelessly devoted to you...
“Hopelessly devoted to you”, Grease
Soundtrack
Sheldon
non si era mai sentito così.
Si
sentiva tremare, con il cuore che gli batteva più del dovuto – già pensava di
dover correre al pronto soccorso appena si fosse conclusa quella faccenda – e la
vista del tutto oscurata se non fosse stato per la visione di Amy e Will di
fronte a lui.
Nemmeno
quando era stato derubato del suo account di World of Warcraft si era sentito
così, nemmeno quando lui e Leonard erano stati derubati o il suo barbiere era stato
ricoverato in ospedale. Nemmeno quando aveva deciso di farla finita con il suo
amore più lungo e duraturo, la teoria delle stringhe.
Vedere
Amy al fianco di Will, intenta a ballare, lo aveva mandato decisamente in tilt
e non riusciva a spiegarselo.
Sentiva
delle voci attorno a sè, ma era troppo turbato per rendersene conto, tanto che
gli ci volle un bello sforzo per riuscire a fare dietrofront ed allontanarsi
dal gruppo.
“Sheldon,
per favore, calmati! Qui quella arrabbiata dovrei essere io!” urlò Amy,
afferrandogli il braccio e obbligandolo a voltarsi.
Si
sentì decisamente ferita dallo sguardo sofferente misto a quello di biasimo che
vide sul volto del ragazzo.
“Io
non sono a un ballo con una ragazza, una tua ex nemica mortale!” precisò il
fisico teorico. “Hai violato uno dei punti del contratto tra fidanzati, quello
che ci obbliga a non uscire con altri!”.
“Ma
io non sono uscita con Will! E tu hai
violato il punto in cui devi chiamarmi varie volte in un giorno!”.
“Tu
lo hai violato a tua volta!”.
“E
hai violato la parte in cui mi chiedi di uscire, questa settimana!”.
“E
tu hai violato quella in cui mi tieni la mano in caso di vaccinazioni, sai?
Martedì. L’ho dovuto chiedere a Leonard!”.
“E
tu hai violato quella in cui mi stai vicino se mi ammalo. Io martedì avevo un
po’ di febbre!”.
“Con
tutte queste violazioni mi sembra di star guardando un episodio di “How to get away with murder”,
onestamente” commentò Penny, a qualche centimetro di distanza.
“Stai
zitta che qui altrimenti l’omicidio viene commesso sul serio” l’ammonì
Bernadette, senza premurarsi di abbassare la voce perché sapeva che i due
fossero troppo presi dalla discussione per fare caso alle sue parole.
“Non
ho capito, cioè, questi due hanno delle... Regole? E le hanno violate?” chiese
Will, incredulo.
“Magari
avessero delle regole! Hanno un contratto, firmato e tutto il resto, che
stabilisce ciò che devono e non devono fare ogni singolo giorno del loro
rapporto” spiegò Penny.
“E’
da pazzi!”.
“Ma
è da pazzi anche quanto si vogliono bene. Si vede da come litigano!”osservò
Bernadette, sospirando.
“Bene,
io tolgo il disturbo, sono la guest star dopotutto e non voglio rovinarmi la
serata” se la svignò subito Will, lanciando un’ultima occhiata ai due e
correndo nella direzione opposta.
Penny
e Bernadette si scambiarono uno sguardo di esasperazione, per poi prendere la
mutua decisione di lasciare che la coppia discutesse da sola e raggiungere
Cindy, giusto per farsi vedere e decidere cosa fare delle elezioni.
Sheldon
e Amy non notarono il fatto di essere rimasti da soli, troppo presi dalla
litigata.
“So
tutto, Amy! Hai sentito quelle cose e ti sei arrabbiata!” urlò Sheldon.
“E
chi...?”.
“Penny!
E’ venuta nel mio ufficio e me l’ha detto! Alla fine ho deciso di chiedere
aiuto Raj e sono qui ma non capisco! Più faccio qualcosa per te e più
litighiamo, com’è possibile? Un tempo era tutto così semplice!”.
Amy
fece un sorriso amaro e lo guardò negli occhi, con l’aria di chi la sapeva
lunga.
“Era
semplice perché ti assecondavo in tutto pur di non perderti. Ma questo non è
amore, Sheldon, e se farmi felice ti crea problemi significa che non sei pronto
per una relazione vera!” esclamò, arrabbiata, ricordando gli anni trascorsi a
rincorrerlo e ad assecondare ogni suo gesto, ad aspettare un minimo contatto,
una minima parola dolce.
“Cosa?
Sei tu che... Eri qui con un altro!”disse Sheldon, incredulo.
“Will
è semplicemente la guest star e visto che gli ho detto di essere qui da sola,
mi ha proposto di andarci insieme, come amici, basta! Non riuscirei mai ad
uscire con un altro e lo sai, ma a quanto pare tu mi noti solo se faccio così,
se un altro ragazzo mi sta vicino, come accadde con Stuart!” continuò ad urlare
Amy, salvo poi voltargli le spalle e allontanarsi, troppo irata dai giorni
trascorsi da sola, senza di lui, che erano culminati in quella litigata.
Sheldon
rimase immobile, senza parole, per la seconda volta in pochi giorni.
Lui
che doveva avere sempre l’ultima parola, quella volta le aveva perse tutte.
La
situazione sta precipitando. Chiama Sheldon e digli cosa fare!
Penny
mandò subito l’sms a Raj, mentre Bernadette, a pochi passi da lei, perlustrava
la situazione nell’angolo dedicato alle votazioni.
“Bene.
C’è un ragazzino vicino alle scatole in cui vanno inseriti i nomi, dobbiamo
solo rubare più bigliettini vuoti possibili e mettere il nome di Sheldon e Amy.
Poi li inseriamo di nascosto e il gioco è fatto! Lo feci per la mia migliore
amica, all’ultimo anno” spiegò la microbiologa.
La
bionda le fece un occhiolino di approvazione e si guardò intorno, salvo poi vedere
Cindy che andava in sua direzione.
Preparò
il sorriso più falso che aveva nel suo reportorio e la salutò con un cenno
della mano destra, ricevendone uno altrettanto falso in risposta.
“Penny,
Bernadette, ce l’avete fatta! Ma perché Amy era in coppia con Will Weathon e
non con il suo fiancé?” domandò, con
aria da finta tonta.
“Oh,
sai, lui aveva un impegno, ora si è liberato, solite cose! Grazie per aver
mantenuto la parola” rispose Penny, scrollando le spalle.
“Ma
figurati, questo e altro per Amy” ridacchiò la vicepreside, per poi lasciarle
di nuovo da sole.
Bernadette
la squadrò per qualche istante, poi incrociò le braccia.
“La
stronza non me la conta giusta” mormorò, storcendo il naso.
“Nemmeno
a me, ma dobbiamo risolvere una questione alla volta” rispose l’altra,
improvvisamente nel panico più totale.
Amy
era in bagno, da sola, sforzandosi di non piangere per la litigata appena avuta
con Sheldon.
Aveva
detto ciò che pensava da anni, ma invece di sentirsi libera, provava la
sensazione opposta, come se le mancasse il respiro.
Era
una stupida perché una parte di sè non avrebbe voluto fare altro che uscire,
afferrare Sheldon e portarlo in pista per poi ballare insieme un lento.
Tu sapevi come
la pensa, come è fatto, e sai anche quanto è cambiato da quando sta con te. Ha
detto che ti ama, ha smesso da anni di fare la farsa dell’ “amica” “femmina” ma
non fidanzata, ti bacia, ti prende per mano, tutte cose che cinque anni fa
erano impensabili... L’hai fatto cambiare e mano a mano le cose continueranno a
migliorare! Le disse una vocina nella sua
testa, mentre si soffiava il naso.
Lui
era geloso di Will, temeva che potesse tradirlo con quello scemo!
Senza
sapere come, sorrise, improvvisamente pronta a un compromesso e ad uscire da
lì, proprio quando una voce familiare proveniente dalla zona dei lavandini la
fece bloccare.
“Tutto
procede secondo i piani. Amy e Will hanno deciso di venire insieme come
sospettavo, proprio come sospettavo del suo allontanamento dal suo ragazzo, e
verrà eletta reginetta con quel perdente e non con l’uomo che ama. Così impara
ad avere più amiche di me, quella stronzetta!”.
Era
Cindy, una Cindy che parlava e rideva da sola mentre si aggiustava il rossetto
allo specchio.
Incredula,
scrisse subito un messaggio a Penny in cui chiedeva a lei e Bernadette di
raggiungerla in bagno ed uscì, con un sarcastico “Ehm Ehm”.
Vedendola
nello specchio riflesso, la vicepreside si immobilizzò, facendo sì che la sua
faccia diventasse prima rossa, poi viola, poi blu, poi verde.
“Amy
cara!” provò a ricomporsi, tutta agitata.
“Cindy,
ma che diavolo...? Stai bene, sì?” chiese, decisamente sconvolta.
“Ma
no, che hai capito, io...”.
“Tu
cosa? Che c’entrano le mie amiche? Come facevi a sapere che conoscevo Will?”
domandò, squadrandola da capo a piedi.
“No,
Amy, no, c’è stato un fraintendimento...”.
“Che
succede qui?”.
Cindy
sudò freddo quando avvertì la voce di Penny dietro di lei, tanto che si voltò
lentamente per avere la triste conferma che le due bionde fossero lì, a braccia
incrociate, decisamente arrabbiate.
Tante
volte era stata lei quella che aveva organizzato un’imboscata ad alcune
impopolari – Amy stessa ne era stata vittima, a volte – ed ora eccola lì, nella
metà dei suoi trent’anni, vittima del suo stesso perverso gioco.
“Ma
voi conoscevate Cindy, perciò siete qui?” chiese lentamente Amy, con lo sguardo
che andava dalle amiche all’ex compagna di liceo.
“Beh,
le abbiamo chiesto di istituire la carica di reginetta tra i chaperon” mormorò
Bernadette, con una vocina colpevole.
“Me
l’avete imposto, minacciandomi!” urlò la donna.
“Cosa?”
chiese confusa Amy, lanciando uno sguardo tra l’incredulo e il rimprovero alle
due amiche.
“Lei
non è mai stata buona con te e volevamo che tu fossi felice questa volta” si
scusò Penny, abbassando lo sguardo.
“Penny!
Ma non capisci? A furia di intervenire hai reso la mia vita uno schifo! Sheldon
ha combinato quel pasticcio e... Sul serio mi sembra di essere di nuovo al
liceo, senza ragazzo e senza amiche!” urlò Amy, battendo un piede per terra per
la frustrazione. “Tutti vogliono aiutare la povera
Amy, che a quanto pare non sa cavarsela da sola in un ambito della sua vita
che non sia lo studio!”.
Con
uno sguardo d’odio verso Cindy e uno di risentimento verso le altre due, uscì
dal bagno, sentendosi decisamente sola.
“Ma
quindi sei sul serio un ripetente!”.
Sheldon
si voltò e vide il ragazzino a cui si era avvicinato qualche giorno prima per
chiedergli in prestito una penna.
Rabbrividì
al ricordo dell’incontro e fece qualche passo indietro.
“Per
caso Jamie è in giro? Ho rischiato già fin troppe volte di essere preso a calci
nel sedere, per stasera!” esclamò, guardandosi intorno con aria guardinga. “E
ti ripeto, no, non sono un ripetente, ho due dottorati!”.
“E
perché sei sempre coinvolto nelle cose scolastiche, scusa? Ah, ho capito! Sei
il nuovo professore di scienze del primo anno!”.
“Che...
Che... Che cosa? Ragazzino, non osare offendermi, è una serata già dura per me,
non ho bisogno di essere offeso ulteriormente! Io sono un noto scienziato, un
fisico teorico! Capisci?”.
L’adolescente
lo fissò, lo sguardo ancora ingenuo non del tutto celato da quell’abito nero da
grande che indossava.
“No”
confessò, decisamente confuso. “Ma la mia ex ragazza mi ha accusato di essere
troppo teorico e poco pratico, in realtà” ammise. “Quindi abbiamo qualcosa in
comune!”.
Questa
volta toccava a Sheldon essere confuso, tanto che prese la sua fiaschetta colma
di succo e ne bevve un sorso.
“Di
essere troppo teorico e poco pratico... Cosa?” domandò, non riuscendo a capire.
“Come
ragazzo! Le scrivevo tante poesie e lei mi ha mollato perché non ero come gli
altri della mia età. Sai, le solite cose...”.
“Ehm,
continuo a non capire” confessò il fisico, ma sentendosi improvvisamente
connesso a quel ragazzino.
“Ma
quanti anni hai?! Insomma, io scrivo poesie e i miei coetanei giocano a
football e vengono beccati dai prof a pomiciare in palestra o per i corridoi.
Le ragazze prima ti chiamano “Porco” se fai qualche allusione e poi ti mollano
se non fai il “porco”! Non vado bene perché... Ho paura, ho i miei tempi, ma
ciò non mi impedisce di amare una ragazza” ammise il liceale, sospirando e
bevendo a sua volta da una fiaschetta.
Colpito,
Sheldon lo fissò. “E’ quello che dico anche io! Anche io ho i miei tempi ma ciò
non mi impedisce di amare Amy!” esclamò, vedendoci improvvisamente più chiaro.
Non
era solo, altri si sentivano come lui – nonostante avessero quasi vent’anni in
meno a lui, ma erano dettagli -.
“Amy?
Hai una ragazza?” chiese il ragazzo, sbalordito.
Sheldon
annuì. “Lavora nella tua scuola, per un progetto”.
“Era
per lei che eri lì, quindi!”.
“Sì,
ti chiesi la penna per compilare un bigliettino da allegare a una rosa che le
lasciai sulla scrivania”.
“Wow!
Sei come me! E cosa successe?”.
Con
grande sorpresa, Sheldon si ritrovò a sorridere al solo pensiero della reazione
di Amy, che all’epoca aveva ritenuto eccessiva.
“Le
piacque tanto. Ma ora è arrabbiata con me e... Niente, niente”.
Stava
diventando troppo sentimentale, accidenti, e la cosa lo infastidiva, non per il
fatto in sè ma perché gli stava piacendo parlarne con un mocciosetto.
“Beh,
fai qualche gesto simile e vedi che ti perdonerà. Io farei così!” esclamò il
ragazzino, entusiasta.
“Ma
lei è venuta qui con un altro stasera! Con Will Weathon!” sospirò Sheldon.
“Wow!
Figo! Scusami, ma penso tu possa stare tranquillo, non credo che una star si
metterebbe con una ragazza comune, amico!”.
“Amy
non è una ragazza comune, mocciosetto! Grazie per la chiacchierata, sappi che
mi sei stato utile molto più del mio gruppo di amici!” esclamò il fisico
teorico, sentendo improvvisamente cosa dovesse fare, armato di un coraggio mai
provato prima e senza sentire il cellulare che vibrava costantemente.
“Non
risponde” sbuffò Raj, gettando il cellulare sul divano dell’appartamento.
Da
quando aveva ricevuto l’sms di Penny aveva provato a contattare l’amico in
tutti i modi ma senza alcun successo.
“Nemmeno
Penny!” sbottò Leonard, passandosi una mano sulla faccia.
“Nemmeno
Bernie” aggiunse Howard. “Sicuri che non si stanno divertendo tutti come dei
ragazzini e sono troppo impegnati per risponderci?”.
“Abbiamo
solo un modo per scoprirlo” stabilì Raj, alzandosi e prendendo la sua giacca.
“Andiamo lì, non possiamo impedire che accada qualche catastrofe!”.
“Ma
sei matto?!”.
“Leonard
ha ragione, sei matto?!”.
“Oh,
sentite, vi lamentate sempre del fatto che la vita non è come un fumetto e
quando si presenta l’occasione cosa fate? Ve ne state sul divano? Salveremo la
serata!”.
Tutto
animato, brandendo il pugno in aria, Raj guardò i suoi amici in attesa di un
responso.
“E
va bene! Almeno berremo qualcosa gratis!” accettò Leonard, alzando gli occhi al
cielo.
“E
non verremo pestati dai bulli perché non ci conoscono! Peccato che non abbia la
cintura con la fibbia adatta!”.
“Meglio
così altrimenti ti riconosceranno anche i bulli di questa scuola, amico”
borbottò l’indiano. “E ti ricordo che saranno almeno quindici centimetri più
alti di te!”.
“Non
sopportavi che Amy avesse delle amiche e hai organizzato tutto questo, vero,
stronzetta?” sbraitò Penny, non appena la neurobiologa uscì dal bagno,
decisamente incollerita.
“Sì!
Hai capito che Amy avesse dei problemi con Sheldon e non so come hai invitato
Will...”.
“Mi
è bastato cercare Sheldon su Facebook, pivella” sbottò Cindy, sorridendo in un
modo che la faceva sembrare più malefica che mai. “Io ho solo innescato la
bomba, sono loro che l’hanno fatta scoppiare!”.
“Tu...!”
urlò Penny, puntandole il dito contro, il volto deformato dalla rabbia. “Tu sei
solo una povera illusa che vive nel ricordo dei suoi giorni di gloria, sai? Ora
sei sola e non sopporti che una ex impopolare come Amy sia felice e hai voluto
guastarle la festa! Se ho imparato una cosa dai fumetti del mio futuro marito,
cara, è che i buoni vincono sempre e i cattivi fanno una brutta fine, quindi la
situazione si risolverà subi...”.
Ma
le sue chiacchiere furono interrotte da alcune ragazzine sulla soglia del
bagno, che urlarono un eccitato: “Pare che un signore sia salito sul palco,
chissà che succede! E’ un tizio alto alto, magro e pallido, lo conosci?”.
Udendo
ciò, Penny e Bernadette si bloccarono, sgranando gli occhi.
“Beh,
io direi che quel momento del lieto fine stia per giungere, ma se Sheldon si
butta da lì, sappi che incolperò te!” urlò quest’ultima, puntando a sua volta
l’indice contro la vicepreside, la quale rimase immobile, appoggiata al
lavandino, sorpresa davanti alle parole che una vera amica può pronunciare per
difenderne un’altra.
Le
erano ignote, perché nessuno le aveva mai usate per lei, e la cosa la fece
sentire male perché odiava quando qualcuno aveva qualcosa che lei non aveva mai
avuto l’opportunità nemmeno di sfiorare.
“Credevo
sarebbe stato più difficile! Perché non abbiamo mai usato un trucco del genere
per entrare nei locale?” ammise Raj, sventolando il resto dei soldi che aveva
cacciato dal portafogli per corrompere i bodyguards.
“Infatti,
ci crediamo dei geni e invece... Oh mamma!” urlò Leonard, sicuro di non star
vedendo bene.
Si
appoggiò al braccio di Howard, così forte da fargli male, perchè non credeva a
ciò che c’era di fronte a lui.
Sheldon
era immobile, impacciato e goffo più che mai, sul palco, con la band dietro che
se ne stava a sua volta senza far nulla.
“Ragazzi!
Cosa ci fate q... Oh cacchio! Oh cacchio! La ragazza aveva ragione!” esclamò
Penny, venendo di corsa dal bagno con Bernadette alle calcagna. “Raj, gli hai
consigliato ancora di salire sul palco e ha accettato?” domandò sconvolta,
dimenticando la domanda precedente.
“No!
Non ha risposto, siamo venuti proprio per controllare! Dov’è Amy?” aggiunse
preoccupato.
“Non
lo so...” squittì nervosa Bernadette, ma si zittì nel momento in cui vide
Sheldon prendere il microfono e avvicinarlo a sè, tremante e pallido.
La
stanza era improvvisamente silenziosa, tutti gli occhi erano puntati su di lui
e la cosa non gli faceva affatto bene.
“Ehm,
salve, buonasera, scusate l’interruzione, vi prometto che sarà una cosa breve
anche perché non credo di resistere molto. Sapete, siete più di trentacinque
adulti o settanta bambini, considerando che siete in gran parte adolescenti non
so quale proporzione adottare visto che la vostra età varia dai quattoridici ai
diciotto anni, quindi scusate la mia mancanza di precisione. Comunque, il mio
discorso è per Amy Farrah Fowler, quindi se non è più presente voglio saperlo
in modo da evitare ulteriori figuracce. Amy? Amy? Amy?”.
Sheldon
sudava freddo, si sforzava di guardare la parete e non il pubblico ma,
inevitabilmente, le gambe gli tremavano da morire.
Amy,
in fondo alla stanza, era atterrita e incredula allo stesso tempo.
Voleva
sgaiattolarsene via, troppo presa dal corso degli eventi di quella sera, ma con
sommo orrore udì una ragazzina del secondo urlare: “E’ lì, la signorina
Fowler!”.
Prima
che potesse rendersene conto, Penny e Bernadette corsero in sua direzione e la
trascinarono davanti al palco con poca difficoltà visto che si era creato un
vero e proprio varco per farla passare.
“Ragazze!”
protestò, arrossendo visibilmente.
“E’
il tuo momento, goditelo!” esclamò Penny, facendole l’occhiolino.
Era
il suo momento, sì. Le tre amiche si guardarono e bastò quello sguardo per
capire che la discussione di pochi minuti prima poteva definirsi archiviata.
Amy
era avvolta da un vestito da sera e Sheldon era su un palco nonostante avesse
una enorme paura delle folle e dei discorsi.
Sospirando,
così, alzò stupidamente la mano e vide il suo ragazzo sorriderle.
“Bene.
Allora sono qui perché prima chiacchieravo con un mio amico – Jamie se sei qui,
sono solo amico di quel ragazzino, se avessi cattive intenzioni conoscerei
almeno il suo nome, ti pare?! – e ho scoperto a non essere il solo ad essere
visto come il ragazzo che non si dà una mossa. Amy, mi dispiace aver detto
quelle cose a Leonard, ma sai che odio quando le cose mi sfuggono di mano.
Cioè, grazie al cielo ancora nulla mi sfugge di mano in senso letterale, sai
che in quel caso mi sarei rivolto a un buon medico, ma purtroppo mi riferivo a
un senso più metaforico e per curare ciò ci vorrebbe una sorta di medico dei
sentimenti. Perché non esiste?! Comunque...” – il sudore ormai si era
impossessato di lui e iniziava a vederci sfocato, tanto che si appoggiò ad una
delle postazioni della band – “Sono qui per dirti che anche se ho rovinato il
piano di renderti questa seconda esperienza liceale migliore, rimane il fatto
che sai ciò che provo per te, e se ci ho impiegato tanto a capirlo, impiegherò
altrettanto tanto tempo a dimenticarlo. Scherzo, non lo dimenticherò, lo sai
che mi sarebbe impossibile vista la mia memoria eidetica. Io sono Sheldon
Cooper e... Amo Amy Farrah Fowler. Ora lo sapete tutti e io spero di... Essere
stato... Perdonato.... E lo so che non mi hai tradito con Will Weathon! E
ora... Io ci vedo doppio, quanti siet...?”.
SBAM.
Nella
sala si generò un boato pieno di panico perché quel folle spilungone si era
appena accasciato per terra con un grande tonfo, privo di sensi.
Atterrita,
ma contemporaneamente lusingata, felice e incredula, Amy corse verso il palco, con
il cuore che, tuttavia, le batteva forte per quella bellissima dichiarazione
d’amore.
Circa
un’ora e mezza dopo, quando era ormai mezzanotte, Raj, Leonard, Howard, Penny e
Bernadette si sedettero ad un tavolino, finalmenti sorridenti dopo il grande
spavento.
“Per
favore, non li guardate!” li pregò Penny, indicando con il capo Sheldon ed Amy
che ballavano in pista, stretti l’uno all’altro.
“E
va bene! Dopo tanto lavoro, non posso nemmeno prendermi la mia ricompensa” si
lamentò Raj, mettendo il broncio.
A
pochi metri, Sheldon ed Amy ballavano sulle note di “Hopelessly devoted to
you”, una delle canzoni di Grease* che
Amy adorava al liceo.
“Non
credo a quello che hai fatto” sussurrò, aumentando la presa sulle spalle del
suo ragazzo, sorridendo. “Mi sono sentita sul serio come quelle ragazze liceali
dei film americani”.
“E’...
Una cosa buona?” domandò Sheldon, più serio del dovuto.
Amy
annuì, felice.
“Ogni
ragazza sogna un momento del genere. Sappi che con la rosa, il pomeriggio in
macchina e questo, beh, ti sei fatto perdonare tutti gli anni trascorsi senza
nemmeno sfiorarmi una mano e a dire che la nostra relazione fosse solo
intellettuale” spiegò cautamente.
“Lo
dicevo per convincermene, ma diciamo che quel famoso parassita alieno si è
impossessato di me ben cinque anni fa”.
“Mi
dispiace per lo svenimento, domani ti porto dal dottore” aggiunse Amy, tuttavia
felice per la rivelazione.
Sheldon
fece una smorfia.
“Si
va dal dottore quando non si conosce la diagnosi, Amy. Sono svenuto perché ho
una paura tremenda del pubblico e inoltre non riuscivo a calcolare a quanti
adulti corrispondessero circa duecento adolescenti, tanto ero nel panico,
quindi anche il fatto di non sapere con precisione il numero degli ascoltatori
non aiutava” spiegò, tornando ad usare quel tono precisino che, nonostante
tutto, le era tanto mancato.
“E
allora perché l’hai fatto?” insistè la ragazza, senza riuscire a distogliere lo
sguardo da lui, fino a convincerlo a sostenere il suo di sguardo.
“Perché...
Insomma, era l’unico modo per dirti chiaro e tondo che sono l’unico con cui
dovresti venire a questo tipo di feste, anche se le odio. Ti era piaciuta la
rosa, insieme a quelle altre cose da adolescenti...”.
“Vuoi
dire bere un po’ di vino e pomiciare in macchina?”.
“Precisamente”.
“Mi
dispiace per te ma lo fanno anche gli adulti. Insomma, non hai imparato nulla
da Penny e Leonard?!”.
“Ma
io credevo che si comportassero così perché fondamentalmente lei non è che
abbia un’età cerebrale corrispondente alla sua età attuale e lui, beh, è
Leonard, si butterebbe dall’Empire State Building se lei glielo chiedesse!”
spiegò Sheldon, convinto di star seguendo un ragionamento logico, ma facendola
ridere di gusto.
“Comunque,
l’ho fatto perché... Sono entrato nell’ottica del liceo per un po’ e ho capito
che dopo tutti questi anni ti dovevo dire per bene ciò che provo. E mi
dispiace, ma Raj me l’ha suggerito inizialmente, anche se poi ho snobbato la
sua idea e l’ho messa in pratica solo ora che me la sono sentita” ammise,
sospirando.
“Non
fa nulla, sei svenuto, hai già pagato abbastanza. Hai fatto una cosa che odi
solo per me, non posso non apprezzarlo! Ma dopo stasera, facciamola finita,
basta liceo, torniamo ad essere noi, tutto questo è sufficiente” chiese
pacatamente Amy.
Fu
felice di vederlo annuire, un po’ sollevato, ma il momento fu interrotto dalla
voce di Will che interruppe la canzone per eleggere il re e la reginetta del
ballo.
“...E
il titolo per quanto riguarda gli accompagnatori, i chaperon e gli adulti
presenti stasera va a... La cara vicepreside e a suo marito!” annunciò Will,
decisamente perplesso ma sorridendo comunque come una reginetta di un concorso
di bellezza.
Penny
e Bernadette si tapparono la bocca, incredule.
“Ci
siamo dimenticate di sabotare il voto!” sussurrò la prima, mordendosi il
labbro.
“E
lei lo ha sabotato! Non era nemmeno tra le nomine, è la vicepreside!” strillò
Bernadette, salvo poi far partire un sonoro: “Buuuuuuu!” di scherno, seguita a
ruota dal marito e dal resto dei ragazzi.
Cindy
salì sul palco e prese la corona dalle mani di Will, con il solito sorriso
plastico che non le donava affatto.
“Grazie
di cuore, sono commossa! Mio marito purtroppo non è qui, ma vi ringrazia di
cuore! Vedo che passano gli anni, ma vinco sempre io, eheh! Grazie!” esclamò,
lasciando Will decisamente perplesso e scendendo dal palco.
Ridendo,
Amy afferrò Sheldon per il braccio e lo trascinò dietro, fino a trovarsi a due
passi dalla donna.
Cindy
la guardò male e sbottò un: “Che c’è?” alquanto fastidioso.
“Complimenti,
Cindy. Mi dispiace per il tuo Re che ti ha lasciato da sola... Ci tenevo a
dirti la verità, che ti ho mentito perché non sono fidanzata ufficialmente con
Sheldon, ma sono di certo più felice di te nonostante non abbia un anello al
dito perché so che il mio ragazzo, proprio come le mie amiche, non mi
abbandonerà mai. Divertiti con la corona da principessa, io la mia l’ho ricevuta tre anni fa da lui,
una vera corona, non questa schifezza di plastica. Buona serata!”.
Con
un ultimo finto sorriso, Amy si allontanò, con Sheldon alle calcagna che si
voltò e fece un sorrisino a sua volta a quella odiosa di Cindy.
“Cady
Heron ha sconfitto Regina George” sentenziò.
“E’
tardi, Sheldon, dovrei andare”.
Erano
ormai le due di notte quando Amy si ritrovò ad accompagnare Sheldon a casa,
mentre gli altri erano rimasti ancora al ballo, decidendo di rimanere fino alla
fine visto che anche Emily era riuscita a raggiungere Raj.
Erano
fuori la porta dell’appartamento e Sheldon stava per aprirla con la sua chiave
quando udì quelle parole.
Si
voltò, e non riuscì a celare la tristezza dal suo volto per la frase detta
dalla sua ragazza.
“Di
già?”.
“Sono
le due, quattro ore in più rispetto alla fine prevista del nostro appuntamento”
gli fece notare, scrollando le spalle.
Sheldon
deglutì, esitante.
Si
guardò intorno, come se cercasse qualcosa, poi infine sussurrò: “Se vuoi,
potremmo infrangere il contratto per la seconda volta per il nostro secondo
sleepover”.
Amy
sgranò gli occhi, incredula.
“Sul...
Serio?!” boccheggiò, sempre più convinta del fatto che quella serata fosse un
sogno, uno di quelli che aveva fatto tante volte da quando lo conosceva.
Sheldon
annuì silenziosamente, così lei annuì a sua volta e lo prese per mano, senza
aggiungere altro.
Fu
una sensazione nuova e meravigliosa entrare in casa, mano nella mano con il suo
uomo e comprendere che la stesse trascinando verso la sua camera.
“Non
abbiamo il fortino, questa volta” si giustificò. “Ma immagino tu abbia un pigiama
nascosto da qualche altra parte...”.
“Sì,
in camera di Leonard. Sentivo che l’avresti scoperto se l’avessi messo nella
tua”.
Silenziosamente,
entrarono nella stanza del ragazzo ed Amy si guardò attorno come se si fosse
trovata in un museo pieno di opere d’arte.
Dopo
tutte le resistenze del ragazzo, lei era lì, in camera sua.
Sapeva
che non sarebbe successo nulla –cioè, nient’altro- tra loro quella sera, ma essere
lì era un passo importante, perché era l’unica persona ad essere stata ammessa
in quel luogo per un lungo numero di ore.
“Beh,
allora direi che vado a... Prendere il... Pigiama” bonfochiò la ragazza.
“Oh,sì,
giusto”.
Amy
ebbe appena il tempo di dirigersi verso la porta che avvertì la mano di Sheldon
poggiarsi sulla sua spalla.
“Amy”.
“Sì?”.
Appena
si voltò, lo vide avvicinarsi lentamente al suo volto, percependo il dolce
respiro contro le sue labbra finché non si sfiorarono con le sue in un dolce
bacio.
Era
ormai un anno che erano soliti scambiarsi baci dopo ogni appuntamento, eppure
non si era ancora abituata al batticuore che provava ogni volta che lo
avvertiva troppo vicino a lei, più di quanto osasse sperare, con le mani che le
cingevano la vita e i loro respiri che si fondevano.
Quando
lui stava per separarsi, lei appoggiò le mani sul suo viso per trattenerlo,
prolungando il bacio di qualche secondo e riuscendo ad approfondirlo, seppur
per poco.
Sentire
il ragazzo sospirare e aumentare la presa su di lei la faceva sentire
desiderata, amata, tutte cose che dopo quel pazzo ballo poteva dire di sapere
con certezza.
Quando
si separarono, lei lo guardò negli occhi.
“Ah,
ho dimenticato di dirti, dopo la tua follia sul palco... Ti amo anche io,
Sheldon. Grazie per questa bellissima esperienza da liceale!”.
“Prego,
Amy. Ti cambi in bagno?”.
“Certo,
ci impiegherò poco”.
“Cosa?
No, prenditi tutto il tempo che vuoi, non vorrei che trascurassi la tua igiene
orale per me, sarebbe una pazzia!”.
Mano
a mano che si allontanava, il sorriso di Amy si ingantiva.
Sheldon,
nonostante l’amore e tutto il resto, non sarebbe cambiato mai....
E
lei non poteva che esserne felice.
“Lucyyy,
guarda!”.
“Maddie,
ma sei pazza? Che ore sono?”.
“Le
dieci...”.
“Appunto!
Le dieci di domenica mattina! Sto dormendo solo da quattro ore...”.
“Ma
è importante, guarda!”.
Lucy
saltò sul letto della sua coinquilina, mostrandole il cellulare con orgoglio.
Maddie
si strofinò gli occhi e si mise a sedere come se le costasse un’ enorme fatica,
protestando per la luce del display del telefono.
“Cos..?”.
Era
un video di YouTube.
Fisico Teorico
Fa una Dichiarazione d’Amore su Un Palco e Poi sviene,
di Wolowizard.
“Il
Dottor Cooper ce l’ha fatta!” urlò tre minuti dopo, battendo le mani.
Lucy
annuì, entusiasta come non mai.
“Viva
gli Shamy! Magari non supereremo l’esame di chimica, ma abbiamo aiutato il
Dottor Cooper a compiere un miracolo!”.
E
in effetti avevano ragione: se qualcuno avesse raccontato ad una Amy
quindicenne che un giorno avrebbe vissuto una serata del genere, avrebbe
pensato che fosse impossibile, eppure, forse, è proprio vero che l’amore,
quello vero, che magari impiega un po’ per manifestarsi, tutto può.
Fine
*°*°*°*
Eccomi
qui con la fine di questa mini long che mi ha tenuto compagnia per più di un
mese.
L’ho
scritta con piacere, tanto che quasi tutti i capitoli sono stati scritti in
massimo due giorni mentre questo mi è “costato” xD ben una settimana di
scrittura.
Spero
che non sia troppo lungo, sono 15 pagine ma non potevo essere più sintetica!
Alla
fine questa mini long è stata una sorta di favola versione nerd, diciamo, e ho
amato scriverla perché una coppia come gli Shamy può vivere dei momenti magici
in un modo tutto particolare e vorrei tanto che gli autori ci mostrassero una
cosa del genere.
Spero
che questo finale non sia troppo smielato o OOC, ho provato in tutti i modi a
far rimanere i personaggi IC anche se Sheldon che sale su un palco, senza bere,
è decisamente improbabile... Però sviene, quindi... xD
Che
dire, aspetto un vostro parere :D
Magari
tornerò con qualche mini long in autunno, ora mi tocca pensare agli esami, ma
nulla esclude qualche OS :D
Se
vi va, vi lascio il link di qualche altra scemenza (solo le più recenti xD) che
ho postato, sempre Shamy ovviamente eehehhe ^^
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3052827&i=1
The Shamy-Lenny Inversion
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2890113&i=1
Il Fattore Cugina Coinquilina (mini long di 11 capitoli, in cui un’eventuale
cugina di Penny si trasferisce da lei per il dottorato e dà qualche problemino
a Amy)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2900960&i=1
The Only Conclusion Was Love (SPOILER 8x08)
GRAZIE
A CHI HA SEGUITO QUESTO BREVE DELIRIO, SIETE FANTASTICHE, GRAZIE PER TUTTI I
DOLCI COMMENTI E LE VOSTRE SIMPATICISSIME CONSIDERAZIONI!
A
presto <3
Milly.