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Autore: TonyCocchi    06/05/2015    11 recensioni
Per certe nazioni, tra cui Romano, il caffé è più che una passione, è qualcosa di sacro! Perciò se il pur generoso America si presenta un bel dì a riunione offrendo a tutti la sua "brodaglia", tocca a lui prendere in mano la situazione, in maniera drastica! Fanfic comica uscitami ripensando a un giro per Napoli XD
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hetalia - caffè

Ciao a tutti, cari lettori! ^__^ Spero sia un bel periodo anche per voi! Il mio è bello denso e anche pieno di soddisfazioni ^__° E in questa densità, facciamoci rientrare anche questa piccola fanfic che spero vi regali qualche minuto di simpatico divertimento!

Tutto è nato con me che, in pausa dallo studio, ripensavo a un giretto per Napoli fatto ultimamente, e di colpo mi sono chiesto come avrebbe reagito il nostro Romano al contatto con un caffé tanto famoso quanto diverso dal nostro come quello americano... XD

La mia risposta è stata: con un moto d'orgoglio! XD

Un pò leggeretta come storia, ma spero possa essere comunque apprezzata, magari mentre anche voi vi prendete una pausa ^__°

Buona lettura!




"In sostanza" -si avviò a chiudere l'argomento Francia, il presidente d'assemblea di quel giorno- "ricordatevi tutti di fare una capatina da Italia per l'esposizione universale che inizierà tra qualche giorno, sarà un evento grandioso a cui non potete mancare!"
Il sopracitato intanto se ne stava con le dita nascoste sotto il tavolo, strettissimamente incrociate...

"Per allora dovrebbero avere finito, no? Dovrebbero..."

"Come dici?"
"N-n-niente, fratellone!"

"Très bien! Ora, passando al prossimo punto in agenda..."
Quelle poche parole bastarono a far sospirare sommessamente il resto del mondo lì riunito: un altro punto, dopo che ce ne erano già stati tanti altri. Dopo l'"avvicente" test << La crisi c'è o non c'è? Dite la vostra! >>, l'ennesimo litigio fraterno tra Russia e Ucraina, le secchiate d'acqua a quel sedicente tizio vestito di nero che ogni tanto passava sotto la loro finestra a spacciarsi per stato, le impressioni sull'ultimo episodio della telenovela preferita di Cuba, e vari ancora, si sentiva il disperato bisogno di una pausa che sgranchisse ginocchia e rinfrancasse gli stanchi animi.

E quale compagno migliore delle pause che quel soave, adrenalinico, liquido nero dall'inconfondibile aroma, amico di tante nottate da passare in bianco?

Francia non sembrava però di quell'avviso, ecco perchè si richiedeva più che mai l'intervento di un eroe. Nella fattispecie l'eroe che con una scusa se l'era filata in bagno dopo i primi dieci minuti e ora si apprestava a sfondare con un calcio la porta della sala per conquistarsi la sua quotidiana razione di gratitudine e gloria!

"Ehilà, gente tutto lavoro e niente svago!" -urlò America, svegliandoli già un pò col suo vocione squillante.

Incurante degli sguardi allibiti e degli infarti sfiorati intorno a sé, iniziò a fare il giro del lunghissimo tavolo con un grosso vassoio tra le mani: era carico di alti bicchieroni di cartone formato XL, tra cui spiccava l'XXXL che aveva, ovviamente, preso per sé!

"Forza gente, abbiamo lavorato abbastanza da permetterci un break!"

"Abbiamo?" -lo fulminò con lo sguardo Inghilterra!

"Lasciate che l'eroe impavido e generoso vi offrà un bel caffé fumante per riprendervi! È quello che fanno a casa mia!" -disse Alfred prendendo a distribuire i bicchieroni alle nazioni ciascuna al loro posto- "Non serve mi ringraziate, la mia gioia sta nella vostra gioia, e nel fatto che con tutti questi caffé ho preso tanti di quei punti che ho vinto una TV al plasma!"

"Spendendo esattamente quanto avresti speso acquistando una TV al plasma..." -commentò Inghilterra.
"Si, ma con la differenza che l'ho vinta!" -ribattè America con logica inoppugnabile.

"...... Dammi il caffé e basta."

Venuto in un momento di grande stanchezza, il gesto cortese di America fu unanimamente apprezzato dai presenti... finché questi non passò vicino i due fratelli Italia.

"Oh, bene!" -esclamò sprezzante Romano- "A quanto pare quel bietolone ogni tanto fa qualcosa di buono!"
"Ve!"

"Ecco a voi ragazzi! Ricaricatevi!"

Romano restò interdetto: cos'era quello strano oggetto che non era nè una tazzina di ceramica né un bicchierino di vetro o plastica? Lo toccò con circospezione, come potesse mordere o esplodere. Davvero si trattava di caffé? Lo sollevò, lo rigirò tra le mani, lo osservò da tutte le angolazioni, nel mentre che il fratellino mandava giù il suo a grosse sorsate.

"Mmm, particolare... Però secondo me il tuo è più..."

Senza ascoltarlo, Romano staccò il coperchietto di plastica e bevve finalmente anche lui.

"Uh? Fratellone..."
"......"

Percependo dalla sua grassa risata che si trovava a passare dietro di lui, Romano agguantò America per la giacca, costringendolo a fermarsi: "Ehi, tu... Questo è caffè?"

"Eccome! Eh eh eh! Ottimo, vero?"
"Questo... per te è caffè?"

America annuì con un sorrisone: "Ne vuoi dell'altro?"

"......"

Non avrebbe sorriso se avesse saputo stava meditando di rompergli il cranio con una mazza ferrata, ma non sorrise neanche quando, con gran sforzo di volontà, Romano abbandonò quel proposito e si limitò a prenderlo per un orecchio e trascinarselo via!

"AHI! AHIO! EHI?! CHE SUCCEDE?!"
"Chiudi il becco e vieni."

"OUCH! Aiuto! AHI! Aiutatemi! Romano mi ha preso l'orecchio e mi sta trascinando non so dove! Fate qualcosa!"

"E tu non lasciarglielo fare, no?" -scrollò le spalle Inghilterra- "Sei grande e grosso..."
"Ma lui è italiano! Come si fa a prendersela con gli italiani? Sono così carini e simpatici! Sigh!"

"Oh, lo so bene..." -mormorò Germania.

"Ve! Germania!" -lo chiamò Feliciano raggiungendolo al suo posto- "Ricordi quei documenti importanti che mi avevi affidato? Li ho confusi per altre carte, li ho ritagliati e ci ho fatto gli aereoplanini di carta durante la riunione! Mi dispiace tantissimo! Sono mortificato! Scusami!"

"URGH! ITA..."

E cosa poteva mai fargli se gli mostrava il suo sguardo triste e dispiaciuto con gli occhioni lucidi?

"... Sigh..."

Nient'altro che consolarlo carezzandogli la testolina, e voltarsi per piangere amaramente!

"AHI! Ehi! Non tirare così forte!"

Inghilterra sbuffò: "E va bene, vado con loro a controllare. Voi continuate pure la riunione."

"Oh, si , una gran bella occasione per svicolarsi da una lunga riunione, eh?" -commentò Francia tra un sorso e l'altro.

Inghilterra ci passò sopra con indifferenza da gentleman e corse appresso quei due, come garante dell'incolumità del loro generoso benefattore di caffeina.


"Credevo mi volesse portare in qualche luogo abbandonato per farmi fuori come in qualche fighissimo film sul crimine, e invece mi ha solo trascinato in un bar vicino casa sua! Mah!"

"Avresti preferito la prima opzione?" -lo rimbeccò Arthur.

Era un bel bar, con mobili e decorazioni antiche, miscele di caffè in vendita sugli scaffali, dolci vari per la colazione, e tanti clienti ad animarlo con le loro concitate chiacchiere. I tre erano in piedi davanti al bancone, con Romano al centro tra i due anglosassoni.

"Che senso ha avermi trascinato in un bar dopo che gli ho offerto il mio squisito caffè? Proprio non lo capisco!"
"Forse ci capiremmo qualcosa di più se Romano la smettesse di parlare solamente in dialetto..."
Da quando erano entrati poco prima infatti, il loro trascinatore era impegnato in una amichevole e gesticolante conversazione con i due baristi, ma a parte il tono allegro, i due non riuscivano a comprenderne una parola!

"Ué! Addò e uscit' chist'? Pare nu cowboy!" -fece sorridendo uno dei baristi all'indirizzo di America, il quale, comprendendo solo "cowboy" restò contento e non si fece domande.

L'altro barista invece aveva preso a fissare il serafico Inghilterra, composto, impettito, e silenzioso, probabilmente un tipo che lì si vedeva poco.

"..."

"..."

"..."

"E magnate n'emozione!"

"What?"

"Ragazzi, questi sono due miei amici... diciamo... Preparate loro un caffé che se lo ricordino tutta la vita!"

Si trattava solo di questo dunque, restarono esterefatti i due.

Pochissimo dopo, tre bianche tazzine, calde, fumanti e già zuccherate, venivano disposte, su tre piattini e con tre bicchieri d'acqua, dinanzi a loro.

"Lo offri anche a me?" -chiese Inghilterra- "Non è necessario."
"Figurati: non esiste che in casa mia siano gli ospiti a pagare. Diciamo che ti è andata bene a venirci dietro."

"Cavoli, Romano, a me piacciono le cose gratis come a tutti..." -prese a protestare America- "Però ci avevo già pensato io a portare il caffé a tutti, che senso ha venire qui a prendere altro caffè, per giunta così piccolino? Mi hai quasi staccato l'orecchio!"

"Tu il caffé non lo conosci, americano del cavolo! Bevi!

"Se volevi l'XXXL bastava dirlo!"
"Bevi!"
"Ok, ok! Lo bevo!"

Stufo, America sollevò la tazzina.

"Se questo ti fa contento............"

"Uh?"

Posata la tazzina di nuovo sul piattino, Inghilterra vide improvvisamente America circondato da un aura luccichini e chicchi di caffé svolazzanti, con le labbra e gli occhi stretti a trattenere purissima gratificazione!

"Ehm, America?"

"Allora, com'è?" -sghignazzò Romano.

"È nu capolavor'!"

"?!?!?!"

America annuì deciso, quasi commosso: "Chist'è café!"

Mentre Romano e i baristi si scambiavano uno sguardo trionfante da missione compiuta, Inghilterra era sbiancato!

Osservò con timore la tazzina di fronte a sé: quella nera e diabolica bevanda aveva avuto il poter di far parlare in dialetto pure America! Una cosa che non sarebbe riuscita neanche alle sue pozioni magiche! Davvero il caffé dalle parti di Romano era qualcosa di così potente?

Quindi se lo avesse bevuto sarebbe successa la stessa cosa pure a lui? Terribile! Che ne sarebbe stato del suo magnifico accento britannico, del suo aplombe, della sua risaputa classe da lord e da 007? Però a sentire America doveva essere proprio buonissimo... Una bella tentazione!

"Ehi, tu non lo bevi?" - domandò Romano.
"N-no..." -declinò Arthur- "Ho un pò di problemi allo stomaco, meglio di no."

Romano non diede segno di curarsene troppo: "Come vuoi."

Ma America era di un parere completamente diverso!
"Ué! E che sono queste maniere? Non facciamo gli scostumat' in casa d'altri! Bevi!"

"Ti ho detto che non lo voglio!"

"Ja, che è buon'!" -insistette America agguantandolo e tenendolo bloccato con un braccio- "Tant'è pagato già!"

"EHI! MOLLAMI, BASTARDO!"

Il sorriso di America gli sembrò una risata crudele mentre con una mano gli impediva di divincolarsi e con l'altra prendeva ad avvicinargli la tazzina alla bocca.

"HO DETTO CHE NON LO VOGLIO BERE! MOLLAMI! NO! NOOOOOOOOOOO!!!"

Sentì un grande calore e poi...


Qualche minuto dopo le nazioni riunite si voltarono verso la porta della sala che si riapriva.

"Oh, alla buon ora! Abbiamo quasi finito ormai!" -li rimbeccò Francia.

Romano però non si curò minimamente del rimprovero, né diedero segno di pensarci America e Inghilterra, entrambi attorniati da un'aura di luccichini che non mancò di lasciare un pò di perplessità!

I tre nel tornare ai propri posti passarono accanto al frastornato Germania; Romano lo superò velocemente, America e Inghilterra lentamente come due zombi dall'aria appagata.

"Ehm, Inghilterra?" -provò a fermare uno dei due- "Sembri strano... Tutto a posto? Ti senti bene?"

"Stong' n'ammore, cumpà!"

"?!?!?!?!?!?"

Come Giappone al ritorno dal viaggio in Italia con Feli, ma molto, molto peggio!

Con la mascella slogata e pallido come un blocco di ghiaccio, Germania si voltò verso Romano che si sedeva accanto al fratello.

"Ve! Ciao, fratellone!"
"Ciao."

Il possente Germania tremò come un bambino!

"I-i-i-i-i... ITALIANI!!!"




Povero Germania... siamo la sua croce! XD

Voglio premettere che non ho mai provato il caffé americano (quello di una certa celebre compagnia che inizia con la "S" per intenderci) quindi non voglio con la presente esprimere il mio giudizio (so solo che è più acquoso ma con un maggiore contenuto di caffeina), ma so per certo che il caffé napoletano rimarrà per me sempre imbattibile! (se non l'avete provato, DOVETE!) *__* Inutile dire che anche Romano la pensa così XD

Spero vi sia piaciuta! ^__^ Nel caso siate invece in vena di una fic hetaliana dal sapore più serio e storico, in questi tempi sto scrivendo una raccolta a tema grandi battaglie della storia, dal titolo "Sanguis scripta est – Le grandi battaglie", che trovate naturalmente nella mia gallery ^__°

Alla prossima, gente!

  
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