Una
brevissima
introduzione per avvisare tutti coloro che leggeranno la mia storia che
si
tratta del mio primo tentativo di scrivere una fic incentrata sulla
coppia (che
io adoro) Lily/James. Spero vi piaccia!
Con
l’occasione auguro a
tutti uno splendido 2009, ricco di sorprese e magia!
XX M.
Christmas wishes
1
Di mantelli, sciarpe e
partenze
Hogwarts, 24
dicembre 1978
“Buon
Natale, miss Evans!”
Una
studentessa del primo anno la abbracciò, scoccandole
un paio di morbidi baci sulle guance, prima di essere trascinata via
dalla
marea di mantelli che si affrettava verso il portone
d’accesso.
Si fece da
parte, per lasciare via libera a chi cercava
di raggiungere le carrozze trainate da quegli animali per lei
fortunatamente
ancora invisibili che chiamavano Thestrals. Una folata d’aria
gelida superò
l’atrio, raggiungendola ai piedi delle scale.
“Buone
vacanze, Lily!” esclamò una vocina alle sue
spalle, prima di abbracciarla rapidamente e tuffarsi nella mischia.
“Auguri
anche a te, Thomas!” gridò, cercando di farsi
udire al di sopra di quel gran vociare.
Una mano,
spuntata miracolosamente da quel vortice di
lana, le indirizzò un altro saluto. Rise allegra,
ricambiando a sua volta,
nonostante le possibilità di essere vista fossero scarse.
“Sei
sempre la solita buona
samaritana dei cuccioli, Evans,”
ridacchiò Sirius, scostando bruscamente un
piccolo mago per avvicinarsi a lei. “Come riusciranno a
sopravvivere senza di
te nelle prossime due settimane?”
“Ci
riusciranno perfettamente,” commentò con un mezzo
sorriso, “visto che non ci sarete tu ed i tuoi amici a
tormentarli!”
“Va
bene, va bene,” disse, fingendosi pentito.
“Perché
non abbandoniamo le ostilità, Evans? In cambio potrei darti
un bacio…”
Lily fece
istintivamente un passo indietro, andando a
sbattere contro la ringhiera. Il ragazzo rise e si
allontanò, scuotendo la
testa.
Rossa in
viso, accolse gli auguri più misurati di Remus
Lupin e quelli appena balbettati di Peter Minus.
“Auguri,
tesoro!” le gridò dalla porta la sua compagna di
stanza Abigail. “Cerca di mettere a frutto il tempo che
passerai qui sola, soletta…”
Ah, quella
era una battuta crudele…
Per
l’ennesima volta Abigail, la Grifondoro più
popolare
della Torre, la incitava a trovarsi un ragazzo; impresa per lei
difficilissima
già durante l’anno scolastico, figurarsi durante
le feste, con la Scuola
praticamente deserta.
Rimase ad
osservare l’onda colorata dei saluti ancora per
qualche istante e poi prese a risalire le scale lentamente, perdendosi
nei suoi
pensieri… Aveva ricevuto gli auguri di tutta la sua Casa,
ormai; eppure…
qualcuno mancava all’appello.
Il solito
maleducato! si
disse, stringendo il pugno che accarezzava leggero il corrimano. Un
gradino
dopo una scia dorata schizzò all’altezza dei suoi
occhi, abbagliandola, nel
momento in cui il Preside illuminava la scalinata con una fila
interminabile di
candele galleggianti a mezz’aria. Un
Boccino…
Una mano
calda incontrò la sua, ancora abbandonata sulla
ringhiera di pietra.
“Evans.”
“Potter,”
rispose automaticamente, prima ancora di alzare
lo sguardo su di lui.
James
Potter, mantello sbottonato e cravatta allentata,
stava dritto davanti a lei. Dovevano essere ad appena uno scalino di
distanza,
perché le sue labbra sfioravano la fronte della fanciulla.
Lily si tirò
indietro immediatamente, cercando al contempo di controllare i suoi
movimenti
per farli sembrare disinvolti.
“Dunque
non sei ancora partita,” disse semplicemente.
“Acuta
osservazione,” notò la ragazza, senza riuscire a
trattenersi.
James le
rivolse un sorriso divertito.
“Mi
permetterai di aiutarti con il tuo baule?”
Era carino
da parte sua, lo doveva ammettere. I loro
rapporti erano migliorati negli ultimi tempi, soprattutto da quando
James aveva
abbandonato la malsana abitudine di scagliare sortilegi contro
qualsiasi essere
animato.
“Grazie,
Potter,” gli sorrise a sua volta. “Posso fare da
sola.”
Migliorati
sì, ma non ancora del tutto risolti.
“Dai,
Evans,” si ribellò, piegandosi verso di lei ed
abbassando leggermente il tono della voce. “Lasciami fare
l’uomo ogni tanto...”
“Non
c’è nessun baule, in realtà,”
gli confessò allora
Lily, trattenendo istintivamente il respiro. “Resto
qui.”
“Per
tutte le vacanze?” chiese subito lui, rivolgendole
uno sguardo acceso che non comprese.
“Mia
sorella si è presa la varicella ed io non l’ho mai
avuta.”
“La
vari-che?!”
“Varicella,
Potter!” ripeté. “E’ una
malattia babbana.”
Annuì
meccanicamente, ma la sua attenzione era già
rivolta altrove. Il suo sguardo nocciola analizzava una scena che
avveniva alle
spalle della compagna.
“Devo
recuperare il mio baule,” disse rapidamente. “Prima
che quelle ragazzine riescano a stregarlo perché le segua
fino a casa…”
Un’ultima,
fuggevole occhiata ed era già sparito.
. . .
Menestrella’s corner:
Grazie
a tutti coloro
che sono arrivati sin qui!
Se
questo primo
capitoletto, che era poco più di un’introduzione,
vi è piaciuto... lasciatemi
un commentino!
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