TEN
Mentre gli altri erano giù decisi di andare verso camera mia perché ero molto stanca e quella giornata per me non era stata proprio il massimo...
Inoltre avevo un forte dolore alla schiena quindi presi un anti-dolorifico e mi diressi verso il mio letto.
Attraversando il corridoio, passai davanti alla porta di Riker; mi chiedevo se fosse rimasto al piano di sotto con gli altri o se anche lui fosse già andato in camera.
Così senza timore bussai alla sua porta.
Mi aprì un ragazzo alto, biondo con i capelli bagnati e senza maglietta.
"Oh scusa torno dopo!" dissi con la mano sulla guancia cercando di coprire il rossore sul viso.
"No non preoccuparti, mi stavo facendo una doccia ma ho finito" mi disse prendendomi per il braccio.
Mi fece entrare in camera e mi sedetti sul letto; volevo fare solo due chiacchiere visto che lui in questi giorni mi aveva aiutata molto e poi sarei subito andata dritta in camera.
Aveva i pantaloni della tuta grigi, poi si infilò una canotta bianca e i suoi occhiali da vista.
" avevi intenzione di parlare di Ross?"
"Si, lo so che ti stresso, ma non saprei da chi altro andare. Si è vero con Laura ora è più o meno chiarito però..."
"Però continui a venire qui e devi, perché mi trovo bene a parlare con te e credo anche tu"
Mi disse accennando un piccolo sorriso e appoggiando tutte e due le gambe sul letto.
"È che, oggi abbiamo chiarito la faccenda e in poche parole mi ha detto che tra noi non sarebbe potuto funzionare.
Io penso che l'abbia detto perché, l'amore deve essere corrisposto da tutti e due, non solo da uno, quindi non solo da me."
"Come stai ora?" Mi dice stringendomi la mano
"Come vuoi che stia. Mi sento nel posto sbagliato, mi sento sbagliata e odio l'amore. "
"Tu non sei sbagliata e ora sei qui con me, quindi sei nel posto giusto. Non odiare l'amore perché è una delle cose più belle ci hanno donato,
bella quanto te. Io ti capisco per questo ti dico che ti passerà"
Dice abbracciandomi e appoggiando il mento sul mio capo. Lo stringo con le braccia e con la mia testa posso sentire il suo cuore che batte.
Avrei voluto rimanere così in eterno o almeno fermare il tempo; ero un po' imbarazzata ma era un momento nel quale quello che accadeva non era controllato da te.
A me quel momento andava bene.
"Grazie Riker" continuai sciogliendo l'abbraccio "È proprio questa la cosa strana, so già che mi passerà e tutto grazie a te"
/./
Sentì il rumore dei passi sulle scale, eppure avrei giurato di non aver sentito più voci per un paio di minuti.
Girai la testa verso l'orologio ed era mezzanotte e undici minuti.
Era precisamente da un'ora e undici minuti che io mi ero addormentata, senza volerlo, in camera di Riker.
Avevamo entrambi la il volto appoggiato sullo stesso cuscino, io ero di fianco e lui mi teneva con le braccia da dietro.
La sua mano arrivava a toccare la mia e mentre la stringeva qualcuno aprii a malapena la porta e io, mi lasciai nuovamente addormentare, tra le braccia di Riker e con la mano nella sua.